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12/02/14

Pomodori viola contro il cancro: geneticamente modificati ma, per una volta, realmente utili

Una ricerca inglese condotta dal John Innes Centre di Norwich in collaborazione con centri di ricerca europei, tra cui l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano ha portato ad ottenere dei pomodori transgenici di colore viola, ricchissimi di antociani,  pigmenti naturali antiossidanti del gruppo dei flavonoidi presenti in grandi quantità nelle more e nei mirtilli. Questo pomodoro è stato ottenuto con l'impiego di due geni della pianta di bocca di leone e la sua attività antiossidante è molto elevata, quasi triplicata rispetto al naturale. Non solo è ricco di acqua e sali minerali, ma nella sua polpa esso contiene un prezioso patrimonio contro il cancro.
I pomodori viola anticancro

I pomodori viola sono poi stati somministrati a topi di laboratorio mutanti, difettivi per la proteina p53 e quindi suscettibili allo sviluppo di diversi tipi di tumore. Gli animali usati per i test sono stati divisi in tre gruppi, e dalla ricerca è risultato che il gruppo nella cui dieta era stato inserito il concentrato di pomodoro viola ha mostrato un allungamento della vita significativo rispetto agli altri due. “Quello che noi abbiamo fatto – spiega Marco Giorgio, dell`Istituto Europeo di Oncologia, che ha condotto la sperimentazione sui topi – è testare le proprietà già note degli antociani in un modello di tumore sensibile al potere antiossidante. Abbiamo studiato un particolare tipo di linfoma ed è emersa una minore incidenza del tumore, ma non sappiamo se queste stesse sostanze potranno essere utili anche per altri tipi di tumori”. Si tratta di “un importante passo in avanti nello studio degli antiossidanti - spiegano gli studiosi - ormai largamente considerati un`arma di prevenzione nei confronti di molte patologie, dalle malattie cardiovascolari ad alcuni tipi di cancro”. “Lo studio conferma – commenta Cathie Martine, del John Innes Centre - che si possono ottenere effetti significativi attraverso semplici cambiamenti nella dieta di tutti i giorni. È il primo esempio di prodotti geneticamente modificati - conclude - che possono offrire realmente un beneficio per tutti i consumatori. Il prossimo gradino sarà quello di testare i dati preclinici ottenuti con i topi su soggetti umani”. E la speranza è che si ottengano gli stessi risultati.

20/01/14

Gli insospettabili: geni silenziosi si attivano per aiutare il cancro

Oltre ai soliti noti, un gruppo di ricerca coordinato dall'Università di Rockfeller di New York,  ha scoperto "gli insospettabili", un gruppo di geni che gioca silenziosamente nell'ombra e che favorisce lo sviluppo del cancro. La scoperta pubblicata sulla rivista Science, potrebbe essere molto utile per mettere a punto terapie più mirate ed efficaci. "Quando analizziamo la sequenza del genoma dei tumori, identifichiamo tantissime alterazione geniche: il grande problema è distinguere quelle responsabili del tumore da alterazioni 'innocenti''', ha osservato il co-direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), Piergiuseppe Pelicci. ''La grande sfida - ha aggiunto - è distinguere quelle importanti". Lo studio si è concentrato sull'identificazione delle alterazioni genetiche alla base dei carcinomi a cellule squamose della testa e del collo (la sesta forma di tumore più diffusa nel mondo), che si caratterizzano con tumori molto aggressivi e altamente recidivi. Precedenti studi avevano già evidenziato il ruolo chiave per lo sviluppo di queste forme tumorali di una ristretta serie di geni difettosi 'principali' e una vasta serie di alterazioni considerabili 'innocenti'. Per comprendere meglio le funzioni delle alterazioni dei singoli geni i ricercatori statunitensi hanno eseguito una serie di test sui topi 'spegnendo' in maniera selettiva i geni e analizzando gli effetti. "Hanno utilizzato un approccio funzionale - ha rilevato Pelicci - ossia hanno 'spento' i geni alterati uno alla volta per vedere quali avrebbero bloccato il tumore. In questo modo hanno confermato il ruolo fondamentale di molte alterazioni note, ma hanno scoperto l'importanza tumorale di altre modifiche inaspettate, ossia geni alterati che si reputavano 'innocenti'". Sono stati individuati in questo modo ben sette geni la cui alterazione da sola non basta ad innescare il tumore, ma che hanno un ruolo chiave nell'aiutare il 'lavoro' svolto dai geni difettosi principali. "Uno scoperta importante - ha concluso Pelicci - che dimostra inoltre il grande valore dell'approccio funzionale utilizzato in questa ricerca, una delle strade più potenti per comprendere i meccanismi che innescano i tumori".
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