Il-Trafiletto
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18/05/14

Meliloto: Non solo per gli occhi

È una pianta erbacea annua o biennale molto comune in Italia. È un tonico della circolazione venosa.

Cresce nei terreni calcarei, ai bordi dei viottoli e delle strade di campagna, nei vigneti, lungo le scarpate ferroviarie, fino a 600 m. La sua altezza può variare da 20 a 150 cm. Presenta un fusto eretto e ramificato, foglie formate da tre foglioline obovate e dentate, fiori gialli raccolti in lunghi racemi e frutti secchi (legumi) glabri e verdastri. Il nome generico deriva dal greco, meli, miele, e lotos, loto e per il suo odore di fieno è una delle piante spontanee maggiormente visitata dalle api. Può essere mescolato al foraggio come nutriente per gli erbivori, facendo però attenzione che non sia avariato poiché, in questo caso, risulterebbe tossico causando emorragie nel bestiame che se ne alimenta.

Si utilizzano le sommità fiorite che si raccolgono da giugno a settembre per essere essiccate all'aria e all'ombra. Il meliloto contiene un glucoside, il melilotoside che, essiccandosi, si trasforma in cumarina; flavonoidi, resina, e vitamina C. Insieme al fiordaliso e alla piantaggine, il meliloto è una delle piante conosciute fin dai tempi antichi per l'azione benefica che esercita sulla vista. Indiscusse e confermate le proprietà astringenti e antiflogistiche, per cui rientra nella formulazione di colliri, collutori, gargarismi, ecc. Recentemente si è scoperto che è un eccellente tonico della circolazione venosa e questo attualmente è il suo principale utilizzo. Infatti le attività farmacologiche dimostrate sono quelle antinfiammatoria e antiedema, diuretica e flebotonica, oltre a modesta attività sedativa.

Melilotus officinalis
immagine presa dal web
Sperimentazioni effettuate hanno dimostrato che gli estratti di meliloto sono utili in caso di varici, edemi (ritenzione di liquidi), stanchezza delle gambe ed emorroidi; per la sua azione anticoagulante, fluidificante del sangue e attivatore della circolazione è indicato per curare la flebite (infiammazione delle vene) e come preventivo della trombosi arteriosa e venosa; queste proprietà sono accompagnate e potenziate da un blando effetto diuretico; aumentano la resistenza capillare, diminuiscono la permeabilità della parete vascolare, migliorano il ritorno venosa e la circolazione linfatica. È indicato nelle coliche del tubo digerente, negli spasmi gastrici o intestinali; aiuta anche a vincere l'insonnia.

La letteratura non segnala effetti tossici alle dosi terapeutiche. Solo in caso d'abuso per i possibili effetti collaterali delle cumarine (25 mg al giorno di cumarine) si può constatare irritazione gastrica, nausea ed epatossicità.
INFUSO: 1-2 cucchiai in acqua bollente per 5 minuti; 3 o 4 tazze al giorno. Per sfiammare la congiuntiva, un bagno locale filtrato accuratamente con infuso di meliloto: 50g di sommità fiorite essicate in un litro di acqua bollente per 10 minuti. Raddoppiare la dose di meliloto in caso di blefarite, infiammazione cronica della palpebra, lavare ripetutamente durante il giorno. L'acqua distillato di meliloto è una lozione rinfrescante, addolcente e distensiva particolarmente indicata per pelli secche e stanche.
INSONNIA: Tintura Madre di meliloto, T.M. Di passiflora e T.M. Di melissa, 30 gocce nel tardo pomeriggio e 50 prima di coricarsi.

01/12/13

La borragine lanuginosa e le sue eccezionali qualità

Vi sarà capitato almeno una volta nella vita di passeggiare in campagna, o di andare in qualche orto; ebbene, di sicuro avrete visto la borragine. Sembra avvolta nella bambagia, per la lanugine bianca che leggera sembra essersi posata  sulle carnose foglie e sui suoi meravigliosi fiori azzurri. Sembra quasi zucchero filato. Ma ad interessarci, non dovrebbero essere solamente le sue caratteristiche estetiche, quanto le eccezionali qualità che essa contiene al suo interno.
Borragine e olio

Il sapore della borragine ricorda vagamente quello del cetriolo. Infatti le foglie fresche sono usate nelle insalate per sostituire i cetrioli (chef avventurosi usano le foglie, appena scottate in acqua bollente, nelle insalate come sostituito anche per gli spinaci freschi), nelle minestre e zuppe a cui aggiunge un sapore caratteristico. Le foglie della borragine sono buone anche per insaporire il tè freddo e le bevande di frutta, mentre i fiori sono usati nelle torte e in altre preparazioni dolciarie come guarnizione delicata (mantengono il colore dopo la cottura al forno). Della borragine si utilizzano le foglie, che si raccolgono in primavera (da fine marzo a giugno) prima della fioritura. Ma si possono anche usare i fiori, appena dischiusi, e la porzione aerea della pianta, raccolta in giugno – luglio recidendo il fusto a 10 cm da terra. Da sempre la borragine è apprezzata per le proprietà legate alla presenza di specifici principi attivi, tra i quali sono da ricordare gli antociani (ad effetto protettivo sui capillari sanguigni), le mucillagini (che migliorano la funzionalità intestinale, al pari delle fibre), alcune resine efficaci come stimolanti delle funzioni digestive. Il nitrato di potassio, ospite sgradito, è legato alla freschezza della pianta: più è fresca, meno ne contiene. Tra le proprietà che la medicina popolare (e ora anche quella ufficiale) attribuisce alla borragine, sono da ricordare la sua capacità di agire contro alcuni disturbi dell’ apparato respiratorio (ha proprietà emollienti ed espettoranti), e la sua azione diuretica, sudorifera, depurativa, antireumatica e antinfiammatoria. Le foglie della borragine vengono anche impiegate per uso esterno nella cura di eczemi e contro le forme morbose eruttive caratteristiche dell’ infanzia (rosolia, scarlattina, ecc.). Ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi della Borago officinalis, l’olio di borragine è un olio vegetale impiegato per riequilibrare il sistema ormonale femminile, ma non solo. È un antiossidante naturale dei tessuti pelle, sia in presenza di pelle impura a causa di cisti ovariche, acne e problemi legati al ciclo femminile; sia quando il problema è la pelle secca usato come antirughe e antismagliature. L’olio di borragine è anche un rimedio naturale per eliminare il colesterolo dalle vene e dalle arterie, perché è un vero concentrato di Omega 6 necessari alla corretta funzione cardiovascolare
. Ma vediamo più da vicino le innumerevoli proprietà dell'olio di borragine. Olio di borragine: proprietà e benefici Ricchissimo in acidi grassi polinsaturi come l’alfa-acido linoleico (32-38%); acido linoleico (18-25%); acido oleico (15-19%), l’olio di borragine viene impiegato con successo per tutte le problematiche della pelle, specialmente quando sono il risultato di squilibri ormonali. Contrasta l'invecchiamento cutaneo e svolge una azione rigeneratrice della pelle secca, combatte le infiammazioni cutanee, gli eczemi, l'acne, la psoriasi. - Per uso esterno: può essere usato direttamente sull’epidermide del viso, come contorno occhi naturale e potente antirughe e per combattere le antiestetiche macchie cutanee; oppure diluito in olio di jojoba o olio di germe di grano, per potenziarne l’azione idratante del primo e nutriente del secondo. - Per uso interno: in commercio si trova in perle come integratore alimentare, per il trattamento di tutti i disturbi legati al sistema ormonale femminile. Grazie alla presenza di fitoestrogeni, che svolgono un’azione riequilibrante del sistema ormonale femminile, è utilizzato in caso di irregolarità del ciclo, dolori mestruali, amenorrea, cisti ovariche, per ridurre i sintomi della sindrome premestruale e della menopausa. Inoltre proprio per l’elevato contenuto di ormoni vegetali, viene spesso inserito nella formulazione di prodotti per rassodare il seno. Sempre per uso interno, l'utilità di introdurre supplementi dietetici a base olio di borragine deriva dalla sua capacità di favorire la produzione delle prostaglandine della serie 1 (PGE1), dotate di attività antiaggregante piastrinica, cardioprotettiva, antisclerotica, vasodilatatrice. Su questi presupposti si basano molte proprietà terapeutiche ascritte all'olio di borragine come la riduzione del rischio cardiovascolare, il controllo di colesterolo alto e ipertensione e l’azione antinfiammatoria coadiuvante nella cura dell’artrite reumatoide.
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