È una pianta erbacea annua o biennale molto comune in Italia. È un tonico della circolazione venosa.
Cresce nei terreni calcarei, ai bordi dei viottoli e delle strade di campagna, nei vigneti, lungo le scarpate ferroviarie, fino a 600 m. La sua altezza può variare da 20 a 150 cm. Presenta un fusto eretto e ramificato, foglie formate da tre foglioline obovate e dentate, fiori gialli raccolti in lunghi racemi e frutti secchi (legumi) glabri e verdastri. Il nome generico deriva dal greco, meli, miele, e lotos, loto e per il suo odore di fieno è una delle piante spontanee maggiormente visitata dalle api. Può essere mescolato al foraggio come nutriente per gli erbivori, facendo però attenzione che non sia avariato poiché, in questo caso, risulterebbe tossico causando emorragie nel bestiame che se ne alimenta.Si utilizzano le sommità fiorite che si raccolgono da giugno a settembre per essere essiccate all'aria e all'ombra. Il meliloto contiene un glucoside, il melilotoside che, essiccandosi, si trasforma in cumarina; flavonoidi, resina, e vitamina C. Insieme al fiordaliso e alla piantaggine, il meliloto è una delle piante conosciute fin dai tempi antichi per l'azione benefica che esercita sulla vista. Indiscusse e confermate le proprietà astringenti e antiflogistiche, per cui rientra nella formulazione di colliri, collutori, gargarismi, ecc. Recentemente si è scoperto che è un eccellente tonico della circolazione venosa e questo attualmente è il suo principale utilizzo. Infatti le attività farmacologiche dimostrate sono quelle antinfiammatoria e antiedema, diuretica e flebotonica, oltre a modesta attività sedativa.
Melilotus officinalis immagine presa dal web |
La letteratura non segnala effetti tossici alle dosi terapeutiche. Solo in caso d'abuso per i possibili effetti collaterali delle cumarine (25 mg al giorno di cumarine) si può constatare irritazione gastrica, nausea ed epatossicità.
INFUSO: 1-2 cucchiai in acqua bollente per 5 minuti; 3 o 4 tazze al giorno. Per sfiammare la congiuntiva, un bagno locale filtrato accuratamente con infuso di meliloto: 50g di sommità fiorite essicate in un litro di acqua bollente per 10 minuti. Raddoppiare la dose di meliloto in caso di blefarite, infiammazione cronica della palpebra, lavare ripetutamente durante il giorno. L'acqua distillato di meliloto è una lozione rinfrescante, addolcente e distensiva particolarmente indicata per pelli secche e stanche.
INSONNIA: Tintura Madre di meliloto, T.M. Di passiflora e T.M. Di melissa, 30 gocce nel tardo pomeriggio e 50 prima di coricarsi.