Il-Trafiletto
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06/06/14

Facciamo "ginnastica fai da te"

ESTENSIONI Migliorando postura, migliora l'umore
La ginnastica aiuta a migliorare il buon umore. E anche ad affrontare alcune forme di depressione. L'esercizio fisico infatti favorisce la produzione di ormoni come la serotonina che agiscono positivamente sull'umore.
Quando si è depressi esprimiamo questo stato d'animo assumendo alcune posizioni tipiche: il torace incurvato in dentro, le spalle cascanti e la testa china.
Questa postura evidenzia l'atteggiamento di chi non vuole guardare in alto e affrontare il mondo. Le estensioni che vi proponiamo contrastano questa tendenza e danno un certo sollievo negli stati depressivi temporanei e anche in quelli più duraturi.
Per chi vive una situazione più cronica è consigliabile ripetere gli esercizi una volta al giorno.



*In piedi, estendendovi verso l'alto. Aprite le braccia e allargatele in direzione opposta all'asse mediano del corpo (fig. 1).

*Poi, piegate il gomito destro in modo che la mano appoggi lungo la colonna vertebrale. Inspirando, portate il braccio sinistro sopra la testa; espirando, piegate all'indietro il gomito e afferrate l'altra mano. Ripetete a braccia invertite (fig. 2).

*Intrecciate le dita e girate in fuori le palme delle mani. Portate le braccia in alto, sopra la testa, e allungatevi più che potete. Mantenete la posizione per alcuni secondi; poi ripetete l'esercizio con le dita intrecciate al contrario (fig. 3).

*Estendete la colonna vertebrale, cominciando dalla posizione eretta. Divaricate quindi i piedi di circa un metro. Ruotate leggermente in dentro il piede sinistro e girate verso destra la gamba destra. Espirando, appoggiate la mano destra sulla gamba ed estendetevi verso destra senza piegarvi in avanti. Dopo alcuni secondi espirate e risollevatevi. Ripetete dall'altro lato. In questo esercizio, fate molta attenzione a non flettervi in avanti. Mentre vi estendete lateralmente, espandete il torace per inspirare profondamente (fig. 4).
 

PSICHE E CORPO Un peso sullo stomaco 
Un programma per allentare le tensioni interiori
Alcuni esercizi di stretching per alleggerire i pesi dell'animo che la vita a volte ci riserva di portare. Se vi capita di sentirvi oppressi dall'ansia, avete il magone e vorreste ritrovare la calma, provate a seguire questo programma adatto in particolar modo a chi è già a un livello più avanzato di preparazione.

*1. Sdraiatevi sulla schiena con il corpo sollevato dal pavimento, steso, per esempio, sopra una lunga panca. Appoggiate la testa e le spalle su un cuscino posto sul pavimento. Il respiro è lento e profondo, gli occhi aperti e lo sguardo fisso. Rimanete così per 5-10 minuti. Per uscire dalla posizione, piegate le ginocchia e riposatevi alcuni secondi. Infine fate scivolare lentamente il corpo dalla panca.

*2a. Sdraiatevi con una coperta sotto le spalle e appoggiate le gambe sopra una sedia. Tenendo la sedia per le gambe, tiratela verso di voi e, nello stesso tempo, espirando, portate le vostre gambe dietro la testa, sollevando il più possibile il dorso (2b). Tenete i piedi sul pavimento senza entrare in tensione. Avvicinate ancor più la sedia a voi, fino ad afferrarla per le gambe posteriori. Il sedile deve sorreggere la regione sacrale della schiena mentre stendete le gambe in alto (2e). Per facilitare meglio quest'ultima posizione mettete in pratica i seguenti accorgimenti: a. Spingete in avanti la parte alta della schiena ed estendetela verso l'alto. b. Tendete le dita orizzontalmente. c. Allineate il corpo dalle caviglie alle spalle. d. Rilassate la gola e il volto e non tendete il collo. Mantenete la posizione per 5 minuti; poi abbassatevi.

*3. Alla fine di questi esercizi, non eseguite il rilassamento finale a occhi chiusi. Se volete riposarvi, ripetete la prima posizione con il corpo sollevato dal pavimento, espandendo il torace e tenendo gli occhi aperti. Rimanete in questa posizione per 5- 1O minuti; poi piegate le ginocchia, rimanendo alcuni secondi con i piedi vicino al bacino. Per concludere, fate scivolare lentamente la schiena dalla panca.

18/04/14

Le tante sfumature dell'IO

Le tonalità che ci attirano maggiormente sono anche legate a nostre caratteristiche fisiche. Si potrebbe dire che ognuno di noi abbia un colore che caratterizza il suo carattere e il suo modo di essere? 

Si, ma più di un singolo colore si tratta di una gamma di colori; anzi di sfumature e di tonalità. Questa sorprendente scoperta fu fatta dai ricercatori della scuola Bauhaus a Berlino, negli anni Trenta. Essi osservarono che gli studenti di architettura e di arredamento tendevano a usare sempre ben precise tonalità di colore e non altre. Constatarono anche un altro fatto curioso: questi colori erano in armonia con la tonalità di base della pelle, quindi erano particolarmente adatti a chi li aveva scelti istintivamente, senza aver pensato al proprio abbigliamento.
 Ciò permette la conclusione che le tonalità che ci attirano e ci gratificano maggiormante sono anche legate in modo particolare a nostre caratteristiche fisiche costanti. Un esempio di legame indissolubile tra psiche e corpo, seppur a livello inconsapevole. Però possiamo benissimo usare queste caratteristiche innate in modo consapevole. La scuola Bauhaus ha identificato quattro gruppi di tonalità i quali hanno caratteristiche a quelle tipiche delle stagioni dell'anno da averne preso i nomi.

immagine presa dal web
Nella vegetazione di PRIMAVERA E AUTUNNO infatti predominano le tonalità calde, con base gialla; un esempio sono le primule, i narcisi, le forsizie, in primavera e le foglie dorate in autunno. ESTATE E INVERNO sono caratterizzati da tonalità fresche e fredde, con base azzurra e blu. Il sole estivo fa apparire i toni smorzati, velati; l'inverno invece è cristallino e limpido, con tonalità decise. Indipendentemente dal colore degli occhi, dei capelli, della pelle o della razza, una di queste quattro caratteristiche di base è sempre presente in ognuno di noi. E curiosamente non esistono tipi “misti”: ognuno appartiene, cromaticamente parlando, a una ben precisa stagione. Conoscere la propria appartenenza ha risvolti pratici per la scelta dell'abbigliamento che più ci dona e esalta i nostri aspetti migliori. Tra l'altro, i colori della stessa “tonalità di stagione” vanno tutti d'accordo tra loro; non si rischiano più acquisti sbagliati. Ma si può ipotizzare che le tonalità fissate in modo immutabile in tutto il nostro corpo abbiano anche un significato più profondo, cioè che la loro presenza ci faccia stare bene anche “dentro”, con maggior senso di armonia. Allo stato attuale risultano esserci studi che assegnino a queste tonalità determinate caratteristiche psicologiche. Ma potrebbereo benissimo esserci in futuro. Nel frattempo copntinueremo a scegliere, per l'arredo o gli usi terapeutici, i colori più indicati di volta in volta. Ma useremo in modo più attento i colori del guardaroba e degli accessori.

29/10/13

Problemi cardiologici? Parliamone con la psiche

Problemi cardiologici? Parliamone con la psiche! Già, proprio cosi, infatti pare che a seguito di una ricerca effettuata in Grecia, resa pubblica durante un meeting della Società europea di cardiologia, la Esc, si è potuto appurare che dinanzi a forme di assistenza psicologica, le mortalità dovute a malattie coronariche, siano in forte calo.
Il risultato da corpo ancor di più alla convinzione che questa tipologia di sofferenza possa avere delle origini in parte ad una componente psicologica.
Già in precedenza alcuni studi avevano evidenziato come la frequenza degli attacchi cardiaci fosse fortemente indotta da fattori come depressione, isolamento, precarie condizioni economiche e stress cronico. La ricerca effettuata nella penisola Ellenica fa un ulteriore passo avanti e associa la frequenza delle recidive in base alla qualità dell'aiuto psicologico ricevuto.
La dottoressa Zoi Aggelopoulou, coautrice dello studio, spiega: «Gli infermieri della nostra unità coronarica hanno osservato che era meno probabile che i pazienti avessero altri attacchi cardiaci, morissero o ritornassero in ospedale se gli parlavamo delle loro cure, suonavamo musica per loro o davamo a chi è religioso la possibilità di pregare. Questo ci ha fatto pensare che le malattie coronariche non avessero solo un'origine fisica, ma anche una componente psicologica».
Aiuto psicologico per il cuore

L'impressione è poi stata confortata da una meta-analisi condotta su nove studi medici casuali e controllati. Il risultato è stato a dir poco sorprendente: dopo due anni dal ricovero, la probabilità di morte o recidiva si riduceva di ben il 55% in presenza di aiuto psicologico (l'influenza è invece pressoché nulla nel corso dei primi due anni).
«I pazienti vogliono sapere cosa accadrà loro dopo che avranno lasciato l'ospedale, se potranno continuare ad avere rapporti sessuali, che tipo di medicinali dovranno prendere», ha proseguito Aggelopoulou. «La nostra ricerca mostra che fornire informazioni e rassicurazioni diminuisce la loro probabilità di morire o avere un altro attacco cardiaco. Purtroppo le unità coronariche sono sotto pressione, in Grecia abbiamo spesso 1o 2 infermieri a occuparsi di 10 o 20 pazienti. Tuttavia sapere che semplicemente parlando ai malati o introducendo la musicoterapia si potrebbero ridurre del 55% le morti e i ritorni in ospedale dovrebbe essere un forte incentivo».
Ora serviranno ulteriori studi per verificare quali sono le metodologie di assistenza psicologica più efficaci e più opportune da introdurre.
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