Il-Trafiletto

10/12/13

Davanti ai nostri occhi

Non mi occupo di politica, non mi riconosco in nessun partito politico e mi piacerebbe restarmene neutrale con la convinzione che qualunque governo dovrebbe agire per il bene del Paese.
Questa è la teoria.
Nella pratica osservo come qualunque cosa, venga catalogata di destra o di sinistra, più o meno moderate, mentre la politica non ha più nulla a che spartire con ideali e buone intenzioni quanto giochi di potere ed interessi... ma non avrebbe senso spiegare quello che sta davanti ai nostri occhi.
Ieri, a Torino e non solo, i giovani in divisa si sono tolti i caschi ed abbassato gli scudi antisommossa, sono esseri umani e non dei robot.
Mi è sembrato un bel gesto di intelligenza e cuore (pure gran bei ragazzi devo dire), davanti ad una manifestazione spontanea, senza bandiere e senza sindacati.
Non apprezzo una certa stampa che già li menziona quali esponenti di "estrema destra" e la patetica e tardiva spiegazione della Questura di Torino che - a mezzo stampa - ci fa sapere che avremmo assistito ad un equivoco: il giorno dopo avevano ricevuto l'ordine di farlo.
Se scendo in piazza insieme alle mie amiche potremmo scoprire le nostre tendenze politiche da come ci vedono i giornalisti? per come ci vestiamo?
Le vie di fatto non stanno a destra né a sinistra, non si interpretano perché la realtà non ha bisogno di didascalie.



I gusci dei virus, ecco le ultime scoperte

Sui virus c'è molto da scoprire, sono così mutevoli e misteriosi. Capire il loro "comportamento" potrà aprire nuove frontiere alla medicina, utilizzandoli come terapia da far entrare direttamente all'interno delle cellule. Ecco cosa ha scoperto un pool di scienziati in merito.
I virus sono come navicelle che contengono una parte attiva, il materiale genetico, in grado di infettare una cellula ospite. La navicella, chiamata capside o vettore, è sostanzialmente un guscio che si deforma quando deve penetrare nella cellula da infettare, e può addirittura andare in pezzi.
Capside
 Il gruppo di ricerca, fra cui Guido Polles e Cristian Micheletti della SISSA ( Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, ha usato simulazioni al computer e modelli teorici proprio per capire come questa “navicella” risponda alle sollecitazioni termiche e meccaniche. La ricerca, che è stata condotta insieme all’Università di York (UK), all’Università di Torino e all’Istituto Max Planck di Mainz (Germania), è stata pubblicata su Plos Computational Biology. Così facendo ha individuato i punti deboli dei capsidi e ne ha dedotto il processo di assemblaggio spontaneo. Ogni guscio è formato da tanti tasselli proteici che si incastrano spontaneamente come pezzetti di Lego. Un capside può essere formato da centinaia di queste sub-unità, ma ogni tassello è formato da un numero limitato di proteine. I bordi dei tasselli rappresentano le linee “deboli” dove avviene la deformazione della struttura generale e lungo le quali il guscio si frammenta in caso di rottura. Per alcuni tipi di virus sono state fatte delle osservazioni sperimentali, proprio per capire la dinamica interna del vettore (deformazione) e la forma dei singoli tasselli (che è di solito piuttosto regolare - pentagoni, esagoni, triangoli). Micheletti e colleghi hanno prodotto un modello al computer che, in linea di principio, può essere applicato a qualunque virus di cui sia nota la struttura. “Partendo dalle conoscenze sulla struttura molecolare del capside abbiamo provato a ‘stuzzicarlo’ un po’ per vedere come cambiava forma. Abbiamo infatti simulato delle fluttuazioni termiche (banalmente l’abbiamo virtualmente scaldato e raffreddato) osservando lungo quali linee il guscio si modificava. Molto probabilmente queste linee sono anche i punti in cui il capside tende a frantumarsi”. Hanno spiegato Polles e Micheletti. “Il nostro modello si è rivelato molto robusto. Le simulazioni infatti hanno riprodotto le condizioni che sono state osservate sperimentalmente su una serie di capsidi noti. Per questo motivo abbiamo prodotto altre previsioni su capsidi di cui non esiste conoscenza diretta in questo senso”. Gli studi sulla natura dei capsidi virali sono importanti per conoscere i meccanismi di azione infettiva dei virus (e studiare metodi per contrastarla). I vettori virali inoltre sono usati in farmacologia e per la terapia genica. I gusci dei virus infatti possono essere utilizzati come vettore per far entrare una terapia direttamente dentro le cellule, una metodologia che oggi rappresenta l’avanguardia in medicina. La possibilità di identificare i punti meccanicamente deboli potrebbe, in prospettiva, essere sfruttata per modificare i capsidi naturali ottimizzandone la loro resistenza per un più efficace trasporto e consegna del contenuto farmacologico.

Ultimo addio a Mandela: Obama stringe la mano a Raul Castro

Questa mattina presso lo stadio Fnb di Soweto, Johannesbrug, si è tenuta la cerimonia di commemorazione per Nelson Mandela.  Oltre 100 i capi di stato e di governo presenti oltre a personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Presente naturalemente anche il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama con la first lady Michelle.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha stretto la mano a Raul Castro prima di prendere la parola alla commemorazione per Nelson Mandela.  Un gesto di disgelo senza precedenti. Il leader di Cuba, riferisce la Reuters, ha sorriso quando Obama gli ha stretto la mano .
La stretta di mano
  Nel suo discorso, Obama ha sottolineato che troppi leader nel mondo sono «solidali con la lotta di Mandela per la libertà, ma non tollerano il dissenso dal proprio popolo».  E poi ha ricordato che quando uscì dal carcere, Nelson Mandela si comportò «come Lincoln e tenne insieme il suo paese che rischiava di spaccarsi». Obama ha anche paragonato Mandela ai «padri fondatori dell'America» e a Martin Luther King per la sua lotta contro l'ingiustizia razziale. «Ci sono troppi leader - ha aggiunto Obama - che rivendicano la solidarietà con la lotta di Madiba per la libertà ma che non tollerano il dissenso da parte del loro popolo. Ci sono troppe persone tra noi che rimangono in disparte, al comodo, nel cinismo, quando invece le nostre voci devono essere ascoltate». Mandela, ha detto ancora Obama, è stato un «gigante della storia». Il presidente Usa ha poi descritto il leader della lotta all'apartheid come «l'ultimo grande liberatore del ventesimo secolo. Come Gandhi, ha condotto un movimento di resistenza cominciato con poche possibilità di successo. Come King, ha dato voce agli oppressi». Mandela da molti è visto come un'icona, ma secondo Obama «Madiba non vorrebbe questo ritratto per la sua vita. Ha condiviso con noi dubbi e paure. "Non sono un santo, a meno che non pensiate che un santo sia un peccatore che continua a provare" diceva», ha ricordato Obama.
Per l'Italia c'è il premier Enrico Letta, accompagnato dalla presidente della camera, Laura Boldrini. Tra i leader presenti anche il vicepresidente cinese Li Yuanchao, quello dello Zimbabwe Mugabe, il presidente afghano Hamid Karzai, quello palestinese Abu Mazen e quello del Venezuela Nicola Maduro. Il presidente del Consiglio Enrico Letta è giunto in Sudafrica poco dopo le 8 locali (le 7 in Italia): «Quella di Mandela - ha detto all'uscita dall'aeroporto di Johannesburg - è una personalità che è nel cuore di tutti noi ed è un esempio per l'intera umanità sul tema dello sviluppo, della lotta al razzismo e delle diseguaglianze, per questo è un dovere per l'Italia essere qui». Letta ha proseguito sottolineando quanto sia decisivo «rappresentare il Paese in un momento così importante per il Sudafrica ma in generale per il mondo». Il governo sudafricano ha appena pubblicato la lista ufficiale dei 91 capi di stato o di governo attesi oggi allo stadio della finale del mondiale di calcio del 2010. Tra i leader europei presenti anche il francese Francois Hollande e il britannico David Cameron.

Uruguay pronto a ratificare una legge che regola la produzione e commercializzazione della cannabis

 Uno dei temi più scottanti, che ha scatenato polemiche di ogni genere e tipo.  Ve lo sareste mai aspettato da un paese dell'America Latina un passo tanto audace? Eppure, e questo è un mio personalissimo parere, trovo che il parlamento uruguayano stia dimostrando grande ampiezza di vedute e lungimiranza. Uno scacco ai trafficanti e agli spacciatori, atto a contrastare a microcriminalità e quindi in fieri, i traffici più ampi.
Cannabis


Il parlamento dovrebbe infatti ratificare oggi la norma dopo che il disegno di legge è già stato approvato a fine luglio dalla maggioranza alla Camera. La legge prevede che lo Stato controlli la coltivazione e la vendita a scopi psicotropi e ricreativi. Ancora pochi mesi, poi lo spinello sarà libero.Dalla seconda metà del 2014 il piccolo Paese sudamericano potrebbe cominciare a coltivare e vendere marijuana al prezzo di un dollaro (0,75 euro) per grammo. Senza infrangere la legge. Proprio così: tra poco non sarà più necessario avvicinare, complici e furtivi, il piccolo spacciatore di quartiere per comperare qualche grammo per preparare spinello. Il "porro", così lo si chiama in Uruguay, sarà libero, non più appannaggio del business degli spacciatori di droga. Un'ondata di giubilo. La decisione è stata accolta così. Almeno a guardare dagli utenti dei social network in Uruguay. Il segretario dell'Ufficio nazionale delle droghe (Jnd) di Montevideo, Julio Calzada, ha anticipato al quotidiano locale 'El Pais' che l'Uruguay potrebbe essere il primo Paese al mondo ad autorizzare e applicare le regole per la produzione, distribuzione e vendita di marijuana per i consumatori adulti. Il progetto mira a creare un'industria legale di marijuana gestita dallo Stato; la decisione è già passata alla Camera bassa del Congresso e il presidente José Mujica si aspetta di ricevere presto il via libera dal Senato. L'obiettivo è quello di contrastare il traffico di droga. Un grammo, ha specificato Calzada, sarà sufficiente «per una sigaretta di marijuana o per una o due sigarette più piccole». L'idea, avallata o contrastata da tutti i Paesi nei quali si è aperto questo dibattito, è quella di combattere la microcriminalità e rendere quindi poco profittevole quest'attività commerciale ai venditori illegali. Calzada ha infine dichiarato che lo Stato offrirà un prodotto «di buona qualità, a un prezzo competitivo».

Seduzioni a tavola: Bocconcini di primavera con carciofi

Seduzioni a tavola

Il frizzante gusto della primavera potrete gustarlo ogni giorno dell'anno con questo ottimo spezzatino: basterà che conserviate nel freezer icarciofi crudi già tagliati e la crema dei gambi, oltre alla carne che, in alternativa al vitello, potrà essere di tacchino o di maiale.
Ingredienti
500 gr di polpa di vitello (maiale o tacchino)
5-6 carciofi
1 carota
1 cipolla e mezza
2 coste di sedano
olio extra vergine di oliva
vino bianco Doc
2 dadi da brodo
1 limone

Pulite i carciofi in acqua acidulata e tagliateli a spicchi non troppo grossi,, pulite e raschiate i gambi e metteteli a bollire con un po' d'acqua, fateli cuocere finchè non saranno tenerissimi. Fate scaldare l'olio in una pentola grande per poi rosolare comodamente i pezzi di carne su fiamma viva. Una votla terminata questa operazione togliete lo spezzatino e tenetelo da parte. Prendete un'altra pentola più piccola, scladate dell'altro olio e fate soffriggere dolcemente la mezza cipolla (nell'altro tegame si sarebbe bruciata), quindi versatevi lo spezzatino rosolato e un tritomoltofine degli odori.
Noi due

 Cuocete una decina di minuti a fuoco medio, poi versate mezzo bicchiere di vino bianco efate evaporare. Unite i due dadi sbriciolati e proseguite la cottura per un altro quarto d'ora, badando che il tutto non si asciughi troppo. Versate allora nella pentola i carciofi e salate. Dopo una decina di muniti frullate i gambi con poca acqua, riduceteli in purea, e versate nell spezzatino la quantità idonea per renderlo giustamente cremoso e legato. Questo accorgimento (che si può estendere a tutte le verdure tagliate in pezzi) è molto utile per evitare di infarinare la carne, quando la si vuole però ugualmente saporita e cremosa, così tutto è più buono e sicuramente più leggero. Se preferite conservare lo spezzatino, dopo 30 o 40 minuti di cottura, mettetelo inun contenitore di alluminio ben chiuso e surgelatelo. Succesivamente ci vorrà una mezzora per scaldarlo a bagnomaria. Se l'avrete preparato bene risulterà fresco e cremoso come appena fatto; se occorre spruzzatelo di vino bianco. E' sempre un'ottima scusa per cominciare a brindare insieme non credete?
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.