Il-Trafiletto
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19/06/14

Wake N Shake Alarm Clock | Risveglio...Shock

Wake N Shake Alarm Clock
E' mattina: svegliati e scuotimi! Esistono decine di app che aggiungono sveglie più o meno sosfisiticate all'iPhone o all'iPad.

Tutte, però, sono pensate per regalare un risveglio il più possibile morbido e indolore, cosi da cominciare bene la giornata. Ebbene Wake N Shake Alarm Clock parte da un principio completamente diverso ed è dedicata a chi proprio non ne vuole sapere di alzarsi e ha bisogno di un sistema più energico per iniziare la giornata.

Si punta la sveglia, si va a dormire e al mattino dopo, all'ora prefissata, la sveglia suona a tutto volume. Non c'è un tasto per abbassarla, non c'è modo di spegnerla, non ci sono pulsanti: nessuna pietà! L'unico modo di fare smettere lo strazio è afferrare l'iPhone e scuoterlo vigorosamente. Il sistema funziona meglio se si posiziona la smartphone a qualche metro di distanza, cosi da essere fisicamente obbligati ad alzarsi dal letto. Crudele? Probabile, ma funziona! Il prezzo dell'app è di 1,79€.(computeridea)








19/02/14

Tutto gratis tranne il tempo | Apre a Londra lo Ziferblat un caffè...innovativo!

Tutto gratis, tranne il tempo! Apre a Londra lo Ziferblat un caffè...innovativo! Vi starete chiedendo: ma di cosa si tratta?

Orbene, trattasi di un locale dove troverete tutto gratis per l'appunto, tranne il tempo in quanto chiunque entri, dovrà prendere una delle tante sveglie sullo scaffale posto all’ingresso che servirà per prendere nota dell’orario, poi potrà rimenere per quanto tempo vuole, consumando quanti caffé desidera, o bevande, frutta, biscotti e altri spuntini: il tutto gratuitamente. Al termine pagherete in base al tempo che si é trascorso nel locale.

Il prezzo é di 3penny al minuto, 1,80 sterline all’ora più o meno 2,20 €, senza un tempo minimo di permanenza. Lo Ziferblat di Londra é il debutto in Europa occidentale di una catena russa che conta giá 10 locali a Mosca, San Pietroburgo, Kiev e altre cittá dell’ex Unione Sovietica (il nome significa ‘quadrante’ in russo). Nato quasi per caso, vuole essere l’opposto di catene come Starbucks dove notoriamente molti clienti comprano una solitaria tazza di caffé, si piazzano con il cellulare e il tablet per utilizzare la connessione wifi gratuita, rimanendo lí per ore.
Lo Ziferblat di Londra

L’abitudine a trasformare i bar in una sorta di ufficio si sta pian piano consolidando al punto tale che ha dato vita ad un neologismo: il coffice. In questo caso invece l’obiettivo é quello di creare un centro sociale, un luogo dove la gente puó lavorare se vuole ma puó anche chiacchierare e interagire. Chi vuole puó anche portarsi il cibo da casa e cucinarlo o scaldarlo nei micro-onde a disposizione. Il locale é spazioso e arioso e ha tanti tavoli e poltrone comode con un mix di moderno e vintage.

C’é anche un pianoforte che gli ospiti possono suonare, se gli altri clienti non hanno obiezioni. Si puó parlare, ballare, cantare, discutere, suonare e dipingere, tutto tranne bere alcolici, che sono severamente vietati.
“I londinesi hanno capito istantaneamente la nostra proposta, – spiega Ivan Mitin, 29 anni, il proprietario di Ziferblat. Ad esempio, lavarsi tazze e piatti non é obbligatorio, ma abbiamo notato che la gente non solo lo fa, ma lava anche i piatti degli altri.
Si comportano come inquilini temporanei in una casa condivisa. Noi consideriamo il pagamento per il tempo passato qui come una donazione per far proseguire questo esperimento. Il nostro é un progetto sociale, non un business model.”

27/01/14

Avvelena la moglie con l’acido muriatico. Chiesta l’archiviazione perché….. il veleno era poco!

Incredibile vicenda in provincia di Bergamo. Il Pubblico Ministero ha chiesto di archiviare il caso di un avvelenamento perché ….il veleno era poco! Una donna si è improvvisata detective e ha piazzato una microcamera all'interno di una sveglia dopo che aveva trovato nel cesto della spazzatura delle fiale vuote di acido muriatico. E le immagini della telecamera hanno ripreso suo marito che, con un contagocce, le versava il veleno in una bottiglietta, la stessa bottiglietta dalla quale, alcuni giorni prima, la donna aveva bevuto un sorso d'acqua che le aveva bruciato la bocca. Il tutto accadeva a marzo dell'anno scorso e la donna aveva sporto denuncia alla polizia, che aveva proceduto all’arresto del marito Eliseo Bongiorno, 67 anni, falegname di Dalmine in pensione e sposato con la donna da ben 39 anni, con l'accusa di tentato omicidio aggravato dal legame di parentela. Adesso il PM ha chiesto per lui l'archiviazione del caso perché il quantitativo di acido muriatico che l'uomo aveva messo nella bottiglietta della moglie era, secondo una perizia, insufficiente a causarle la morte. Il marito ha aveva sempre ammesso la propria responsabilità, giurando però di non aver mai voluto uccidere la donna. <padre Pio e di ascoltare Radio Maria tutto il giorno. Si dedica completamente a quello...>>, aveva spiegato al giudice. La moglie si era fatta aiutare in questa storia da un figlio che vive ancora con la coppia. I primi sospetti della donna erano arrivati a febbraio: dopo aver bevuto dalla famosa bottiglietta, la moglie si era sentita poco bene. Da lì l'idea di collocare la microcamera e riprendere il marito, scoprendolo un avvelenatore. La stessa donna aveva anche fatto analizzare il contenuto della bottiglietta dalla ditta dove lavora, che produce detersivi, e aveva scoperto la sostanza nociva. La donna si è opposta alla richiesta di archiviazione.
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