Il-Trafiletto
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12/09/14

Yanar Dag, la collina che brucia da sempre

Vi sono luoghi al mondo che offrono spettacoli incredibili, quasi da mitologia, che ricordano a tratti gli Inferi omerici. Un luogo così esiste davvero e si trova in Azerbaijan, ed è la collina di Yanar Dag, a 25 km da Baku.

A memoria d'uomo e per tradizione orale, questa collina brucia da sempre e certo il fuoco non si spengerà presto: la collona di Yanar è vulcanica, ma a differenza di strutture di questo tipo è secca. E' per questo motivo non ci sono liquidi o umidità a spengere le fiamme, e il fuoco è perennemente alimentato dal gas naturale che trasuda dalla collina.

La collina di Yanar Dag
immagine presa dal web
La vista è assolutamente spettacolare, specialmente di notte, con un muro di fiamme alto 10 metri che colora la collina, spesso guidato in curiose coreografie dal vento che si diverte a tormentarla.  La zona è diventata meta turistica, e ci sono anche diverse leggende che raccontano le origini del fuoco: dal pastore che ha buttato via una sigaretta innescando l’incendio perenne, ad un branco di lupi intelligenti che nell’antichità avrebbe appiccato il fuoco.

Gli abitanti della zona considerano la montagna sacra, e arrivano persone in pellegrinaggio da paesi come India e Iran: “Molta gente vede la montagna nei sogni, e quando arrivano, vengono guariti. Però se vengono qua ubriachi, la loro salute peggiora”, racconta uno di loro.

01/03/14

Licenziato un anno fa, si dà fuoco davanti ai figli e si finisce a coltellate.

Fino ad un anno fa era un tranquillo dipendente delle fonderie di Follo, Specializzate nella produzione di rulli e cilindri centrifugati destinati al settore dei tubifici, della siderurgia ed alimentare. Poi l’inevitabile crisi gli aveva fatto perdere il lavoro. Licenziato. Una scelta che l'aveva gettato in un profondo sconforto da cui non era riuscito a sollevarsi neppure con l'aiuto dei suoi figli. Inoltre l'aggravarsi delle condizioni economiche della famiglia lo hanno portato al tragico gesto. Prima si è dato fuoco e poi si è ucciso con tre coltellate al petto davanti ai figli minorenni. Il ragazzo più grande è riuscito a spegnere le fiamme ma l'uomo, seppur agonizzante, ha afferrato un coltello e si è ucciso mentre i figli scappavano in strada a chiedere aiuto. Aveva 49 anni. L'uomo che si è suicidato a Riccò del Golfo, nell'entroterra spezzino, all'estrema riviera ligure di levante. Ieri sembrava una serata come tante, un giorno come altri: i ragazzi in sala a vedere la tv, il papà chiuso in cucina, probabilmente avvolto nei suoi pensieri. Ad un tratto le urla rompono la quiete familiare. I figli accorrono, spalancano la porta e vedono il padre avvolto dalle fiamme come una torcia umana che grida per il dolore. Una scena orribile. Dopo un attimo di sbigottimento, il maggiore dei ragazzi, 17 anni, corre in strada a chiedere aiuto e un meccanico che ha l'officina a poche decine di metri dalla palazzina lungo la via Aurelia, afferra un estintore e corre verso l'abitazione della vittima. Spente le fiamme, però, l'uomo, seppur agonizzante, prende in mano un coltello in cucina e si sferra al petto alcuni colpi mortali. I carabinieri e il 118 hanno potuto solo constatare il decesso dell'uomo. Si era trasferito a Riccò del Golfo una ventina d'anni fa. Separato, viveva con i tre figli adolescenti

23/01/14

Eroismo | Salva sei persone prima di morire nell’incendio. Aveva 8 anni.

Un bambino di 8 anni è morto in un incendio a Penfield, nello Stato di New York. È morto tra le fiamme per soccorrere i parenti colpiti nel sonno dall’incendio della loro “casa mobile”. Si tratta di abitazioni simili a dei camper, molto comuni negli Stati Uniti fra le zone più povere. Forse un cortocircuito, forse il riscaldamento, hanno causato la disgrazia, accaduta in una cittadina dello stato di New York, Penfield, alle prime luci dell’alba.
 Il bimbo era ospite di parenti. Nel sonno nessuno si è accorto delle fiamme tranne Tyler, questo il nome del bambino, che ha cercato di svegliare tutti immediatamente. Il ragazzino, aveva avuto il permesso dai genitori di trascorrere la notte di domenica a casa del nonno, perché lunedì era vacanza a scuola: “Era il suo migliore amico” racconta la mamma. Tyler quindi era andato nella casa mobile del nonno, dove vivevano anche i suoi cuginetti e gli zii. L’incendio è scoppiato alle quattro e 45 del mattino. Con tanto sangue freddo ha aiutato a mettere in salvo prima due bambini, di quattro e sei anni, poi gli altri. In casa c’erano anche uno zio e il nonno disabile, rimasti intrappolati. Senza pensare al pericolo Tyler è corso di nuovo dentro, nonostante una zia cercasse di trattenerlo, gettandosi tra le fiamme. Purtroppo il fuoco e il fumo stavolta hanno avuto la meglio, nonno e nipote sono entrambi morti. Il corpo del piccolo è stato trovato proprio accanto a quello del vecchio, mano nella mano. Dai primi rilievi effettuati dai vigili del fuoco sembra che l’incendio sia stato causato da un guasto elettrico e la casa fosse sprovvista di un dispositivo di rilevazione del fumo. In uno spazio così piccolo un allarme avrebbe svegliato tutti in tempo. Tyler faceva la quarta elementare. Il preside della sua scuola, Edward Stuntzman, ha ricordato che il bambino era “sempre sorridente e di buon umore, sempre pronto ad aiutare gli altri, sempre generoso”. Stuntzman ha aggiunto: “Non mi sorprende sapere che ha perso la vita in un atto di coraggio e generosità”.

02/01/14

Il mistero del fantasma del Wem Town Hall tra mito e leggenda!

In quanti siete che avete sentito parlare almeno una volta nella vostra vita del mistero del fantasma del Wem Town Hall? Bhè tenete presente che si tratta di una storia che si è divulgata in maniera globale e che ha le sue origini in Inghilterra! Calma, vi starete chiedendo di che cosa sto parlando, bene allora facciamo soltanto un salto indietro…nel tempo! Spostiamoci a circa 19 anni fa, esattamente il giorno 19 novembre 1995, quando un devastante incendio ha quasi raso al suolo un conosciuto edificio chiamato, appunto, Wem Town Hall, situato a Shopshire, in Inghilterra.

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Fantasma di Wem Town Hall
Questo mistero è fra quelli che hanno maggiormente coinvolto l’opinione pubblica nel corso di questi ultimi 20 anni, in quanto che quel giorno di novembre, i vigili del fuoco furono provati duramente, e non affatto facile spegnere quell’incendio. Gli occorsero tantissime ore per avere la meglio sulle fiamme. Oggi, il Wem Town Hall è un centro che ospita diverse attività culturali, quali mostre d’arte, concerti e eventi artistici del genere. Tale incendio, nonostante fosse di grande entità, non provocò alcuna vittima.

Nonostante tutto, un fotografo dilettante riuscì più volte ad avvicinarsi all’edificio in fiamme e a scattare diverse foto, scatenando più volte l’ira dei pompieri. Il suo nome era Tony O’Rahilly, ed alcune foto da lui scattate in quell’occasione fecero il giro del mondo. In base a quanto dichiarato dall’uomo, in alcune delle sue foto era visibile chiaramente la sagoma di una bambina, o meglio del fantasma di una bambina, che se ne stava in piedi vicino all’ingresso dell’hotel. La storia iniziò a fare scalpore, dato che in quel momento effettivamente non erano presenti bambini, e dunque ci si iniziò a chiedere come fosse possibile una cosa del genere.

Si iniziò a diffondere la voce che si trattasse del fantasma di Jane Churn, una bambina che nel 1677 appiccò incendi nella stessa zona e che rase al suolo tantissime abitazioni. Dopodiché, però, fu tutto smentito, poiché la ASSAP si espresse dicendo che la ragazza fantasma fu generata dal fumo proveniente da un tizzone ardente ai piedi della ringhiera, mentre Vernon Harrison, ex presidente della Royal Photographic Society, constatò che si trattava di una figura prodotta dal fumo e dalle luci…sarà vero?

14/12/13

L'arcobaleno di fuoco

 E' come vedere fiamme bellissime alte e colorate, lassù in mezzo al cielo azzurro, ma è un fenomeno piuttosto raro. Un arcobaleno davvero particolare, che gli esperti  chiamano “arcobaleno di fuoco”, per una ragione molto semplice: osservandolo dal basso, sembra di vedere una fiamma colorata che brucia nel cielo.
Arcobaleno di fuoco

Il suo nome scientifico è arco circumzenitale: può verificarsi solo in condizioni climatiche particolarmente fredde. Secondo quanto dichiarato dagli scienziati che si sono occupati del caso, i raggi del sole devono colpire i cirri, ovvero delle nuvole che si formano a più di 6 mila metri di altezza, con un’inclinazione precisa di 58°. Di conseguenza, i cristalli di ghiaccio esagonali delle nubi si allineano orizzontalmente e rifrangono la luce creando un prisma dalle enormi dimensioni. Questo raro fenomeno è noto anche come nuvola iridescente. Nonostante si chiamino “arcobaleni”, si distinguono nettamente dagli arcobaleni che tutti conosciamo, perché hanno dei colori molto più vivaci, proprio per l’interazione tra la luce e i cristalli di ghiaccio, che la indirizzano verso il sole. Inoltre, questi archi sono rovesciati e più corti rispetto ai classici arcobaleni.
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