Il-Trafiletto
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15/08/17

Come capire monete due euro false: attenti alla truffa

Fonte - Corriere Adriatico - Tra le cose da tenere a portata di mano quando si va in vacanza, oltre alla crema solare e a quella contro le zanzare, c'è anche una piccola calamita. 


Basta questo semplice oggetto, spiega il Comando Antifalsificazione Monetaria dei Carabinieri, per evitare di ricevere delle monete false, magari come resto di un gelato.

Peraltro il periodo estivo, sottolineano gli esperti dell'Arma, è quello «preferito» dai falsari.
Il Comando, nell'ambito dei servizi di controllo «Estate 2017», ha effettuato diverse azioni di contrasto al falso nummario, che hanno portato al rinvenimento e sequestro di monete da 2 euro e banconote false da 10, 20 e 50 euro.
«D'estate l'attività si intensifica soprattutto per la presenza di numerosi turisti stranieri, meno attenti a questo tipo di rischi - afferma il colonnello Florimondo Forleo - La nuova frontiera per i falsari sono proprio le monete, che sono facili da commerciare e suscitano meno attenzione. Uno dei sequestri fatti in questi giorni riguarda ad esempio 900 monete destinate alla cassa di una gelateria di Napoli; si può immaginare quanto poco tempo un esercizio commerciale del genere impieghi per smerciarle sotto forma di resto».
Per distinguere le monete false, spiega Forleo, è sufficiente una piccola calamita:
«Basta vedere se sono attirate da una calamita, se si attaccano sono vere - sottolinea - i falsari non riescono infatti a riprodurre il magnetismo, che la Zecca ottiene con un procedimento particolare e che serve a far riconoscere le monete dalle macchinette. In commercio ci sono dei piccoli bastoni con una calamita ad una estremità, li usiamo anche noi».
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23/10/14

Stranieri non residenti truffavano l'Inps per 4 milioni di euro

Oltre 325 stranieri denunciati per truffa o malversazione dalla GF, che ha scoperto una truffa ai danni dell'INPS per quattro milioni e mezzo di euro. Percepivano un assegno sociale versata per gli over 65 per gli indigenti, mentre risiedevano all'estero.


L'operazione è stata coordinata dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Gdf ed è frutto della collaborazione tra le Fiamme gialle e l'Inps, rafforzata con la firma di uno specifico protocollo d'intesa nei mesi scorsi, permetterà di risparmiare due milioni l'anno, a fronte di un danno quantificato in quattro milioni e mezzo di euro.

E' stato grazie all'analisi dei dati messi a disposizione dall'INPS che incrociati con le altre banche datio e le informazioni di polizia che ha permesso il controllo da cui è partita l'indagine. Gli assegni avevano un valore massimo di 450 euro, che venivanocorrisposti agli over 65 italiani e stranieri residenti stabilmente in Italia.

Le verifiche hanno così permesso di individuare 325 persone che percepivano l'assegno, con accredito in conto corrente, pur avendo fatto ritorno ai loro Paesi di origine o essendosi assentati dall'Italia per più di 30 giorni consecutivi senza dare alcuna comunicazione, che avrebbe fatto scattare la sospensione temporanea dell'assegno come previsto dalla legge.

E' stupefacente come l'incopetenza e la pigrizia di un controllo, tolga risorse a chi si trova con i beni pignorati senza una pensione e un lavoro costretti a vivere di carità per la strada, senza contare chi si sente privato della dignità e si suicida.

22/09/14

Highlanders le ultime immortali: il ritorno di Wanna Marchi & daughter

Ritornano più forti di prima Wanna Marchi e Stefania Nobile per condurre una trasmissione di attualità sul web.

Madre e figlia hanno detto addio alla tv. Tornano ma questa volta sul web e senza televendite, senza cartomanti, senza talismani e rigorosamente senza sale, solo commenti, opinioni, riflessioni sui fatti del giorno, il tutto sul Canale Youtube.

Le due donne
hanno dichiarato "Partiremo dalla strada, dalla gente non costa niente ed è una cosa bella. Daremo voce a quanti avranno bisogno di averne una. Parlermo di malattie, di carceri, commenteremo le notizie del giorno” hanno dichiarato al quotidiano Libero.

Guai giudiziari. 
Condannate per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere, sulla base della sentenza, Wanna Marchi e Stefania Nobile raggiravano i telespettatori.

Striscia la Notizia.
Wanna Marchi e Stefania Nobile
Fu una donna che si rivolse al tg satirico, denunciando il raggiro della Marchi, la quale si mise a disposizione fingendo un interessamento ai prodotti e ai servizi offerti dalla società di Wanna Marchi e Stefania Nobile a dare il via alla vicenda giudiziaria che coinvolse le due.

Teleimbonitrice

Wanna Marchi diventò famosa grazie al modo in cui vaceva le televendite. Il suo tono di voce molto alto la rese celebre nel panorama delle vendite in tv tanto che registrò anche un singolo dal titolo 'D'accordooo?' con un mix di frasi che appartenevano al suo modo di fare vendita. Ha scritto anche un libro in collaborazione con la figlia: "Le nostre prigioni. Un diario a quattro mani", pubblicato nell'ottobre 2003 in cui le due donne si raccontano.

27/08/14

Non aprite quella porta

I casi di truffa ai danno dei soggetti non più giovani sono purtroppo ampi e in continuo aumento. Alcuni brevi e semplici consigli al fine di prevenire eventuali raggiri e truffe

Gli imbrogli che malintenzionati sono soliti porre in essere entrando, con scuse sempre più fantasiose, all'interno delle abitazioni, sono purtroppo sempre più frequenti. Vengono posti in essere approfittando proprio della vulnerabilità delle persone anziane in quanto spesso più deboli e sole. Come tutelarsi? Innanzitutto è importante verificare sempre con attenzione l'identità degli sconosciuti che intendono accedere alla vostra abitazione; in particolare, controllate attentamente dallo spioncino della porta chi intende entrare in casa e, in caso di dubbio, non aprire quella porta! Nel caso in cui si presentino alla vostra abitazione individui in divisa chiedete sempre le loro generalità e invitate tali persone a mostrare il tesserino ufficiale dell' ente di cui si fa eventualmente portavoce o emissario (es. forze di polizia o enti erogatori di servizi pubblici); in ogni caso, contattate, prima di aprire la porta, telefonicamente il predetto ente in modo da verificare l'attendibilità di quanto asserito dal presunto operatore.

Ricordatevi inoltre che prima di fare i controlli a casa gli Enti affiggono degli avvisi nel palazzo o nella via; pertanto dubitate delle visite a sorpresa di soggetti (anche se in uniforme) che vogliono controllare il contatore del gas, della luce ecc.. Diffidate sempre e comunque di gente sconosciuta che si presenta per nome e per conto di persone di vostra conoscenza. Se vi trovate in tale situazione cercate, eventualmente, di contattare telefonicamente la persona a cui si riferisce lo sconosciuto, al fine di avere una conferma di quanto asserito. Ultimamente sono altresì venute alla ribalta della cronaca molteplici truffe, nonché episodi di estorsione, celate dietro l'attività di presunti maghi, santoni, chiromanti, veggenti e astrologi che si presentano a casa del malcapitato millantando la necessità di eliminare il "malocchio" e/o "fatture".

Quando ci si imbatte in queste persone è opportuno: non comunicare mai i propri dati personali e rifiutarsi di consegnare denaro per prestazioni di qualsivoglia natura avvisando immediatamente le Forze dell'Ordine. Diffidate anche di persone che, spesso presentandosi ben vestite e abbastanza curate, promettano facili guadagni mediante investimenti o altre procedure che comportano la corresponsione di denaro. In tali circostanze, qualora interessati, è indispensabile consultare il proprio legale di fiducia prima di firmare qualsiasi atto oppure sentire il consiglio di parenti e amici. Anche in questo caso è opportuno non fornire dati personali e in particolar modo non concedere eventuali appuntamenti con tali persone. In ultimo, consiglio di contattare sempre le Forze dell'Ordine, nel caso in cui per strada si noti un anziano avvicinato da persone con atteggiamenti sospetti o quando si noti nell'atteggiamento dell'anziano timore, sorpresa o smarrimento; non è una perdita di tempo e non è un disturbo per le stesse Forze di Polizia anche perchè domani la stessa attenzione potrebbe essere data da uno sconosciuto a un nostro familiare.

11/04/14

Attenti alle app Fake del PlayStore

Questa volta a colpire il Google PlayStore è stata l'app "Virus Shield". Facendosi passare per un anti-virus a pagamento, ma in realtà è una gigantesca truffa!

Il PlayStore di Google è ben conosciuto per la sua vasta e ampia scelta di applicazioni che può offrire ai suoi utenti.
Purtroppo, però, non tutte le applicazioni che offre sono valide (o funzionali) questo perchè Google da un "accesso libero" agli sviluppatori e non fa tantissimi controlli come Apple sul suo AppStore. Infatti al'interno del PlayStore si possono trovare app con virus, che crashano di continuo e, avvolte, dei grandissimi fake.

Questo è il caso di Virus Shield. Un'applicazione che si faceva passare per un anti-virus ma in realtà era un grandissimo fake, infatti questa app non faceva assolutamente niente. 
Il vero problema è che era a pagamento, a ben 3,99$ (in America) ed era piena zeppa di commenti e recensioni positive! 

Virus Shield
Virus Shield, dopo averla scaricata (occupava meno di 1MB quindi già questo dovrebbe far pensare quanto valida potesse essere come anti-virus), faceva comparire sullo schermo del proprio smartphone una croce rossa, per indicare dei problemi, e dopo qualche secondo la croce scompariva e appariva il segno di spunta, per dire che ora il devide era protetto.

Insomma, un fake a tutta regola. Ma io mi domando: com'è possibile che ci fossero cosi tanti commenti positivi? Come mai Google non l'ha subito notata e cavata? 
Google comunque a comunicato, dopo averla cavata, che provederà a risarcire tutti gli utenti che hanno comprato l'app.

Commenti degli utenti che hanno scaricato
Virus Shield

15/03/14

Segni (RM) | Una direttrice di banca denunciata per i debiti di gioco. Truffava i clienti.

Oberata dai debiti di gioco accumulatisi negli anni,la direttrice della filiale dell’Unicredit Banca di Segni, in provincia di Roma, è stata denunciata dalla Guardia di Finanza per truffa, falsità in scrittura privata, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e truffa ai danni dello Stato. I debiti, circa 700 mila euro secondo le indagini lunghe e complesse, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, supportati anche da un’indagine interna disposta da Unicredit banca, erano stati contratti dalla donna tra il 2004 e il 2009 per il vizio del gioco d'azzardo, "concedendosi" 25 prestiti personali e intestandoli a persone inesistenti, attraverso l’alterazione dei documenti di familiari e clienti della filiale. Nel corso degli accertamenti, le Fiamme Gialle della Tenenza di Colleferro hanno anche scoperto che la donna, per 14 anni, avrebbe percepito indebitamente, con la complicità dell'ex badante della beneficiaria, la pensione di una signora deceduta nel 1995, gestita dall'Inpdap prima che l'ente fosse incorporato nell'Inps. In quest'ultimo caso, il danno è stato quantificato in oltre 165 mila euro. Oltre alla direttrice della filiale e all'ex badante dell'ignara pensionata, denunciate, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria un funzionario dell'Inps.

11/03/14

"Gocce" di notizie: truffe ai danni dello Stato da 10milioni di euro

 Due truffe ai danni dell'Inps sono state scoperte in Calabria e in Puglia per un danno milionario all'Istituto di previdenza. Una frode da 10 milioni di euro e' stata scoperta dai carabinieri del Comando Provinciale di Bari e dalla Procura della Repubblica di Bari che hanno collaborato con gli ispettori della direzione provinciale pugliese dell'istituto di previdenza. Centinaia di controlli svolti in tutta la Provincia hanno permesso di accertare che alcune societa' del settore agricolo avevano assunto un totale di 831 braccianti, attraverso false attestazioni di posizioni lavorative inesistenti inducendo in errore l'Inps. che ha provveduto, nei vari anni, ad erogare prestazioni assistenziali non dovute: disoccupazione, malattia, maternita' e assegni familiari. Per un centinaio di persone e' scattata anche l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato. Si tratta, oltre che di singoli braccianti agricoli, di mediatori, imprenditori del settore agricolo e commercialisti che, a vario titolo, avevano messo in piedi il meccanismo di truffa che ha interessato, oltre la provincia di Bari, anche il sud foggiano e le province di Brindisi, Taranto e Matera. In Calabria, invece, 41 persone risultavano essere dipendenti di un'azienda zootecnica, percepivano le indennita' erogate dall'Inps per maternita', malattia, disoccupazione o assegni per il nucleo familiare, ma in realta' non lavoravano. La Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria le ha denunciate per truffa e falso in concorso con il titolare dell'azienda. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica della citta' calabrese dello Stretto, avrebbero permesso di accertare la sussistenza di rapporti di lavoro formalmente attivi, ma di fatto fittizi e utilizzati solo per ottenere dall'Inps elargizioni indebite. Di fatto, i lavoratori assunti, secondo gli inquirenti, esistevano.       fonte(AGI)


12/02/14

Mario Bortoletto, imprenditore veneto, spiega come non farsi fregare dalle banche,

Un imprenditore è riuscito a farsi risarcire dalle 8 grandi banche italiane, mentre piccoli imprenditori si suicidano per poche migliaia di euro. Costretti a sacrifici, torchiati da tasse, piegati dai debiti mentre le banche li derubano facendogli pagare tassi di interessi da usura, applicando l'anatocismo, reato punibile penalmente.

(Un mio consiglio, guardate il video e ascoltatelo bene fino alla fine...e svegliamoci)
Banche usuraie. L'imprenditore che le ha battute spiega come sconfiggerle Ci sono modi, illeciti, con cui le banche alzano i tassi d'interesse chiesti agli imprenditori, arrivando a chiedere tassi usurai. Mario Bortoletto, in causa con 8 banche, si è già fatto dare 450 mila euro da due banche con cui era in causa. A Presa Diretta, intervistato da Riccardo Iacona, l'imprenditore spiega quali sono i meccanismi e come non farsi fregare.
La "bibbia " dei correntisti

La prima banca contro cui ha vinto in tribunale gli chiedeva 39mila euro. Alla fine è stata la banca a dargli i soldi: 90mila euro. Mario Bortoletto, imprenditore veneto, spiega come non farsi fregare dalle banche, che a volte applicano tassi ai limiti dell'usura. "Mi hanno fatto pagare degli interessi pazzeschi, ed è per questo che mi sono arrabbiato - dice l'imprenditore intervistato ieri da Roberto Iacona, nel corso di Presa Diretta -. Ho fatto causa a 8 banche nazionali. La prima l'ho già vinta con sentenza del tribunale. Qual'è la banca non glielo posso dire, ho l'obbligo della segretezza. Loro non vogliono che si sappia, perché la logica qual è? Per 2 che si svegliano ce ne sono 100mila che dormono. Quei 100mila pagano per i due che si svegliano". E per cercare di svegliare i suoi colleghi c'è il blog Delitto d'usura. 

IL MECCANISMO
Ma come funziona il meccanismo? Lo spiega Bortoletto: “La banca ti da un fido e ti chiede figurativamente il 12%. Poi la banca ti fa pagare la commissione di massimo scoperto, mediamente l'1,5% al trimestre. In un anno diventa il 6%. Poi ti chiedono la capitalizzazione degli interessi. Ma ti calcolano gli interessi sugli interessi, è questo si chiama anatocismo. La legge vieta che tu possa conteggiare interessi sugli interessi. Questo aggiunge un altro 3, 4 o 5%". Ma cos'è l'anatocismo? Lo spiega sempre l'imprenditore: "è usura: è superamento del tasso soglia". Poi c'è il gioco delle valute, "più tardi loro ti danno l'accredito, più ti fanno stare in rosso e tu paghi gli interessi". Altro giochetto non consentito dalla legge è l'aumento unilaterale dei tassi, che in tribunale viene annullato dai giudici. "Devono essere sottoscritti dal cliente. Tutti noi imprenditori abbiamo un tesoretto che non abbiamo più noi, ma hanno le banche. Le banche devono restituire il maltolto".

 L'IMPRENDITORE SUICIDA
Ad aggravare ancor di più la situazione il fatto che, per debiti o tasse che non si riescono a pagare, ci sono imprenditori che si uccidono. Oppure che si mettono in mano agli usurai veri. Che pretendono i soldi indietro con la pistola e le botte. Schiavon, un altro piccolo imprenditore del veneto, con l'azienda a 50 m da quello di Bortolotto si è suicidato, proprio a causa dell'impossibilità di pagare. Ora, con ogni probabilità, le banche gli daranno indietro 670 mila euro. "La Cassa Depositi e prestiti dovrebbe fare come in Germania: fare mutui a 40 anni, con tassi decenti. Così farebbe concorrenza alle banche"

PER UN CONSIGLIO GRATUITO SULL'USURA BANCARIA CHIAMA IL DELITTO DI USURA al 342/0504778

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