Il-Trafiletto
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12/08/17

Importanti novità per visite fiscali: Controlli INPS da settembre 2017

Fonte - TGCOM24 - Dall'1 settembre sarà l'Inps a sorvegliare sulle assenze per malattia, anche se a saltare la giornata di lavoro sono dipendenti pubblici. 


Ci sarà quindi il passaggio di consegne dalle Asl, finora attive nella P.a., all'Istituto con la creazione di un "polo unico"seguendo le linee guida per la prima fase, definite di "sperimentazione" dell'Inps stesso.

Importanti novità per visite fiscali: Controlli INPS da settembre 2017
Importanti novità per visite fiscali: Controlli INPS da settembre 2017
Il nuovo regime, previsto dalla riforma Madia, vuole imprimere una stretta sulle visite fiscali.
La decisione di affidare all'Inps la competenza "esclusiva" sugli accertamenti era maturata all'indomani del famigerato Capodanno dei vigili romani.

Era la notte a cavallo tra il 2014 e il 2015 e subito scoppiò la polemica sull'assenteismo di massa, ora si parte ma l'Inps non manca di sottolineare alcune "criticità", lamentando come in alcune aree territoriali:
"la carenza di medici disponibili appare particolarmente rilevante", mentre ci sono zone "caratterizzate da un numero di medici iscritti nelle liste speciali decisamente elevato rispetto ai fabbisogni".
Non a caso nella bozza dell'atto di indirizzo della ministra della P.a sul "polo unico", si punta, come emerso nei giorni scorsi, a una "migliore distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti".

Come incentivo alle visite, il ministro Madia ha anche aperto alla possibilità di riconoscere dei premi ai dottori, in base al numero degli accertamenti accumulati.
Il provvedimento deve pero' ancora essere chiuso e soprattutto si attende il decreto del ministero del Lavoro che dovrà "armonizzare" le regole nel settore pubblico e in quello privato.
In ballo ci sono anche le fasce orarie di reperibilità. In questa prima fase nulla dovrebbe essere modificato: sette ore per la P.a. (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18) e quattro per i privati (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19).

Ma il presidente dell'Inps Tito Boeri di recente è tornato a sostenere l'aumento a sette ore per tutti. Di certo tra le novità ci sarà la possibilità di "visite reiterate".
Nel frattempo comunque i cambiamenti non mancheranno, come prevede il documento dell'Inps, controlli potranno essere decisi anche "d'ufficio", dallo stesso Istituto.
Se il lavoratore malato non si fa trovare a casa "si procederà con l'invito a visita ambulatoriale", anche per gli statali.
E questo al fine di "valutare soltanto" lo "stato morboso". 
Leggi articolo originale
 

27/02/15

Inps Esodati Cuperlo a Renzi: Chiudi una Volta per Tutte la Pagina degli Esodati

Gianni Cuperlo, deputato del Partito Democratico,  invita Matteo Renzi a chiudere una volta per tutte la questione esodati

Ennesimo invito rivolto al premier Renzi da esponenti politici per la causa da definire per gli esodati restati fuori dalle sei salvaguardie, questa volta è Gianni Cuperlo, deputato Pd che rivolge a Matteo Renzi l'invito: 'Chiudi una volta per tutte la pagina degli esodati con le salvaguardie mananti', ma si sa che Renzi che questi inviti se li fa passare da un orecchio all'altro senza trattenere nulla, in effetti ci si aspetta qualche soluzione per la VII salvaguardia per quei lavoratori rimasti senza lavoro e che non possono accedere alla pensione perché non hanno ancora raggiunto i requisiti necessari.

Ma Cuperlo non si limita solo nell'intervenire sugli esodati, nell'assemblea del Pd  tenutasi a Roma e sembra sia stata disertata in senso di protesta, nell'invito mette delle richieste specifiche quali 'norme di buon senso sulla flessibilità dell'uscita, senza penalizzazioni per i lavori usuranti e restituendo un po di giustizia alle donne penalizzate sulle pensione di vecchiaia.' il documento continua in questi termini:

'Caro Presidente, chiedi suggerimenti e linee di lavoro dopo che sul Jobs Act il Governo ha ignorato esattamente suggerimenti e linee votati dalla Direzione del Partito Democratico e poi dalle commissioni parlamentari; dopo che sulla riforma costituzionale non avete tenuto conto neppure di un voto che avrebbe permesso, ora al Senato, di correggere quelle storture e incoerenze che rischiano, nei fatti, di rendere farragginosa la riforma; dopo altre bocciature a proposte di buon senso; per questo, non parteciperemo al ''ricevimento parlamentari''; anche perché in tre minuti riesco a risolvere dei quiz e non la riforma fiscale; m le idee non ci mancano, le sottoporremo ai gruppi; il problema è se uno le ascolta; lo dico per oggi e lo dico per prima di oggi; intanto sottopongo a te e all'esecutivo sei obiettivi, sostenuti dalle parlamentari e dai parlamentari che hanno aderito all'associazione SinistraDem', in effetti dei sei punti citati nel documento uno è importante per la tematica che noi seguiamo ed è:

INVITO DI RISOLUZIONE PER ESODATI DA CUPERLO A RENZI
GIANNI CUPERLO
'Un Iistituto universalistico contro la povertà; non lo prevediamo solamente noi e la Grecia; i poveri erano poco più di 2 milioni nel 2008; oggi sono un numero triplicato; finora  l governo si è mosso in continuità col passato, qualche provvedimento tampone ma questa emergenza non è stata in cima ai pensieri di Palazzo Chigi (chi ha la pancia piena non pensa a chi ce l'ha vuota!, n.d.r.), serve un piano d'azione contro la povertà, un assegno alle famiglie (più di 2 milioni) che consenta di uscire dalla soglia del bisogno anche sui beni primari; esiste una varietà di soluzioni tecniche (aggancio del programma a percorsi di formazione e inserimento lavorativo), ma la priorità di restituire dignità e speranza a milioni di persone'...
Dando voce al deputato Cuperlo sappiamo benissimo che si aggiungerà al coro che comunque continua a non essere ascoltato da Palazzo Chigi ma per dovere di cronaca come abbiamo ascoltato altre voci era corretto ascoltare anche quella di Gianni Cuperlo. 

23/10/14

Stranieri non residenti truffavano l'Inps per 4 milioni di euro

Oltre 325 stranieri denunciati per truffa o malversazione dalla GF, che ha scoperto una truffa ai danni dell'INPS per quattro milioni e mezzo di euro. Percepivano un assegno sociale versata per gli over 65 per gli indigenti, mentre risiedevano all'estero.


L'operazione è stata coordinata dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Gdf ed è frutto della collaborazione tra le Fiamme gialle e l'Inps, rafforzata con la firma di uno specifico protocollo d'intesa nei mesi scorsi, permetterà di risparmiare due milioni l'anno, a fronte di un danno quantificato in quattro milioni e mezzo di euro.

E' stato grazie all'analisi dei dati messi a disposizione dall'INPS che incrociati con le altre banche datio e le informazioni di polizia che ha permesso il controllo da cui è partita l'indagine. Gli assegni avevano un valore massimo di 450 euro, che venivanocorrisposti agli over 65 italiani e stranieri residenti stabilmente in Italia.

Le verifiche hanno così permesso di individuare 325 persone che percepivano l'assegno, con accredito in conto corrente, pur avendo fatto ritorno ai loro Paesi di origine o essendosi assentati dall'Italia per più di 30 giorni consecutivi senza dare alcuna comunicazione, che avrebbe fatto scattare la sospensione temporanea dell'assegno come previsto dalla legge.

E' stupefacente come l'incopetenza e la pigrizia di un controllo, tolga risorse a chi si trova con i beni pignorati senza una pensione e un lavoro costretti a vivere di carità per la strada, senza contare chi si sente privato della dignità e si suicida.

07/10/14

Pubblico impiego escluso dal TFR in busta | Il Governo non ha versato i contributi

Il Governo, non avendo pagato i contributi figurativi, dopo la fusione dell’INPDAP con l’INPS, per la Corte dei Conti i lavoratori pubblici non possono usufruire del TFR in busta paga


A tal proposito Marcello Pacifico (Anief-Confedir) dichiara che: la cessione del TFR garantisce 100.00 € ad oggi, ma purtroppo ne defalca 150.00 € nel momento in cui si usufruisce del pensionamento. Il TFR, per l'appunto, è la maggiore risorsa che fornisce liquidità ai fondi integrativi pensione (80% quota base). 

Mancando questo fattore di sostegno, i lavoratori, a termine della loro attività lavorativa, guadagneranno meno della metà dell’ultimo stipendio percepito, rischiando una nuova tassazione che porti soltanto positività per le casse pubbliche. Il sindacato, inoltre, dopo i primi successi in tribunale, avvia la campagna per ottenere la restituzione del 2,5% di trattenuta operata nei cedolini del personale della scuola assunto a partire dal 2001.

La presa di posizione del Governo di fare fuori i dipendenti pubblici dal progetto di anticipo mensile in busta paga, altrimenti come 14a, del pagamento del TFR non è casuale, ma va deriva dal fatto che lo Stato non ha mai provveduto a versare i contributi, se non a titolo figurativo. A denunciarlo è l’associazione sindacale Anief, ricordando che la Corte dei Conti ha certificato un “ammanco” di 23 miliardi di euro, che l’Inps ha ereditato dall’Inpdap, per il mancato pagamento mensile dei contributi dei dipendenti pubblici

Per tal motivo il Governo ha provveduto a disporre un emendamento ad hoc nella legge di stabilità, che ad oggi pur i cambiamenti tecnici non risultano finanziamenti idonei e sufficienti per fare fronte all'enorme “ammanco” sui TFR degli statali. E anche se l’onerosa copertura dovesse arrivare, la somministrazione graduale del Trattamento di fine rapporto non costituisce una buona opportunità: “per i lavoratori – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – quella di assegnare il TFR assieme alle buste paga sarebbe una decisione peggiorativa, perché si tratta di un risparmio derivante per l’80 per cento dai fondi pensionistici. 

Ciò che nella scuola, facendo un'esempio, si chiama ‘Fondo Espero’”
Anief prende l’occasione per rammentare che per i dipendenti pubblici si è provveduto a dare il via ai ricorsi contro l’interruzione della trattenuta illegittima in busta paga del 2,5% per il TFR, come previsto dal D.P.C.M. del 20 dicembre 1999, al fine di provvedere alla restituzione delle somme indebitamente prelevate e l’accredito figurativo dell’intero trattamento fine rapporto, assieme agli accessori interessi di legge, nonché per l’accertamento del credito del 2,69% per il 2011/2012 utile a costituire il TFR mancante nel periodo provvisorio di transito di tale personale in regime di TFR per effetto della legge 122/2010 dichiarata incostituzionale.
È possibile aderire on line al ricorso TFR seguendo le indicazioni a questo link.


11/03/14

"Gocce" di notizie: truffe ai danni dello Stato da 10milioni di euro

 Due truffe ai danni dell'Inps sono state scoperte in Calabria e in Puglia per un danno milionario all'Istituto di previdenza. Una frode da 10 milioni di euro e' stata scoperta dai carabinieri del Comando Provinciale di Bari e dalla Procura della Repubblica di Bari che hanno collaborato con gli ispettori della direzione provinciale pugliese dell'istituto di previdenza. Centinaia di controlli svolti in tutta la Provincia hanno permesso di accertare che alcune societa' del settore agricolo avevano assunto un totale di 831 braccianti, attraverso false attestazioni di posizioni lavorative inesistenti inducendo in errore l'Inps. che ha provveduto, nei vari anni, ad erogare prestazioni assistenziali non dovute: disoccupazione, malattia, maternita' e assegni familiari. Per un centinaio di persone e' scattata anche l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato. Si tratta, oltre che di singoli braccianti agricoli, di mediatori, imprenditori del settore agricolo e commercialisti che, a vario titolo, avevano messo in piedi il meccanismo di truffa che ha interessato, oltre la provincia di Bari, anche il sud foggiano e le province di Brindisi, Taranto e Matera. In Calabria, invece, 41 persone risultavano essere dipendenti di un'azienda zootecnica, percepivano le indennita' erogate dall'Inps per maternita', malattia, disoccupazione o assegni per il nucleo familiare, ma in realta' non lavoravano. La Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria le ha denunciate per truffa e falso in concorso con il titolare dell'azienda. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica della citta' calabrese dello Stretto, avrebbero permesso di accertare la sussistenza di rapporti di lavoro formalmente attivi, ma di fatto fittizi e utilizzati solo per ottenere dall'Inps elargizioni indebite. Di fatto, i lavoratori assunti, secondo gli inquirenti, esistevano.       fonte(AGI)


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