Il-Trafiletto
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06/03/15

Ultimissime Novità Caso Elena Ceste il Marito Michele Buoninconti e le Sue Donne

Michele Buoninconti, marito della scomparsa Elena Ceste, non sembra quel stinco di santo che ha dimostrato di essere.

Michele Buoninconti, in carcere da qualche settimana, perché unico indagato per l'omicidio della moglie Elena Ceste, la mamma dei 4 figli della coppia, trovata morta dopo nove mesi a 2 chilomentri dalla casa coniugale,  ha dimostrato quello che in effetti non è, anche se si è visto drammaticamente addolorato per la scomparsa della moglie, sembrava l'uomo che aveva dedicato la sua vita alla famiglia, fedele, irreprensibile si è poi rivelato non un dongiovanni ma comunque approcciava donne anche nel momento della ricerca della moglie.

Questa, diciamolo pure, squallida realtà è saltata fuori da un programma televisivo, Mattino Cinque, condotto da Federica Panicucci che ha voluto svelare tramite alcune testimonianze che Michele Buoninconti non era poi il marito affranto, icona del dolore, per la scomparsa della moglie, infatti lo si ricorda affannato e preoccupato, teso nella ricerca con gli inquirenti di Elena, uccisa barbaramente e ritrovata in un canale di scolo in uno stato di decomposizione avanzato, imvece l'uomo cercava approcci con donne che magari si avvicendavano per portargli conforto, fra queste due donne e nello studio di Mattino Cinque una delle due ha confessato che si trovavano di fronte alla caserma dei vigili del fuoco dove lui lavorava e tra i due c'è stata una messaggistica mentre la seconda invece si è detta invaghita fortemente di Michele.

CASO CESTE: MICHELE BUONICONTI DONGIOVANNI!
CONIUGI CESTE
E' una giovane donna di 33 anni, calabrese, l'ultima delle due che ha cercato di spiegare la propria relazione con Michele Buoninconti, questi dopo una lettera della donna dove dimostrava conforto per la tragedia subita e nel cercare di restargli comunque vicina in questa tragica circostanza ha saputo cogliere l'ccasione propizia per allacciare con lei una relazione epistolare riuscendo nel suo intento ad arrivare a qualcosa di più, a Mattino Cinque la donna 33 enne ha dimostrato verso Michele una delusione amara nel raccontare: 'Pensavo di essere l'unica per lui, ma poi ho scoperto che faceva il pacione con molte altre donne, Michele è stato un bravissimo attore, si merita l'Oscar.', ha deciso quindi, secondo i suoi racconti, di chiudere la relazione con Michele Buoninconti quando si è accorta di essere una fra le tante.
Ed è proprio sperabile che si chiuda anche questa squallida vicenda dove una mamma è stata barbaramente assassinata lasciando 4 figli orfani, l'unica vera, tremenda tragedia, il resto è vita!

05/03/15

Inps Boeri-Poletti-Damiano, una Trilogia per Definire e Concludere Flessibilità con Penalizzazione su Pensioni

In Italia la riforma pensionistica è una storia infinita che dura da 3 lunghi anni cominciata con la legge Fornero e con i disagi drammatici da essa derivati, proposte tante, concretezze nessuna.

Giuliano Poletti: ministro del Lavoro cauto che non vuole esporsi più di tanto sulla tematica pensionistica, i vari interventi da lui fatti sono sul vago, su incertezze, su future discussioni prima dell'estate, per poi approdare ai provvedimenti sulla riforma delle pensioni da approvare nella futura legge di Stabilità 2016, nonostante sia favorevole alla flessibilità del pensionamento e abbia in più occasione manifestato la sua chiara direzione verso l'obiettivo della riduzione dell'età pensionabile con probabili penalizzazioni, un ministro che però non ha pressato più di dato l'Esecutivo per avere ragione sulle sue mete solo pensate ma mai messe in essere.

Cesare Damiano, presidente commissione del Lavoro alla Camera, un uomo che ha rinunciato ad una congrua pensione da parlamentare e che si è battuto e si sta battendo per la flessibilità sull'età pensionabile, fermo come una roccia sulle sue posizioni, coerente con il proprio pensiero ha espresso il forte desiderio che il provvedimento, almeno, per questa questione sia risolto entro il 2015, ha chiamato a raccolta Tito Boeri, Giuliano Poletti, le sigle sindacali unite con vogliono presentare la loro piattaforma per le modifiche alla legge Fornero 2011, in un vertice alla Camera per discutere, per mettere un punto fermo a questa vicenda che sembra non trovare sbocchi.

FLESSIBILITA PENSIONAMENTO IN ARRIVO?
DIGNITA' NEGATA
Tito Boeri, nuovo Presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, un uomo duro, deciso, incrollabile che rivendica ora ai vertici ciò che ha dichiarato all'inizio della sua ascesa, una figura carismatica che ha affermato che non vuole né implicazioni politiche né tesseramenti nell'Isitutto e solo chi merita avrà un riconoscimento, che non si piega al volere dell'Unione Europea ma che con conti alla mano vuole allargare l'orizzonte a lungo tempo affinché il suo progetto continui ad avanzare per diventare una realtà per i pensionati e cioè la flessibilità dell'età anagrafica,. e con i risparmi ottenuti dal calcolo contributivo contrastare ciò che è la piaga, il dramma sempre più crescente in Italia: la povertà.

Una trilogia di uomini diversi tra loro ma con un unico obiettivo alla fine, quello di ottenere ciò che da mesi e mesi si richiede, abbassare l'età pensionabile, combattere l'ingiustizia sociale, aprire il discorso della staffetta generazionale per poter sbloccare il mondo del lavoro fermo e dare anche una spinta in questo modo ad una economia stagnante grazie alle pensioni minime e i disoccupati e quant'altra miseria che circola in Italia, ben vengano personaggi del genere che hanno a cuore il benessere dei cittadini senza mettere priorità quali il ministro dell'Economia che ha preferito far saltare fuori 1 miliardo per la scuola piuttosto che 1 miliardo per aiutare i pensionati, esodati, Quota 96 della Scuola, quota 100 e chi ne ha più ne metta, ben vengano uomini come Tito Boeri, Cesare Damiano e Giuliano Poletti che vogliono dipaanare almeno una fra le tante intricate maglie della Legge Fornero!

Inps Naspi 2015, Informazioni e Tabella per Calcolare il Nuovo Assegno di Disoccupazione

Il decreto legislativo sulla riforma degli ammortizzatori sociali cambierà totalmente sia come si calcolerà l'assegno che la durata dello stesso.

Dal prossimo 1° maggio 2015 cambierà totalmente la modalità dell'erogazione dell'assegno Naspi 2015 per chi è disoccupato, l'importo dell'assegno sarà calcolo in base agli ultimi 4 anni della retribuzione imponibile previdenziale quindi quella dove sono stati versati i contributi degli ultimi 4 anni, di conseguenza questo importo sarà diviso a tale retribuzione per il numero delle settimane di effettiva contribuzione e poi moltiplicata per un coefficiente, 4,33, avendo comunque dei limiti.

Facendo il primo esempio su una retribuzione che non superi € 1.195 mensili (questo dato del 2015 dovrà essere rivalutato annualmente) l'indennizzo mensile sarà pari l 75% della stessa retribuzione; mentre se supera € 1.1.95 l'indennizzo sarà pari al 75%  dell'importo citato incrementato però di una somma pari al 25% della differenza tra la retribuzione mensile e l'importo citato ma comunque l'indennizzo mensile non potrà superare € 1.300 (dato 2015 da rivalutarsi), inoltre dopo 4 mesi dalla fruizione l'indennizzo si riduce del 3%.

Per quanto concerne la durata dell'indennizzo non ci sarà una data prefissata, in pratica la durata sarà per un numero di settimane in rapporto alla metà di quelle della contribuzione accreditata ai dipendenti lavoratori negli ultimi quattro anni ma può durare al massimo sino a 2 anni, infatti dal 1° gennaio 2017 non potrà ami superare le 78 settimane pari a 18 mesi.

Per maggior chiarezza postiamo la tabella di Pensioni Oggi, che ringraziamo, dove si evidenzia sia l'esempio del calcolo dell'assegno Naspi sia la durata della fruizione dell'indennizzo:


Dalla suddetta tabella verrà più facile sia il calcolo dell'indennizzo che la durata della fruizione dell'assegno erogato che comunque dopo il 2017 non potrà superare le 78 settimane pari a 18 mesi.

04/03/15

Inps Papa Francesco Esorta a non Abbandonare gli Anziani Peccato Abbandonarli

Il Santo Padre esorta a non abbandonare gli anziani a se stessi in quanto sarebbe un peccato gravissimo, probabilmente il suo discorso dovrebbero sentirlo gli esponenti di Palazzo Chigi

Papa Francesco, ha avuto delle parole mirabili verso l'anziano e parole più severe verso chi non ha rispetto verso chi considera questa categoria di persone siano essi donne o uomini come un peso da sopportare, un carico obsoleto da poter scartare con facilità e noi portiamo questo suo stupendo discorso anche all'interno di Palazzo Chigi dove l'anziano, il pensionato è una zavorra di cui liberarsi prima possibile in quanto non produce e di conseguenza inutile e dispendioso; il Santo Padre ha anche affermato che la cultura del dio quattrino ha posto l'anziano in un angolo ma ha anche dichiarato che è un peccato gravissimo, lo sapranno i signori del potere di Palazzo Chigi e limitrofi?

Ovviamente Papa Francesco ha rivolto il discorso degli anziani all'interno della famiglia, che per il Santo Padre è il fulcro della società e gli anziani devono far parte integrante perché sono una ricchezza irrinunciabile e i figli pur avendo i genitori in casa di cura dovrebbero andarli a trovare molto più spesso di quel che accade, parole molto significative che hanno toccato il cuore di molti come del resto riesce sempre a fare questo uomo vestito di bianco, semplice e umano, riportiamo un passo del suo discorso molto commovente che potrebbe andare bene rivolto ai pensionati se gli esponenti politici leggessero le parole dette.

PAPA FRANCESCO E GLI ANZIANI
Papa Francesco ha affermato che gli anziani: 'sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna; sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto; l'anziano non è un alieno; l'anziano siamo noi, fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo.'  aggiunge ancora con parole severe: 'Una cultura del profitto insiste nel far apparire i vecchi come un peso, una ''zavorra''; non solo non producono, ma sono un onere: insomma vanno scartati; non si osa dirlo apertamente , ma lo si fa! c'è qualcosa di vile in questa assuefazione alla cultura dello scarto; vogliamo rimuovere la nostra accresciuta paura della debolezza e della vulnerabilità; ma così facendo aumentiamo negli anziani l'angoscia di essere mal sopportati e abbandonati.'

Chiara allusione al nostro governo che considera proprio, con leggi inique, l'anziano un orpello del tutto inutile e sapendo appunto della sua debolezza e vulnerabilità approfitta senza tener conto delle ultime parole dette da Papa Francesco: 'Dove non c'è onore per gli anziani, non c'è futuro per  i giovani.', su questa ultima frase farebbero bene, chi di dovere, a meditare e riflettere sul profondo significato che viene trasmesso.

Inps Cgil Uil Cisl chiedono Immediato Confronto per Flessibilità Pensione Anticipata Senza Penalizzazioni

La segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, chiede all'esecutivo di accelerare i tempi per promuovere provvedimenti che riguardino la riforma pensionistica.

Si continua ad insistere con l'Esecutivo per avere un confronto ora che le sigle sindacali si sono unite con un progetto in piattaforma per provvedimenti relativi al pensionamento anticipato grazie alla flessibilità, ma le sigle sindacali non vogliono penalizzazioni per questa soluzione e di conseguenza stanno pressando il governo per avere un confronto diretto mettendo sul tavolo le loro proposte per ottenere una pronta risoluzione per chi sta aspettando e che darebbe comunque uno slancio alla staffetta generazione sbloccano il mondo del lavoro attualmente stagnante.

La segretaria Vera Lamonica afferma dichiarando: 'Chiediamo al governo di aprire al più presto, un tavolo per cambiare radicalmente la legge Fornero: è necessario intervenire introducendo meccanismi di flessibilità, ma senza prevedere nuovi tagli agli assegni previdenziali.', d'altra parte stanno pressando l'Esecutivo per questa questione della flessibilità inderogabile anche altri esponenti politici, e questo significa assolutamente necessario modificare e abbassare i requisiti di età anagrafica per l'entrata in pensionamento.

VERA LAMONICA
Lamonica poi ha un suo commento personale per quanto riguarda Tito Boeri, Presidente dell'Inps, e della intervista che lo stesso ha rilasciato al Corriere della Sera di ieri, probabilmente indispettita dal fatto che Tito Boeri ha sottolineato un suo preciso pensiero non volendo intrallazzi politici né tanto meno sindacali, affermando che chi sarà meritevole sarà premiato senza guardare al tesseramento dell'una o dell'altra sigla sindacale, Lamonica ha precisato: 'Così come sollecitiamo anche noi da tempo una riforma della governance adeguata, nella quale, a differenza del prof. Boeri, riteniamo le parti sociali non possa essere ricondotto alla solo funzione di controllo,' concludendo dichiara infine: 'lavoratori e imprese sono i principali finanziatori, oltre che percettori, delle prestazioni previdenziali devono poter incidere sulle scelte strategiche degli Enti, mantenendo comunque separate le funzioni di indirizzo da quelle di gestione, cui non abbiamo mai chiesto di partecipare.', sarà bene che si continui a non chiedere di partecipare pensiamo in quanto Tito Boeri non prende in considerazione né tesseramenti né coinvolgimenti politici!

03/03/15

Inps Giuliano Poletti Riaprirà Discorso Riforma Pensioni Fine Anno per Legge Stabilità del 2016

Alla fine Boschi e Madia avevano predetto giusto per la riforma pensionistica quando hanno annunciato che non prima del 2016 si sarebbe parlato di modifiche alla legge Fornero 2011

Ciò che noi cittadini non sappiamo dovremmo saperlo leggere tra le righe quando esponenti politici parlano di modifiche alla riforma pensionistica legge Fornero 2011, difatti il ministro Madia e il ministro Boschi mesi addietro avevano annunciato che prima del 2016 non ci sarebbero stati interventi ad attenuare le insidie della legge Fornero 2011  e tutte le platee dei pensionati speravano in un qualche intervento da parte del governo che diciamola tutta non c'è mai stato, ma al di là di inutili polemiche oggi il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti promette che prima dell'estate potrebbe riaprirsi la discussione ma ciò che è importante è che queste discussioni saranno rapportate per interventi da allegare alla prossima legge di stabilità che si farà pensiamo nel 2016, quindi confermando ciò che era stato detto precedentemente dalle su citate ministre.

Ciò non significa l'abolizione in totale della legge Fornero 2011 ma delle opportune modifiche in quanto secondo Poletti le tematiche pensionistiche sono 'specifiche e delicate' e ciò che Poletti rende noto degli interventi fattibili è quanto stato dichiarato nei progetti di Tito Boeri, presidente dell'Inps, quando ha rilasciato l'intervista al quotidiano 'Corriere della Sera' oggi 3 marzo e cioè: flessibilità per un pensionamento anticipato grazie ad un vitalizio pensionistico reso più leggero dal calcolo col metodo contributivo, fermo restando che l'UE non ci metta lo zampino e blocchi tutto poiché non vede di buon occhio la previdenza sociale in Italia considerandola troppo 'elevata', bontà sua!

GIULIANO POLETTI E LE SUE INDECISIONI!
GIULIANO POLETTI
Bisogna anche aspettare comunque il momento di  'verifica e riflessione' di Poletti quando avrà l'incontro con il citato Boeri che di verifica e riflessione a quanto pare non ne ha bisogno considerati i progetti chiari e precisi che ha nella sua mente e ha inteso a rivendicarli proprio oggi nella sua intervista, per quanto riguarda l'incontro con i sindacati ci sarà appunto dopo questo momento meditativo di Poletti, il quale ha affermato: 'Li vedrò, ma non c'è ancora una data; dobbiamo fare un minimo di verifica e avere un po' di tempo per una visione condivisa; naturalmente, ascolteremo i sindacati che hanno delle proposte da avanzare.', insomma a quanto pare tra momenti di riflessioni, verifica e tempo bisogna tirare avanti fino a che non arrivi il momento degli interventi per i provvedimenti da immettere nella legge di stabilità 2026 e allora continueremo fino ad allora sentire le varie proposte, disegni di legge etc. etc. a meno che Tito Boeri non prenda decisamente in mano la situazione e come Pier Carlo Padoan faccia la magia per ridare serenità, certezze, sicurezze e benessere alle varie categorie di pensionati e lavoratori che non aspettano altro!

02/03/15

Inps Quota96 edella Scuola e Pensioni, Cdm slitta al 3 Marzo per la Discussione del Provvedimento Riforma Pensioni s Scuola

L'ennesimno ritardo del Consiglio dei Ministri sui porvvedimenti da prendere sulla riforma pensioni e sull'eventuale scioglimento del nodo dei Quota96 della Scuola

Silenzio assoluto da parte del Governo Renzi eppure si attendeva il sospirato incontro tra Tito Boeri, presidente dell'Inps e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ma nulla ci è dato di sapere ancora, una cosa però si è fatta, un ulteriore ritardo del Cdm che doveva incontrarsi venerdì scorso invece hanno pensato bene di prendersi un lungo week end e far slittare il tutto a domani 3 marzo dove si affronteranno problemi legati alla riforma scuola e sul decreto fiscale ma soprattutto quelli legati alla platea dei Quota96 della Scuola che pazienti attendono una risoluzione alla loro questione sempre in ballo.


CDM SLITTA APPUNTAMENTO PER DISCUSSIONE RIFORMA SCUOLA
VORREI ANDARE IN PENSIONE!
Che siamo legati mani e piedi con l'Unione Europea ce la fa capire chiaramente il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, perché prima fa un passo avanti pensando di essere in linea con le direttive dell'Ue e uno indietro quando capisce che l'UE non è proprio quello che desidera e cioè la riforma pensionistica italiana e di conseguenza non si sa ancora nulla nonostante le numerose ipotesi avanzate da più esponenti politici e ultimamente si sono viste unire le sigle sindacali nel portare avanti una piattaforma proprio per i provvedimenti assolutamente necessari per la tematica pensionistica, si sa inoltre che ci sono progetti per accumulare risparmi freschi ma nulla da fare il governo da quell'orecchio non ci sente oppure fa orecchie da mercante perché essendoci queste famose risorse finanziarie a quanto pare preferisce foraggiare priorità quali spese militari e riforma della scuola lasciando nel limbo sempre i Quota96 della Scuola, loro non sono una priorità sono una spina nel fianco che non vogliono assolutamente togliersi in questo momento, pur nonostante il ministro dell'Economia Padoan sia riuscito a recuperare 1 miliardo di euro per l'assunzione di una marea di insegnanti, possibile mai che non riesca a recuperare il denaro necessario per mettere in pensionamento i Quota96 della Scuola, arrivando al paradosso di fare interventi per spese militari piuttosto a persone che raggiunti i requisiti per il pensionamento necessari sono obbligati a rimanere in servizio?

E' sperabile che domani il Cdm abia un occhio di riguardo nell'ambito della riforma della scuola e  sciolga quel nodo che i Quota96 della Scuola aspettano che sis ciolga e che finalmente possano lasciare il servizio dopo una vita spesa all'insegnamento e godersi un pensionamento come è nel loro pieno diritto in tutti i sensi.

Il Mirtillo Rosso e Nero Alleati per il Benessere del nostro Organismo

Da sottolineare che il mirtillo rosso e il mirtillo nero sono tra i frutti di bosco i più sostanziosi come proprietà antiossidanti

Tante volte ci dimentichiamo che madre natura ci offre degli straordinari frutti che sono benefici per il nostro organismo e ci limitiamo ad assumere medicine che di naturale hanno ben poco, il mirtillo rosso e il mirtillo nero sono tra tutti i frutti del bosco quello che più posseggono sostanzte antiossidanti, ognuno con le proprie caratteristiche cher andremo a scoprire qui di seguito e facciamoci aiutare qualche volta dalla natura che è sempre molto prodiga con gli essere umani nonostante essi la maltrattino.

I mirtilli neri racchiudono una  diversità di minerali quali il calcio, il manganese  ed il fosfor, inoltre 
sono abbondanti di vitamina C ed A unitamente ai caroteneoidi, altre proprietà eccezionali si ritrovano nei antociani i quali sono sostanze antibatteriche de4l tutto naturali e servono principalmente per la circolazione sangtuigna, dando ai mirtilli quel particolare blu intenso che hanno, gli antociani hanno anche il compito di proteggere non solo di le pareti dei capillari ma anche delle vene, favorendo pure la circolazione sanguigna riducendo il rischio di malattie cardiocircolatorie, cerebrovascolati quali possono essere infarti ed ictus; di conseguenza a queste proprietà è consigliabile assumere questo frutto anche come succo per alterazioni circolatorie quali ulcere venose, emorroidi, pesantezza alle gambe, varici, couperose  e flebiti, ma non finisce qui.

LE PROPRIETA' DEL MIRTILLO ROSSO E NERO
MIRTILLO ROSSO E NERO
I mirtilli neri con l'apporto dei preziosi antociani proteggono anche la vista, in particolare verso la degenerazione della retina, queste sostanze antibatteriche agiscono sui capillari della retina e proteggendola affinando anche la vista migliorandone la visione notturna; inoltre per chi ama essere sempre belle e giovane è un ottimo antiossidante contro l 'invecchiamento dell'epidermide manendola elastica e la sua azione arriva al miocardio aumentandone la resistenza.


I mirtilli rossi invece quali proprietà benefiche hanno per la nostra salute? molte poiché abbonda di vitamina C, inoltre fibre, calcio e potassio che il mirtillo nero non ha, utili per quanto riguarda le infezioni delle vie urinarie, le cistiti abituali, le prostatite e le infiammazioni dell'uretra ma non solo ha anche altre proprietà per il benessere del nostro organismo e si rivolgono all'apparato digerente, il colon irritabile, per chi ha una colite spastica e soffre di meteorismo in quanto la sua azione antinfiammatoria è riconosciuta largamente dagli studi scientifici effettuati sulle sue proprietà, infine si raccomanda anche per chi soffre di stitichezza e quale tonificante in caso di dissenteria.

Inps Miur Preparazione un Bando Concorso per 60 mila cattedre Prima Prova Probabile Ottobre Indennizzo ai Precari non Assunti?

Il Governo sembra deciso alle assunzioni per 60 mila cattedre per il triennio 2016/2019, la data per la prima prova potrebbe essere ad Ottobre

Si ha notizia che il Governo stia preparando un bando di concorso per 60 mila cattedre ma non solo, il Miur  inoltre, forse, forte del fatto che Pier Paolo Padoan, ministro dell'Economia, ha tirato fuori dal cilindro ben 1 miliardo di euro per la riforma della scuola, ha in progetto di indennizzare i precari non assunti con 10 mensilità, tutte novità dopo appunto la dichiarazione di Padoan che per la riforma della scuola sono stati 'trovati' 1 miliardo di euro e di conseguenza arrivano i benefici di questa congrua cifra.

Intanto i 12 mila vincitori e ideonei dell'ultimo concorso Ministro Profumo del 2012 saranno integrati insieme ai 120 mila insegnanti che il Governo intende assumere per il mese di settembre prossimo, a questi bisogna assommare anche  gli 80/90 precari della Gae e altri 15-20 mila di supplenti in graduatoria d'istituto, un esercito per dare una spinta notevole alla Buona scuola, voluta fortemente dal premier Renzi tralasciando comunque realtà molto più drammatiche e urgenti.

Alcuni voci di stampa non confermate la novità che si evince fra tutto questo è il 'contratto ponte' cioè per ottenere la cattedra ma non il ruolo, è una ipotesi che circola negli ambienti ma ancora non si sa nulla di certo, questo anno di ponte servirebbe a 15-18 mila precari per ottenere l'assunzione a tempo indeterminato, appena si avranno certezze e non solo ipotesi vi comunicheremo la situazione+ certa.

LA BUONA SCUOLA SI METTE IN MOTO
MIUR
Il bando del concorso sarà indetto entro giugno e il Miur spera di selezionare i partecipanti già ad ottobre con le prime prove scritte in modo che per la primavera del 2016 sia terminato, e si avrà un occhio di riguardo per  i 15-18 mila che sono sotto il contratto-ponte  così da poter ottenere una ultima cattedra di supplenza per entrare nella sessione contrattuale prossima.

Ultima novità interessante e di notevole interesse sta nel fatto che il Miur stia approntando un indennizzo per i precari che per ingiustizia non sono stati assunti, partendo da un minimo di 2,5 e finendo a dieci mensilità, quest'ultimo dato vale per i super-precari, e questo quesito ha già superato la valutazione politica e come sempre rimane quello delle coperture ma il Mef ha già chiesto al Miur il numero esatto delle unità che avrebbero diritto a tale indennizzo, di conseguenza ancora da confermare se questo avverrà o meno, poiché l'ultima parola rimane pur sempre al Ministero delle Finanze.

01/03/15

Inps Esodati Testo Integrale dell'Appello Rivolto a Matteo Renzi e alla Segreteria del Pd

Dal portale di 'Le nostre Pensioni' rileviamo l'appelo che gli esodati rivolgono al premier Matteo Renzi e alla Segreteria del Partido Democratico

Per fare anche nostra la voce degli esodati ci sentiamo in dovere di cronaca ricopiare fedelmente il testo dell'appello rivolto al premier Matteo Renzi e alla segreteria del Pd con una lettera aperta unendoci a loro affinché il loro problema venga risolto il più urgentemente possibile in quanto queste persone non possono assolutamente vivere senza un lavoro enon entrare in pensione perché non raggiungono i requisiti richiesti dalla legge:

Lettera aperta al premier e alla segreteria del Pd
No, non avete letto male, ma non si tratta del famoso «Patto del Nazareno» bensì di qualcos’altro molto più serio e drammatico. Si tratta dell’impegno che Renzi, con la sua Segreteria PD, ha preso formalmente con gli esodati!
Infatti proprio là, nella sede romana del PD al mitico Nazareno, un anno fa il 19 febbraio del 2014, in piena onda mediatica sugli esodati e con la PdL 224 approvata dalla intera Commissione Lavoro della Camera in avvio di discussione in Aula e con Matteo Renzi appena incaricato di formare il nuovo Governo, la Segreteria del PD incontrò ufficialmente la Rete dei Comitati degli Esodati in un confronto serrato e duro che si concluse con impegni precisi da parte del PD. Assente forzato Renzi, per gli impegni appena assunti, egli fu rappresentato dai suoi più diretti e vicini esponenti della Segreteria, cioè l’on. Marianna Madia (oggi Ministro P.A.), l’on. Davide Faraone (oggi sottosegretario all’Istruzione) e dal prof. Filippo Taddei (oggi, come allora, il responsabile Economia e Lavoro del PD). In quell’incontro i Comitati presentarono un documento dettagliato che dimostrava l’ingiustizia subita, che Enrico Letta all’insediamento in Parlamento chiamò «rottura del Patto Sociale da parte dello Stato», nonché le discriminazioni e le incostituzionalità della Legge Fornero sulle pensioni causate dall’assenza di un adeguato periodo transitorio tale da evitare ciò che è accaduto agli esodati, ovvero il mancato rispetto delle aspettative del cittadino, come già dichiarato in passato dalla Corte Costituzionale e riaffermato anche dal Quirinale. I Comitati sulla base del loro storico dossier, ormai punto di riferimento per chiunque voglia discutere del problema degli esodati, chiedevano l’impegno del PD e quindi del Governo per la immediata soluzione strutturale e definitiva del dramma degli esodati ponendo così fine all’angoscia che si protraeva per oltre 3 anni per decine di migliaia di famiglie, nell’assoluta incertezza di poter avere il reddito giustamente atteso.
La posizione assunta dal vertice del PD, nella riunione al Nazareno il 19 febbraio 2014, può riassumersi in 2 fondamentali impegni.
Il primo, ovvero l’impegno di una risolutiva pressione istituzionale e governativa sull’INPS per interromperne il comportamento opaco (per alcuni parlamentari addirittura omertoso) al fine di ottenere la esatta comunicazione al Governo ed al Parlamento della platea di esodati, in un primo momento è sembrato venire intrapreso con il tavolo tecnico presso il Ministero del Lavoro con le Commissioni Lavoro e l’INPS e la RGS per la valutazione tecnico-economica della PdL 224, per poi venire bruscamente interrotto in giugno da
un’azione d’imperio del Governo che, disconoscendo platealmente il lavoro della Commissione, vincolava l’approvazione ad un maxi-emendamento e mandava in soffitta il tavolo tecnico. Cosicché ad oggi i numeri di esodati ufficialmente dichiarati, in conseguenza della riforma Fornero del 2011, parlano di 390.000 soggetti di cui circa 170.000 salvaguardati, ma in realtà le contraddizioni e le anomalie su tali cifre continuano ad intossicare il dibattito e quindi la soluzione definitiva, in danno dei soggetti colpiti!.Mentre l’INPS continua a latitare! Basti pensare al fatto che per l’ultima salvaguardia sono state utilizzati risparmi delle salvaguardie precedenti e non nuove risorse, come necessario!
Il secondo impegno preso dal vertice PD però era il più importante. Infatti, pur reiterando le solite giustificazioni per le difficoltà economiche del Paese e quindi la scarsità di risorse correnti da utilizzare per gli esodati, identificava le possibili risorse in eventuali entrate straordinarie, facendo riferimento in particolare e prioritariamente a quelle che sarebbero derivate dall’accordo con la Svizzera in corso di definizione già con il precedente Ministro dell’Economia Saccomanni. In ogni caso si affermava che la soluzione strutturale non avrebbe potuto essere messa in campo se non con la legge di stabilità a fine 2014.
Pur non condividendo l’impostazione data ai criteri di copertura economica proposta in un caso, come quello degli esodati, che nasce da una palese e riconosciuta rottura del patto sociale da parte dello Stato che deve invece semplicemente essere ripristinato, i Comitati si impegnavano a cercare sempre la collaborazione ed il confronto con le Istituzioni ed il PD, sperando nel rapido recupero di risorse poiché non poteva essere più sottaciuto il dramma di queste famiglie!
E’ passato un anno, il prof. Taddei ha da poco informato il mondo del raggiunto accordo con la Svizzera e lunedì 23 scorso è stato sottoscritto l’accordo dal Ministro Padoan consentendo a Renzi di twittare giulivo «almeno 6 miliardi dall’accordo».

Ebbene, alcuni dei Comitati della Rete con una lettera aperta al PD, a Renzi, alla Segreteria, ai vertici ed ai parlamentari del PD, alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno ricordato nei giorni scorsi, verbale e trascrizioni dell’incontro alla mano, gli impegni assunti formalmente dalla Segreteria PD, chiedendo il pieno rispetto degli impegni assunti. Basterebbe qui ricordare che per la soluzione prevista per gli esodati dalla PdL 224 della Commissione Lavoro sarebbero stati sufficienti circa 5 miliardi in dieci anni, secondo i dati forniti da INPS e Ragioneria dello Stato!
LETTERA APERTA DEGLI ESODATI A MATTEO RENZI E SEGRETERIA PD
ESODATI
Renzi ed il Governo, al contrario di molti esponenti del PD, hanno cercato in tutti questi mesi di nascondere all’opinione pubblica la questione esodati, ignorandola e rischiando addirittura di lasciarne la bandiera in mano ai soli partiti dell’opposizione dura. Lo si è visto con la prepotenza del maxi-emendamento del giugno scorso che disintegrava il lavoro della PdL unitaria della Commissioni Lavoro della Camera.
E i Comitati chiudono l’appello affermando: «Oggi veniamo a chiedere, con la nostra dignità e la nostra coerenza, che venga onorato l’impegno assunto dalla Segreteria di Matteo Renzi!!! Chiediamo con forza a Matteo Renzi, alla sua Segreteria ed a tutti i singoli esponenti del PD di dimostrare la propria coerenza ed affidabilità! I nostri Comitati sono sempre stati disponibili al confronto, ora è giunta l’ora che il PD dimostri che la fiducia e la disponibilità sono state ben riposte! Ogni responsabilità sarà solo ed esclusivamente vostra!!».

27/02/15

Inps Esodati Cuperlo a Renzi: Chiudi una Volta per Tutte la Pagina degli Esodati

Gianni Cuperlo, deputato del Partito Democratico,  invita Matteo Renzi a chiudere una volta per tutte la questione esodati

Ennesimo invito rivolto al premier Renzi da esponenti politici per la causa da definire per gli esodati restati fuori dalle sei salvaguardie, questa volta è Gianni Cuperlo, deputato Pd che rivolge a Matteo Renzi l'invito: 'Chiudi una volta per tutte la pagina degli esodati con le salvaguardie mananti', ma si sa che Renzi che questi inviti se li fa passare da un orecchio all'altro senza trattenere nulla, in effetti ci si aspetta qualche soluzione per la VII salvaguardia per quei lavoratori rimasti senza lavoro e che non possono accedere alla pensione perché non hanno ancora raggiunto i requisiti necessari.

Ma Cuperlo non si limita solo nell'intervenire sugli esodati, nell'assemblea del Pd  tenutasi a Roma e sembra sia stata disertata in senso di protesta, nell'invito mette delle richieste specifiche quali 'norme di buon senso sulla flessibilità dell'uscita, senza penalizzazioni per i lavori usuranti e restituendo un po di giustizia alle donne penalizzate sulle pensione di vecchiaia.' il documento continua in questi termini:

'Caro Presidente, chiedi suggerimenti e linee di lavoro dopo che sul Jobs Act il Governo ha ignorato esattamente suggerimenti e linee votati dalla Direzione del Partito Democratico e poi dalle commissioni parlamentari; dopo che sulla riforma costituzionale non avete tenuto conto neppure di un voto che avrebbe permesso, ora al Senato, di correggere quelle storture e incoerenze che rischiano, nei fatti, di rendere farragginosa la riforma; dopo altre bocciature a proposte di buon senso; per questo, non parteciperemo al ''ricevimento parlamentari''; anche perché in tre minuti riesco a risolvere dei quiz e non la riforma fiscale; m le idee non ci mancano, le sottoporremo ai gruppi; il problema è se uno le ascolta; lo dico per oggi e lo dico per prima di oggi; intanto sottopongo a te e all'esecutivo sei obiettivi, sostenuti dalle parlamentari e dai parlamentari che hanno aderito all'associazione SinistraDem', in effetti dei sei punti citati nel documento uno è importante per la tematica che noi seguiamo ed è:

INVITO DI RISOLUZIONE PER ESODATI DA CUPERLO A RENZI
GIANNI CUPERLO
'Un Iistituto universalistico contro la povertà; non lo prevediamo solamente noi e la Grecia; i poveri erano poco più di 2 milioni nel 2008; oggi sono un numero triplicato; finora  l governo si è mosso in continuità col passato, qualche provvedimento tampone ma questa emergenza non è stata in cima ai pensieri di Palazzo Chigi (chi ha la pancia piena non pensa a chi ce l'ha vuota!, n.d.r.), serve un piano d'azione contro la povertà, un assegno alle famiglie (più di 2 milioni) che consenta di uscire dalla soglia del bisogno anche sui beni primari; esiste una varietà di soluzioni tecniche (aggancio del programma a percorsi di formazione e inserimento lavorativo), ma la priorità di restituire dignità e speranza a milioni di persone'...
Dando voce al deputato Cuperlo sappiamo benissimo che si aggiungerà al coro che comunque continua a non essere ascoltato da Palazzo Chigi ma per dovere di cronaca come abbiamo ascoltato altre voci era corretto ascoltare anche quella di Gianni Cuperlo. 

Inps: Autoferrotranvieri non Perdete la Pensione agevolata se siete in Aspi!

Il pensionamento anticipato è compatibile con l'Aspi e i periodi di Cig  e Cigs raggiunti i 61 anni e 3 mesi

Il comunicato Inps 1445/2015 postato sul portale dell'Istituto ieri ha evidenziato che nelle circostanze di che influiscono nel rapporto di lavoro quali Cig e Cigs,  contratto di solidarietà, non influiscono sul pensionamento anticipato (di vecchiaia) degli autoferrotranvieri, di conseguenza coloro che pervengono ai requisiti pensionistici in tali periodi potranno fruire dei benefici del trattamento di vecchiaia con i requisiti agevolati specificati nel Dpr 157/2013 e cioè 5 anni anni meno in rapporto all'età di norma nell'Ago, a condizione che per questi lavoratori sia sospeso mansioni di personale viaggiante.

Dall'Istituto Nazionale Previdenza Sociale si ha un'altra chiarificazione per i dipendenti con la mansione di personale viaggiante e cioè quando questi cessano il rapporto di lavoro e che sia stata loro riconosciuta l'appartenenza all'AslI, acquisiscono il diritto di entrare in pensionamento di vecchiaia anticipato fermo il fatto che abbiano raggiunto i requisiti entro il termine di godimento dell'AspI con una condizione che anteriormente a tale circostanza le mansioni della qualifica di personale viaggiante siano esercitate in modo costante ed esistente.

Qui di seguito postiamo la Tabella rilevata da Pensioni Oggi che chiarisce la pensione dell'autoferrotranviere in modo corretta e semplice da leggere.


Si ha inoltre una altra precisazione dall'Istituto Nazionale Previdenza Sociale per i dipendenti con mansioni di personale viaggiante interessati nei programmi di esodo di cui all'art. 4 della legge n.92/2012,  per poter stabilire i requisiti minimi per il pensionamento di vecchiaia nei 4 anni dopo la risoluzione del rapporto di lavoro, come indicato dal comma 2 del su citato art. 4, bisogna riferirsi ai requisiti anagrafici contemplati nel D.P.R. 28 ottobre 2013, n. 157 (di conseguenza al requisito anagrafico che si riduce di 5 anni in rapporto a quello tempo per tempo in vigore nel regime generale obbligatorio).

26/02/15

Inps: Susanna Cammusso Cgil risponde a Barbagallo Uil Disponibili al Patto di Attacco per la Riforma Pensioni

Susanna Camusso, leader Cgil, risponde a Carmelo Barbagallo, disposta al patto che vedrebbe un piano di accatto per la riforma pensionistica.

 Carmelo Barbagallo ha lanciato un piano d'attacco per modificare la riforma pensionistica chiedendo alle sigle sindacali di unirsi compatte per portare avanti la piattaforme sindacale che riguarda non solo le pensioni in generale ma anche il fisco, in questa piattaforma si richiede un unico modello unico contrattuale sia per pubblici che privati che duri almeno 3 o 4 anni fissando il Pil agli aumenti salariali, il sostanziale reinserimento della pensione con le quote per ottenere la flessibilità delle uscite ai 60 anni di età e i 40 anni di contribuzione, questa piattaforma sindacale dovrebbe essere portata avanti da tutte le sigle sindacali unite da come si è espresso Carmelo Barbagallo, in pratica secondo il leader della Uil, l'unione fa la forza per il cambiamento.

Susanna Camusso guarda di buon occhio questa soluzione, infatti ha risposto immediatamente, in giornata a Barbagallo dichiarando: 'E' sempre importante costruire iniziative unitarie: un tema (si riferisce ovviamente alle proposte avanzate da Barbagallo, n.d.r.)  che viene continuamente agitato dal governo ma non si traduce nella correzione delle profonde ingiustizie contenute nella legge Fornero', affermazioni dette in occasione di una assemblea tenutasi a Torino degli iscritti alla Cgil del settore pubblico.

CGIL DISPONIBILE ALL'UNIONE CON LA UIL PER LA RIFORMA PENSIONISTICA
SUSANNA CAMUSSO
Che i sindacati facessero sentire la loro voce essendo loro stessi portavoce dei lavoratori uniti e compatti sarebbe una gran cosa, una forza a cui che difficilmente il governo potrebbe opporsi nel confrontarsi per risolvere le tematiche pensionistiche, è sperabile che le sigle sindacali trovino un accordo e che facciano finalmente gli interessi dei lavoratori e dei pensionati perché negli anni scorsi hanno fatto ben poco e probabilmente si sono accorti di quanta strada hanno perso verso i loro tesserati che comunque li hanno sempre sostenuti, dovrebbero essere un muro davanti al silenzio o alle ennesime promesse mai mantenute del governo, un muro dove rimbalzare interventi concreti diretti agli esponenti politici che si trincerano dietro alle parole 'coperture finanziarie' 'risorse finanziarie'; gli anni gloriosi dei sindacati sono passati ma non è passato inosservato al lavoratore, al pensionato ciò che i sindacati non hanno fatto per loro e di conseguenza un riavvio di un cambiamento sarebbe di certo un rinnovamento anche per le sigle sindacali.

Concludendo Susanna Camusso dichiara: 'Siamo disponibili al patto, non vedo perché si debba limitare temporalmente; bisogna cominciare a far concretamente delle cose, a partire dall'impegno che avevamo assunto di mandare al governo una piattaforma sulle pensioni..', una apertura quella della Camusso che fa ben sperare in una unità di intenti per il benessere dei lavoratori e dei pensionati e la rinascita di un sindacato, forte, compatto al fianco, come è sempre stata la sua storia, di chi lavora!

Inps: Il Sindacato dei Pensionati Uil chiede Sicurezze e Certezze per i Pensionati

Il segretario della Uilp, sindacato pensionati Uil, Vincenzo Tortorelli, in un suo intervento veemente e accorato denuncia il bisogno dei pensionati di avere certezze e sicurezze.

 Vincenzo Tortorelli, segretario della Uilp, in un suo intervento parla del disagio della platea dei pensionati denunciandone la carenza di certezze e sicurezze che la caratterizza e accusando il malgoverno finora operato verso questa categoria fra le più tartassate specialmente nelle tasse che sono fra le più alte d'Europa ha dichiarato e riportiamo integralmente il suo discorso rilevato da Pensioni Blog:

I confini della povertà e del disagio si sono notevolmente estesi. I pensionati  rischiano di pagare un prezzo sempre più alto a causa di scelte di rigore poco lungimiranti e inique. Si pone, perciò, un problema di adeguatezza delle pensioni future che, già a partire da oggi, andrebbero rivalutate, così come va rafforzata l’assistenza agli anziani. E innanzitutto basta con le proposte inquietanti su presunte, nuove riforme del sistema pensionistico:abbiamo bisogno di certezze e non di continue minacce”.
“Un altro aspetto fondamentale per fare chiarezza sulla spesa previdenziale  è attuare finalmente una vera separazione della previdenza dall’assistenza, contabilizzare le tasse che i pensionati pagano e che sono tra le più alte d’Europa. E fornire a Istat e Eurostat i dati corretti. Così si capirebbe che non spendiamo troppo per le pensioni e troppo poco per l’assistenza; in tal modo, anche le istituzioni europee e mondiali smetterebbero di chiederci ulteriori tagli alle pensioni”.

aggiungendo afferma:
   “in questi anni, sono aumentate le diseguaglianze, si è ristretto il perimetro dei diritti e l’emarginazione sociale ha esteso la propria platea di ultimi, deboli e meno fortunati. Il sistema produttivo si sta sgretolando, si sta esaurendo la sua spinta propulsiva e la sua capacità progettuale. Per la prima volta, molti figli vivono e sono destinati a vivere peggio dei loro genitori. La sostenibilità economica e sociale di questi sistemi si basa sulla loro capacità di produrre beni attraverso il lavoro dei cittadini che vivono e si riconoscono in essi. Laddove il lavoro si riduce, diminuiscono anche i consumi, le imprese entrano in crisi, lo Stato è destinato a incamerare meno introiti, la suaa sua legittimità e credibilità diminuiscono e inevitabilmente è destinato a non poter garantire adeguati servizi ai cittadini e alle imprese.
 La Uil non intende rassegnarsi a questo processo di declino e vuole dare il proprio contributo nella ricerca della smarrita strada per lo sviluppo. Noi siamo convinti che la strada da percorrere per uscire dalla crisi non sia quella lastricata dai sacrifici né dall’ulteriore impoverimento. Al contrario, bisogna puntare su una società forte perché produttiva, fondata sul lavoro delle persone che produce benessere e migliore qualità di vita.
 Vincenzo Tortorelli conclude il suo intervento nel seguente modo:  
PENSIONATI INCERTI ED INSICURI SECONDO LA UILP
PENSIONATO ALLA DERIVA
'Occorrono provvedimenti che facilitino la trasparenza del rapporto previdenziale, permettendo a tutti una conoscenza completa della propria posizione contributiva. Bisogna infine affrontare la problematica relativa al prelievo contributivo posto a carico dei pensionati che svolgono attività di lavoro; riequilibrare il sistema attraverso una razionalizzazione delle tante e troppe diverse gestioni previdenziali presenti ed eliminare i privilegi ancora esistenti. Bisogna anche razionalizzare le diverse modalità di calcolo ancora esistenti per le indennità di buonuscita che spesso penalizzano alcune categorie rispetto ad altre. Una diversità di regole e di aliquote che non si concilia con il funzionamento del sistema. Il prelievo di solidarietà sulle pensioni elevate, e introdotto con l’ultima legge di stabilità, andrebbe meglio riconsiderato tenendo conto delle recenti pronunce della Corte Costituzionale, ed eventualmente prendendo in considerazione il reddito personale.Infine, intervenire sul sistema di individuazione dei coefficienti di trasformazione: introdurre i coefficienti per coorti di età eliminando il sistema implicito di disincentivi alla permanenza al lavoro. Perciò  invitiamo il neo presidente dell’Inps Boeri a cominciare ad attuare questi provvedimenti, invece di pensare a fare nuovamente cassa con le pensioni di chi ha lavorato per anni e pagato decenni di contributi”. 

25/02/15

Inps Quota96 della Scuola Rivalutazione Facoltativa riguardante Pensione Obbligatoria Aggiornamento

Si fa riferimento al nostro articolo precedente di oggi 25 febbraio 2015 per quanto riguarda la risoluzione falcoltativa 

Il riferimento ai 62 anni di età non è scontato riguardo poiché la risoluzione, specificata nella legge, si può attivare ad una sola condizione e cioè che non si sia applicato il taglio dell'1-2% sulle anzianità contributive, di conseguenza le penalizzazioni scattano se non stati compiuti i 62 anni di età; e ciò che ribadisce la Circolare Madia ma se consideriamo che dal 2015 e sino al 2017 è stato bloccato dalla legge di stabilità 190/2014 può esistere il dubbio che l'ente pubblico possa in qualunque modo estinguere il rapporto anche prima dei 62 anni.

Da tutto ciò si evince che si vuole evitare ad ogni costo sia con la risoluzione obbligatoria che falcoltativa che i dipendenti possano avere una pensione più remunerativa, obiettivo tra l'altro della famosa iniqua riforma Monti/Fornero 2011 che incrementava, attraverso coefficienti di trasformazione molto più elevati, la continuazione del rapporto lavorativo sino alla veneranda età di 70 anni per poter pareggiare la riduzione del vitalizio pensionistico dovuto dal passaggio dal metodo retributivo al sistema contributivo.

La soluzione per i Quota96 della Scuola in conseguenza a questa decisione per la risoluzione sia obbligatoria che facoltativa sembra sia stata fatta dopo anni di attese e di proteste da parte dei docenti e del personale Ata, si doveva arrivare ad una soluzione e la soluzione è arrivata per sfinimento e date ormai in scadenza e non certamente per volontà del governo Renzi che ha sempre disatteso le aspettative dei Quota96 della Scuola, ad ogni buon conto finalmente le porte del pensionamento si apriranno il 1° settembre 2015.

Inps Quota96 entro 2011 Obbligatoria pensione entro il 1° Settembre 2015 Tabella Riepilogativa 2015

Per i lavoratori della scuola che abbiano raggiunti i requisiti di Quota96 nel 2011 scatta l'obbligo del pensionamento d'ufficio

Non ci saranno deroghe per i lavoratori della scuola che entro il 31 dicembre 2011 hanno raggiunto il diritto di entrare in pensionamento con il vecchio sistema normativo e saranno posti  in pensione d'ufficio entro il 1° settembre 2015 a condizione che abbiano raggiunto i 65 anni, limite imposto per la continuità in servizio; la Circolare della Funzione Pubblica 2/2015 parla molto chiaro ribadendo il fatto che chi ha maturato i requisiti per il pensionamento non può avvalersi nemmeno per opzione dei nuovi limiti di vecchiaia regolati dalla riforma Fornero e l'eliminazione del trattenimento in servizio blocca la proroga di un biennio riconosciuta fino al 2014.

In questa determinata situazione si vengono a trovare la platea dei Quota96  cioè i lavoratori che hanno raggiunto questa quota entro il 2011 e cioè con 60 anni di età e 36 di contributi o in alternativa 61 anni di età con 35 anni di contributi, oppure 40 anni di contribuzione o anche 61 anni e 20 (solo per le lavoratrici) sempre entro l'anno 2011; le pubbliche amministrazioni riguardo a queste platee di lavoratori/trici hanno l'obbligo di procedere alla risoluzione di ufficio nel caso in cui si raggiungano i 65 anni di età entro il 31 agosto 2015, e per chiarificare i vari casi postiamo una tabella riassuntiva di Pensioni Oggi dove si può controllare le varie opzioni:


Questo obbligo unilaterale sussite anche per i soggetti al regime Fornero, coloro i quali hanno raggiunto i requisiti dopo il 2012; esempio pratico: il 1° settembre 2015 saranno posti in pensione d'ufficio i lavoratori dipendenti che hanno raggiunto i 66 anni e 3 mesi e 20 di contribuzione entro il 31 agosto 2015.

La risoluzione facoltativa non è per niente obbligatoria ma riportata all'ente per la valutazione ai sensi dell'art. 1 del Dl 90/2014, comunque in ogni caso in cui il dipendente abbia maturato i requisiti per la pensione anticipata e cioè 42 anni e 6 mesi o 41 anni e 6 mesi per le donne, sempre entro il 31 agosto 2015 ed ha contemporaneamente raggiunto nella stessa data i 62 anni di età.

24/02/15

Inps Esodati Autonomi Atipici Fuori dalle Salvaguardie Governo Renzi non è Credibile Inca e Cisl protestano

Con una nota l'Inca indica platee di esodati non immesse nelle sei salvaguardie, tipo autonomi e atipici che si sono visti rimandare indietro la domanda per l'ammissione.

Le Direzioni Territoriali del Lavoro continuano a respingere moltissime domande di ammissione per usufruire del beneficio della VI salvaguardia e quanto dichiara una nota del patronato Inca della Cgil che lamenta: 'L'ultima salvaguardia in ordine di tempo risale al novembre scorso, vedi legge 147/2014, e le domande di tutti coloro che avevano un potenziale diritto, secondo i requisiti individuati, sono stati inviati alla Direzioni territoriali del lavoro e dell'Inps, nei termini prescritti e cioè entro il 5 gennaio 2015.'

Sostengono inoltre all'Inca: 'Negli ultimi tempi sono intervenute purtroppo alcune novità negative riguardanti i lavoratori  e le lavoratrici con contratti di lavoro a tempo determinato a cui erano stati riservate 4.000 posizioni da salvaguardare; le ultime salvaguardie sono state costruite in modo tale da contingentare un numero specifico di posizioni individuali in relazione a stanziamenti  economici predeterminati; nelle scorse settimane le Direzioni Territoriali del Lavoro, emanazioni locali del Ministero del Lavoro, hanno cominciato, fuori tempo massimo a negare la possibilità di entrare in salvaguardia ai lavoratori titolari di contratti a termine del settore agricolo e ai lavoratori somministrati, respingendone le domande, che in alcuni casi avevano già avuto l'approvazione.'

INCA CGIL CISL CONTRO GOVERNO RENZI PER ESODATI
RENZI PINOCCHIO
L'Inca conclude la sua nota: 'Abbiamo portato all'attenzione dell'Inps il grave comportamento delle sedi decentrate del Ministero  e riteniamo che la posizione del Governo sia pretestuosa e finalizzata alla sola riduzione del numero degli aventi diritto, dopo aver ingenerato speranze e attese per il riconoscimento di diritti previdenziali.'
Non solo l'Inca della Cgil ha protestato per queste mancate ammissioni inammissibili dopo averle praticamente già approvate, nei giorni scorsi la Cisl ha preso una pesante posizione denunciando al Governo il suo permessivismo nel trascurare la questione dei lavoratori autonomi e parasubordinati dichiarando: 'La slavaguardia interessa, prevalentemente,  solo i lavoratori dipendenti; sono stati tralasciati del tutto i lavoratori autonomi, i lavoratori a progetto e coloro che seppur subordinati, erano impiegati con contratti di lavoro precario, in primis i somministrati; ci sono decine di migliaia di lavoratori che si sono visti respingere l'istanza di accesso al beneficio.'
E ancora una volta il governo Renzi si dimostra per quello che è,  per nulla disposte verso quelle categorie che dovrebbero un supporto come loro diritto che viene negato nonostante l'approvazione di conseguenza il governo Renzi sta perdendo non solo terreno nei confronti dei propri cittadini ma anche la credibilità.

Inps Informazioni Utili per Calcolare Quando si va in Pensione - Aggiornamento

PensioniOggi con un software ci insegna a calcolare correttamente quando si può andare in pensione

Calcolare la propria pensione oggi è diventato un problema perché con le nuovi leggi che si sono attuate e che si riallacciano a quelle passate con emendamenti che modificando e rimodificano continuamente i vari Decreti Legge sembra quasi impossibile, ma Pensioni Oggi ci viene in aiuto con un suo strumento, studiato appositamente da specialisti in materia e noi che siamo sempre al vostro fianco vi indirizziamo a questo indirizzo: PensioniOggi.it dove potrete trovare la soluzione installando questo software passo dopo passo con i consigli appropriati.

Intanto vi diamo un assaggio dell'aggiornamto per le varie categorie di pensionandi al fine di farvi da guida in base alle norme attuali specialmente per quanto riguarda gli esodati, qui di seguito sempre da Pensioni Oggi abbiamo rilevato l'aggiornamento e ve lo postiamo a vostro favore:
 
Aggiornamento Continuo - Il programma è aggiornato mensilmente sulla base delle ultime novità legislative in materia.
Contributi - Il programma consente di verificare l'uscita con o senza la prosecuzione dell'attività lavorativa e il regolare accredito dei contributi. 
Data di Pensionamento - Il programma evidenzia sempre la data effettiva di pensionamento più vicina. Se sono presenti penalizzazioni il programma riporta approssimativamente la decurtazione potenziale a cui si andrebbe incontro.
Opzione Donna - Nel calcolo viene considerata l'opzione offerta alle lavoratrici (fino al 2015) di conseguire a 57-58 anni la pensione di anzianità nel sistema contributivo. Il sistema calcola solo - sulla base di quanto dichiarato dalla circolare Inps n. 35/2012 - le pensioni che decorrono entro il 31 Dicembre 2015.
Penalizzazione - Il programma è aggiornato ai sensi di quanto indicato dell'articolo 1, comma 112 della legge 190/2014 (legge di stabilità 2014) secondo il quale la penalizzazione non si applica sino al 2017 (l'intervento ha modificato l'articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011). 
Vecchie Finestre Mobili - Si ricorda che nei lavori usuranti e nel pensionamento nel regime sperimentale donna sono rimaste in vigore le finestre mobili pari a 12 o i 18 mesi rispettivamente per dipendenti e autonomi.
Pensioni in Deroga - Il programma tiene conto delle precisazioni nella Circolare n 35/2012 Inps che hanno adeguato alla speranza di vita anche il pensionamento in deroga a 64 anni di cui all'articolo 24, comma 15-bis, Dl 201/2011 (che dunque si raggiungerà a 64 anni e 3 mesi fino al 31.12.2015 e a 64 anni e 7 mesi dal 2016).
Stima di Vita - Dal 2013 sono entrate in vigore le norme che innalzano automaticamente i requisiti di età in base all'allungamento dell'aspettativa di vita. I requisiti sono stati innalzati di 3 mesi nel 2013 e dal 1° gennaio 2016 ci sarà un ulteriore slittamento di 4 mesi. Dal 2019 gli adeguamenti non sono noti in via ufficiale e nel programma sono stati quindi adottati quelli relativi allo scenario demografico istat anno 2007.
Lavori Usuranti - Per i lavori usuranti, in cui è ancora in vigore ai sensi del Dlgs 67/2011 il pensionamento tramite le cd. "quote", il programma tiene conto della possibilità di maturare la
quota anche tramite le frazioni di anno. Per determinare le frazioni di anno: a) l’età viene determinata in giorni partendo dal giorno successivo a quello della nascita fino al giorno della maturazione del requisito anagrafico. Il risultato viene quindi trasformato in anni dividendo il numero dei giorni per 365. Il dato viene poi arrotondato al terzo decimale; b) l’anzianità contributiva viene tasformata da settimane in anni dividendo il numero delle settimane per 52 ed effettuando anche in questo caso l’arrotondamento al terzo decimale. A tal punto viene effettuata la somma verificando se, alla fine di ciascun mese, è stata raggiunta la quota necessaria per il pensionamento.
Settore Scuola - Per i lavoratori del settore scuola la finestra di uscita coincide sempre con l'inizio dell'anno scolastico, quindi il primo settembre dell'anno in cui maturano i requisiti.
Il calcolo viene effettuato sino al 31.12.2049, anno ultimo in cui è possibile avere dati relativi alla speranza di vita.
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