Essere o non essere quale
dilemma sui
social network e negli
apparati mobili Smx!
Il
dilemma che nasce e come un tarlo rode lentamente il
marketing sui
social network e sui
terminali mobili Smx: da un lato la consapevolezza che in tutto questo universo emergente c'è un'enorme e sempre più in crescita,
potenziale e dall'altra parte l'evidente
impotenza dinanzi a tale
fenomeno, da parte delle
aziende nel non riuscire ancora a sfruttarlo. Questo conflitto di aspettative è venuto fuori dall'
Smx, acronimo di
Search and social media marketing expo, durante i giorni 7-8 novembre svoltosi a Milano: la prima edizione italiana nel noto
format americano e curata da
Business International (
Fiera Milano Media).
«Durante gli oltre 30 incontri dell'
Smx Milano, con 50
relatori, si sono viste le grandi
potenzialità per il
marketing, in buona parte inespresse, dei
social media e dei
dispositivi mobili.
Ormai tutti o quasi sono su questi
strumenti ma noi non abbiamo ancora imparato la
formula ideale per contattare queste persone in modo efficace e senza disturbare», si esprime cosi
Sean Carlos,
chairman dell'evento, nonnchè
docente della Digital Analytics Association e Teaching Fellow presso
l'Università Bocconi.
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Smx Milano 2013 |
E per "noi", Carlos intende non solo le
comuni aziende che vogliono
pubblicizzare ai
propri prodotti, ma anche gli stessi
esperti del marketing, i quali sono ancora alla ricerca dei modi più efficaci per il
marketing sui
nuovi media. È un terreno nuovo, tutto da esplorare. «Prendiamo i
social network.
Facebook, in particolare: ha 17 milioni di
utenti attivi in Italia, è inevitabile pensare che le
aziende debbano essere presenti anche qui, dice Carlos. Tuttavia, la situazione è molto diversa rispetto al
search marketing. Sui
motori di ricerca, sei abbastanza sicuro di ciò che all'utente interessa perché lo vedi dalla sua ricerca. Qui ti inserisci con il tuo
link sponsorizzato. Su
Facebook invece ritorna il vecchio problema della
comunicazione pubblicitaria: come evitare di essere percepiti come intrusi; come generare interesse. Sono le domande che in tutto il mondo ci stiamo ponendo, in un contesto che è per altro in forte cambiamento».
Non ci sono solo i
social infatti a cambiare tutto, ma ci si mettono anche i
dispositivi mobili, dove le persone si stanno spostando a volte anche a scapito del tempo passato sul
pc. «La confusione è grande sotto il cielo.
Smartphone e tablet sono entrambi
dispositivi mobili ma c'è una grande differenza, dal punto di vista dell'utilizzo e quindi delle
strategia di marketing. Lo
smartphone è usato spesso in strada, magari davanti a un negozio, di fretta. Il
tablet, secondo studi molto ricorrenti negli Usa, invece è utilizzato prevalentemente sul divano di casa. Ma anche quanto a
smartphone c'è una bella differenza tra gli
schermi da 3 pollici e quelli da 5 o 6. La
dimensione del display incide sull'efficacia del
messaggio pubblicitario e la
strategia marketing può essere di conseguenza più o meno efficace». Tanti dubbi e domande, ma ci sono alcune risposte per guidare le aziende in questo
caos del marketing sui nuovi media?
«Non ci sono risposte preconfezionate- molti dipende dai tuoi obiettivi di comunicazione, ma ci possono essere casi di successo anche in questa situazione complicata. È bene guardare a quello che succede negli Stati Uniti, che da un punto di vista italiano sono come il futuro visto da una sfera di cristallo, per quanto riguarda il marketing dei nuovi media», dice Carlos.
Per esempio, all'
Smx Milano è emerso il caso della
campagna social del consolato americano. «Tema certo non sexy. Eppure ha funzionato: hanno messo in costume i dipendenti, fatto uno spettacolo il 4 luglio (giorno dell'indipendenza americana), pubblicato il
video su Youtube. Sono riusciti così a dare un volto umano a un'entità che potrebbe essere vista altrimenti come anonima e grigia».
Ecco quindi che emerge un concetto: «bisogna ricordare che cosa è un social network. Non è altro che persone. Immaginiamo di andare a una festa, ci sono persone che parlano. Noi vogliamo raccontare loro di noi, ma dobbiamo presentarci, rispettare le loro aspettative e le regole del gioco, la sensibilità della discussione che è già in corso. Dobbiamo anche imparare a essere più convincenti, presentare qualcosa che venga apprezzato».
«Sui dispositivi mobili bisogna fare invece i conti con le dimensioni dello schermo, quindi scegliere le informazioni pubblicitarie con molta cura e solo le più rilevanti. Dobbiamo anche considerare il contesto geografico, che è molto particolare su
smartphone. Se cerco una metropolitana su
smartphone a Roma ho aspettative diverse rispetto alla stessa ricerca fatta a casa o a Milano».
Certo è che «le strategie delle aziende sono indietro rispetto alle abitudini delle persone, le quali hanno già familiarità con social media e cellulari. Siamo in un'era di grande complessità. Smx ha confermato però che c'è grande fame di conoscenza, per capire come muoversi in questo nuovo contesto. Le persone erano presenti dalla mattina alla sera, all'evento, senza mari scemare». Tra gli altri, all'
Smx di Milano hanno partecipato alcuni dei massimi esperti di marketing a livello internazionale come Justin Cutroni, Analytics Advocate presso Google, Bruce Hazan, Head of Solutions Engineering di Facebook, Danny Sullivan, Founding Editor di Search Engine Land, Jim Sterne, indicato tra le 50 persone più influenti al mondo nel Marketing Digitale, Shawn McClondon, responsabile delle delle strategie di social media per alcuni dei principali brand negli Stati Uniti e nel mondo.
Tanti esperti a cercare di dare risposte in un settore dove la sola certezza è che tutto è cambiato e sta continuando a cambiare, con una velocità superiore alle capacità strategiche delle aziende.