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17/03/14

Hi-tech | Le "regine" al Salone di Ginevra vestono il...made in italy! Dall'illuminazione, all'infotainment, tutti i loro sistemi elettronici e la componentistica powertrain e tricolore.

Hi-tech: le "regine" al Salone di Ginevra vestono il...made in italy! Dall'illuminazione, all'infotainment, tutti i loro sistemi elettronici e la componentistica powertrain e tricolore.
 
Al Salone di Ginevra sono molte delle "regine" Case Automobilistiche che hanno dato la loro preferenza alle tecnologie Magneti Marelli sulle loro autovetture presentate in anteprima.
L'attenzione viene catturata in particolar modo sulle nuove Jeep Renegade e Peugeot 308, nominate Car of The Year 2014.

Grande risalto dunque alle tecnologie Magneti Marelli presenti al Salone dell'Auto di Ginevra.
Fino ieri, gli appassionati del tanto atteso evento svizzero, hanno potuto avere modo di osservare ed apprezzare il meglio della tecnologia automotive su tantissime anteprime sia europee che mondiali con applicazioni nel segmento dell'illuminazione, controllo motore, sistemi elettronici, sospensioni, ammortizzatori, moduli plastici e sistemi di scarico. Fra le anteprime più attese la Jeep Renegade sulla quale trovano applicazione tecnologie Magneti Marelli di tutte le aree di business.
Nuovo il quadro strumenti che integra il display a colori da 7" con funzioni infotainment e dove vengono visualizzati dati utili al conducente come informazioni sulla vettura.
Tecnologie Magneti Marelli al Salone dell'auto di Ginevra

Il display è abbinato a due indicatori analogici con le indicazioni di velocità e numero di giri motore. Sulla Jeep Renegade sono di Magneti Marelli Automotive Lighting i sistemi di illuminazione alogeni e allo Xenon a 25 Watt, luci diurne DRL (Daylight Running Lighting) e fanali posteriori.
Per quel che riguarda il powertrain, Magneti Marelli fornisce i collettori di aspirazione con farfalla motorizzata, collettore e sensori per motori benzina e diesel oltre a centraline elettroniche di controllo per i motori a benzina Etorq 1.6 e Fire 1.4. Centraline elettroniche di controllo e kit di attuatori anche per il sistema a doppia frizione.

Altre tecnologie degne di attenzione ed apprezzamento sono dedicate ai sistemi di sospensione e ammortizzatori dotati di FSD (Frequency Selective Damping), una valvola che lavora costantemente modulando la risposta dell'ammortizzatore e quindi il comfort in funzione delle asperità della strada; completano la presenza componenti plastici e sistemi di scarico. Ancora in Casa Jeep, prima europea per la Jeep Cherokee sulla quale vengono utilizzati proiettori alogeni e allo Xenon, DRL, body computer e componenti powertrain.

Ampio risalto alla Peugeot 308 insignita proprio in occasione della rassegna svizzera del prestigioso riconoscimento "Car of the Year 2014" per l'Europa. 
Sulla Peugeot 308, presentata a Ginevra anche nella versione SW, sono molte le tecnologie di rilevo realizzate da Magneti Marelli fra le quali i sistemi di illuminazione, di infotainment, quadro di bordo, ammortizzatori e sistemi controllo motore. I proiettori full LED adottati dalla Peugeot 308 utilizzano la tecnologia LED per tutte le funzioni di illuminazione e segnalazione per un totale di 31 LED per ogni proiettore.

Tutte le funzioni sono state progettate per operare con un semplice sistema di dissipazione termica passiva consentendo l'ottimizzazione in termini di emissioni di CO2 con una riduzione fino al 50% rispetto a tradizionali luci alogene. Il sistema multimediale di intrattenimento di bordo Touchscreen è uno degli elementi principali del Peugeot i-Cockpit della Peugeot 308. Rappresenta al meglio la tecnologia di Magneti Marelli nei sistemi integrati di Infotainment, Connettività e Navigazione e si caratterizza per la quasi totale assenza di pulsanti per un'ergonomia semplice ed intuitiva.
La nuova versione del Touchscreen per la Peugeot 308 permette di gestire la climatizzazione (monozona o automatica bi-zona) e gli ausili alla guida come il Driver Assistance Pack, Park Assist e la telecamera per la retromarcia.

Molto apprezzata dal pubblico la nuova Citroën C4 Cactus 
Anche la Citroën C4 Cactus, ha deciso di fare uso della tecnologia Magneti Marelli, sulla quale è stato adottato un sistema infotainment multimediale denominato "Touch pad", dotato di display a colori da 7'' ad alta risoluzione. Tale sistema permette di visualizzare i dati relativi all'intrattenimento di bordo e alla navigazione satellitare, monitorare e selezionare varie funzioni del veicolo, grazie al collegamento con la rete CAN della vettura. Il "Touch pad" permette inoltre di accedere a servizi telematici aggiuntivi. Sempre Citroën C4 Cactus adotta centralina elettronica e kit idraulico per il cambio robotizzato AMT (Automatic Manual Transmission) oltre a componenti powertrain come i corpi farfallati.

L'infotainment è rappresentato anche dai sistemi realizzati da Magneti Marelli e proposti per BMW sulle Serie 2, Serie 3, Serie 4 e sulla nuova Mini. 
Si tratta della prima fornitura di sistemi dall'accordo siglato nel 2010 fra BMW e Magneti Marelli. Il nuovo sistema multimediale, infatti, ha origine dal contributo tecnologico che Magneti Marelli fornisce a BMW e offre una sofisticata serie di caratteristiche, tra cui navigazione, grafica brillante, accesso a Internet e connettività anche wireless, fino ad ora non disponibile nei sistemi entry-level.

L'innovazione più significativa per quanto riguarda il sistema di navigazione Business è costituita dalle immagini grafiche, che ora si visualizzano 10 volte più velocemente di prima sul display di controllo da 6,5 pollici. Mappe ad alte risoluzione, che ora hanno elementi ed animazioni in 3D, ed una velocità maggiore nel calcolo degli itinerari, caratterizzano i progressi resi possibili dall'ottimizzazione della tecnologia dell'unità di controllo. Il nuovo sistema di infotainment utilizza la piattaforma aperta di Magneti Marelli per abilitare un'ampia gamma di applicazioni di infotelematica e connettività a bordo-veicolo.
Le caratteristiche del sistema comprendono connettività wireless, ufficio mobile, navigazione e telematica avanzata. Su BMW Serie 2 e Serie 4, sono inoltre presenti rispettivamente proiettori alogeni e a LED e proiettori alogeni e Bi-Xenon anche con sistema adattivo e a LED.  

Tecnologie Magneti Marelli Automotive Lighting sono disponibili sulla nuova Ferrari California T equipaggiata con proiettori Bi-Xenon con sistema AFS e fanali a LED.
Sempre sulla Ferrari California T anche body computer, pompa per gli iniettori GDI (Gasoline Direct Injection) e centralina elettronica per la trasmissione DTC (Dual Clutch Transmission).

Svelata a Ginevra l'avant-premiere dell'Alfa Romeo 4C Spider, l'evoluzione 'scoperta' della pluripremiata coupé lanciata lo scorso anno, che adotta i nuovi proiettori allo Xenon che completano la fornitura di tecnologie Magneti Marelli già presenti sulla versione coupé, come i fanali a LED, centralina elettronica di controllo e kit idraulico per il cambio a doppia frizione, sistemi di scarico, moduli, sistemi di sospensioni e ammortizzatori.

World première per l'Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde da 240 CV di potenza, con motorizzazione 1750 cm3 per la prima volta accoppiata al cambio dual clutch. Su questa versione sono disponibili le tecnologie già presenti sulla gamma Giulietta come body computer, proiettori e fanali, sistemi sospensioni, centraline elettroniche controllo motore e componenti powertrain come centralina e kit idraulico per il cambio a doppia frizione.

Prima internazionale anche per la nuova Fiat 500 MY 14 - che raggiunge la sua massima espressione con l'esclusiva versione Cult - sulla quale debutta il rinnovato quadro strumenti con display digitale TFT da 7", sviluppato in collaborazione con Magneti Marelli, che fornisce tutte le informazioni utili al guidatore come i dati forniti dal tachimetro, contagiri e trip computer, tutti percepibili immediatamente e in simultanea. La parte centrale del display – dove campeggia un'immagine della vettura - è configurabile secondo le preferenze del guidatore scegliendo tra le diverse informazioni fornite dal trip computer come percorrenza, consumo istantaneo del carburante e autonomia.

Novità anche per la gamma Fiat Panda, che adesso si arricchisce della versione Cross e dove si possono ritrovare tutte le tecnologie Magneti Marelli disponibili sugli altri modelli della gamma. Fra queste sistemi di illuminazione, centraline di controllo elettronico motore, componenti powertrain e di scarico, sospensioni e ammortizzatori.

Sistemi di illuminazione Magneti Marelli in Casa Mercedes-Benz, per i proiettori full-LED sulla Classe S coupé e proiettori alogeni e a LED con sistema adattivo sulla nuova Classe C. Illuminazione Magneti Marelli anche per Mercedes-Benz CLA Shooting Brake che utilizza proiettori alogeni o bi-Xenon con AFX (Adaptive Frontlighting Extended) e fanali a LED.

Le tecnologie di Magneti Marelli Automotive Lighting sono presenti su Audi RS4 Avant Nogaro Selection, con proiettori sia in versione Bi-Xenon che full LED.
Sulla nuovissima Audi TT le versioni possibili dei proiettori forniti da Magneti Marelli Automotive Lighting sono tre: Xenon da 25 Watt, full LED e full LED a matrice attiva. Sull'Audi RS4 Avant Nogaro Selection Magneti Marelli fornisce anche il quadro di bordo.

In Casa Renault la nuova Clio RS adotta nuovi proiettori dedicati allo Xenon da 25 Watt in grado di sottolineare lo spirito sportivo della vettura. Numerose le applicazioni lighting anche con proiettori Xenon con AFX per Opel Zafira e fanali per Golf Sportsvan (a LED), Opel Astra e Zafira.
(ilsole24ore)

15/01/14

Google onnipresente! Ora anche nel settore biomedicale

Google ovunque onnipresente! Ora anche nel settore del biomedicale. Il motore di ricerca più utilizzato al mondo, con tutto il suo armamento pubblicitario potenziale di cui è equipaggiato, avrebbe già a sufficenza, tutto il necessario per essere il business principale di tante aziende. Tra queste però non figura il settore biomedicale che è sempre più intenzionata ad utilizzare il web, vero e proprio punto di unione per tutti i rami della propria attività, per espandersi su nuovi mercati.

La stampa internazionale riferisce la notizia in base a cui alcuni rappresentanti di Google hanno avuto un'incontro con la Food and Drug Administration (DFA, agenzia americana per l'alimentazione e i medicinali), dando corpo così alle voci in base alle quali Google, oltre ai dispositivi oculari per le patologie cardiache, si stia muovendo con grande interesse nel settore medico, non di certo l'unico comparto su cui si concentrano le attività dei Google X Lab, i laboratori top secret supervisionati da Brin in persona. Ecco dunque una carrellata delle attività su cui il colosso di Mountain View punta o sulle quali, con ogni probabilità, punterà.

I Google Glass ormai non fanno più notizia, le scarpe "parlanti" che motivano chi le indossa oltre ad essere dotate di accelerometro e connettività bluetooth non sono, almeno allo stato attuale, neppure destinate a farne, così come lo SmartWatch, l'orologio hi-tech che porta alcune funzioni pratiche al polso di chi lo indossa. Sono piuttosto le applicazioni che nasceranno a corredo che faranno discutere, e non poco.
Google ovunque
Lenti per le rilevazioni dei parametri biologici, applicazioni per il pagamento elettronico degli acquisti, per la ricerca di parcheggio e tutta un'altra serie di piccoli lussi quotidiani. Un intero mondo da scoprire. iPierian, azienda che sta sviluppando terapie contro le malattie neurodegenerative ha raccolto 30milioni di dollari lo scorso settembre.

Tra i nomi di chi ha aperto il portafogli figura quello di Google che ha partecipato anche al finanziamento della ricerca con cui la libanese Adimab intende creare una nuova generazione di antibiotici. Oltre al progetto dell'auto che si guida da sola Google, in collaborazione con NVIDIA, ha stretto un accordo con General Motors, Honda, Audi e Hyundai per dotare le vetture di un sistema Android il quale, oltre a fornire indicazioni utili per il viaggio, consentirà anche di godere dell'intrattenimento tipico che ci viene offerto dalla tecnologia che maneggiamo quotidianamente.

La corsia privilegiata che unisce la Silicon Valley a Detroit sta però facendo storcere il naso a diverse associazioni di consumatori americane che già gridano alle violazioni della privacy. Se la tecnologia va incontro anche agli automobilisti rendendo l'esperienza di viaggio più piacevole e più facili le manovre di guida complesse, il rovescio della medaglia è la possibilità di tracciare gli spostamenti delle vetture e di potere ricostruire, nei casi più particolari, le dinamiche di un incidente.

09/01/14

Comprare un auto nuova: purché sia hi-tech!

Comprare un’auto nuova? Si, a patto che sia hi-tech! Da un'indagine di mercato, pare che sia venuto alla luce questo particolare che alla fine non dovrebbe sorprendere più di tanto, che evidenzia come gli automobilisti tengono in alta considerazione prima di un acquisto di auto nuova, la dotazione tecnologica, particolarmente per quel che riguarda la connettività: uno su due vorrebbe il "pilota automatico".
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Auto hi-tech
Le automobili connesse e impreziosite di dotazioni tecnologiche sono una realtà ormai più che affermata, una componente sempre più determinante del panorama automobilistico. Una risorsa di importanza vitale per le case costruttrici. Lo affermano gli ultimi annunci in arrivo dal Ces di Las Vegas e lo ribadisce uno studio di Accenture eseguito su un campione di oltre 14.000 automobilisti di 12 Paesi, tra cui l'Italia. Il risultato della ricerca è il seguente: oltre un 1/3 degli intervistati, il 39% per l’esattezza (la percentuale sale al 54% per il campione italiano), vogliono vetture con il massimo di hi-tech e considerano questo aspetto il primo passo prima di compiere la propria scelta di un auto nuova.

Tradotte in ottica mercato, tali volontà, mettono in luce, secondo gli esperti della società di consulenza americana, la presenza di una domanda ad alto potenziale, che può interessare positivamente non solo i produttori di auto ma anche i fornitori di servizi di manutenzione e i rivenditori. Una sorta di volano, quindi, per tutta l'industria automotive che deve ancora trovare adeguato riscontro a livello di offerta in concessionaria, anche se i modelli di auto etichettabili come connesse già disponibili sono già molti.

Cina, Brasile, Indonesia e Malesia sono, in ogni caso, i Paesi che hanno espresso il più forte interesse per le tecnologie in-car, di fatto una novità assoluta nei mercati cosiddetti emergenti. In linea generale gli automobilisti sono maggiormente interessati (lo dice il 90% del campione) alla possibilità di avere qualche funzione di guida autonoma, e nella fattispecie sistemi di frenata di emergenza e anti collisione e parcheggio completamente automatico. Molto gettonata, dal 75% degli automobilisti censiti, è anche un'altra voce dell'infotainment di bordo, e più precisamente le informazioni sullo stato di salute della vettura. Al 59% degli utenti piacerebbe invece disporre di un sistema di comunicazione car to car, il 57% aspira a connettersi in Rete dal monitor del cruscotto, il 56% di poter dettare email al computer di bordo mentre si sta guidando (il 35% già dispone di queste funzioni) e il 63% sogna di controllare le funzioni dello smartphone direttamente dal volante (solo il 17% del campione dichiara di usufruire di tali funzionalità sin d'ora). Il 46%, e tale dato va forse letto in relazione al fenomeno del momento, quello delle auto che si guidano da sole, cita infine il pilota automatico come tecnologia desiderata a bordo della propria auto.

Guardando alle tecnologie già accessibili a bordo, la metà esatta degli utenti ritiene importante e necessaria (facendone già uso) la presenza di un sistema di info traffic aggiornato in tempo reale mentre il 30% afferma di ricorrere sin d'ora a servizi di assistenza remota (e il 31% dice di essere molto interessato ad usarli) e il 13% fa uso di servizi telematici per la reportistica dello stato di salute della vettura (con un 39% di utenti molto interessati). Entertainment (musica, giochi, social network) e information (news) sono servizi online e on demand che oltre un terzo degli automobilisti confermano di utilizzare già oggi. E un ulteriore 25% è attratto dall'idea di iniziare a farlo. C'è quindi anche un 11% di utenti che assicura di fruire di servizi di elearning direttamente dal cruscotto.
Curioso, e significativo, il fatto che la forma di pagamento preferita per i servizi connessi in auto (con una percentuale del 28%) sia quella dell'addebito mensile su carta di credito o conto PayPal, segno di una certa affezione alle modalità di consumo del traffico dati su dispositivo mobile.

Driver italiani molto sensibili alle funzionalità automatiche.
Quanto agli automobilisti nostrani, l'81% vorrebbe poter contare da subito sugli aggiornamenti sul traffico in tempo reale per la segnalazione di congestioni e incidenti e il 31% sui sistemi di rilevazione degli autovelox. Il 67% sarebbe invece felice di poter disporre di sistemi di parcheggio automatici e l'89% di funzioni di arresto automatico della vettura e relativa attivazione della chiamata di emergenza in caso di necessità. Il 74%, dato che suona strano ma non troppo, vorrebbe avere a bordo una scatola nera per monitorare la guida e ridurre i premi assicurativi.

Chi ha già investito su auto con una certa dotazione tecnologica sfrutta nel 33% dei casi i servizi legati all'entertainment, come musica, giochi e internet (un ulteriore 27% del campione dichiara che se ne servirà presto) e nel 42% dei casi servizi che consentono di accendere e attivare comandi da remoto. Solo il 15%, invece, ha già adottato (il 34% lo farà a breve) sistemi che monitorano lo stato di salute e di manutenzione della vettura. E questa, forse, è la percentuale che più stona rispetto al principio che vede le auto connesse come un passo in avanti sostanziale per migliorare la sicurezza di veicoli e di chi vi sta a bordo.

08/12/13

Un Natale hi-tech? Cercatelo sul web! Ecco i migliori siti web per i vostri regali.

Volete un Natale hi-tech? La scelta dei regali appare scontata, ma non dove e come acquistarli...o forse si? Comunque sia tablet, telefonini, videogames, fotocamere, PC, consolle, etc etc etc. Sono questi i sei tra i più comuni regali, che si prevede di ricevere o fare per questo Natale, almeno è quanto si evince da una indagine effettuata presso i siti web che fanno ecommerce per quanto concerne il settore della tecnologia e dell'intrattenimento digitale, queste risultano essere le categorie più gettonate e consigliate. La storia si ripete anche in quelli specializzati del settore editoriale, che comunque propongono la vendita di musica, film e videogiochi, facciamo un esempio: IBS , società di ecommerce del gruppo Messaggerie, mette a disposizione una vasta e completa raccolta di questo tipo di prodotti con sconti, senza contare la sempre presente sezione di reader eBook e tablet con brand IBS.

Anche in casa Mondadori, la storia non cambia: l'ex www.Bol.it, propone gli stessi titoli per il mercato digitale e oltretutto i reader di ebook Kobo. Con un concorso è possibile vincere prodotti di elettronica come tablet Apple, iPad e tablet di Samsung. Per concludere, il sito di ecommerce del gruppo Feltrinelli, www.lafeltrinelli.it, fornisce anch'esso dischi, film, videogiochi (con una serie di promozioni e sconti sui prodotti selezionati) e una parte dedicata anche qui ai reader di ebook Kobo. L'offerta di questi siti specializzati è più limitata per quanto riguarda il settore di elettronica rispetto ai grandi attori del mercato online italiano e mondiale. In particolare il colosso Amazon, che in Italia ha guadagnato uno spazio di tutto rispetto e che offre una serie molto ampia di categorie merceologiche (dalle scarpe ai gioielli e agli orologi, oltre ovviamente i libri) che comprende TV, fotocamere, computer fissi e portatili, tablet, telefonia, Hi-Fi e svariate altre categorie sino a una sezione di accessoristica (custodie e gadget) e componentistica (memorie e altre parti tecniche) fra le più complete in assoluto sul mercato.

Ordinare i regali natalizi online
Per raggiungere la quantità di prodotti specifici del settore tecnologico (sia elettronica che informatica) di Amazon è necessario andare sui siti di ecommerce di piccole realtà specializzate oppure rivolgersi all'altro grande aggregatore internazionale presente anche in Italia: eBay , che nella sezione audio, tv ed elettronica, oltre alla telefonia e informatica, ha una raccolta pressoché infinita non solo di prodotti di seconda mano venduti tramite asta, ma anche offerte di prodotti nuovi nel marketplace popolato da negozi e distributori di tutto il mondo.

Su eBay è anche possibile trovare l'accesso ai venditori asiatici di componentistica e di prodotti non brandizzati. I rischi di questo tipo di acquisti sono ovviamente nella serietà del venditore e nella reale qualità dei prodotti acquistati. Come per eBay la parte di marketplace supera quella delle aste, così anche per Amazon cresce continuamente la componente di vendite offerte da negozi di terzi (una sorta di brokeraggio via internet) rispetto ai prodotti del catalogo e dei magazzini dell'azienda di Seattle. Tra i "volti nuovi" del settore della tecnologia in rete fa capolino con una certa insistenza AliExpress della cinese Alibaba.com . Su entrambi i siti è possibile trovare un buon numero di occasioni e di prodotti, con una differenza.

Mentre il classico Alibaba offre prodotti da tutto il mondo, AliExpress si focalizza su offerte speciali e prezzi scontati. Tutta da verificare l'affidabilità dei venditori, ma molti prodotti (per lo più non di marca) sono fortemente scontati. Anche qui, il quantitativo di prodotti è secondo solo alla parte di componentistica elettronica. Molti prodotti sono presentati con una traduzione automatica approssimativa in italiano, e anche la versione inglese è altrettanto lacunosa. La grande distribuzione tradizionale è presente con una serie di negozi digitali specializzati.

MediaWord della tedesca MediaMarkt ha il suo Compra Online che offre sconti, un buon assortimento, prodotti di marca (Samsung, Sony, Apple, Nokia e via dicendo) e complessivamente una buona esperienza di ecommerce, con pagine chiare, schede prodotto complete, una chiara distinzione in categorie. Molto completa soprattutto la parte di elettrodomestici e quella di fotografia, dove è presente un buon assortimento di prodotti.
Anche l'olandese Euronics , nata nel 1950, ha un suo sito di ecommerce che si caratterizza come per il caso di MediaWorld per la presenza di grandi marchi e un assortimento che sostanzialmente rispecchia quello delle insegne della GDO: forse una maggiore vocazione alla scontistica (come il resto della catena). Per aprire una brevissima visuale sui siti dei produttori di informatica, il più quotato sito di ecommerce mononarca rimane l'Apple Store online, che nella sezione "Ricondizionati" ha le offerte di prodotti Apple (Mac, iPad, iPhone e altro) dell'ultima generazione e di quelle precedenti in condizioni perfette, garantiti e venduti con scontistica che oscilla mediamente tra 15% e il 35%.

I prodotti sono pochi e non sono configurabili: si compra quel che viene offerto. Ottima l'esperienza d'acquisto, si può chiedere la consegna in un negozio Apple Store. Mr.Price , attivo da dieci anni, e gli altri portali del gruppo Banzai (tra questi ePrice, SaldiPrivati, ePlaza) offrono 600.000 prodotti di marca per l'informatica, l'audio hi-fi, il video, l'elettronica, videogiochi e altri settori. Con 50 punti di ritiro in 40 città italiane risolvono anche il problema delle spese di spedizione e della logistica (che nel nostro Paese risulta mediamente più difficile che negli Usa e in buona parte dell'Europa) oppure un sistema di consegna anche al piano, serale, presso lo spedizioniere. Invece, limitata ma di discreta qualità l'offerta di Groupon nella sezione shopping hi-tech che ha comunque una buona scontistica. Se si guarda il versante degli aggregatori, siti cioè che consentono di confrontare più offerte presenti sul web (ma non riescono ad aggregare tutte le offerte speciali presenti sui portali specializzati), c'è TrovaPrezzi che domina la categoria.

Alle volte offre fin troppa scelta ed è necessario avere le idee molto chiare su cosa si sta cercando, ma il risultato è comunque di buono se non ottimo livello. In generale, però, bisogna fare attenzione sia per gli aggregatori che per i siti di ecommerce non monomarca alla generazione dei prodotti che vengono offerti: spesso lo sconto deriva dalla commercializzazione di prodotti dell'anno precedente rimasti in magazzino alla grande distribuzione e rimessi in commercio tramite il canale delle vendite online scontate. In ogni caso, per la normativa europea (Direttiva 2002/65/CE) recepita in Italia con Decreto Legislativo n. 190 del 19 agosto 2005 e successive modifiche, il consumatore che effettui un acquisto a distanza di beni o prodotti (ad esempio su sito web) può entro 10 giorni dalla consegna della merce (e non più solo 7) esercitare il diritto di recesso.

Non è necessaria una motivazione da parte del consumatore e questi non incorre in oneri o penali. Il recesso deve essere comunicato al fornitore a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento oppure, se fatto via fax, deve essere confermato entro 48 ore dall'invio del fax dalla spedizione di una lettera raccomandata. Il contratto di compravendita può stabilire che le spese per la riconsegna della merce gravino sul consumatore, altrimenti sono a carico del venditore. Il venditore deve, infine, restituire il prezzo pagato dal consumatore entro 30 giorni dal ricevimento della dichiarazione di recesso. Ci sono una serie di casi in cui non si applica il diritto di recesso: nell'ambito della tecnologia è rilevante il caso di prodotti audio-video o software sigillati che siano stati aperti dal consumatore.

Abbiamo provato a cercare alcuni prodotti di largo consumo per quanto riguarda la fotografia, i televisori e l'informatica in alcuni dei siti sopra indicati. Abbiamo cercato un telefono Samsung Galaxy S4 versione da 16 GB che ha un prezzo di listino di 699 euro: Amazon lo vende a 466 euro, Mediaworld a 499 euro, ebay a 399 euro, euronics a 399 euro, Mr.Price a 499 euro e, infine, Trovaprezzi "pesca" il prezzo da 479 euro. Poi abbiamo cercato un televisore da 32 pollici, il formato più venduto, proponendo uno dei migliori apparecchi nel rapporto qualità-prezzo: indubbiamente il Philips 32PFL400 LED Smart TV Plus, 200 Hz PMR, con funzioni smart ben realizzate, superiore alla concorrenza in questo segmento. A un prezzo di listino di 469 euro Amazon lo offre a 350 euro, Mediaworld a 319 euro, ebay a 280 euro, Euronics a 339 euro, Mr.Price a 402 euro, mentre Trovaprezzi lo individua a 329 euro.

Abbiamo poi cercato la nuova versione Pro 2 del tablet Surface di Microsoft con memoria da 256 Giga: prezzi di listino 1299 euro. Amazon lo offre a 1401 euro, Mediaworld a 1299, eBay a 1289, Euronics a 1289, Mr.Price a 1288, mentre Trovaprezzi lo trova a 1289. Infine, una fotocamera mirrorless compatta con ottiche intercambiabili. L'ottima Sony NEX-3NL che è considerata il punto di riferimento per la categoria anche se non è un prodotto di quest'anno. Prezzo di listino di 500 euro, che Amazon fa scendere a 295 euro, Mediaworld a 299 euro, ebay a 339 euro, Euronics a 399 euro, Mr.Price a 337 euro, e Trovaprezzi a 295. La nostra piccola rassegna non è stabile perché abbiamo notato anche una rapida oscillazione nell'arco di pochi giorni o poche ore, a seconda della disponibilità dei prezzi, dell'inventario e forse anche del numero di connessioni dallo stesso PC: per questo abbiamo cambiato connessione e usato un browser in modalità anonima, trovando rapidamente prezzi più bassi.

07/12/13

Buone nuove dalla Francia: Netflix presto anche da noi!

«Dalla Francia arriva una buona notizia, che assume importanza notevole per l'Italia: Netflix, piattaforma statunitense di video in streaming a noleggio che arriverà presto anche in Italia, è appena sbarcato in Francia (in realtà il lancio vero e proprio dovrebbe essere nell'autunno 12014, mentre in Germania il via è atteso in primavera, ndr) e ha scoperto che tra le condizioni che pone l'Eliseo c'è la necessità di avere una partita Iva francese». Tra le altre condizioni poste dai francesi, secondo Boccia «il finanziamento della produzione audiovisiva e cinematografica».

Questo è quanto riportava, Radio Radicale, delle dichiarazioni del presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, tornando sulla Web Tax proposta dal Pd (lo stesso Boccia è primo firmatario) come emendamento alla legge di Stabilità e che si propone di mettere un argine al fenomeno dell'elusione fiscale dal parte delle big dell'hi-tech.

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Netflix presto anche in Italia
«Tutto questo dimostra che quello della produzione del valore nella cosiddetta economia digitale - prosegue Boccia - è un campo in cui l'Ue è in un ritardo spaventoso e i flussi finanziari che ogni giorno perdono i singoli Stati membri si sommano alla perdita di gettito fiscale. Non possiamo più restare fermi di fronte ad una concentrazione di ricchezza mai vista prima dentro aziende tutte non europee con una elusione pari al 100% e ad un impoverimento graduale di alcuni settori nazionali che a mio avviso sono strategici nel mondo moderno».

«La proprosta francese di imporre l'Iva - aggiunge - è in linea con la nostra, che vedrà la luce nella legge di stabilità che ci apprestiamo a votare prima in commissione e poi in Aula con diversi emendamenti. A firma Fanucci e Carbone del Pd sostenuto anche da Sel con Boccadutri, oltre a Ncd e a tutti gli altri gruppi di maggioranza. Mi auguro che sostengano questa battaglia anche M5stelle e Fi».
Ma Raffaele Rizzardi, tra i massimi esperti in materia di Iva e componente del Comitato fiscale europeo, non concorda con l'esponente del Pd: «L'Iva è un problema Ue ed è già disciplinato nel senso che già si paga l'Iva del Paese del cliente privato. Dal 2003 per i provider non stabiliti nella Ue. A partire dal 2015 per quelli stabiliti nella Ue.

Ancora per un anno i provider stabiliti nella Ue pagheranno quindi l'Iva del loro Paese, ma non è inferiore al 15%». Il problema, secondo Rizzardi sta tutto da un'altra parte e non coincide affatto con quanto contemplato dal testo di cui si fa latore Boccia: «Il punto è fare pagare le imposte sui redditi, la partita Iva non c'entra per niente, anche per effetto del regolamento europeo 282/11 che esclude la presunzione di stabile organizzazione in presenza di una partita Iva. Quindi, occorre «considerare il server nazionale come una stabile organizzazione. Ma qui entra in gioco l'Ocse». (Al.An.)



19/10/13

Datagate, Google si mette all'opera per proteggere la privacy da Fbi e Nsa

Datagate, Google si mette all'opera per proteggere la privacy da Fbi e Nsa!
Il colosso americano sta mettendo in essere uno strumento da introdurre come sistema di difesa dei dati personali nel web per impedire agli 007 americani di potere accedervi senza un'autorizzazione del tribunale competente.
Infatti dopo le rivelazioni di Edward Snowden, a pagare le conseguenza maggiori in termini d’immagine non è stata tanto l’amministrazione Usa, quanto le aziende coinvolte nello scandalo Datagate. Colossi dell’informatica come Microsoft e Google, già impelagate quotidianamente con un’opinione pubblica sempre pronta ad accusarle per qualsiasi comportamento poco "chiaro", non avevano certo bisogno anche di quest'altra etichetta di "spioni per conto terzi" che gli è stata immediatamente accollata a seguito della vicenda legata al sistema Prism. Google pare infatti voglia correre ai ripari con una azione a sorpresa che potrebbe farle recuperare credibilità nel settore tanto sensibile come quello della privacy.
In base a quanto riportato da Cnet, i vertici di Mountain View starebbero pensando di introdurre un sistema di protezione crittografico con password per proteggere documenti all'interno del server di Google Drive, il servizio di archiviazione online proprio terminato (tra gli altri) al centro delle polemiche nell’affare Prism. La soluzione pensata da Google, se confermata, potrebbe rappresentare un raffinato escamotage, che fa uso delle peculiarità della legislazione Usa in tema di intercettazioni e accesso ai dati. In base a quanto emerso dai documenti pubblicati nelle scorse settimane, infatti, la "collaborazione" tra le aziende hi-tech e il governo 
Google

Statunitense troverebbe il suo punto in comune nel Patriot Act, la legge emanata dall’amministrazione Bush nel 2001 in chiave anti-terrorismo e che permette alle agenzie federali di chiedere informazioni e dati a qualsiasi azienda senza dover passare da un’aula di tribunale. Trattasi delle national security letters, comunicazioni (segrete) che obbligano le società a dare le informazioni richieste senza l’intervento di un giudice.
Se Google dovesse riuscire ad introdurre un sistema di protezione tramite crittografia, i dati archiviati sui server del colosso americano sarebbero oscurati per chiunque, a meno che non si sia in poassesso della password. Un sistema già utilizzato da numerosi servizi online, in cui il sistema di crittografia usa una chiave che è in possesso solo dell’utente e che impedisce a chiunque, compresa l’azienda che gestisce il servizio, di potere accedere ai dati. Se Google dovesse fare suo un sistema simile, l’accesso alle informazioni per Nsa e Fbi diventerebbe per lo meno complicato. I federali dovrebbero scegliere tra usare dei software per abbattere il blocco crittografico, un processo dispendioso sia in termini di tempo che di denaro, altrimenti avere la password. In tal caso, però, sarebbe necessario intercettare l’utente mentre la usa e, per farlo, la legge Americana prevede che sia necessario un provvedimento specifico del giudice.
Tutta la vicenda, al momento, rimane ancora un'ipotesi. Sia perché Google non ha dato conferma al progetto di adottare la crittografia, sia perché non si conosce l’effettiva efficacia di una manovra del genere. Le modalità con cui i federali accedono alle informazioni conservate dalle società coinvolte nel programma Prism, infatti, non sono ancora chiare. Il governo Usa mantiene il massimo riserbo e le notizie che arrivano dalle aziende coinvolte non chiariscono più di tanto le cose. In un post pubblicato sul suo blog, per esempio, il responsabile degli affari legali di Microsoft Brad Smith ha gestito la questione spiegando che la società vorrebbe rendere pubblici i documenti che descrivono i rapporti con Nsa e Fbi, ma il governo per il momento glielo vieta. Nella sua arringa in difesa delle politiche sulla privacy del servizio di posta Outlook.com, però, Smith da assicurazione che Microsoft "non fornisce ad alcun governo la possibilità di violare il sistema crittografico di trasmissione e tantomeno fornisce le password degli utenti". Peccato che, come spiega lui stesso, la protezione di cui sopra è attiva solo per la trasmissione delle email, mentre i dati sui server Microsoft sono conservati in chiaro!
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