Il-Trafiletto

03/12/13

Un "Coniglio di Giada" in cerca di materie rare sulla luna: la corsa allo spazio si volge ad est!

La frenetica corsa allo spazio si volge sempre più costantemente verso Est! La Cina ha appena lanciato con successo un suo razzo, Lunga Marcia 3B in direzione della Luna, con a bordo un carico davvero molto importante: un lander, partito il 30 novembre scorso, che atterrerà sulla Luna, conducendo un rover dal nome mitologico di Yutu (coniglio di Giada), che avrà il compito di studiare le rocce lunari. Nello stesso momento, l'India procedeva con l'ultima correzione di rotta per il suo satellite Mangalyaan, lanciato pochi giorni fa, direzione Marte, dove vuole arrivare a tutti i costi prima dei cinesi che hanno nel loro programma anche escursioni marziane, ma soltanto in un futuro prossimo. 
La "corsa" spaziale, con ovvi appendici di prestigio interno e internazionale, pare diventare sempre più una sorta di competizione per arrivare primi sul mercato delle materie prime rare.
Yutu "Coniglio di Giada" il lander Cinese sulla luna

Soltanto tre anni fa parlare di miniere spaziali pareva essere solo una favola per futurologi, invece oggi lo troviamo come tema fondamentale dei programmi della Nasa, che vuole andare in profondità negli asteroidi di compagnie private come l'americana Spacex e ora, con tutta chiarezza, anche della Cina. Ci si potrebbe domandare infatti che senso ha, a 40 anni dagli ultimi viaggi di astronauti americani sul nostro satellite, la Luna, mandarci un rover piccolino, dalle dimensioni - grosso modo - di una nostra lavatrice, con 6 mini ruote motrici, molto simile a quello della Nasa ora su Marte, Curiosity, che però ha le dimensioni di un mega Suv terrestre. Infatti, qualcosa che non torna, nella vicenda, c'è.

L'unità lander di allunaggio è piuttosto grossa, più di quel che servirebbe a contenere il piccolo rover il cui nome, Yutu, coniglio di Giada, deriva da un abitante della Luna secondo la mitologia cinese. L'idea di parecchi specialisti è che potrebbe servire in un prossimo futuro per portare diciamo 3 tachionauti, gli astronauti cinesi, in avanscoperta per formare una colonia lunare di sfruttamento delle risorse minerarie. La Luna quindi vista come estensione tecnologica delle miniere terrestri, in cui già la Cina ha una posizione di predominio per esempio per elementi come le terre rare, fondamentali per la tecnologia odierna. Questa è un'idea corroborata peraltro da dichiarazioni dei responsabili dell'Agenzia Spaziale Cinese.

Certamente la Cina deve superare la barriera della tecnica di allunaggio, che finora è riuscito solo agli Usa e alla vecchia Unione Sovietica, e ha ancora qualche problema con le trasmissioni Terra-Luna, ma questa missione serve a testare anche tante tecnologie importanti, che però all'80% sono di sviluppo e fabbricazione cinese. Quello che deve quindi dimostrare questo piccolo rover di 120 chilogrammi di peso, che arriverà a metà dicembre nel Sinus Iridum lunare, la Baia degli Arcobaleni, e che si muoverà alla bella velocità di 220 metri all'ora, è quindi importante, ma il vero piatto forte della missione è capire definitivamente se val la pena andare oggi in forze sulla Luna e soprattutto se può essere remunerativo.

Nel 1976, anno dell'ultimo allunaggio dovuto a un mezzo dell'Unione Sovietica del litio e altro per cellulari e computer non importava nulla a nessuno. L'Europa curerà le trasmissioni di questa missione, campo in cui abbiamo esperienza, mentre la Cina continua nel suo piano spaziale, che ha già raggiunto risultati significativi, con i 5 voli umani effettuati negli ultimi anni anche con attività extraveicolari, la costruzione di una stazione spaziale, il "Palazzo Celeste", del sistema analogo all'americano Gps, con ben 35 satelliti, in via di realizzazione.

Stati Uniti preoccupati per l'evolversi della crisi tra Cina e Giappone!

Stati Uniti preoccupati per l'evolversi della crisi tra Cina e Giappone!
Gli Stati Uniti «esprimono profonda preoccupazione per il cambio unilaterale dello status quo», in merito alla nuova zona di identificazione aerea della Cina, e si dicono "irremovibili" sull'alleanza che li lega al Giappone, "pietra angolare della politica" di Washington nel Far East e anche oltre.
Il vicepresidente USA Joe Biden

Cosi si esprimeva  il vicepresidente Statunitense, Joe Biden, di visita a Tokyo, prima tappa di una missione in Asia che lo porterà a visitare anche Pechino e Seul.
Il vicepresidente americano Biden ha fatto richiesta al governo di Tokio e Pechino di abbassare i toni della disputa riguardo i nuovi confini aerei:

«Questo ultimo incidente - ha fatto notare in un'intervista pubblicata dal quotidiano giapponese Asahi - prova ancora una volta che c'è la necessità di stabilire misure che aiutino ad affrontare la crisi e a cementare una relazione di fiducia che faccia abbassare la tensione».
La missione di Biden, arrivato lunedì a Tokyo, sarà inevitabilmente centrata proprio sulla crisi generata dalla decisione unilaterale cinese di estendere la sua zona di identificazione di difesa aerea.

Il debito pubblico origine di tutti i mali dell'Italia? Eppure il nostro cresce meno di tutti in Europa.

Si faccia avanti senza esitare chi non è convinto che il debito pubblico sia l'origine di tutti i mali dell'Italia! Effettivamente, l'ammontare (oltre 2mila miliardi di euro) non è una bazzecola, in particolare se consideriamo le conseguenze di tale debito ogni anno nelle casse dello Stato, ammontino a circa 85-90 miliardi di euro in termini di interessi. Tale ammontare viene, con ineluttabilità, sottratto alla crescita!
L'enormità di interessi accumulati risulta essere tra le cause maggiori della crescita del montante finale del debito, prendendo il volo in particolar modo negli anni '80 dopo che i tassi di interesse riguardo i titoli di Stato sono volati di riflesso al divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia (dall'istituto di Via Nazionale non è più intervenuto sul mercato primario per congelare i tassi di mercato).

Il fatto sta che, al di là delle cause, ora arrivano continui avvertimenti, in particolare dall'Europa, di moltiplicare gli sforzi per ridurre l'ammontare del debito pubblico. La stessa Europa per cui bisognerebbe tendere a un rapporto tra debito e Pil del 60%. Rapporto che a fine 2012 si è attestato in Italia al 127% e circa all'80% nella media dei 17 Paesi dell'Eurozona (solo Lussemburgo, Estonia e Slovacchia sono sotto la soglia del 60%).
Grafico del debito pubblico e Pil  


Dal confronto di come i vari Paesi sono intervenuti per frenare l'emorraggia del debito pubblico emerge però qualche spunto interessante, che in parte sconfessa la tesi dell' "origine di ogni male del debito pubblico". 
Dal secondo trimestre del 2007 - quando è ufficialmente scoppiata la crisi dei derivati subprime e delle banche che negli anni successivi hanno chiesto aiuto agli Stati facendo quindi incrementare il debito pubblico che nell'Eurozona i passato dal 60 all'80% - l'Italia è il Paese che ha visto crescere meno di tutti, nell'area euro, il debito pubblico nominale (quello che include anche il tasso di inflazione).

Se a metà 2007 era a 1.628 miliardi, a metà 2013 era a quota 2.076 miliardi. Si tratta di un incremento del 27%. Nello stesso periodo il debito pubblico della Germania (dove però non viene conteggiata la quota della Cassa depositi e prestiti che a Berlino è privata) è passato da 1.597 miliardi a 2.146 miliardi (+34%).

Questo nonostante negli stessi anni la Germania abbia generato un'inflazione inferiore di cinque punti rispetto all'Italia e abbia pagato tassi sul debito molto più bassi dell'Italia (da qui lo spread). E la Francia? Nel frattempo ha visto crescere lo stock di debito del 57%, anch'esso vicinissimo ai 2mila miliardi di euro. La crescita maggiore si è registrata in Irlanda (+349%) che, non a caso, è uno dei Paesi che ha dovuto salvare maggiormente il disastrato sistema bancario. Anche la Spagna ha registrato nel frattempo un balzo (+137%) con il debito vicino ai 1.000 miliardi. Certo il debito va raffrontato al Pil, perché le economie hanno grandezze diverse.

Le prime tre economie dell'Eurozona hanno superato (Italia e Germania) o sono vincinissime (Francia) la soglia dei 2mila miliardi ma producono Pil differenti. E soprattutto hanno prodotto Pil differenti nel corso di questi anni di crisi. Dal 2007 al 2013 (stime) il Pil a prezzi costanti (al netto dell'inflazione) è crollato in Italia dell'8,65% mentre nello stesso periodo è aumentato del 4,25% in Germania ed è rimasto stabile (+0,67%) in Francia (senza dimenticare il -24% della Grecia, il -8% di Cipro e Slovenia e il -7% dell'Irlanda). Ed è questo il motivo per cui il debito/Pil è tornato a salire in Italia. Non è stato tanto l'aumento del debito (cresciuto meno di tutti gli altri, pur al lordo di un'inflazione più alta della media dei Paesi virtuosi e di interessi esplosi a causa della crisi dei debiti sovrani) quanto piuttosto il calo del Pil (che nel rapporto è al denominatore) a far incrementare il parametro sorvegliato speciale da Bruxelles.

Incrociando questi dati emerge che le nuove misure del Governo dovrebbero soprattutto cercare di risollevare il Pil (composto per il 60% da consumi, quindi dalla domanda interna, e per la quota restante da spesa pubblica ed esportazioni nette) che concentrarsi unicamente sulla riduzione del debito. Paradossalmente se il debito sarà ridotto ma il Pil continuerà a perdere colpi il parametro debito/Pil continuera a peggiorare, in un preoccpuante circolo vizioso. In economia vale sempre questa regola: fintanto che il Pil di un Paese cresce meno del tasso di interesse che questo paga sul debito vuol dire che qualcosa non funziona. Ed è questo, in tutta probabilità, il problema numero uno dell'Italia, adesso.

Piccoli semi aromatici di sesamo: contro colesterolo, trigliceridi e altro ancora

Da bambina amavo gustare delle barrettine di semi di sesamo e miele, che trovavo assolutamente deliziose al palato, croccanti e dolci, ma mai stucchevoli. Le avevo assaggiate presso un'erboristeria antica, il cui titolare, colpito dalle mie curiosità, me ne aveva regalate un paio per farmele provare. Divenni una sua cliente affezionata.
I semi di sesamo possono essere considerati come una delle fonti vegetali di calcio principali. 100 grammi di semi di sesamo contengono infatti contenere dagli 800 ai 1000 milligrammi di calcio. Nella stessa quantità di semi di sesamo sono presenti circa 470 mg di fosforo, 815 mg di magnesio e 20,1 mg di ferro, oltre al 18,7% di proteine.
Semi di sesamo

Altre fonti vegetali di calcio sono rappresentate dai semi di chia, dalla quinoa, dai fichi secchi e dalle mandorle, oltre che da verdure come spinaci e broccoli. Essi rappresentano inoltre una fonte di manganese, zinco e selenio. Sono inoltre ricchi di acidi oleici, che contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue e ad incrementare la presenza di colesterolo "buono" HDL. 100 grami di semi di sesamo contengono il 25% della dose giornaliera raccomandata di acido folico. Tra le vitamine del gruppo B, contengono niacina, nella quantità di circa 4,5 mg ogni 100 grammi, il 28% del fabbisogno quotidiano. Ai semi di sesamo sono state attribuite proprietà antiossidanti e anticancro. Essi inibirebbero lo sviluppo del cancro al colon, per via del loro contenuto di acido fitico. Il loro contenuto di lignani permette il controllo della pressione sanguigna, con effetti anti-ipertensivi. Il consumo di semi di sesamo può contribuire a prevenire la formazione di placche sulle pareti delle arterie. L'assunzione di semi di sesamo è benefica per le ossa, migliora le funzioni del fegato, è efficace nella rimozione dei vermi intestinali, riduce i reumatismi e i dolori articolari, stimola la circolazione e contribuisce a migliorare la digestione. L'olio di sesamo, ricavato dai semi, viene impiegato per la cura della pelle, per effettuare massaggi rinvigorenti, contro la forfora e per contrastare la congestione nasale. La medicina occidentale utilizza massicciamente i farmaci per controllare colesterolo e trigliceridi e c’è voluta la rivista medica Archives of Iranian Medicine a pubblicare uno studio che dimostra come i semi di sesamo riescano a regolare i trigliceridi e lipidi nei pazienti diabetici.   Il tahini, noto anche in Italia come la tahina (un alimento ottenuto dai semi di sesamo bianco), riesce ad arrecare grandi benefici nei diabetici nella regolazione del metabolismo dei lipidi. Non si tratta certo della panacea per tutti i mali , ma questo alimento è riuscito a ridurre i markers delle malattie cardiovascolari del 39% in sole sei settimane. Lo studio è stato condotto su 41 pazienti con diabete di tipo 2 che sono stati assegnati in maniera randomizzata a due gruppi. Ad un gruppo sono stati somministrat 28 grammi di Tahini (nota cone Ardeh in persiano) a colazione, mentre l’altro gruppo faceva colazione normalmente. Dopo sei settimane il gruppo che aveva mangiato Tahini mostrava una diminuzione del colesterolo totale, di quello LDL e di altri parametri lipidici aterogenici oltre a un lieve aumento del colesterolo buono, HDL.

Seduzioni a tavola: Gazpacho andaluso


Seduzioni a tavola
Cari seduttori della cucina romantica, prima di spiegarvi come lanciarvi nella preparazione di questa ricetta è necessario che io faccia delle premesse importanti.
 Ingredienti
1 litro di succo di pomodoro
1/2 peperone rosso
1/2 peperone verde
1/2 cipolla
1/2 cetriolo
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 fette di pane casereccio
1 spicchio d'aglio
aceto rosso
sale 
peperoncino

Sappiate che il pomodoro è il re della cucina estiva, e sono molti ormai a conoscere e ad apprezzare questa fresca e saporitissima ricetta della cucina andalusa dove il pomodoro la fa da padrone. L'unico problema del gazpacho è che, secondo la ricetta classica, bisogna usare i pomodori freschi, sbolentarli, pelarli e diluirli con l'acqua dopo averli frullati. se si vuole preparare il gazpacho all'ultimo momento si va incontro ad uno scoglio insormontabile, perchè anche se si dispone di tutti gli ingredienti, spesso non si ha il tempo di raffreddarlo adeguatamente; ricordo infatti che la seconda caratteristica di questa minestra estiva, è che deve essere servita gelata. Una cuoca spagnola mi suggerì di usare il pomodoro da bere in bottiglia (ovviamente senz'acqua) e questo è stato illuminante.
Gazpacho

Sappiate però che dovrete aver enel freezer tutte le verdure tagliate a cubetti, insieme ad una confezione di pane casereccio affettato. Tagliate per bene gli ortaggi e riunite in un sacchettino il peperone rosso e metà della cipolla e del cetriolo (se al vostro lui/lei il cetriolo non piace, sostituitelo con cetriolini sott'aceto). Tenete invece in un sacchetto separati il peperone verde e le altre 2 verdure tagliate.
E ora prepariamolo: prendete una delle 2 fette di pane, togliete la crosta e ammollatela in acqua e aceto. Tagliate a dadini l'altra fetta e friggete i crostini. Mettete nel frullatore 2 scodelle circa di pomodoro, il peperone rosso, l'aglio schiacciato, metà della cipolla e del cetriolo, la mollica bagnata nell'aceto, l'olio, il sale e un po' di peperoncino in polvere. Frullate fino a ridurre tutto in  crema, assaggiate e regolate gli ultmi due ingredienti. Versate la crema di pomodoro in una larga coppa di cristallo e tenetela in frigorifero finio al momento di mangiare. Accompagnatela con delle ciotoline contenenti il peperone verde e le altre verdure a dadini, non dimenticando i crostini fritti. Se volete un tocco più coreografico, mettete la ciotola di cristallo su un piatto circondata da una corona di ghiaccio tritato o a cubetti e tanti rametti di basilico. 



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