Il-Trafiletto
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06/10/14

L'arte della tecnologia | L'arte moderna in un ambiente storico

La mostra d'arte del mondo di Venezia:
La Biennale

Ogni due anni Venezia ospita la più grande mostra d'arte del mondo, la Biennale. Passione ed esplorazione dell'arte moderna esposta in un ambiente così storico. 


Ogni divulgatore di tecnologia che vive sempre attaccato (in un modo che qualcuno potrebbe considerare innaturale) al proprio portatile, allo smartphone e a Internet, l'interessamento è anche a come, negli artisti moderni, si possa riflettere la crescente importanza della tecnologia nella nostra vita; cerco sempre buoni esempi di arte che rispecchino la mia esistenza digitale. Purtroppo vengo fin troppo spesso deluso.

Pensiamo, per esempio, al tema di questa edizione della Biennale (in corso fino al 24 novembre, ndr), il Palazzo Enciclopedico, un riferimento a un progetto dell'artista italo americano Marino Auriti che negli anni Cinquanta sognò di costruire un palazzo di 136 piani che ospitasse tutta l'arte, la cultura e la conoscenza del mondo. Il palazzo non fu mai realizzato, ma un suo grande modello si può ammirare all'ingresso dello spazio principale dell'esposizione. Ovviamente oggi non verrebbe mai costruito perché non sentiamo più il bisogno di custodire la conoscenza in un edificio, e preferiamo memorizzarla in Wikipedia o cercarla con Google.

Eppure il nesso tra il Palazzo Enciclopedico e Wikipedia non viene colto esplicitamente dagli organizzatori della Biennale, un'omissione sintomatica della separazione tra arte e tecnologia che si manifesta sovente. Fortunatamente, c'è molta arte che fa uso di Internet e del computer o riflette sui modi in cui stanno cambiando la quotidianità. Tra le preferite ci sono le varie installazioni che affrontano l'argomento dei controlli ossessivi.

L'opera più raggelante è una batteria di 131 monitor che mostra scene di vita dell'artista Dieter Roth, filmate negli anni Novanta, quando si stava riprendendo da una malattia. Roth è morto nel 1998, ma la sua opera prefigura il mondo di oggi, in cui siamo osservati ovunque da telecamere. Non si sono visto però molti altri artisti occuparsi direttamente di tecnologia.


07/09/14

Leone d'oro ai 'piccioni' alla 71esima Mostra di Venezia

La 71esima Mostra internazionale di arte cinematografica si è conclusa ieri sera con l'assegnazione del Leone d'Oro al film dello svedese Roy Andersson "A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence" Il film racconta di un viaggio in un imprecisato paese occidentale, di un venditore e di un ritardato mentale. Un percorso fatto di incontri e situazioni inaspettate che diventano strumento per offrire un punto di vista originale sulla società attuale, caratterizzata dalla supremazia della vanità. Roy Andersson, mentre ritirava il premio, ha fatto una dichiarazione d’amore al cinema italiano: “L’Italia ha dato tanti maestri che mi hanno ispirato. Soprattutto il De Sica di “Ladri di biciclette” io continuerò a seguire l’esempio di De Sica”.

Gran Premio della giuria a “The look of Silence” di Joshua Oppenheimer, che non era presente in sala ma ha mandato un video messaggio. Film che parla del genocidio in Indonesia. Così si è dato voce ad almeno un genocidio, l'altro presente in mostra , riguardava la tragedia armena. 

Coppa Volpi a Alba Rohwacher per il film "Hungry Hearts" di Saverio Costanzo, uno dei tre film italiani in concorso alla 71esima Mostra del Cinema Venezia, ha realizzato una "doppietta" di premi, vincendo la Coppia Volpi sia per la miglior interpretazione maschile che per quella femminile: i due premi sono andati rispettivamente ad Adam Driver e all'italiana Alba Rohrwacher compagna del regista italiano.

Leone d’Argento ad Andrej Koncalovakij, che aveva già vinto il "Green Drop Award 2014", per “Le notti bianche del postino”, storia di uno sperduto villaggio russo che vive come un secolo fa, però molto vicino a una modernissima stazione spaziale. Lui si è emozionato per il riconoscimento, tanto da dire che si è sentito come quando un bambino riceve un regalo di Natale.

Un premio speciale della giuria va al film “Sivas”, uno spaccato dell’Anatolia del combattimento dei cani firmato dal turco Kaan Mujdeci , con tanti bambini che guardano e giudicano
Il premio speciale della Giuria nella categoria Orizzonti è andato a "Belluscone. Una storia siciliana" di Franco Maresco. Nei giorni scorsi il film era stato al centro di alcune polemiche.

Il premio Mastroianni all’attore emergente, Romain Paul che in “Le dernier coup de marteau”, film di Alix Delaporte è il protagonista triste e taciturno. Clotilde Hesme è la madre malandata in salute di questo ragazzino assennato, bravo, più adulto di lei, un talento del calcio. I due senza una lira vivono in una roulotte mentre il padre di lui, un famoso direttore d’orchestra, l’ha disconosciuto già prima che nascesse.

La giuria: Alla presidenza Alexandre Desplat e composta da Loan Chen, Philip Groening, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri, Sandy Powell, Tim Roth, Elia Suleiman e Carlo Verdone. 

04/04/14

Venezia si tinge di giallo e i suoi calli si trasformano in gironi danteschi

A raccontarci di Dante e dei suoi cantici infernali è questa volta un francese, considerato uno degli autori francesi più promettenti nel campo del romanzo storico-avventuroso e del giallo. Sto parlando di Arnaud Delalande e del suo libro La trappola di Dante.

Venezia











“La sua libertà aveva un prezzo: una spiccata avversione nei suoi riguardi. Lo si definiva un uomo senza fede o senza morale, ma quei giudizi spesso erano soltanto il riflesso di un'invidia inconfessata, dal desiderio represso di somigliargli. Metteva in imbarazzo il potere mentre lo serviva e si ribellava a ogni forma di autorità.”

La trappola di Dante
Affascinante, astuto, libertino, avventuriero, intrepido, abile di lingua quanto di spada, spia al servizio del Doge di Venezia, conosciuto col nome di Orchidea nera, per il fiore che lascia sulle sue vittime. Lo 007 de noialtri insomma, ecco il meraviglioso protagonista di questo romanzo.

Siamo nella Venezia del 1756. Il celebre attore Marcello Torretone è stato atrocemente assassinato. Sul suo corpo viene ritrovata una frase del IV canto dell’Inferno di Dante. Semplice cronaca nera se non fosse che l’attore era una spia del governo della Serenissima. Emilio Vindicati, membro della Quarantia Criminale si reca dal Doge per informarlo che un’ombra misteriosa minaccia la città e la morte dell’attore è solo il principio. L’unico che può salvare la Serenissima è l’Orchidea nera ovvero Pietro Viravolta, ex collaboratore della Quarantia Criminale, detenuto ai Piombi per la sua condotta… eccessivamente libertina.

Delalande ci porta nella Venezia al suo massimo splendore, e ce la fa visitare con tale maestria e dovizia di particolari da dipingercela davanti agli occhi come un meraviglioso quadro. Il lettore che non è mai stato a Venezia desidererà vederla per la prima volta, e chi vi è già stato vorrà tornarci solo per rivedere, con gli occhi della mente, le vicende narrate nel libro.

Arnaud Delalande
Personaggi storici intrecciati a personaggi inventati, un diabolico intreccio magistralmente architettato, le trame di un cattivo insospettabile, le condanne del Dante rappresentate tra i calli veneziani rendono questo giallo d’avventura un vero gioiello della narrativa, imperdibile per i lettori in cerca di un giallo dal finale esplosivo.

E il Dante? Ha un ruolo minore rispetto a quello che aveva ne Il Circolo Dante di Pearl, qui infatti è solo una scelta di stile del cattivo, una perla dell’autore, non una vera chiave di lettura per la soluzione dell’enigma.

Ancora una volta uno straniero porta alla ribalta il nostro Dante, questa volta collocandolo nella nostra famosa e bella Venezia con un libro non da leggere, ma da divorare fino all’ultima incredibile pagina.

30/12/13

In diretta Rai il Concerto di Capodanno dal Teatro La Fenice di Venezia

Quattro date per l'esecuzione del Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice di Venezia, per non perdere un evento che da undici anni mette in scena il concerto dell'anno. Il concerto prevede quattro date: domenica e lunedì prossimi alle 17, martedì 31 dicembre alle 16 e mercoledì 1 gennaio alle 11.15 in diretta su Rai 1.
Dirige il Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice di Venezia, il ventinovenne maestro venezuelano Diego Matheuz. Accanto a lui il soprano Carmen Giannattasio e il tenore americano Lawrence Brownlee, tra i più apprezzati interpreti internazionali del repertorio belcantistico. La prima parte del concerto vedrà l'Orchestra del Teatro La Fenice impegnata nella Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven.
Teatro la Fenice di Venezia
La seconda parte, che vedrà anche la partecipazione dei solisti e del coro, si aprirà con l'Allegro vivace dall'Ouverture del 'Guillaume Tell' di Rossini e con il Valzer brillante di Giuseppe Verdi nella trascrizione orchestrale di Nino Rota per la colonna sonora del Gattopardo di Luchino Visconti. Seguirà 'Casta diva' da Norma di Vincenzo Bellini e 'Una furtiva lagrima' dall''Elisir d'amore' di Gaetano Donizetti, interpretate rispettivamente da Carmen Giannattasio (col coro) e da Lawrence Brownlee. L'orchestra eseguirà quindi la 'Canzone napoletana' op. 63 che Nikolaj Rimskij-Korsakov trasse nel 1907 da 'Funiculì funiculà' di Luigi Denza, seguita da altri due brani solistici: 'Vissi d'arte' da 'Tosca' di Giacomo Puccini e 'Mattinata' di Ruggero Leoncavallo, scritta nel 1904 per Enrico Caruso. Dopo un altro brano orchestrale, l''Intermezzo sinfonico' da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, Carmen Giannattasio e Lawrence Brownlee si riuniranno nella scena dell'addio nel primo quadro del secondo atto della 'Traviata' di Giuseppe Verdi. La serata si concluderà, come è tradizione dei Concerti di Capodanno della Fenice, con il coro 'Va' pensiero' dal 'Nabucco' e il brindisi dalla 'Traviata'. La seconda parte del concerto del 1° gennaio sarà trasmessa in diretta da Rai 1, Arte, ZDF, WDR, Radio France e da varie emittenti dell'Europa dell'Est, con inserti danzati dall'étoile dell'Opéra di Parigi Eleonora Abbagnato e dai primi ballerini e solisti del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma (due coreografie di Micha van Hoecke sul 'Valzer brillante' di Verdi e Rota e sull'Intermezzo' da 'Cavalleria rusticana' di Mascagni). Il concerto sarà pubblicato in DVD a cura di ArtHaus Musik (distribuzione internazionale). (Adnkronos)
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