Il-Trafiletto

14/12/13

L'arcobaleno di fuoco

 E' come vedere fiamme bellissime alte e colorate, lassù in mezzo al cielo azzurro, ma è un fenomeno piuttosto raro. Un arcobaleno davvero particolare, che gli esperti  chiamano “arcobaleno di fuoco”, per una ragione molto semplice: osservandolo dal basso, sembra di vedere una fiamma colorata che brucia nel cielo.
Arcobaleno di fuoco

Il suo nome scientifico è arco circumzenitale: può verificarsi solo in condizioni climatiche particolarmente fredde. Secondo quanto dichiarato dagli scienziati che si sono occupati del caso, i raggi del sole devono colpire i cirri, ovvero delle nuvole che si formano a più di 6 mila metri di altezza, con un’inclinazione precisa di 58°. Di conseguenza, i cristalli di ghiaccio esagonali delle nubi si allineano orizzontalmente e rifrangono la luce creando un prisma dalle enormi dimensioni. Questo raro fenomeno è noto anche come nuvola iridescente. Nonostante si chiamino “arcobaleni”, si distinguono nettamente dagli arcobaleni che tutti conosciamo, perché hanno dei colori molto più vivaci, proprio per l’interazione tra la luce e i cristalli di ghiaccio, che la indirizzano verso il sole. Inoltre, questi archi sono rovesciati e più corti rispetto ai classici arcobaleni.

Perchè si dice: "litigare per l'ombra dell'asino"?

L'asino entra un po' ovunque, è sempre stato un po' bistrattato, e invece è, non solo simpaticissimo, ma diabolicamente intelligente.
Litigare per l'ombra dell'asino, litigare per una cosa futile, insignificante. Demostene mentre difendeva un colpevole che rischiava la pena capitale, si accorse che i giudici non facevano ttenzione a quello che diceva. Allora intercalando nell'orazione un aneddoto, si mise a raccontare di un tale che andando da Atene a Megara aveva preso a nolo un asino.
Asino

Verso mezzogiorno, non potendo resistere al calore del sole e non trovando lungo la strada neanche un cespuglio dove ripararsi, scese dalla cavalcatura e si sedette all'ombra dell'asino. Il padrone della bestia, che l'accompagnava, pretese subito u nnuovo compenso, dicendo che aveva dato a nolo l'asino e non lasua ombra. S'accese una disputa, dalle parole si passò ai fatti, ne risultò un processo. A questo punto Demostene interruppe la narrazione dell'aneddoto e riprese la sua arringa. I giudici, che intanto si erano vivamente interessati, gli chiesero come era andata a finire. "Ah!" disse Demostene. "Voi prestate tutta la vostra attenzione all'ombra di un asino, e non ne date ad un affare in cui è in ballo la vita di un uomo?".

TARTINA DI PORRI E PANCETTA

Un'idea simpatica per variare sul tema delle torte salate. Semplice da preparare e gustoso. Questo tortino si può realizzare anche con altre verdure. Conytenute le calorie: 324 kcal per porzione

Ingredienti per 4 porzioni   • 2 porri • 50 gr di pancetta a dadini • 30 gr di burro • 8 larghe fette di pan carrè  • 1 cucchiaio di senape di Digione  • 2 uova • 100 gr Robiola • 3-4 cucchiai di latte • 1 grattata di noce moscatasale e pepe.

ELIMINATE poca parte verde ai porri, sciacquateli, poi tagliateli a bastoncino, In un tegame fate sciogliere metà del burro, unite i porri e fateli insaporire per 1-2 minuti, quindi versate 2-3 cucchiai di acqua calda; salate, pepate e cuocete per circa 10 minuti.

SPALMATE il pancarré con il burro rimasto e la senape.

Tagliate ogni fetta in 2 rettangoli e con questi rivestite il fondo e le pareti dello stampo quadrato, foderato di carta da forno, sovrapponendoli leggermente fra loro.

SBATTETE in una terrina le uova con la robiola, stemperandola bene, il latte, un pizzico di sale e la noce moscata.

SISTEMATE nel guscio di pane i porri e la pancetta rosolata in tegame nel suo grasso. Su tutto versate le uova sbattute. Cuocete in forno caldo a 180°C per 15- 20 minuti. Servite il tortino caldo o tiepido.

VARIANTI APPETITOSE
l • Ottimo il tartina con indivia belga stufata, sempre completato dal composto di uova e dalla pancetta.
2 • Vanno bene anche gli asparagi, ma con dadini di prosciutto cotto

Muore di troppo lavoro a 15 anni | Faceva 80 ore di lavoro a settimana

Un ragazzo muore dopo ad essere sottoposto a turni massacranti. Lavorava in una fabbrica di iPhone. Shi Zaokun aveva una polmonite e lavorava 80 ore a settimana.
La Pegatron, azienda taiwanese con sede a Shanghai che produce per la Apple, nega qualsiasi responsabilità ma è la quinta vittima negli ultimi mesi

La Pegatron nega qualsiasi legame tra la morte del ragazzo e il lavoro presso la fabbrica, ma China Labor Watch, l'organizzazione che si occupa dei diritti dei lavoratori, sostiene invece che sarebbero state proprio le difficili condizioni di lavoro, turni anche di 12 ore consecutive per sei giorni alla settimana, a farlo ammalare. Secondo le accuse inoltre, la Pegatron, per poter far lavorare Shi avrebbe falsificato i suoi documenti, facendo risultare che avesse 20 anni e non 15 e aggirare il divieto di assumere minorenni. La legge cinese, e le policy di Apple prevedono che gli operai debbano lavorare per non più di 60 ore a settimana mentre, a quanto sostengono gli attivisti di China Labor Watch, gli ingressi e le uscite dimostrano che il giovane ne lavorava sempre quasi 80 a settimana. Dopo la Foxconn, altro importante fornitore della Apple in Cina, dunque anche Pegatron è finita nell'occhio del ciclone. Negli ultimi mesi sono stati cinque gli operai della Pegatron morti. Apple ha intanto inviato un team di suoi medici esperti per valutare la situazione e individuare le eventuali anomalie ma i primi accertamenti non hanno portato a nulla. "Non abbiamo trovato prove di collegamento tra le morti e le condizioni di lavoro nella fabbrica - si legge in un comunicato della Apple -, ma ci rendiamo conto che questo non è di conforto per la famiglia che ha perso il proprio caro. Abbiamo un team di lavoro alla Pegatron che serve proprio a garantire che operino secondo i nostri elevati standard".                                  fonte

Paese che vai usanza che trovi: a Capaci è vietato giocare a pallone in strada

Paese che vai, usanza che trovi, un proverbio che la dice lunga su usi e costumi che possiamo trovare quando andiamo in giro e a cui dobbiamo prestare la giusta attenzione e rispetto. Ma è anche vero che taluni usi possono anche risultarci strasi o astrusi. Ma vale la pena di conoscerli e di indagarne le origini.
Per quelli che non sono preparati, tale novità può essere uno shock, soprattutto se le leggi o i divieti imposti riguardano attività sportive o di svago.
Divieto

 A Capaci, un piccolo paese della Sicila, a noi noto per l'assassioni di Giovanni Falcone, per esempio, esiste il divieto di giocare a pallone sulla strada; lo sapevate? L’ordinanza è stata emanata lo scorso 30 Agosto e prevede una multa salata a tutti coloro che siano stati colti in flagrante. La multa può variare da 50 a 500 euro, a seconda dell’orario in cui avviene il “reato”, e ci sono severe punizioni per chi commette più volte l’infrazione, come un aumento della pena del 50%. Tale divieto nasce dall’esigenza di mantenere ordine per le strade, rispettare la quiete pubblica, evitare molestie ai passanti e danni ad edifici e monumenti. Nonostante i buoni propositi del sindaco, però, sono molti i cittadini che si sono lamentati, convinti che tale mossa nasca più dal desiderio di vendetta. Durante la metà di Agosto, infatti, un gruppo di bambini era stato severamente ammonito da un vigile per aver disturbato il sindaco, giocando sotto il comune. All’ordine di consegnare la palla, i ragazzi si sarebbero opposti animatamente, sostenuti da un adulto; pochi giorni dopo sarebbe arrivata questa dura legge. Dunque attenzione cari lettori che andate in vacanza a Capaci, non portatevi palloni o potreste trovarvi a pagarla molto cara!
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