Il-Trafiletto
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04/09/14

Steven Joel Sotloff si sfoga contro Obama e i poteri forti

Vi propongo il secondo messaggio mandato al presidente degli Stati Uniti Obama, da Steven Joel Sotloff, giornalista americano, prima di subire la pena della decapitazione.


Io sono Steven Joel Sotloff, vi lascio come testamento questo messaggio che spero qualcuno possa tradurre a tutto il mondo.

Caro presidente Obama, la vostra politica estera con l'intervento in Iraq doveva essere la preservazione delle vite e degli interessi americani, quindi perché io sto pagando il prezzo della tua interferenza con la mia vita? Non sono forse anche io un cittadino americano come te? Sono stati spesi miliardi di dollari della nostra gente e abbiamo perso migliaia di soldati nelle nostre truppe, in questo stupido combattimento contro lo Stato islamico, quindi, fai gli interessi del popolo a riaccendere questa guerra o di chi? 

Da quel poco che so di politica estera, mi ricordo un momento in cui non si poteva vincere le elezioni senza promettere di portare le nostre truppe via dall'Iraq e dall'Afghanistan e di chiudere le prigioni di Guantanamo, ma a quanto vedo: qui ci si sta ora, come ci si stava un tempo. 
Obama, sei quasi alla fine del tuo mandato, cosa hai fatto in questi anni? Hai solo ingannato il tuo popolo e lo stai facendo bruciare in una guerra economica e di poteri forti.
Guerra dei poteri forti


13/05/14

13/5/1974 – 13/5/2014: Il referendum sul divorzio compie 40 anni.

Il divorzio compie 40 anni. Esattamente il 12 e 13 maggio 1974 il popolo italiano, chiamato ad esprimersi sul referendum abrogativo della legge Fortuna-Baslini di quattro anni prima, risponde con uno schiacciante 60% di “NO”, e la legge resta in vigore. La Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani e il Movimento Sociale di Giorgio Almirante, assistiti dai movimenti cattolici e dal Vaticano, furono sconfitti. Gli italiani che si presentarono alle urne furono 38 milioni e fecero registrare un’affluenza altissima di oltre l’87%. Questo risultato fece registrare una svolta del popolo italiano che venne riconosciuto dagli altri Paesi europei come un popolo in piena trasformazione capace di separare l’ambito religioso da quello dei diritti civili che uno Stato può e deve garantire. Sul piano politico fu una cocente sconfitta per l’allora partito di governo, la Democrazia Cristiana e la Destra in genere, la quale faceva leva sui movimenti cattolici e soprattutto sull’aiuto del Vaticano per fronteggiare le forti convinzioni divorziste della sinistra e soprattutto dei Radicali già da una decina di anni. Anche il Partito comunista - pur appartenendo al carro vincente - all'indomani del voto dovette fare autocritica, in quanto, pur schierandosi a favore del divorzio, aveva paura di una frattura tra sinistra e credenti. Per la cronaca la legge sul divorzio venne approvata in maniera definitiva dalla Camera il 1° dicembre 1970 con 319 voti favorevoli e 286 contrari, al termine di una seduta terminata alle 5,40 del mattino con il voto dei parlamentari iniziato alle 10 del giorno precedente. Molti anni più tardi, nel 1987, tale legge venne modificata riducendo agli attuali 3 gli iniziali 5 anni di separazione richiesti prima di poter accedere al divorzio.

13/12/13

Perchè si dice "filarsela al'inglese"'

Entriamo nel labirinto dei campanilismi, o meglio attribuire a certi popoli abitudini poco felici.
Filarsela all'inglese, andarsene senza salutare, o comunque senza farsi notare. L'origine della frase è abbastanza controversa, ma risulta che non è del tutto estraneo un certo campanilismo, originato da simpatie o antipatie verso un determinato popolo cui si vogliono attribuire abitudini poco corrette. 

Filarsela
In Italia si attribuisce agli inglesi l'indelicatezza di lasciare un posto senza farsi notare, e anche i francesi usano un'espressione del genere, Filer s'en aller à l'anglaise, ma i figli di Albione ritorcono dicendo: To take French leave, quindi secondo loro sono i francesi che partono senza salutare, e in questo concordano con i tedeschi: Sich auf franzosish verabschieden. Si potrebbe dire che noi italiani, una volta tanto, non siamo incolpati di cattivo comportamento, in quanto non si dice Filarsela all'italiana, ma si potrebbec omporre la controversia dicendo Filarsela all'Europea realizzando in questo modo la tanto vecchia aspirazione comunitaria, se non altro nelle cattive abitudini. Analogamente: Andarsene insultato ospite.

21/10/13

Amarecrazia; governo dell'amore

Penso che la grande disgrazia, anzi l'unica disgrazia di questa nostra società moderna e anche la sua maledizione, è che essa si organizza visibilmente per fare a meno della speranza come dell'amore e immagina di supplirvi con la tecnica, aspettando che i propri economisti e i propri legislatori le forniscano la doppia formula di una giustizia senza amore, di una sicurezza senza speranza.
Questo e' in sintesi quanto in questi anni ha fornito a parola democrazia (governo del popolo) a ciascuno di noi.
A questo punto dico che abbiamo due scelte o accettare che altri continuino a dettare le loro leggi e a modificarle come vogliono, oppure dobbiamo assumerci la responsabilita’ di cambiarle.
E per questo il vero cambiamento deve partire dall’amore, dalla passione, dalla speranza.
Non si puo’ fare niente se queste non sono alla base del nostro vivere e agire e solo con questi criteri potremo rispondere ai temi quali: la giustizia, l’uguaglianza, il rispetto. 
Amorecrazia
 Infatti solo se alla base avremo dei valori grandi potremo avere il coraggio di dire: Basta!!!
Il coraggio di mettersi in gioco in prima persona e portare avanti cio’ che e’ essenziale per tutti.
Quindi guardare a se e agli altri, amare se e gli altri e solo con questo spirito di compartecipazione della nostra persona con gli altri potremo veramente portare nel mondo un modo diverso di fare le cose una democrazia che diventa Amorecrazia (potere dell’amore).
E' ora che iniziamo adesso, non aspettiamo domani, il rischio sarebbe di continuare a rimandare.
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