Il-Trafiletto
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15/10/17

Sconfitta casalinga Juve prova maturità Lazio superata

Fonte - La Gazzetta dello Sport - Sconfitta casalinga Juve, prova di maturità superata, nonostante lo spavento nel finale che rischiava di rovinare una gran prestazione. 


Sì, perché ingenuità di Patric a parte, allo Stadium la Lazio ha trovato le risposte che cercava:


è una squadra compatta, ha accelerazioni letali e la personalità giusta per reagire allo svantaggio e ribaltare la Juventus.

Simone Inzaghi ha tanti motivi per sorridere dopo il 2-1 con cui ha sbancato la casa bianconera, e a Mediaset Premium svela cosa ha detto ai suoi all'intervallo.


"Ci siamo parlati e hanno capito che potevano fare di più negli ultimi 16 metri. Avevamo fatto un buon primo tempo ma per vincere dovevamo fare qualcosa di più. Ho chiesto ai ragazzi di giocare divertendosi, come sanno fare".

Non mancano ovviamente i complimenti rivolti ai giocatori:

"Questi ragazzi hanno fatto qualcosa che rimarrà nella storia, è giusto che si parli di loro. Anche se nell'ultimo quarto d'ora mi hanno fatto perdere la voce...".

Inzaghi si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa:

"Non è mai semplice vincere allo Stadium, c'è un motivo se sono tre anni (in realtà l'ultima sconfitta bianconera in casa era datata 23 agosto 2015, ndr) che nessuno ci riesce. Se adesso si può parlare di Champions? E' giusto che i ragazzi si godano questa impresa, all'inizio del campionato ci dicevano che eravamo da nono, decimo posto. Adesso è giusto che si parli di noi".

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13/05/14

13/5/1974 – 13/5/2014: Il referendum sul divorzio compie 40 anni.

Il divorzio compie 40 anni. Esattamente il 12 e 13 maggio 1974 il popolo italiano, chiamato ad esprimersi sul referendum abrogativo della legge Fortuna-Baslini di quattro anni prima, risponde con uno schiacciante 60% di “NO”, e la legge resta in vigore. La Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani e il Movimento Sociale di Giorgio Almirante, assistiti dai movimenti cattolici e dal Vaticano, furono sconfitti. Gli italiani che si presentarono alle urne furono 38 milioni e fecero registrare un’affluenza altissima di oltre l’87%. Questo risultato fece registrare una svolta del popolo italiano che venne riconosciuto dagli altri Paesi europei come un popolo in piena trasformazione capace di separare l’ambito religioso da quello dei diritti civili che uno Stato può e deve garantire. Sul piano politico fu una cocente sconfitta per l’allora partito di governo, la Democrazia Cristiana e la Destra in genere, la quale faceva leva sui movimenti cattolici e soprattutto sull’aiuto del Vaticano per fronteggiare le forti convinzioni divorziste della sinistra e soprattutto dei Radicali già da una decina di anni. Anche il Partito comunista - pur appartenendo al carro vincente - all'indomani del voto dovette fare autocritica, in quanto, pur schierandosi a favore del divorzio, aveva paura di una frattura tra sinistra e credenti. Per la cronaca la legge sul divorzio venne approvata in maniera definitiva dalla Camera il 1° dicembre 1970 con 319 voti favorevoli e 286 contrari, al termine di una seduta terminata alle 5,40 del mattino con il voto dei parlamentari iniziato alle 10 del giorno precedente. Molti anni più tardi, nel 1987, tale legge venne modificata riducendo agli attuali 3 gli iniziali 5 anni di separazione richiesti prima di poter accedere al divorzio.
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