Per
mappare con estrema precisone l'
Universo, sarebbe necessario avere a disposizione il buon vecchio
regolo ma di proporzioni titaniche! Ebbene pare che gli
scienziati siano riusciti a trovarlo.
E' stato infatti possibile determinare la
posizione di 1,2 milioni di
galassie vicine con una
precisione pari al 1%, grazie a
onde di pressione primordiali ora "congelate", utilizzate appunto come un "righello"
cosmico. Le misurazioni sono state effettuate dal
programma BOSS (
Baryon Oscillation Spectroscopic Survey, o
Idagine spettroscopica sulle oscillazioni barioniche) con il
super-telescopio della Sloan Foundation, nel New Mexico.
"Su scala
universale, una precisione del 1% corrisponde alla misurazione più esatta mai realizzata", spiega il
ricercatore responsabile del
BOSS, David Schlegel. "Vent'anni fa, gli astronomi discutevano di valori che divergevano anche del 50%. Cinque anni fa, quel margine di incertezza è stato abbassato al 5%, e ancora l'ano scorso era, del 2%. Una
precisione del 1% resterà lo standard di riferimento per molto tempo".
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Mappa cosmica |
Per eseguire le misurazioni, l'equipe ha sfruttato il
fenomeno delle
oscillazioni acustiche barioniche, o
BAO. Si tratta di onde di pressione che si producevano nella materia visibile e si propagavano a intervalli regolari. L'
omogeneità delle
fluttuazioni di densità ha fornito la possibilità di fare uso delle
BAO per fissare un
valore standard di lunghezza nota (490 milioni di
anni luce nell'attuale
universo), da potere utilizzare nella determinazione della distanza tra
galassie e altri
corpi celesti. I dati ottenuti hanno permesso anche di
calcolare, con un valore di approssimazione tra i migliori di sempre, la
curvatura spaziale.
Sembra che, nonostante tutto, tale
curvatura non sia cosi evidente: questo fatto avrà profonde ripercussioni su tutti i tentativi futuri di
approfondire la vera natura dell'Universo.
"Questa
scoperta è importante anche perchè l'
Universo piatto ha delle implicazioni per l'eventuale carattere di finitezza del nostro
mondo", dice Schlegel. "In altre parole, anche se non possiamo affermare con certezza he non finirà mai, il nostro
Universo si espande senza
limiti spaziali e temporalmente, continuerà per sempre. I nostri risultati sono dunque coerenti con l'ipotesi di un
Universo infinito".
(science)