Il-Trafiletto
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08/05/14

Roma | L’ex Ministro Scajola in manette: questa volta gliel’hanno detto!

Questa mattina la Dia di Reggio Calabria si è presentata in un noto albergo romano in via Veneto ed ha notificato un ordine di arresto all’ex ministro Claudio Scaiola. Oltre a lui sono stati notificati provvedimenti restrittivi ad altre sette persone, tra le quali la sua segretaria Roberta Sacco, l’ex parlamentare Amedeo Matacena, la moglie dello stesso Chiara Rizzo, e la madre Raffaella De Carolis. L’ex Ministro dell’interno è accusato di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, imprenditore calabrese ed ex parlamentare condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, ed è stato condotto nel carcere romano di Regina Coeli. Avrebbe cercato di aiutare il Matacena ad espatriare da Dubai, dove si era rifugiato, per farlo giungere il Libano, nazione più sicura, e scampare così all’esecuzione della condanna definitiva a 5 anni comminatagli per concorso esterno i associazione mafiosa. La Dia ha effettuato numerose perquisizioni in mezza Italia, dal Piemonte alla Calabria, Lazio , Sicilia, Emilia Romagna e Liguria. Nella regione ligure gli investigatori hanno perquisito la villa di Scajola ed il suo ufficio in via Matteotti, accompagnati dalla segretaria Roberta Sacco. L’arresto dell’ex Ministro è partito dalle indagini sui fondi neri della Lega Nord, passando per delle intercettazioni per mezzo delle quali si è venuti a conoscenza di rapporti fra l’ex ministro e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, la quale cercava aiuto per far arrivare il marito in Libano. “ Non conosco le cause dell’arresto – ha dichiarato Silvio Berlusconi – ma sono molto dispiaciuto per lui”. Anche l’interessato era molto sconvolto al momento dell’arresto, forse perché questa volta gliel’hanno detto. (immagine scaricata dal web)

16/03/14

Catturato un Boss latitante da due anni

Catturato Angelo Cuccaro, un boss nell'elenco dei 100 più pericolosi d'Italia. Condannato all'ergastolo con sentenza definitiva, si nascondeva da due anni passando da un nascondiglio all'altro.


Si nascondeva in una villetta alla periferia di Ardea, localita' del litorale romano. Ma secondo il dirigente della Squadra mobile di Napoli, Fausto Lamparelli, "il boss contava su diversi rifugi e su una fitta rete di complici e favoreggiatori". Angelo Cuccaro, comunque, tornava spesso a Barra, nella sua roccaforte.
 Angelo Cuccaro
"Il suo intento - continua Fausto Lamparelli - era di continuare ad incutere timore nel quartiere ed anche ai suoi affiliati. Per fare tutto cio', un latitante di questo calibro ha necessita' di avere molti soldi a disposizione, ed il Cuccaro li aveva". L'uomo, in pratica, viveva da oltre un anno tra Pomezia ed Ardea, citta' a sud di Roma. Di se' non ha mai lasciato tracce elettroniche. Era un personaggio scaltro ed evitava qualsiasi movimento che potesse farlo individuare. Negli ultimi giorni, gli investigatori erano sicuri che stesse ad Ardea, in una villetta, in via Sant'Antonio. Circostanza per la quale erano state messe sotto controllo tutte le strade di accesso alla cittadina. Il pluripregiudicato e' stato individuato intorno alle 17,30. Quando ha intuito di essere finito in trappola, il boss con la Mercedes classe A di colore scuro a bordo della quale si trovava ha tentato di speronare le auto civette, per poi desistere. Si e' fatto ammanettare, senza alcuna reazione, non era armato, ed e' stato condotto nella questura di Roma per poi essere rinchiuso nel carcere di Rebibbia. Angelo Cuccaro, che era inserito nel'elenco dei 100 piu' pericolosi d'Italia, era stato colpito da quattro provvedimenti restrittivi tra cui anche una condanna all'ergastolo per essere il mandante dell'omicidio di Luigia Esposito, ammazzata nel 1996 per essere stata la testimone di un altro delitto, quello del pregiudicato Ciro Rispoli. Poi, c'erano le ordinanze restrittive riguardanti estorsioni ai danni di un gruppo di commercianti, per l'organizzazione della nota "Festa dei Gigli", e di imprenditori di macchine da gioco, a cui venivano imposte quote per potere distribuire slot ed altri giochi. "Questo lavoro investigativo trovera' il suo epilogo - conclude il questore Guido Marino - quando avremo identificato tutti coloro i quali lo hanno sostenuto nella sua lunga latitanza". Le ultime immagini pubbliche di Angelo Cuccaro sono quelle immortalate nel 2011, durante la Festa dei Gigli, a Barra, dalle telecamere di un sito web, girate da due giornalisti, conquistando il Premio "Ilaria Alpi 2012" per la sezione web Tv. (AGI) .
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