Il-Trafiletto
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15/09/14

Donne senza autostima? Fate la danza del ventre!

Avete mai pensato di fare la danza del ventre? E' un'attività fisica che tonifica i muscoli, migliora la circolazione e la postura, ma non è solo questo. Su questa danza tanto popolare in medio oriente, è stato fatto uno studio dell'Università di Flinders (Australia), questa disciplina aumenta il grado di soddisfazione delle donne verso il proprio corpo è condizionata da un elevato numero di fattori, ma per le donne occidentali è condizionata dal peso. 

L'insoddisfazione per l'immagine corporea ormai si sa,  porta sovente a disordini alimentari, scarsa autostima e tendenza alla depressione. Secondo una recente teoria di psicologia, l'immagine del proprio corpo migliora partecipando ad attività che permettano una forte personificazione. Cioè a quelle attività in cui si avverte un positivo senso di controllo del corpo, e che permettono di percepirlo come competente e degno di rispetto. Questa percezione positiva è l'opposto dell'auto-oggettivazione che si verifica quando una persona (più spesso una donna) cerca di adeguarsi a ciò che, secondo lei, gli altri vorrebbero vedere; in altre parole, porta una donna a vedere se stessa come un oggetto del desiderio altrui.

Danza del ventre
immagine presa dal web

Studi pregressi  hanno già mostrato che chi fa attività sportiva è generalmente soddisfatto del proprio corpo, mentre chi pratica danza classica è piuttosto soggetto ad averne un'immagine negativa, e riporta con più facilità problemi di alimentazione. La danza del ventre invece è un caso interessante perché, pur essendo basata su movimenti sensuali e pur mettendo al centro il corpo, di solito è proposta come un'attività giocosa. Ed è questo aspetto che ha attirato l'interesse degli psicologi di Flinders, guidati da Marika Tigemann.

Per la sua ricerca, Tigemann ha reclutato 112 donne che praticavano la danza del ventre ed è ha chiesto loro – attraverso un questionario – di dare un voto al proprio corpo e valutare anche come era visto dagli altri e quanto risultasse attraente per gli uomini. Le stesse domande sono state rivolte a un gruppo di controllo formato da 101 studentesse, con caratteristiche fisiche ed etniche analoghe a quelle delle danzatrici, ma che non avevano mai praticato la danza del ventre. Veniamo ai risultati: nello studio, le donne che praticano la danza del ventre mostrano di avere un migliore rapporto con il proprio corpo, sono più soddisfatte della propria immagine.

Secondo i ricercatori, questo dipende dal fatto che sono meno soggette a pensieri di auto-oggettivazione: danno, cioè, meno peso a ciò che gli altri pensano di loro. Nonostante questa danza abbia una notevole carica erotica, inoltre, le donne che la praticano hanno dichiarato di farlo prima di tutto perché è divertente e perché trovano piacevoli i movimenti. Questo suggerisce che venga vissuta come un piacere per se stesse, e non in funzione degli altri. “La danza del ventre è associata a un'immagine positiva del corpo, perché chi partecipa tende a focalizzarsi meno sul proprio aspetto esteriore quanto piuttosto sull'esperienza stessa e su ciò che riesce a fare con il proprio corpo”, conclude la psicologa.

18/08/14

Donne o denaro, cosa preferiscono gli uomini?

Ricordate il film "Gli uomini preferiscono le bionde"?  Ebbene allora il quesito era appunto una scelta soggettiva, basata sui gusti personali e sul fascino che il colore biondo ha sempre avuto sul maschio alfa...Oggi invece, ci si chiede se gli uomini preferiscano le donne o i soldi.

Uno studio scientifico ha approfondito le reazioni cerebrali degli uomini quando si tratta di scegliere belle donne o soldi. L’esperimento, condotto in due parti, si basava sul mostrare ad un gruppo di uomi, delle immagini sfuocate di donne: essi dovevano scegliere se vedere l’immagine senza distorsioni oppure ricevere un compenso in denaro.

Durante questa operazione, con appositi sensori venivano analizzati gli impulsi elettrici nei loro cervelli. Nella prima sessione, ai partecipanti veniva fatto scegliere tra foto di belle donne e denaro, nella seconda la scelta era tra foto di donne sexy e denaro.

Se il risultato generale sembra mostrare una preferenza per le donne piuttosto che per i soldi (il che era forse prevedibile), accompagnata inoltre da un senso di soddisfazione più prolungato rispetto a chi sceglieva il denaro, per quanto riguarda la scelta tra donne belle oppure sexy il meccanismo è apparso ben più complesso.

 Nel caso delle foto sexy, il tempo di scelta tra la foto e il denaro è stato più lungo (tra due e tre volte), il che potrebbe fare pensare secondo i ricercatori ad un valore decisionale più elevato delle foto sexy e quindi ad una scelta più ponderata.

A me invece sorge una domanda: ma il denaro che potere ha sulle persone?



16/01/14

Abusò di una 14enne mettendola incinta. Prete muore nel sonno.

E' morto nella casa di riposo che lo ospitava da anni don Pietro Tosi, sacerdote ferrarese 86enne che nel 1980 stuprò una ragazzina di 14 anni mettendola incinta. Il sacerdote, che ha sempre rifiutato di incontrare il figlio nato dallo stupro, è morto nel sonno. Il caso venne alla ribalta alcuni mesi fa e fu fatto scoppiare da Erik Zattoni, il figlio che l'anziano prete ebbe nel 1980 e che da questi non fu mai riconosciuto legalmente nonostante la prova del DNA ne abbia stabilito la paternità. Davanti alla telecamere del noto programma televisivo di Italia 1 “ Le Iene ”, Erik Zattoni raccontò la sua storia, collegata a quella di sua madre, che ad appena 14 anni venne violentata da un prete, allora 54enne, sacerdote in una parrocchia della provincia di Ferrara, don Pietro. Da quella violenza nacque Erik. Ancora oggi questo ragazzo sta cercando giustizia, una giustizia per quello che lui e sua madre hanno dovuto subire da quel dannato 1980. La mamma, allora ragazzina, abitando nelle case della parrocchia ed essendo priva di mezzi economici che la rendessero autonoma, ha dovuto tacere al mondo quella scomoda paternità, pena lo sfratto. Il sacerdote non diede ascolto neanche alle suppliche dei parenti della ragazzina, anzi, vennero allontanati dall’abitazione nella quale dimoravano nel momento in cui si rivolsero al tribunale. L’unica ‘soddisfazione’ ottenuta anni dopo da Erik è stata quella di provare la paternità, attraverso il test del DNA cui il sacerdote si sottopose. Le Iene si rivolsero anche all’arcivescovo di Ferrara, mons. Luigi Negri, chiedendogli se fosse normale che un prete rimanesse tale anche dopo un reato di quel genere. << Lei vuole insegnare alla Chiesa a fare la Chiesa? >> fu la risposta dell’alto prelato. << Ma è giusto? >> insiste l’inviato. << Certamente è giusto se non ci sono state ragioni per cui la Chiesa ha ritenuto che dovesse essere dimesso. Lo stupro non è sufficiente. Per il risarcimento non so a chi si deve rivolgere, non a me. Sono cose civili non ecclesiastiche. La smetta perché mi ha irritato >>. L’ultimo tentativo di Erik per trovare risposte a quanto successo a lui e a sua madre è un appello a Papa Francesco lanciato dagli schermi televisivi.
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