Il-Trafiletto
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16/01/14

Abusò di una 14enne mettendola incinta. Prete muore nel sonno.

E' morto nella casa di riposo che lo ospitava da anni don Pietro Tosi, sacerdote ferrarese 86enne che nel 1980 stuprò una ragazzina di 14 anni mettendola incinta. Il sacerdote, che ha sempre rifiutato di incontrare il figlio nato dallo stupro, è morto nel sonno. Il caso venne alla ribalta alcuni mesi fa e fu fatto scoppiare da Erik Zattoni, il figlio che l'anziano prete ebbe nel 1980 e che da questi non fu mai riconosciuto legalmente nonostante la prova del DNA ne abbia stabilito la paternità. Davanti alla telecamere del noto programma televisivo di Italia 1 “ Le Iene ”, Erik Zattoni raccontò la sua storia, collegata a quella di sua madre, che ad appena 14 anni venne violentata da un prete, allora 54enne, sacerdote in una parrocchia della provincia di Ferrara, don Pietro. Da quella violenza nacque Erik. Ancora oggi questo ragazzo sta cercando giustizia, una giustizia per quello che lui e sua madre hanno dovuto subire da quel dannato 1980. La mamma, allora ragazzina, abitando nelle case della parrocchia ed essendo priva di mezzi economici che la rendessero autonoma, ha dovuto tacere al mondo quella scomoda paternità, pena lo sfratto. Il sacerdote non diede ascolto neanche alle suppliche dei parenti della ragazzina, anzi, vennero allontanati dall’abitazione nella quale dimoravano nel momento in cui si rivolsero al tribunale. L’unica ‘soddisfazione’ ottenuta anni dopo da Erik è stata quella di provare la paternità, attraverso il test del DNA cui il sacerdote si sottopose. Le Iene si rivolsero anche all’arcivescovo di Ferrara, mons. Luigi Negri, chiedendogli se fosse normale che un prete rimanesse tale anche dopo un reato di quel genere. << Lei vuole insegnare alla Chiesa a fare la Chiesa? >> fu la risposta dell’alto prelato. << Ma è giusto? >> insiste l’inviato. << Certamente è giusto se non ci sono state ragioni per cui la Chiesa ha ritenuto che dovesse essere dimesso. Lo stupro non è sufficiente. Per il risarcimento non so a chi si deve rivolgere, non a me. Sono cose civili non ecclesiastiche. La smetta perché mi ha irritato >>. L’ultimo tentativo di Erik per trovare risposte a quanto successo a lui e a sua madre è un appello a Papa Francesco lanciato dagli schermi televisivi.

07/12/13

“Di giorno al servizio di Papa Francesco di notte assiste il Papa emerito Benedetto!” Monsignor Georg Gaenswein tutto fare Vaticano.

“Di giorno al servizio di Papa Francesco, di notte assise il Papa emerito Benedetto!” Per Monsignor Georg Gaenswein "Non è facile dover servire due padroni", il tutto fare Vaticano, assistente di due Papi, il “George Clooney” del Vaticano per il suo aspetto somigliante al noto attore. In un'intervista al settimanale tedesco Die Zeit, ripresa anche dal quello britannico Times, Padre Georg, fa presente come ultimamente tra i due pontefici stiano nascendo i primi cenni di tensione. Ritiene che la decisione di Papa Francesco di vivere nella residenza vaticana di Santa Marta sia "un affronto" al suo predecessore.
L'arcivescovo Georg afferma di avere vissuto "come un'amputazione" la decisione di Joseph Ratzinger di dimettersi e afferma di avere come "l'impressione di vivere in due mondi". "Devo essere onesto con me stesso, è doloroso doversi rassegnare a questo nuovo ruolo. Ogni giorno aspetto di vedere cosa ci sarà ancora di diverso".

Padre Georg collabora con Papa Francesco come Prefetto della Casa Pontificia e, dalle 21.00, continua a lavorare come segretario privato per Benedetto nel convento dove attualmente il Papa emerito vive. Un "esercizio di coabitazione senza precedenti", nota il Times. E' la sola persona che vive in contatto quotidiano con il Papa attuale e con quello precedente. Ammette di essere "disorientato" dalle costanti innovazioni di Bergoglio nel riformare il papato (l'ultima è la creazione di una nuova commissione papale sugli abusi dei preti sui bambini).

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Monsignor Gaenswein
Non è la prima volta che Monsignor Gaenswein arriva alla ribalta dell'opinione pubblica internazionale. E' stato perfino sulla copertina di Vanity Fair, lo scorso gennaio. Al "Bel Giorgio" nel 2007 Donatella Versace aveva dedicato una collezione uomo.
Padre Georg piace alle donne e, nonostante il voto di celibato, "riceve lettere d'amore", sottolinea il Times, ricordando che una volta disse "Essere bello non è peccato".
Il sacerdote tedesco, figlio di un fabbro della Foresta Nera, è stato l'assistente più vicino a Benedetto durante i suoi otto anni di pontificato, finito lo scorso febbraio con la decisione a sorpresa di Ratzinger di dimettersi.

Dal 2005 al febbraio di quest'anno, Monsignor Gaenswein non si è risparmiato, dice di avere "dato otto anni del suo sangue". Quando Francesco gli ha chiesto di rimanere come Prefetto della Casa Pontificia, avrebbe risposto "senza entusiasmo" (secondo il Times): "Se questa è la sua volontà, sarò obbediente a questa".
Ma sarebbe stato scosso dal rifiuto di Francesco di trasferirsi nel lussuoso appartamento pontificio del Palazzo Apostolico, con vista su Piazza San Pietro, occupato da Benedetto e dai suoi predecessori. Secondo Die Zeit, Georg vi ha visto "non solo una rottura con la tradizione, ma anche un affronto al predecessore". "Benedetto non era forse un uomo umile? Non ha richiesto le stanze papali per egoismo, ha semplicemente occupato la posizione del Santo Padre nella Chiesa".

Francesco e Benedetto, puntualizza il Times, «hanno mantenuto relazioni cordiali». I due pontefici, fatto senza precedenti, hanno firmato insieme un'enciclica.
«Tuttavia Benedetto – continua il quotidiano britannico - non partecipa alle riforme intraprese da una commissione di otto cardinali, soprannominata ‘Il G8 del Vaticano', anche se il presidente scherzando preferisce il soprannome "C8"».
Il cardinale Sean O' Malley, membro della commissione, dice che Benedetto è coinvolto. Ma "sono gli otto cardinali con Papa Francesco che fanno le riunioni e le discussioni".
La commissione ha appena annunciato un nuovo pannello di esperti per combattere gli abusi sui minori da parte del clero cattolico. Il C8 si riunirà di nuovo in febbraio. "Stiamo cominciando a fare progressi – ha detto O' Malley - ma il nostro lavoro è solo all'inizio".










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