Il-Trafiletto
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28/02/14

Scrittori emergenti? Italian do it better

Quante volte ci capita di giudicare un libro dalla copertina o dal titolo?
Se quello che ci ritroviamo davanti è un libro dalla copertina ambigua e il titolo poco accattivamente,per giunta scritto da un autore italiano alle prese con il suo primo romanzo,ci viene quasi naturale partire sfiduciati. Io stessa,seppur appassionata di scrittori emergenti,non avrei puntato un centesimo su questa opera. E invece ecco la sopresa: su una scena italiana piatta,abituata a romanzi di tutt'altro genere ecco che si affiaccia un Christian Frascella con il suo "Mia sorella è una foca monaca",un titolo strano,diverso così come i personaggi messi in scena. 
Il protagonista del libro è un diciasettenne,un ragazzo sbruffone,sbandato,pronto a prendere la vita di petto e a fare a botte all'occorrenza (sempre prendendone parecchie,naturalmente). Il giovane convive  con un padre altrettanto scombinato a cui piace un po' troppo alzare il gomito in seguito all'abbandono da parte della moglie,chiamato forse il "Capo" e con una sorella tutta casa e chiesa,la foca monaca appunto.
Mia sorella è una foca monaca
Il giovane,nonostante appaia come uno sfigato o come uno stupido agli occhi degli altri personaggi,riesce a farsi amare (e diciamo anche odiare) dal lettore. Stupido sicuramente non lo è e lo dimostra molto bene con una buona dose di ironia e sarcasmo,a tratti sconfinanti in una presuntuosa arroganza. Quello creato da Frascella è un ottimo romanzo di formazione,ambientato nella periferia torinese di fine anni Ottanta,in cui il contesto storico-sociale costituisce la cornice portante della storia,di certo non privo di rimandi e citazioni musicali e cinematografiche,senza però andare a influenzare in modo troppo evidente la narrazione.
Una tecnica narrativa paragonata,forse con un pizzico di esagerazione,a quella di un Salinger piuttosto che a quella di un Fante. Sicuramente ne ritroviamo la caratterizzazione dei personaggi,ovvero il voler mettere sulla scena il perdente,il cosiddetto "antieroe",il personaggio comune in ui il lettore si riconosce e si identifica. Lo stile fresco,divertente,ironico e la lingua tagliente e sarcastica del personaggio  mantengono l'attenzione del lettore sempre viva e partecipe; non importa se si è amato o odiato il protagonista o se addirittura non se ne conosce nemmeno il nome,ciò che più importa è la connessione che si crea,di sicuro la prova inconfutabile che la narrativa italiana è ancora viva e costellata di scrittori emergenti capaci e innovativi.  

07/01/14

Dormire ci rende più creativi!

Dormire ci rende più creativi! Pare che da alcuni studi, sia venuto alla luce il fatto che dormire favorirebbe la nostra mente a diventare più creativa. A dire il vero si tratta di una tecnica che è già stata usata da molti artisti, come poeti e scrittori, ma anche inventori che, grazie al loro sognare, sono divenuti dei geni.
fatigue
Dormire rende più creativi
Se per caso ( e non ho ragione di credere il contrario…) siete oggetto di critiche e lamentele da parte dei vostri genitori o dei vostri partner perchè siete degli incorreggibili dormiglioni, rispondete pure tranquillamente che dormite, non tanto per pigrizia, ma per diventare più creativi!

Perchè, secondo alcuni studi, il sonno renderebbe la mente più elaborata e ricca di idea. Questa, è una tecnica già provata da tanti poeti, scrittori, musicisti e perfino inventori, che meraviglia delle meraviglie al loro risveglio, immediatamente afferravano in mano carta e penna per “immortalare” il sogno appena vissuto. Oltretutto, hanno dato prova che per avere coscienza e ricordare bene, o almeno in parte, il “vissuto notturno” bisogna scriverlo entro 5/10 minuti massimo, oppure il ricordo del sogno svanirà con il risveglio completo.

Spesso ci si preoccupa del risveglio notturno, ma a quanto pare, questo potrebbe essere un bene perchè dovrebbe permettere di avere la possibilità di scrivere sul foglio di carta, più sogni e quindi, potrebbero essere più idee da realizzare e da portare al vostro titolare, oppure insegnante, oppure vi potrebbero tornare utili per svolgere al meglio la vostra attività. Ascoltare ad un sogno di qualcun altro, a noi potrebbe apparire noioso, ma all’interlocutore no, perchè ogni dettaglio potrebbe significare qualcosa, come un treno, un pranzo, una dimora… Cose semplici, ma connesse tra loro e che possono inviare dei segnali chiave al sognatore, ma che solo lui può essere in grado di saper cogliere.

Un esempio semplice? James Cameron , da bambino, aveva sognato degli esseri dal colore blu e che vivevano in un mondo particolare. Bene, sappiamo tutti cosa realizzò diventando grande: quel sogno non lo ha mai dimenticato e alla fine, questi ricordi li ha trasformati in un film: Avatar, il film che ha guadagnato di più nella storia del cinema.
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