Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta cavallo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cavallo. Mostra tutti i post

25/01/14

Perchè si dice "a caval donato non si guarda in bocca"?

Cavallo donato
Questo proverbio mi è molto caro, semplicemente perchè protagonista ne è il cavallo e dato che sono una ragazza ippomane (o meglio una che ha una pazza e insana passione per i cavalli)  non potevo non citarlo. La tradizione popolare ci insegna che l'età del cavallo  la si desume guardando lo sviluppo della sua dentatura, ma tanto vale chiedersi quale sia il significato profondo di questo modo di dire e cosa significhi.
"A caval donato non si guarda in bocca", ovvero, dei regali dobbiamo sempre essere grati, anche se di scarso valore; e si dice così perché si guarda lo stato dei denti , già 'lo stato' e non il numero dei denti. Non lo sapeva quel ragazzotto di campagna che andò al mercato ad acquistare un cavallo, e poiché il padre gli aveva raccomandato di osservare bene i denti dell'animale, si indignò nei confronti del mercante dicendogli: "Mi volete imbrogliare! Vendermi un cavallo di quarant'anni!". Tanti infatti sono i denti del cavallo adulto... e il ragazzotto li aveva contati...

19/01/14

Perchè si dice "campa cavallo che l'erba cresce"?

E' molto, molto tempo che non sento questo motto, da bocca alcuna. Ma quando ero bambinetta, spesso sentivo questo modo di dire, sia in casa che fuori.  Anzi mi veniva detto spesso, di fronte a certe mie richieste.
Campa cavallo che l'erba cresce, indica che si può aspettare il tempo che si vuole, tanto ciò che si sta attendendo non accadrà a breve, bisogna quindi pazientare per avere dei risultati, che spesso non si è nemmeno certi di ottenere: che il cavallo diventi pure vecchio dunque, in attesa che l’erba cresca. Il detto nasce da un aneddoto che racconta di un individuo povero che trascinava per le briglie il suo vecchio cavallo, ormai privo di forza e di qualsiasi energia; lo tirava lungo una strada sassosa dove l’erba era pressoché inesistente, se ne vedeva solo ogni tanto qualche filo solitario. Ogni volta che il tristissimo animale dava cenni di cedimento e sembrava stesse per cadere, il padrone lo spronava e gli diceva: “Aspetta a morire cavallo mio, resisti ancora un po’, almeno finché l’erba crescerà e anche tu potrai sfamarti”.

29/12/13

Laghat, il destriero cieco pluricampione

 La disabilità non è un ostacolo, anzi, acuisce i sensi e mette in moto la volontà, la grinta, il coraggio, e non solo nelle persone, ma anche negli animali. Io che sono un'appassionata di cavalli non potevo non soffermarmi sulla storia di Laghat, un cavallo da corsa purosangue cieco, che ha vinto e stravinto nonostante la sua cecità.
Laghat

Laghat è un giovanottone di nove anni, vive in Toscana, in una capanna a San Rossore. E’ proprio lì che si ritrova a preparare le gare alle quali partecipa: negli ultimi cinque anni è riuscito a vincere ben 19 volte. Sia i media che i cittadini sono rimasti stupiti da questa sua straordinaria qualità, che fa sembrare a tutti che sia veramente facile per lui vincere le competizioni. E’ cieco, ma questo non gli impedisce di muoversi negli spazi con maestria, evitando di impattare sugli altri cavalli nonostante si trovi in mezzo al gruppo. Il suo proprietario si chiama Federico De Paola: e non può che essere davvero orgoglioso del suo cavallo. Lo stesso fantino ha confermato di essersi trovato sempre bene con lui, di non aver mai riscontrato alcun problema e anche nelle corse più affollate, con sedici o diciotto partenti,  riesce a rispondere ai comandi anche nelle situazioni più difficili. Un esempio per tutti gli altri, e un esempio anche per noi.

22/12/13

Perchè si dice "essere il cavallo di battaglia"?

Dove ci sono i cavalli ci sono anche io, il cavallo è sempre stata la mia passione, e tutto del cavallo mi interessa. Perciò questo adagio non può che far parte dei miei modi di dire.
Essere il cavallo di battaglia, si dice per indicare qualcosa che consente di fare sfoggio del proprio talento, come il pezzo preferito di un cantante, la recita di un attore ecc.
Il Frisone il cavallo da battaglia per eccellenza

I cavalli destinati a portare i cavalieri in guerra, quando ancora si combatteva con spade e corazze, erano particolarmente robusti a causa dell'enorme fatica a cui erano sottoposti. Perciò, altre ad una alimentazione speciale, erano anche soggetti ad un particolare addestramento, che non era necessario per la caccia o altro uso dell'animale. E in genere, il cavallo cui era demandato questo compito, dalla cui bravura e robustezza spesso dipendeva la vita del cavaliere, era il più forte, il più intelligente, il preferito della scuderia. Da qui anche l'epressione: Essere il pezzo forte.

02/12/13

Perchè si dice: "troppa grazia Sant'Antonio"?


Sant'Antonio
Non so voi ma io questo adagio lo uso spesso, anche solo per fare una battuta. E' di uso molto comune e il significato si intuisce. Ad ogni buon conto vorrei condividere con voi il consueto approfondimento.
Troppa grazia Sant'Antonio, ottenere più di quanto si desidera, con risultati spesso non del tutto positivi. Un commerciante che si era arricchito dopo una vita di stenti, realizzò finalmente il sogno della sua vita: comperare un cavallo. Ma quando si trattò di montare in groppa, non riuscì a prendere lo slancio necessario, a causa delle sue gambe troppo corte. Dopo alcuni disperati tentativi, si rivolse al suo santo preferito, invoncandone la grazia. Quando, invaso da furor sacro, spiccò di nuovo il balzo, mise nell'operazione tanta forza che scavalcò addirittura la groppa dell'animale e andò a finire dall'altra parte, a gambe all'aria. Il tizio allora si rivolse al santo, lamentandosi che la grazia che gli era stata concessa era troppa.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.