Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta Maria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Maria. Mostra tutti i post

21/05/14

Nuovo miracolo? Suora muore e compare sul suo braccio la scritta "Maria".

Siamo di fronte ad un altro possibile miracolo o ad un classico falso? In questi giorni la morte di Suor Giuseppina, al secolo Celsa Manzone, suora della congregazione delle figlie di Sant'Anna,avvenuta il 13 maggio scorso all'età di 97 anni, fa gridare al miracolo e tutta la zona di Bassano del Grappa in provincia di Vicenza è in subbuglio. Il motivo di questo fermento non è naturalmente la morte in sè della suora, bensì la scoperta da parte delle consorelle di una scritta comparsa, secondo loro dopo la morte, sul braccio della defunta suora dove si leggeva chiaramente il nome "Maria". Suor Giuseppina ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita, prima di morire all'ospedale di Bassano, presso il convento di Sant'Anna, dove la superiora si dice convinta che la scritta apparsa sul braccio della consorella, lunga circa 20 cm., non c'era prima della sua morte. Appena si è divulgata la notizia centinaia di fedeli si sono radunati davanti al nosocomio. Intanto si cominciano a fare delle ipotesi e a trovare coincidenze. Infatti il decesso di suor Giuseppina è avvenuto il 13 maggio 2014 all'ètà di 97 anni, e proprio nello stesso giorno di 97 anni fa ci fu la prima apparizione della Madonna di Fatima. Pura coincidenza o che? I medici che cosa dicono? Voci giunte dall'ospedale di Bassano hanno confermato la presenza nel braccio della religiosa di una zona di pelle di colore diverso, denominata in termini medici "Discromia cutanea" che sembrava formare il nome "Maria", tuttavia gli stessi medici non si sbilanciano sul fatto che tale discromia fosse presente anche prima del decesso della suora. L'ospedale ha avvisato del fatto la Procura di Vicenza la quale ha dato mandato ai Carabinieri di scolgere indagini, i quali hanno provveduto a scattare alcune foto alla scritta sul braccio di suor Giuseppina.( immagine presa dal web ).

06/03/14

Perchè si dice "scaldare a bagno maria"?

Chi ha un po' di dimestichezza in cucina, conosce la procedura usata in alcuni casi per la preparazione di alcuni alimenti, che è  scaldare a bagno maria. Si dice così e in mente già sappiamo cosa fare. Certo è che però viene automatico chiedersi perchè si dica così.
Scaldare a bagno maria, l'invenzione di questo modo di scaldare i cibi viene attribuita a Maria, sorella del biblico profeta Aronne, vissuta in Egitto trenta secoli fa e identificata per tradizione anche con Myriam, sorella di Mosè.
Bagnomaria

L'uso che ne fu fatto anticamente è però molto lontano da quello che conosciamo oggi. Maria infatti fu considerata nel mondo antico, ma soprattutto nel Medio Evo, come la depositaria dell'arte magica e alchimistica del popolo ebreo. Questo particolare modo di cucinare prese in un primo momento il nome di kaminos Marias, quindi balneum Mariae e infine “bagnomaria”. A Maria si fa risalire anche l'invenzione dell'alambicco, strumento ancora oggi usato per la distillazione dei liquori e composto da una caldaia in cui il liquido viene scaldato a fiamma viva oppure, manco a dirlo, a bagno-maria.

06/12/13

Buon compleanno Maria

Cinquantadue anni oggi, ventuno in televisione: “Se devo dire che mi ha fatto umanamente bene non lo so. Trascorri il tempo in una scatola, in una dimensione alterata che ti chiude tra quattro mura e la tua vita è esattamente ciò che fai. Tutto quello che non è tv per me ha a che fare con la casa. Se mi togli dal guscio soffro, fatico e non vedo l’ora di tornare”. "Il mondo dello spettacolo mi annoia, sono felice solo a casa mia", dice la conduttrice di Amici.  E fa sapere che a Mediaset rimarrà "se sentirà fiducia"
Maria De Filippi
L’avvocato Maria De Filippi da Pavia entrò a far parte del business del piccolo schermo in data 1992. Oltre la porta, su un divano circondato da manifesti di cani, vecchie insegne postali, sigarette e foto in cui Dodone, suo padre Giovanni, missino convinto “rappresentante di medicinali, proprietario di un’azienda agricola e devoto almirantiano” guida macchine sportive e sorride in un indefinito Oltrepo, parla una ragazza bionda che oggi compie cinquantadue anni. Non ha ombre di trucco e indossa un paio di jeans. Si tende in avanti, ride, incrocia le braccia. È diretta, assertiva, dubbiosa, contraddittoria. È rimasta la stessa che titubava nel suo primo studio tv a due passi dal Colosseo, mentre intorno a lei, insieme a lei, è cambiato tutto. Ora la trattano da monumento, ma lei è imparziale e si punta il dito: "Nel ’98 ero in un momento di presunzione assoluta. Venivo dai successi di Amici e Amici di sera. Volevo fare qualcosa da sola e convinta fosse la migliore trasmissione che avessi mai ideato, inventai Missione impossibile. Tredici per cento: La mattina successiva alla messa in onda, controllando lo share, non ci volevo credere. Un dato inconcepibile. Un fallimento. Mi sentivo bravissima, avevo la scienza infusa e rifiutando la presenza di altri autori e quindi della discussione, toppai. Per capire che mi ero comportata da pirla ci vollero giorni. Quando sbaglio – ed è capitato – me la prendo molto e sempre con me stessa per non aver saputo prevenire l’errore"."Prima ti cacciavano se non funzionavi. Oggi può accaderti anche se funzioni. Ecco cosa è cambiato. Ecco come mi sento".                                                                                                                                                                     fonte
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.