Maria De Filippi |
06/12/13
Buon compleanno Maria
Pubblicato da
Galadriel
Cinquantadue anni oggi, ventuno in televisione: “Se devo dire che mi ha
fatto umanamente bene non lo so. Trascorri il tempo in una scatola, in
una dimensione alterata che ti chiude tra quattro mura e la tua vita è
esattamente ciò che fai. Tutto quello che non è tv per me ha a che fare
con la casa. Se mi togli dal guscio soffro, fatico e non vedo l’ora di
tornare”. "Il mondo dello spettacolo mi annoia, sono felice solo a casa mia", dice la conduttrice di Amici. E fa sapere che a Mediaset rimarrà "se sentirà fiducia"
L’avvocato Maria De Filippi da Pavia entrò a far parte del business del piccolo schermo in data 1992. Oltre la porta, su un divano circondato da manifesti di cani, vecchie insegne postali, sigarette e foto in cui Dodone, suo padre Giovanni, missino convinto “rappresentante di medicinali, proprietario di un’azienda agricola e devoto almirantiano” guida macchine sportive e sorride in un indefinito Oltrepo, parla una ragazza bionda che oggi compie cinquantadue anni. Non ha ombre di trucco e indossa un paio di jeans. Si tende in avanti, ride, incrocia le braccia. È diretta, assertiva, dubbiosa, contraddittoria. È rimasta la stessa che titubava nel suo primo studio tv a due passi dal Colosseo, mentre intorno a lei, insieme a lei, è cambiato tutto. Ora la trattano da monumento, ma lei è imparziale e si punta il dito: "Nel ’98 ero in un momento di presunzione assoluta. Venivo dai
successi di Amici e Amici di sera. Volevo fare qualcosa da sola e
convinta fosse la migliore trasmissione che avessi mai ideato, inventai
Missione impossibile. Tredici per cento: La mattina successiva alla
messa in onda, controllando lo share, non ci volevo credere. Un dato
inconcepibile. Un fallimento. Mi sentivo bravissima, avevo la scienza
infusa e rifiutando la presenza di altri autori e quindi della
discussione, toppai. Per capire che mi ero comportata da pirla ci
vollero giorni. Quando sbaglio – ed è capitato – me
la prendo molto e sempre con me stessa per non aver saputo prevenire
l’errore"."Prima ti cacciavano se non funzionavi. Oggi può accaderti anche se funzioni. Ecco cosa è cambiato. Ecco come mi sento". fonte