Il-Trafiletto

09/12/13

Arrivano in Italia i telefoni Wiko Mobile

Arrivano in Italia i cellulari Wiko Mobile, che in Francia hanno letteralmente spopolato  (terzo posto per gli smartphone, secondo Gfk). La divisione dell'azienda francese è stata aperta sotto la guida della country manager Mara Vincenti (ex Tre Italia)  ad aprile . I telefoni sono prodotti da Tinno group in Cina ma l'azienda è europea:  «Vogliamo aprirci al mercato europeo, dopo che in Francia abbiamo venduto 2 milioni di cellulari in un anno» spiega in esclusiva a Nòva24 Laurent Dahan, presidente di Wiko. L'Italia (i telefoni sono in vendita in questi giorni) arriva insieme alla recente apertura delle filiali in Spagna, Germania, Portogallo e Algeria.
Wiko Darkfull

Nel corso del 2014 l'espansione interesserà Regno Unito, Benelux, Svizzera, Austria e Marocco. Quali obiettivi per l'Italia? «Vogliamo raggiungere il 5% del mercato totale entro 12/18 mesi». Con mercato totale l'azienda intende smartphone più feature phone. Qui è la scommessa. Mentre i grandi si danno battaglia su tecnologie complesse, sotto c'è un mondo dove piccoli e grandi produttori vogliono mettere le mani su chi vuole un telefono connesso a internet, con le app, una buona fotocamera e processore spendendo la metà. Wiko Mobile vuole fare questo, non sarà una passeggiata perché sconta la debolezza del marchio rispetto ai big. Come farsi riconoscere? «Offriamo il miglior prodotto per il miglior prezzo» risponde Dahan. I telefoni sono anche dual sim. Partiamo dal prezzo. Wiko ha 12 modelli, dai 79,99 ai 279 euro. Il top di gamma si chiama Darkfull e ha caratteristiche avanzate (processore quadcore 1,5 GHz, cortex-A7, fotocamera da 13 megapixel) e altre meno ma comunque notevoli per un prezzo così basso (connettività Hspa+ e Android 4.2.1). L'Lte arriverà a inizio 2014. Occorrerà provare i device per capire l'effettiva qualità. Interessante la strategia commerciale: «Vogliamo essere dappertutto, dalla grande distribuzione ai supermercati ai grandi store online» conclude il presidente. L'azienda dice di puntare anche sull'ascolto delle esigenze degli utenti, sfruttando anche le community online. L'assistenza è affidata a Smart e garantisce, in caso di danni seri, la soluzione completa del telefono in tre giorni.

Perchè si dice "dare a Cesare quel che è di Cesare"?

Questo adagio lo conosciamo tutti, e lo si usa spesso, o se non altro lo abbiamo sentito dire da qualcuno. Sono sicura che, intuitivamente sappiamo tutti cosa significhi. Ma a me piace comunque indagare ed esser sicura quando parlo o quando faccio citazioni di esser capace di spiegare il perchè l'ho usata e da cosa deriva.
Dare a Cesare
 Dare a Cesare quel che è di Cesare, dare a ciascuno il suo, quel che gli spetta o s'è guadagnato. Ma anche non dare più di questo, non quello che spetta agli altri. La frase è tolta dal Vangelo, Luca 20,20: Essi (gli Scribi e i Capi dei Sacerdoti) non lo perdettero di vista e mandarono insidiatori, i quali si fingessero giusti per sorprenderlo in fallo durante i discorsi, e poterlo dare in mano alle autorità e in balia del governatore. Costoro lo interrogarono: "Maestro, sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non guardi in faccia nessuno, ma insegni la via di Dio con verità. E' lecito a noi pagare il tributo a Cesare o no?". Egli, conoscendo la loro astuzia, rispose loro: " Perchè mi tentate? Mostratemi un denaro. Di chi è l'immagine e l'iscrizione?" Gli risposero: "Di Cesare". "Rendete dunque" soggiunse loro "a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio".

Come vi ponete di fronte alla scelta e organizzaione dei regali di Natale? La psicologa risponde

La metodologia attraverso la quale facciamo i regali di Natale, rivela qualcosa della nostra personalità, del nostro carattere, del nostro modo di essere.  Lo spiega la dottoressa Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta, presidente di Eurodap ( Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico). In base alle tipologie che la dottoressa Vinciguerra spiega, si intuiscono aspetti interessanti della nostra personalità, con sfumature che a volte ci sfuggono. Vediamo insieme qauli sono e cosa ci raccontano.
A Natale c'è il 'ripetitivo', che tende a fare lo stesso regalo ogni anno, il 'frettoloso', che vede i doni natalizi come una 'pratica' da sbrigare il prima possibile, l'originale, che cerca sempre il modo di stupire.
Regali

E poi quello che fa i famosi "pensierini" un po' a tutti e, al contrario, il 'selettivo' che si dedica solo ai regali da fare ai familiari più stretti. Ogni modo di fare un dono a Natale nasconde però una diversa personalità. "Dietro il gesto di uomo che fa lo stesso regalo alla moglie ogni anno - spiega ad esempio Vinciguerra - c'è insicurezza, paura di sbagliare, o anche mancanza di fantasia. Probabilmente si tratta di una persona che non ascolta e sceglie il dono in relazione a ciò che a lui piace di più , oppure disinteressata , che fa un regalo giusto per farlo". Anche il frettoloso, che sceglie rapidamente i regali cercando di "archiviare" il prima possibile la "pratica" secondo la psicologa "fa il regalo perché deve farlo, non si lascia trasportare dall'atmosfera natalizia. E' una persona a cui pesa andare in giro alla ricerca del dono giusto, ma se tiene questo atteggiamento anche nella ricerca del regalo per i propri cari ciò può essere la 'spia' di una comunicazione non molto sviluppata in famiglia, della mancanza di scambio". Poi c'è l'originale, che tenta di stupire a tutti i costi. "Un conto è essere originale nella scelta del dono con un'amico, una persona con cui mi sento particolarmente in sintonia - evidenzia Vinciguerra - un altro è per esempio cercare di esserlo con un parente anziano, in un contesto che non è quello adatto. Se poi l'originalità è portata all'estremo denota un certo egocentrismo: voglio mostrare che sono unico, diverso, speciale". Infine, c'è chi fa tanti "pensierini" a tutti, ma che non è detto che sia una persona così aperta come questo suo atteggiamento vuole mostrare. "E' inutile farsi mettere in crisi da questo tipo di persona se non abbiamo pensato di farle un regalo - sottolinea la presidente di Eurodap - tuttavia, se il gesto ci ha fatto particolarmente piacere, possiamo ricordarcene per le feste successive". Il contrario è il selettivo, che invece sceglie i regali esclusivamente per i familiari stretti. "Chi ha questo atteggiamento considera lo scambio del dono importante per una relazione affettiva a cui tiene in modo particolare - spiega Vinciguerra - generalmente è una persona un po' chiusa, ma non sempre". "Nella scelta del regalo - conclude la psicologa - i tre 'ingredienti' che non devono mai mancare sono scambio, ascolto e generosità. Ma soprattutto è fondamentale focalizzassi più che sui propri gusti su quelli della persona per la quale il dono è destinato".

FAGOTTINI DI PROSCIUTTO

Le vitamine A e C del melone, e le proteine del prosciutto, se completate dai carboidrati forniti dal pane, fanno di questo antipasto un piatto completo ed equilibrato. Calorico al punto giusto solo 206 kcal per porzione
Ingredienti per 4 porzioni • 250 gr di prosciutto crudo tagliato un po' spesso • 1 melone • 70 gr di hemmental • 1 mazzetto di erba cipollina. 

DIVIDETE a metà il melone, eliminate i semi, tagliatelo a grossi spicchi ed eliminate lo buccia. Quindi affettate i vari spicchi con un coltello affilato (sarebbe utile usare quello di ceramica, che, oltre a essere molto tagliente, evita la veloce ossidazione della frutta). Dovrete ottenere tante piccole fettine sottili.
Fagottini di prosciutto

ELIMINATE il grasso del prosciutto, stendete le fette su un tagliere, sistemate su ciascuna di esse alcune scaglie sottili di formaggio, sovrapponete le fettine di melone, mettendone più di una per ogni fetta di prosciutto.

ARROTOLATE il prosciutto e chiudetelo a fagottino, successivamente legatelo con i fili incrociati di erba cipollina, annodandoli delicatamente affinché non si rompano.

SISTEMATE i fagottini di prosciutto e melone su un piatto da portata, decorate a piacere con foglioline di prezzemolo fresco e servite subito in tavola.

VARIANTI APPETITOSE
1• Se eliminate dagli ingredienti il formaggio, l'antipasto sarà ugualmente gustoso e meno calorico: solo 138 kcal per porzione.  
2• AI posto dell'emmental potete utilizzare un formaggio fresco più delicato, tipo robiola o crescenza.

Vittoria di Matteo Renzi, ecco i commenti

 Matteo Renzi è il nuovo giovane Segretario del PD, come da previsioni. E mentre ancora arrivavano i dati delle primarie, Letta ha commentato: «Con il nuovo segretario, Matteo Renzi, lavoreremo insieme con uno spirito di squadra che sarà fruttuoso, utile al Paese e al centrosinistra».  Sia all'interno del Pd che fuori, non sono mancati i commenti al trionfo di Renzi . Berlusconi è stato tra i primi  a congratularsi con Renzi, chiamandolo al telefono. Lo riferiscono alcuni presenti alla cena a cui l'ex premier ha partecipato ieri sera dopo la kermesse dei club "Forza Silvio". Brunetta ha subito parlato di legge lettorale, rilanciando un inedito asse: «Se Grillo, Berlusconi e Renzi si mettono insieme, la legge elettorale si fa in una settimana», ha detto oggi ai microfoni di SkyTg 24. Renzi vuole il bipolarismo, come Berlusconi e come Grillo - ha aggiunto -. Bipolarismo sarà».
Matteo Renzi

Brunetta ha fatto gli auguri al vincitore della primarie Pd e riferendosi sempre all'attuale legge elettorale e alle conclusioni della Consulta, ha chiosato:«Questo parlamento non esiste più, non ha più il premio di maggioranza. Facciamo la legge e andiamo al voto il prima possibile». Prodi chiede a  Renzi  responsabilità e  capacità di mediazione per tenere unito il partito. «Visto il numero di coloro che sono andati a votare, non c'è dubbio che l'investitura c'è, ed è forte - dice, intervistato da Il Messaggero - Adesso l'obiettivo più importante concerne la necessità di trovare l'unità del partito attorno al nuovo leader. Il che comporta anche l'intelligenza del vincitore di capire che il cambiamento che vuole lo può attuare solo se ha un partito forte e stabile attorno a lui. Quello che io raccomando è che sia il vincitore sia quelli che perderanno abbiano l'obiettivo di fare una squadra, ovviamente diretta da chi ha vinto, ma con gli equilibri e le mediazioni che rendono forte un partito politico». Veltroni ribadisce la  priorità relativa alla riforma elettorale. Dopo la vittoria di Matteo Renzi alle primarie Pd «mi aspetto dei segni inequivocabili, per un partito davvero unito e capace di fare innovazione. Spero che Renzi davvero ce la faccia: il compito non è facile. Prima di andare a nuove elezioni serve una legge elettorale. Non si può mandare il Paese alle urne con il proporzionale e bisognerà fare di tutto per cambiare la legge. Ecco dunque che sarà fondamentale la stabilità per il governo delle larghe intese», dice Veltroni. Dopo la riforma elettorale, «non so se si farà in tempo a fare altro». D'Alema non nasconde il suo malumore per la vittoria di Renzi: «Non ci sarà alcuna scissione», assicura, ma aggiunge sibillino in un colloquio con il Corriere della Sera «se sarà necessario, se dovessero crearsi determinati presupposti, noi siamo pronti a dare battaglia, come del resto prevede il nostro modo di intendere la politica, la nostra cultura, la nostra tradizione di lotta». Camusso mette le mani avanti: «Nella Cgil, se vorrai e se saprai rispettarne il ruolo di rappresentanza di lavoratori e pensionati, troverai un interlocutore forte, autonomo, propositivo che saprà dialogare ed esprimere sempre con trasparenza e chiarezza le divergenze come il consenso», ha sottolineato. Fassino:  «La gente del centrosinistra ha scelto Renzi in modo così plebiscitario perché più di altri intercettava una domanda di cambiamento, una speranza di riscatto, motivava i delusi, rappresentava una sinistra che non ha paura, non ha paura di misurarsi con le sfide del futuro», ha detto il sindaco di Torino Piero Fassino a «Prima di tutto» su Radio 1. «Significativo che Renzi abbia ottenuto i maggiori consensi nelle regioni cosiddette "rosse", cioé Emilia e Toscana. Questo dato - ha aggiunto Fassino - destituisce di ogni fondamento l'idea che Renzi sia "il democristiano che guida i comunisti"». Una lettura quest'ultima che il sindaco di Torino definisce «banale e strumentale». Lupi (Ncd): accettiamo la sfida, patto di governo chiaro elegge elettorale Ma alla sfida del cambiamento rappresentata dalla vittoria di Renzi replica anche il Nuovo centrodestra. «Da subito accettiamo la sfida. Basta chiacchiere, patto di governo chiaro, concreto e legge elettorale bipolare». Così Maurizio Lupi (Ncd), ministro delle Infrastrutture si rivolge su twitter a Matteo Renzi.
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