Il-Trafiletto
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09/10/14

Parola d'ordine di gruppo: Resilienza | Supplenze di qualità e dignità lavorativa


La parola d'ordine del gruppo è: Resilienza, per "insegnanti supplenti in una scuola di qualità e dignità lavorativa".

Una realtà, quella dei docenti supplenti, costellato di tante sensazioni emozionanti, partendo dalla felicità del primo incarico, all'irrefrenabile impeto di gioia nel dovere gestire una classe, fino ai tanti sacrifici che compagni fedeli ti restano accanto inesorabili nel migrare verso altre realtà cittandine.
Certe volte ci si sente abbandonati, in balia di politici e burocrati che sanno soltanto ragionare in termini numerici e statistici.

Nasce cosi il gruppo Facebook "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro" che vuol adottare e fare figlia propria la parola, d'ordine adesso, Resilienza. Nel settore dell'ingegneria la "resilienza" è la capacità di una struttura di apporre resistenza ad uno scossone improvviso senza lesionarsi. In questo caso è la "capacità di una persona di preservare la propria integrità e il proprio scopo fondamentale dinanzi ad una improvvisa modificazione delle circostanze".


08/09/14

Origine della parola quiz

Ogni parola ha la sua origine e la sua storia curiosa, quella che vi voglio presentare oggi è: quiz che nasce per la prima volta in Irlanda, nel teatro Royal di Dublino.


La storia ci narra che in un teatro di Dublino nel 1791, il titolare Richard Daly, fece una scommessa con alcuni suoi amici che sarebbe riuscito a fare, entro 48 ore, una parola senza senso conosciuta in tutta la città e che il pubblico avrebbe fornito un significato per essa. 
La parola che gli venne fu proprio quiz e per far in modo che tutti la vedessero, la fece scrivere sui muri intorno alla città. 

ll giorno dopo la gente, passeggiando per strada, iniziò a vedere quella strana parola che in breve tempo diventò parte del linguaggio e che oggi la usiamo per indicare un gioco di intrattenimento fatto di domande e risposte o un lavoro per definire il grado di conoscenza.

Diversi sono i presentatori che si sono affermati per i giochi di quiz e i più conosciuti sono senza dubbio: Corrado e Mike Bongiorno, due figure molto simpatiche e che hanno saputo, con i loro programmi, catturare l'attenzione di milioni di spettatori.
Il quiz nasce in Irlanda

29/08/14

Il vuoto e la parola nel silenzio

Quante volte mi sono incontrato con il vuoto dentro e fuori di me e volevo  risolvere il tutto semplicemente dicendo delle parole, poi ho scoperto che il silenzio ha una grande forza e ho iniziato a farne tesoro e a riflettere su questa potenza.


Quante volte ho parlato in fretta, ho urlato cercando di farmi sentire da chiunque e di rompere il mio vuoto, poi ho imparato che la parola più forte viene dal silenzio ed e è proprio il silenzio che è capace di scardinare il vuoto, che sa aprire qualsiasi porta e ogni cuore.
Un silenzio che diventa azione, un silenzio che sa parlare e dialogare, più di mille parole sterili e ripetitive urlate al vento e chissà dove, ma mai arrivate laddove dovevano trovare casa. 
Solo il silenzio è in grado di farti entrare meglio in contatto con la tua anima, con il tuo essere e con chi ti sta vicino, perchè ti aiuta a ponderare, a pesare e a rispondere nei giusti tempi e con l’adeguata misura.
La parola che esce dal silenzio, sa colmare il vuoto dentro ciascuno di noi e sa riempirlo di un linguaggio nuovo, sempre fresco e pieno di calore e di amore.
Questo silenzio non è nutrito dalla rassegnazione, ma intriso di parole che nascono dalla meditazione fatta con il cuore, dall’ascolto del nostro io interiore e dalla maturazione di parole che sanno dire qualcosa di unico a chi ci sta vicino.
Il vuoto e la parola nel silenzio

14/11/13

Perchè si dice "fare berlicche e berlocche"?

Marionetta
Vi è mai capitato che qualcuno vi promettesse qualcosa o vi desse la sua parola e poi "puff", quel qualcuno nè ha tenuto fede alla promessa, nè ha mantenuto la parola?
Possiamo certo apostrofare queste persone con improperi di ogni genere e tipo, e diventare maestri di volgarità, ma esiste un adagio, forse un po' obsoleto, ma altrettanto efficace, per delineare e descrivere questi figuri.

Fare berlicche e berlocche ovvero mancare alla parola data, non mantenere una promessa, fare il voltafaccia. Probabilmente la locuzione deriva dal nome scherzoso dato a una marionetta che rappresenta il diavolo. La marionetta, come certi mimi antichi, greci e romani, ha due facce, di cui una è costantemente coperta con un fazzoletto o un panno, a seconda della volontà di chi fa muovere la marionetta stessa. Le due facce si chiamano, appunto, "Berlicche" e "Berlocche". Durante le rappresentazioni nei teatrini la stessa maionetta assume atteggiamenti diversi, spesso contrastanti, significando che una persona prima asserisce una cosa, poi un'altra. L'altra potrebbe anche derivare, come sostengono alcuni, dal tedesco aber nicht (ma no) aber doch (ma sì).
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