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23/06/17

Nuovi beneficiari della quattordicesima INPS

In vista dell’arrivo il primo luglio dell’assegno pensionistico l’INPS pubblica una circolare con la quale indica la platea dei pensionati che riceveranno una quattordicesima più robusta e di coloro che inizieranno a riceverla da quest’anno. 


Negli ultimi anni la quattordicesima mensilità della pensione è stata erogata ai pensionati di almeno 64 anni con reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo annuo cioè 9.767,16.

Nel pacchetto pensioni della legge di bilancio per il 2017 c’era anche un emendamento dedicato alla quattordicesima mensilità della pensione.
A partire dal 2017 l’INPS estende il diritto alla quattordicesima a coloro che hanno una pensione tra l’1,5 e le 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti che per l’anno 2016 è di 13.049,14 euro.
Inoltre la legge di bilancio ha aumentato l'importo della quattordicesima a coloro che hanno un reddito complessivo pari o inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo annuo.
L’appuntamento con la nuova quattordicesima è fissato per il primo luglio 2017. L’INPS ricorda che l’adeguamento della platea dei beneficiari avviene in modo automatico, non c’è bisogno di fare alcuna richiesta;
coloro che hanno i requisiti indicati dalla legge di bilancio riceveranno la quattordicesima direttamente nella pensione del prossimo primo luglio.
Si rammenta che la quattordicesima è corrisposta ai pensionati con almeno 64 anni e con un reddito complessivo individuale fino a un massimo di 2 volte il trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti.
La legge di bilancio ha previsto un aumento dell’importo di quattordicesima per i beneficiari con una pensione pari o inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo e l’estensione del beneficio ai pensionati con assegni compresi fra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo.
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06/05/17

Povertà assoluta in Italia 8 cittadini su 100: nascono le community center

Povertà assoluta in Italia 8 cittadini su 100 per questo motivo sono state realizzate delle community center in quattro città. 


L'iniziativa di Oxfam in collaborazione con la Diaconia valdese a Torino, Firenze, Arezzo e Catania, e si occupa di quanto emerso dalle indigini 'Italiani, povera gente' ovvero sia che 1 minore su 10 è in condizioni di indigenza.

Oltre 1 persona su 4 in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. Si tratta di 17 milioni e mezzo di concittadini che vivono in una condizione di estrema precarietà e vulnerabilità.
In quest‘Italia sempre più in affanno, i poveri assoluti sono diventati 4,6 milioni: vuol dire che 1 su 13 (poco meno dell'8%) non ha cibo a sufficienza o una casa decentemente riscaldata, o di che vestirsi, né mezzi per curarsi, informarsi, istruirsi.


Una fotografia tanto più impietosa per il fatto che in questa condizione si trova 1 minore su 10, un’incidenza molto alta, il 10,9%, ovvero un dato quasi triplicato rispetto a 10 anni fa.
Al punto che si rischia di vivere in una società sempre più vecchia, incapace di dare un futuro alle giovani generazioni, o che tristemente sceglie di non averne uno.
A fare le spese dell’essere povero in Italia ci sono le famiglie numerose che in misura prevalente si ritrovano in condizioni di povertà assoluta.
Come emerge chiaramente dall’analisi di Oxfam 'Italiani, povera gente', peggiorano soprattutto le condizioni delle famiglie con 4 componenti, per cui l’incidenza della povertà assoluta è salita al 9,5%, mentre per quelle dai 5 in su tende ad aumentare ulteriormente, raggiungendo il 17,2%.

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31/10/16

Pensioni come cambieranno dal prossimo anno 2017: minime usuranti e ape

(Fonte: http://www.msn.com) - Pensioni come cambieranno in futuro dal prossimo anno 2017: minime usuranti e ape! 


Sono circa 34 mila a usufruire dell'Anticipo pensionistico (Ape) social nel 2017, mentre possono uscire circa 20 mila lavoratori precoci.


È la stima della relazione tecnica alla legge di Bilancio. Per l'uscita agevolata sono previsti 300 milioni, mentre per i precoci 360. 

Una delle voci più costose del pacchetto pensioni è l'aumento delle quattordicesime, che vale 800 milioni.

L'Ape volontaria invece sarà chiesta da «un quarto dei soggetti eleggibili non disagiati e quattro quinti dei disagiati» che non hanno abbastanza contributi per l'Ape social. Ecco in sintesi le novità in arrivo dal 2017.

APE, ANTICIPO PENSIONISTICO VOLONTARIO. 
Chi compie 63 anni e quindi è distante meno di 3 anni e sette mesi dall'età di vecchiaia dal primo maggio 2017 può chiedere all'Inps, munito di Spid (l'identità digitale), di andare in pensione anticipata grazie al prestito pensionistico.

L'Ape è esente da imposte ed è erogata ogni mese per 12 mensilità. 
Il prestito può essere richiesto da chi avrà un assegno netto di almeno 1,4 volte il minimo (700 euro), per minimo 6 mesi, e deve essere restituito in 20 anni.

Va stipulata un'assicurazione in caso di premorienza. 

L'anticipo è erogato dalle banche che siglano accordi-quadro.
Chi ha aderito a una forma di previdenza complementare può richiedere l'erogazione della prestazione in forma di rendita temporanea (Rita) per il periodo che manca alla maturazione del diritto alla pensione.

APE 'SOCIAL'.
Possono chiederla i disoccupati che abbiano esaurito gli altri ammortizzatori da almeno 3 mesi, da chi assiste coniugi o parenti di primo grado disabili, da chi ha una disabilità almeno al 74%, da 11 categorie di lavori pesanti.

Oltre a maestre d'asilo e edili, infermieri e ostetriche potranno richiederlo anche conciatori, conduttori di gru, ferrovieri, camionisti, addetti all'assistenza dei non autosufficienti, alle pulizie, operatori ecologici e facchini.

Bisogna avere almeno 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi se disoccupati o disabili e 36 se si è impegnati in attività faticose (gli ultimi sei accreditati su queste attività).

Il tetto massimo di reddito sarà di di 1.500 euro lordi (oltre si paga come se si chiedesse un prestito).

APE E IMPRESE.
I datori di lavoro privati, gli enti bilaterali o i fondi di solidarietà possono aumentare il montante contributivo con un versamento all'Inps, in modo da produrre un aumento della pensione tale da compensare gli oneri relativi alla concessione dell'Ape.

SI ESTENDE LA QUATTORDICESIMA.
Si estende a 1,25 milioni in più la quattordicesima (con assegno tra 1,5 e 2 volte il minimo, quindi tra 750 e 1.000 euro circa) e si aumenta del 30% l'importo per coloro che hanno già il beneficio.

La quattordicesima vale tra i 336 euro (per chi ha meno di 15 anni di contributi) e 504 (per chi ne ha oltre 25 anni) per i nuovi beneficiari, mentre per chi ha già ora il beneficio la somma erogata sarà di pari a 437 euro per chi ha meno di 15 anni di contributi e 655 per chi ne ha più di 25.

NO TAX AREA COME I LAVORATORI DIPENDENTI. 
Si prevede l'aumento della detrazione di imposta (riconosciuta fino a 55 mila euro) per tutti i pensionati, indipendentemente dall'età, per uniformare la no tax area a quella dei dipendenti.

PRECOCI IN PENSIONE PRIMA.
Possono uscire con 41 anni di contributi (e prima di avere compiuto 63 anni) i lavoratori che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni, se disoccupati, disabili o assistenti disabili o rientrano nelle categorie di lavori pesanti dell'Ape social.

Eliminate anche le penalizzazioni sull'assegno per chi esce prima dei 62 anni che sarebbero dovute tornare in vigore nel 2019.

CUMULO GRATUITO PERIODI CONTRIBUTIVI.
Si possono cumulare i contributi previdenziali maturati in gestioni pensionistiche diverse, incluso il riscatto di laurea, sia ai fini della pensione di vecchiaia sia di quella anticipata. L'assegno sarà calcolato pro rata con le regole di ciascuna gestione.

USURANTI. 
Più semplice (e anticipata) l'uscita per chi è stato impegnato a lungo in attività usuranti. 

Basta soddisfare almeno uno dei due requisiti tra la metà della vita lavorativa impegnata in queste attività o aver svolto l'attività usurante per sette anni negli ultimi 10 di attività senza il vincolo che questa sia fatta nell'ultimo anno di lavoro.

Fonte: http://www.msn.com
 

04/10/15

Pensioni: Quindicenni Deroghe Legge Amato i1992 nvia Testo di sdegno a Minoranza Pd a Ben Ragione Dopo le Inique Decisioni del Governo

E' inammissibile che la categoria delle Quindicenni Deroghe Legge Amato ancora una volta fuori dalla settima salvaguardia,a  quanto pare, dopo anni di aspettative non risolte in positive ma 'dimenticate' senza problemi dal Governo, ora la categoria invia un testo di totale sdegno alla minoranza Pd che non ha supportato come doveva per risolvere la situazione e postiamo integralmente la rimostranza di questi lavoratori che hanno diritto di entrare in pensionamento sena ancora indugi e ritardi:

Testo Integrale inviato al gruppo di minoranza Pd dalla categorie quindicenni Deroghe Legge Amato 1992:

'Il Gruppo Deroghe Legge Amato 1992,meglio conosciute come “quindicenni” intendono esprimere tutto il loro sdegno e delusione verso tutti voi Parlamentari che da quattro anni ad oggi ostentate indifferenza e mancanza di sensibilità nei riguardi della nostra categoria senza comprendere la sofferenza che queste persone stanno subendo.

Il vostro incessante e sistematico ostruzionismo verso la nostra categoria è inqualificabile e vergoIl Gruppo Deroghe Legge Amato 1992,meglio conosciute come “quindicenni” intendono esprimere tutto il loro sdegno e delusione verso tutti voi Parlamentari che da quattro anni ad oggi ostentate indifferenza e mancanza di sensibilità nei riguardi della nostra categoria senza comprendere la sofferenza che queste persone stanno subendo.

Il vostro incessante e sistematico ostruzionismo verso la nostra categoria è inqualificabile e vergognoso soprattutto perché operato da chi dichiara con orgoglio che vuole salvare TUTTI, mentite sapendo di mentire perché per voi quel Tutti vuol dire solo una piccola minoranza a voi particolarmente sensibile, preferite da quattro anni a questa parte essere ciechi e sordi alle nostre richieste e al nostro dolore, ci rifiutate, come dei pacchi postali respinti al mittente, ogni qualvolta legiferate le salvaguardie, bocciate gli emendamenti che potrebbero risolvere la nostra sofferenza ,a priori solo perché non volete trovare soluzioni per noi.

Parlate di numeri, di cifre senza considerare che dietro a quei numeri e a quelle cifre ci sono persone che sono allo stremo e non ce la fanno piu’, persone che sistematicamente voi umiliate con il vostro rifiuto e le vostre scuse che sanno di arrampicate sugli specchi.

Le Quindicenni non possono accettare oltre il vostro rifiuto ad un diritto negato, le quindicenni non accettano che siano state espuntate dalla ex pdl 224 solo con l’intento di estrometterle da tutte le salvaguardie, le quindicenni non accettano che continuamente si dica loro che il loro costo sia troppo alto,sapendo invece benissimo che la cifra data da Inps e RGS è FALSA perché tiene conto di tutte le pensioni di vecchiaia, quindi anche chi è già andato in pensione, chi è stato salvaguardato con accordi e contributi volontari e di chi ancora lavora che non sono Deroghe Amato.

Le Quattro Deroghe Amato furono fatte per tutelare e salvaguardare chi all’entrata della riforma pensionistica dopo il 1992 aveva allungato di 5 anni il requisito contributivo portando dai 15 a 20 anni il diritto alla pensione di vecchiaia consentendo alle persone che erano uscite dal mondo del lavoro a qualsiasi titolo (dimissioni,licenziamento,senza o con accordi ) senza poi essere rientrate nel mondo del lavoro dopo il 31/12/1992 o solo per determinati periodi consentiti da quelle deroghe.

NON accettiamo che si pensi di far passare per Quindicenni anche chi ancora un lavoro ce l’ha e che si voglia rifiutare a noi “quindicenni pure “ da solo contributi da lavoro, con dimissioni o licenziamento, con o senza accordi, la possibilità di percepire la nostra pensione perché si salverebbe solo una piccola parte e non tutti.

Ricordiamo a tutti voi che chi lavora ha uno stipendio ed era pienamente cosciente che continuando a lavorare dopo quella data sarebbe dovuto andare con le nuove regole e non come voi e in particolare l’On.Gnecchi si ostina a non capire.

Riportiamo la motivazione dell´On. Gnecchi del diniego all´accettazione della mozione in favore delle Quindicenni che recita: Marialuisa Gnecchi (Pd) ha ribadito in proposito la contrarietà del Pd alle proposte per via del fatto che queste introducono “ulteriori limitazioni all’accesso al pensionamento per una categoria in favore della quale sarebbe preferibile intervenire con provvedimenti più generali, senza introdurre ulteriori sperequazioni tra platee diverse di lavoratrici”.

È evidente che c´è un suo interesse ad inserci in una sua proposta di legge che di fatto ci escluderebbe dalle salvaguardie perchè ferma in parlamento dal 2013 e andrebbe a regime prima la legge fornero. Ora o mai più

Si possono tranquillamente inserire anche quelle che Hanno rilavorato per brevi periodi dopo il 92 senza raggiungere i 20 anni richiesti, sicuramente non sono un numero esorbitante come volete farci credere

Le Quindicenni sono stanche, sfinite, umiliate, stressate e tante anche ammalate e che il vostro perenne rifiuto ci sta uccidendo poco alla volta e si potrebbe paragonare allo “stalking” e sono stanche di vedere che non si vuole trovare soluzione al loro problema perchè non si capisce il loro problema o si fa finta di non capire e perchè prima vengono sempre gli altri da salvare, senza tenere conto che noi siamo state esodate per prime avendo subito ben 5 anni prima la riforma pensionistica che sommata ai 7 e piu’ anni della Fornero diventano 13 anni di attesa e non 6 come tutte le altre categorie che state salvaguardando.

Come potete essere così insensibili e crudeli verso questa categoria,formata dalla maggior parte di donne che hanno sopperito in tutti questi anni ad un Welfare allora inesistente e che lo Stato aveva loro garantito la possibilità di una loro pensione? Come potete voltare le spalle e chiudere gli occhi alla loro sofferenza essendo coscienti del loro problema?

Noi Quindicenni siamo disgustate da tutti voi e dal vostro operato che sarebbe,in un Paese normale, quello di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini e non quello di far finta di nulla.

Noi Quindicenni URLIAMO a tutti voi il nostro grido di dolore e vi imploriamo di aprire quegli occhi che sino ad ora sono rimasti chiusi, CHIEDIAMO a gran voce di volerci inserire nella settima salvaguardia e di trovare una soluzione prima della legge di stabilità o nella legge di stabilità affinchè possiamo godere di quella serenità che Voi tutti col vostro silenzio ci avete tolto in questi lunghissimi 4 anni e che se non interverrete subito ci condannerete ad una agonia lenta prima della nostra pensione e che peserà sulla vostra coscienza, se ancora ne avete una.

Le ¨Quindicenni¨ denunciano ed attaccano la minoranza de Pd per non averle mai sostenute, se non solo per rimediare al tentativo della Fornero di scippare loro i 15 anni versati ante 92 come sancito dalle deroghe legge Amato del 1992.

Il pd per mezzo dei suoi esperti pensioni Damiano e Gnecchi, si sono lavati la coscienza verso questa categoria facendo ripristinare in via amministrativa il diritto alla pensione, ma non cristalizzando l´età anagrafica di queste (in maggioranza) donne fuoriuscite dal lavoro prima del 92 e salvaguardate dalla legge Amato.

La drastica conseguenza, già denunciata fino allo spasimo agli esperti pensioni Pd, è che queste donne, che pure hanno svolto un ruolo sociale rilevante, facendo risparmiare allo Stato in welfare, se non salvaguardate con le norme pre Fornero, debbono attendere fino a 13 anni per la pensione, da quando ne avevano diritto per legge; e questo è inconcepibile in quanto si salvaguardano categorie con 61/63 anni e addirittura persone,che seppur meritevoli, che ancora lavorano e hanno un reddito.

Ribadiamo e invitiamo con forza la minoranza del pd e gli esperti pensioni affinchè trovino la forza ed il coraggio per risolvere questa discriminazione, che vede salvaguardata una parte di questa categoria e la rimanente, stimata in poche migliaia di persone, abbandonate all´indigenza.

È ispiegabile ai nostri occhi tanta attenzione verso gli immigratai e pochissima verso Italiani che hanno concorso al benessere del nostro Paese e pagato le tasse.

Chiediamo alla minoranza del Pd di ricordarsi dei diritti dei più deboli (che loro dovrebbero rappresentare), senza bisogno di sottostare a giochi di forza o di partito e imporre alla propria maggioranza la salvaguardia di questa categoria in forte sofferenza perchè da 6 anni prima della riforma Fornero, senza reddito e senza pensione.

L´Italia vi guarda gnoso soprattutto perché operato da chi dichiara con orgoglio che vuole salvare TUTTI, mentite sapendo di mentire perché per voi quel Tutti vuol dire solo una piccola minoranza a voi particolarmente sensibile, preferite da quattro anni a questa parte essere ciechi e sordi alle nostre richieste e al nostro dolore, ci rifiutate, come dei pacchi postali respinti al mittente, ogni qualvolta legiferate le salvaguardie, bocciate gli emendamenti che potrebbero risolvere la nostra sofferenza ,a priori solo perché non volete trovare soluzioni per noi.

Parlate di numeri, di cifre senza considerare che dietro a quei numeri e a quelle cifre ci sono persone che sono allo stremo e non ce la fanno piu’, persone che sistematicamente voi umiliate con il vostro rifiuto e le vostre scuse che sanno di arrampicate sugli specchi.

Le Quindicenni non possono accettare oltre il vostro rifiuto ad un diritto negato, le quindicenni non accettano che siano state espuntate dalla ex pdl 224 solo con l’intento di estrometterle da tutte le salvaguardie, le quindicenni non accettano che continuamente si dica loro che il loro costo sia troppo alto,sapendo invece benissimo che la cifra data da Inps e RGS è FALSA perché tiene conto di tutte le pensioni di vecchiaia, quindi anche chi è già andato in pensione, chi è stato salvaguardato con accordi e contributi volontari e di chi ancora lavora che non sono Deroghe Amato.

Le Quattro Deroghe Amato furono fatte per tutelare e salvaguardare chi all’entrata della riforma pensionistica dopo il 1992 aveva allungato di 5 anni il requisito contributivo portando dai 15 a 20 anni il diritto alla pensione di vecchiaia consentendo alle persone che erano uscite dal mondo del lavoro a qualsiasi titolo (dimissioni,licenziamento,senza o con accordi ) senza poi essere rientrate nel mondo del lavoro dopo il 31/12/1992 o solo per determinati periodi consentiti da quelle deroghe.

NON accettiamo che si pensi di far passare per Quindicenni anche chi ancora un lavoro ce l’ha e che si voglia rifiutare a noi “quindicenni pure “ da solo contributi da lavoro, con dimissioni o licenziamento, con o senza accordi, la possibilità di percepire la nostra pensione perché si salverebbe solo una piccola parte e non tutti.

Ricordiamo a tutti voi che chi lavora ha uno stipendio ed era pienamente cosciente che continuando a lavorare dopo quella data sarebbe dovuto andare con le nuove regole e non come voi e in particolare l’On.Gnecchi si ostina a non capire.

Riportiamo la motivazione dell´On. Gnecchi del diniego all´accettazione della mozione in favore delle Quindicenni che recita: Marialuisa Gnecchi (Pd) ha ribadito in proposito la contrarietà del Pd alle proposte per via del fatto che queste introducono “ulteriori limitazioni all’accesso al pensionamento per una categoria in favore della quale sarebbe preferibile intervenire con provvedimenti più generali, senza introdurre ulteriori sperequazioni tra platee diverse di lavoratrici”.

È evidente che c´è un suo interesse ad inserci in una sua proposta di legge che di fatto ci escluderebbe dalle salvaguardie perchè ferma in parlamento dal 2013 e andrebbe a regime prima la legge fornero. Ora o mai più

Si possono tranquillamente inserire anche quelle che Hanno rilavorato per brevi periodi dopo il 92 senza raggiungere i 20 anni richiesti, sicuramente non sono un numero esorbitante come volete farci credere

Le Quindicenni sono stanche, sfinite, umiliate, stressate e tante anche ammalate e che il vostro perenne rifiuto ci sta uccidendo poco alla volta e si potrebbe paragonare allo “stalking” e sono stanche di vedere che non si vuole trovare soluzione al loro problema perchè non si capisce il loro problema o si fa finta di non capire e perchè prima vengono sempre gli altri da salvare, senza tenere conto che noi siamo state esodate per prime avendo subito ben 5 anni prima la riforma pensionistica che sommata ai 7 e piu’ anni della Fornero diventano 13 anni di attesa e non 6 come tutte le altre categorie che state salvaguardando.

Come potete essere così insensibili e crudeli verso questa categoria,formata dalla maggior parte di donne che hanno sopperito in tutti questi anni ad un Welfare allora inesistente e che lo Stato aveva loro garantito la possibilità di una loro pensione? Come potete voltare le spalle e chiudere gli occhi alla loro sofferenza essendo coscienti del loro problema?

Noi Quindicenni siamo disgustate da tutti voi e dal vostro operato che sarebbe,in un Paese normale, quello di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini e non quello di far finta di nulla.

Noi Quindicenni URLIAMO a tutti voi il nostro grido di dolore e vi imploriamo di aprire quegli occhi che sino ad ora sono rimasti chiusi, CHIEDIAMO a gran voce di volerci inserire nella settima salvaguardia e di trovare una soluzione prima della legge di stabilità o nella legge di stabilità affinchè possiamo godere di quella serenità che Voi tutti col vostro silenzio ci avete tolto in questi lunghissimi 4 anni e che se non interverrete subito ci condannerete ad una agonia lenta prima della nostra pensione e che peserà sulla vostra coscienza, se ancora ne avete una.

Le ¨Quindicenni¨ denunciano ed attaccano la minoranza de Pd per non averle mai sostenute, se non solo per rimediare al tentativo della Fornero di scippare loro i 15 anni versati ante 92 come sancito dalle deroghe legge Amato del 1992.

QUINDICENNI DEROGHE LEGGE AMATO 1992
Il pd per mezzo dei suoi esperti pensioni Damiano e Gnecchi, si sono lavati la coscienza verso questa categoria facendo ripristinare in via amministrativa il diritto alla pensione, ma non cristalizzando l´età anagrafica di queste (in maggioranza) donne fuoriuscite dal lavoro prima del 92 e salvaguardate dalla legge Amato.

La drastica conseguenza, già denunciata fino allo spasimo agli esperti pensioni Pd, è che queste donne, che pure hanno svolto un ruolo sociale rilevante, facendo risparmiare allo Stato in welfare, se non salvaguardate con le norme pre Fornero, debbono attendere fino a 13 anni per la pensione, da quando ne avevano diritto per legge; e questo è inconcepibile in quanto si salvaguardano categorie con 61/63 anni e addirittura persone,che seppur meritevoli, che ancora lavorano e hanno un reddito.

Ribadiamo e invitiamo con forza la minoranza del pd e gli esperti pensioni affinchè trovino la forza ed il coraggio per risolvere questa discriminazione, che vede salvaguardata una parte di questa categoria e la rimanente, stimata in poche migliaia di persone, abbandonate all´indigenza.

È ispiegabile ai nostri occhi tanta attenzione verso gli immigratai e pochissima verso Italiani che hanno concorso al benessere del nostro Paese e pagato le tasse.

Chiediamo alla minoranza del Pd di ricordarsi dei diritti dei più deboli (che loro dovrebbero rappresentare), senza bisogno di sottostare a giochi di forza o di partito e imporre alla propria maggioranza la salvaguardia di questa categoria in forte sofferenza perchè da 6 anni prima della riforma Fornero, senza reddito e senza pensione.

L´Italia vi guarda

01/10/15

Pensioni Cesare Damiano Perde la Pazienza: "Prima gli Esodati"

Tito Boeri ha rivelato i dati delle pensioni erogate all'estero con un documento 'World Wide Inps' di cui postiamo un articolo PENSIONI: ESODO PENSIONATI ALL'ESTERO TITO BOERI LANCIA L'ALLARME IL 65% SOLO NEL 2014 IN CONTINUO AUMENTO C'E' DA STUPIRSI TANTO?, che ha messo in allarme Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro della Camera, il quale per il momento ha a cuore tre temi riguardanti agli esodati, Opzione Donna e flessibilità e sbotta proprio per il principio delle priorità che oggi stanno attanagliando queste categorie di lavoratori, postiamo qui di seguito il suo veemente intervento.
CESARE DAMIANO CONTRO ESECUTIVO PER ESODATI OPZIONE DONNA FLESSIBILITA'
CESARE DAMIANO

Inizia il suo discorso dichiarando: 'Siamo sommersi di dati sulle pensioni: adesso è il turno dei pensionati residenti all’estero. Noi vorremmo invece mettere un punto fermo: risolvere il problema della settima salvaguardia degli esodati, di Opzione Donna e della flessibilità in uscita', prosegue sottolineando: 'È positivo il fatto che il Premier Matteo Renzi abbia sostenuto che la flessibilità sia un argomento da affrontare nella legge di Stabilità: aspettiamo di vedere le proposte e siamo disponibili a individuare una soluzione a costo zero. La Commissione Lavoro della Camera, intanto, sta completando l’esame della proposta di legge sulla settima salvaguardia degli esodati. Sarà il nostro contributo a risolvere definitivamente il problema utilizzando le risorse risparmiate dal Fondo esodati, che l’Inps ha stimato in 3,3 miliardi di euro fino al 2023'. 

Il Presidente Commissione Lavoro alla Camera infine conclude: 'Per quanto riguarda Opzione Donna l’uscita anticipata di 6 anni e 6 mesi a 57 anni con 35 di contributi anziché a 63 anni e mezzo con 41 anni e 6 mesi di contributi previsti per le pensioni di anzianità delle donne, avrà un costo compensato da 21 anni di risparmi (l’età media è di oltre 84 anni) rappresentati da un taglio strutturale dell’assegno pensionistico del 30%', e Damiano sembra intenzionato a portare avanti il suo progetto a tutit i costi, lottando contro chi invece questi tre temi previdenziali e cioè esodati, Opzione Donna e flessibilità vorrebbe metterli al palo!

Fonte: PensioniBlog

29/09/15

Pensioni: Protesta Legittima di Paolo Ercolani per l'Iniquità della Legge Fornero 2011 che Vede Un Aumento dell'Aspettativa di vita indiscriminata ed Uguale a Tutti

Abbiamo ricevuto una email dal Sig: Paolo Ercolani sempre in prima linea per difendere un diritto negato dalla Riforma Fornero 2011 che vede vede  un aumento dell'aspettativa di vita indiscriminata ed uguale a tutti e al rigurado invia la documentazione epistolare via web dove giustamente reclama la legittimità per quei lavoratori che dovrebbero avere una corsia preferenziale in caso di sofferenze patologiche di vario genere e noi postiamo integralmente avendone autorizzazione dallo stesso sig. Paolo Eercolani con le sue opinioni personale che facciamo anche nostre:

Email ricevuta da Paolo Ercolani il 27/09/2015:

'Penso che le mie opinioni siano ben sintetizzate nel messaggio che segue, ultimo di una corrispondenza intercorsa con la Dottoressa Germana Di Domenico (suppongo che il suo C.V. sia quello riportato al linkhttp://trasp.italialavoro.it/compensi/CV_GDiDomenico.pdf), che collabora con il Prof. Fabrizio Pagani, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Padoan.
Forse nella corrispondenza che segue ti può essere utile leggere anche quanto la Dottoressa Di Domenico dichiarò lo scorso 20 Settembre e cioè che a quella data presso il MEF le “priorità di policy” erano ancora in via di definizione. Ricapitolando in sintesi: “sino a 10 giorni fa al nostro governo non gliene importava nulla della flessibilità in uscita”.
In questi ultimi giorni Renzi, da quel navigato ”homo politicus” quale è, ha sentito che nell’aria c’era un sentimento di avversione per un governo che non mostrava di ricordarsi dei lavoratori “fregati” dalla Fornero e ha fatto il “bel gesto” di raccomandarsi con Poletti e Padoan perché facciano “il possibile”. Ma Padoan aveva già detto che non si poteva fare nulla.
Quindi il mio pronostico è che la flessibilità partorita da questo governo sarà ne’ più ne’ meno come la “trovata del TFR in busta paga”, cioè un’iniziativa tipica del più bieco strozzinaggio e alla quale percentualmente non ha aderito nessuno (cioè solo chi era già “strozzato” e quindi non poteva fare a meno di aderirvi).
Se pure il governo varerà delle misure a favore della flessibilità in uscita, saranno misure che verranno incontro a esodati o a chi è senza lavoro, ma non a chi desidera andare in pensione prima.
I lavoratori saranno infatti così penalizzanti che le possibilità proposta dal governo verranno colte solo ed esclusivamente da coloro che hanno già ora una seconda attività (magari in nero) e che quindi posso fare benissimo a meno di gran parte della pensione.
La sollecitazione che ritengo possibile presentare al governo (e che con il mio ultimo messaggio ho formulato alla Dottoressa Di Domenico) è quella di rimediare alla palese iniquità che costringe i Cittadini ad essere equiparati da un aumento dell'aspettativa di vita indiscriminatamente uguale per tutti.
Come puoi constatare dal mio profilo Facebook (vedi l’ultimo post che ho condiviso al link https://www.facebook.com/paolo.ercolani.566) in rete sono riuscito a far pubblicare molti contributi su questo tema (anche il tuo).
Purtroppo, però, la grande Stampa e men che meno la Televisione affrontano questo argomento (hai mai visto un talk show che ne parli?).
Temo che perciò l’iniquità verrà procrastinata anche da questo governo.
Alla faccia della Costituzione Italiana!
Ciao,Paolo'

Email inviata  Sabato 26 Settembre 2015 9:18, paolo ercolani ha scritto:
Gentile Dottoressa,
faccio riferimento allo scambio di messaggi che segue e sottopongo all'attenzione del Ministro, e Sua, anche il recente articolo riportato al link http://www.di-roma.com/index.php/politica/item/1688-l%E2%80%99iniquita-della-legge-fornero-e-le-false-aspettative-di-vita.
Devo dire che l'articolo presenta diverse imprecisioni e inesattezze (per esempio non specifica a quali condizioni, in Germania, e' consentito percepire la pensione a 63 anni), ma nella sua conclusione si dilunga meritevolmente sulla disparita' che, contro il dettato costituzionale, attualmente costringe i Cittadini ad essere equiparati da un aumento dell'aspettativa di vita indiscriminatamente uguale per tutti.
In attesa di conoscere l'opinione del Ministro su questo argomento, mi auguro che, in mancanza di risorse disponibili per una riforma complessiva della Legge Fornero, si metta mano almeno a sanare la suddetta palese iniquita'.
Nel frattempo Le auguro un buon fine settimana.
Cordialmente, Paolo Ercolani

Da:"paolo ercolani"  Data:Dom, 20 Set, 2015 alle 18:34

Oggetto:Re: R: Potrebbe sottoporre questo articolo al Ministro Padoan?Gentile Dottoressa,
La ringrazio moltissimo per il cortese riscontro.
Mi rendo conto del gravoso impegno richiesto dal DEF e sono fiducioso che nella definizione della Legge di Stabilità si possa introdurre il principio di equità sulle aspettative di vita dei lavoratori. Potrebbe infatti risultare troppo onerosa l'introduzione di una generalizzata flessibilità in uscita, mentre invece potrebbe darsi che una differenziazione delle aspettative di vita risulti accettabile dal punto di vista dell'onere economico.
Pongo il caso delle lavoratrici donne, che nel 2012 potevano andare in pensione anticipata se avevano versato almeno 41 anni e 1 mese di contributi. Per tener conto dell'aumento dell'aspettativa di vita, dal 1° Gennaio 2013 la contribuzione per percepire la pensione anticipata passò a 41 anni a 5 mesi. Dal 1° Gennaio 2014 passò poi a 41 anni e 6 mesi e dal prossimo 1° Gennaio 2016 passerà a 41 anni e 10 mesi. Credo che per l'Erario non dovrebbe costituire un grosso impegno economico esentare da questi aumenti le donne affette da rari sindromi che ne riducono statisticamente l'aspettativa di vita. Il discorso è poi mutuabile per gli uomini, per i quali è richiesto un anno in più di contribuzione, ma per i quali sono previsti gli stessi incrementi dovuti al presunto allungamento dell'aspettativa di vita.
Mi farà molto piacere sapere se nei prossimi giorni/settimane avrà avuto modo di affrontare la questione con il Ministro.
Cordialmente,
Paolo Ercolani

Il Domenica 20 Settembre 2015 18:03, Di Domenico Germana  ha scritto:
Gentilissimo
siamo stati impegnatissimi con il DEF e non si è avuto modo di affrontare la questore che Lei pone. Le prossime settimane saranno dedicate alla Stabilità; in ogni caso le priorità di policy sono tuttora in via di definizione
Cordialità
GDD
Da: paolo ercolani  Data:20/09/2015 17:58 (GMT+01:00)
A: Di Domenico Germana 

Oggetto: I: Potrebbe sottoporre questo articolo al Ministro Padoan? Gentile Dottoressa,
ha avuto modo di presentare al Ministro Padoan la questione di equità riportata al link http://urbanpost.it/riforma-pensioni-2015-ultime-novita-pensione-anticipata-e-aspettative-di-vita-la-lettera-di-un-lavoratore?
Oggi, al link http://www.ilsussidiario.net/News/Lavoro/2015/9/20/RIFORMA-PENSIONI-2015-News-esodati-Padoan-esamineremo-l-emergenza-in-Legge-di-Stabilita/639967/, leggo la dichiarazione del Ministro secondo la quale, giustamente, vanno legate le prestazioni pensionistiche alla durata del tempo di lavoro e alla aspettativa di vita.
Credo pertanto che tra i possibili correttivi rientranti nei limiti delle risorse disponibili potrebbe esservi senz’altro l’introduzione dell’equità, perché i lavoratori non hanno tutti la stessa aspettativa di vita.
Mi farà veramente molto piacere sapere se ha riferito la questione al Ministro Padoan e come lui l'ha recepita.
Cordialmente,
Paolo Ercolani

PENSIONATI
Il Giovedì 17 Settembre 2015 14:14, paolo ercolani  ha scritto:

Gentile Dottoressa,
ho appena letto che il Ministro Padoan non prevede alcun intervento che mini le fondamenta della riforma Fornero delle pensioni e Le chiedo di sottoporre al Ministro la possibilità che venga eliminata almeno l'iniquità dell'aumento dell'aspettativa di vita uguale per tutti, istituita già prima di quella riforma.
Su tale argomento vi sono diversi articoli in rete, ma Le suggerisco di sottoporre al Ministro Padoan almeno quello che segue.
Potrebbe poi riferirmi il riscontro del Ministro?

Ovviamente si attendono risposte che probabilmente non si avranno ma che ci auguriamo e auguriamo al sig. Ercolani Paolo di avere nel più urgentemente dei modi dall'Esecutivo e dagli esponenti politici da lui contattati.

28/09/15

Pensioni: Tito Boeri Ci sono Tutte le Condizioni per Ultima Riforma Previdenziale per una Equa parità tra Generazioni

Fra le tante voci che si sono ascoltate sul dibattito dei provvedimenti da apportare alla Riforma previdenziale Fornero 2011, una voce autorevole si leva ed è quella del Presidente dell'Inps, Tito Boeri che delinea, nel suo dibattito nell'ambito delle iniziative del Cortile di Francesco ad Assisi la sua teoria: 'In Italia c'è la tradizione di fare continue riforme e di creare ansie in chi si appresta a prendere la pensione, ma io credo che oggi ci siano le condizioni per fare veramente l'ultima riforma delle pensioni e rendere il patto tra le generazioni più equo con piccoli interventi su chi ha avuto trattamenti eccessivamente di favore e sulla sostenibilità del sistema'.

TITO BOERI
Ha soggiunto poi che ottemperato a ciò che è stato su scritto: 'il nostro sistema pensionistico sarà un sistema che sarà guardato come un esempio da tutto il mondo"; e qui si potrebbe avere delle perplessità al riguardo anche perché prima di arrivare ad un punto tale probabilmente di acqua ne dovrà passare sotto i ponti grazie al poco interesse del Governo che ha verso i nostri lavoratori e pensionati, quindi l'ottimismo del Presidente dell'Inps è da prendere con dovuta cautela.

Tito Boeri ha poi proseguito il suo intervento nel discorso della flessibilità dichiarando che si vuole introdurre una struttura simile un occhio di riguardo bisogna averlo per 'una maggiore flessibilità, tenendo conto delle problematiche delle donne, sarebbe importante non ripristinare vecchi requisiti di anzianità contributiva, vantaggiosi per gli uomini'; rammentando alla fine del suo discorso il meccanismo delle ricongiunzioni onerose: 'La revisione dell'istituto di ricongiunzione onerosa andrebbe fatta, me lo auguro, sarebbe una riforma che guarda alle donne', sostenendo però che è un sistema che 'impone costi elevati' che vietano la congiunzione di carriere discontinue e concludendo ha augura che questa operazione 'venga fatta in sede di modifiche da apportare al nostro sistema previdenziale'.

Fonte: PensioniOggi

27/09/15

Pensioni: Roberto Simonetti Lega Nord denuncia Renzi collaborazionista Fornero Governo Vergognoso

Continua ad essere acceso il dibattito tra Governo e parti sociali e con esponenti politici che hanno come priorità la settima salvaguardia che riguarda lavoratori esodati con vasi comunicati rimasti fuori dalla sesta salvaguardia nonché le quindicenni Legge Amato (in attesa da immemore tempo della soluzione del loro nodo!), la Lega Nord attraverso Roberto Simonetti, deputato leghista, ha un suo intervento dove denuncia il collaborazionismo del premier Renzi con la Fornero e afferma che il Governo in carica deve solo vergognarsi per il modo in cui tratta le categorie in parola... ma non solo!

Nel suo intervento parla molto chiaro ed esplicito, Roberto Simonetti, deputato leghista, senza mezzi termini : 'Governo vergognoso: 50mila esodati saranno privi di copertura reddituale per un altro anno, traditi da un governo che ha bloccato l’iter della VII salvaguardia. Ancora rinvii, ancora incertezze, ancora nessuna risposta sulle risorse disponibili. Renzi è collaborazionista della Fornero, il Pd non vuole assumersi le sue responsabilità' e prosegue:

LEGA NORD CONTRO GOVERNO PER ESODATI
ESODATI
'Siamo stanchi di prese in giro e di meline. Il Pd, che ha votato la scellerata riforma Fornero, ha scippato la pensione a migliaia di cittadini e oggi si rifiuta di rimediare. Non ci vengano a dire che per nuove salvaguardie vanno chiuse le precedenti, da sempre più di una è rimasta aperta. Il problema è che manca la volontà politica di procedere con l’approvazione dei provvedimenti al tavolo della commissione: opzione donna, VII salvaguardia, vasi comunicanti legge 104.'

Concludendo afferma quasi minaccioso: 'Pericolosa l’ingerenza del governo in questioni legislative, che spettano al parlamento. Da palazzo Chigi è in atto un pericoloso tentativo ostruzionistico a danno del parlamento, e il braccio di ferro interno al Pd lo stanno pagando decine di migliaia di esodati, scippati dallo Stato per un altro anno. Il Pd dei salotti se ne sta fregando, ma la Lega ha già alzato le barricate e in commissione non mollerà di un millimetro'.

Fonte: Pensioni Blog

Esodati: Perché il Governo non Obbedisce al Volere del Popolo Sofferente?

Come ben si sa il Governo ancora non ha preso le decisioni giuste e concrete per affrontare la soluzione dei lavoratori esodati della settima salvaguardia introducendo anche i vasi comunicanti rimasti fuori dalla sesta unitamente anche alla categoria delle quindicenni Legge Amato che aspettano da anni una soluzione, un pressing viene anche dai lavoratori che hanno a cuore questo spinoso problema e riceviamo una email dal prof.  Ercolani Enrico che postiamo integralmente affinché possa esser letta da chiunque con un grido: perché il Governo non obbedisce al volere del popolo sofferente? questa domanda la rivolgiamo all'Esecutivo affinchè risponda con urgenza a questo grido e che non si perda nel vuoto.

Email ricevuto il 27 settembre ore 15,28
Ti allego la recente risoluzione, (atto del Parlamento), che, in un paese NORMALE, dovrebbe "tagliare la testa al toro" Ma, nonostante le Leggi, (147/2013 e 147/2014), siano così chiare da NON dare adito ad interpretazioni varie................ o come ha dichiarato PADOAN, "........ STIAMO 
STUDIANDO STRUMENTI NORMATIVI per la risoluzione del problema......" (CHIUSURA definitiva della 2^ e 6^ Salvaguardia, ove ci sarebbero 3,3 Miliardi di risparmi da destinare ad un'ultima e definitiva salvaguardia = la 7^).

NON VI è NULLA DA STUDIARE.......... è TUTTO SCRITTO nella legge, come riportato nella risoluzione presentata dal Parlamento............. PERCHè IL GOVERNO NON OBBEDISCE AL VOLERE DI UN POPOLO " SOFFERENTE" ?

Questo Governo, (MEF e MdL.), con la "colpevole" partecipazione dell'INPS, fanno queste dichiarazioni per "PERDERE ancora TEMPO" e NON CERTIFICARE questi ultimi 4.500/5.000 Salvaguardati che, guarda caso sono tutti FAMILIARI che accudiscono un handicap in casa ed hanno assoluto bisogno di andare in Pensione x stare vicino ai propri cari 24h su 24h Risparmiando i costi X le BADANTI !

Desidererei che TE, mettessi in EVIDENZA che queste persone, secondo le LEGGI, dovevano essere già in Pensione da settembre 2014, (come il sottoscritto), e che GRAN PARTE di questo folto numero, sono Docenti, i quali hanno ripreso a lavorare il 1/9/2015 x un nuovo A.scolastico e che..... magari andranno in pensione a settembre 2016 con la L. Fornero, (alcuni).

QUINDI L'URGENZA dei burocrati di stato, se vogliono rimediare alle loro "malefatte", è DOVUTA entro il mese di Ottobre altrimenti questa particolare categoria verrà penalizzata come gli ECLATANTI Q.96, ancora in attesa dal 2012!
Prof. Ercolani Enrico.
IL POPOLO SOFFERENTE ESODATI CHIEDE RISPOSTA AL GOVERNO
ESODATI

Postiamo inoltre la Risoluzione di Simonetti ed altri di martedì 15 settembre 2015 alla XI Commissione Permanente: Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova, potete leggere attentamente quanto si è detto riguardo a:  Attivazione della procedura di cui all’articolo 1, comma 193, della legge n. 147 del 2013 per il riconoscimento della salvaguardia pensionistica a lavoratori in congedo o fruitori di permessi per assistere familiari con disabilità, link: Esodati: Perché il Governo non Obbedisce al Volere del Popolo Sofferente?

25/09/15

Ultim'ora Pensioni: Sigle Sindacali non d'Accordo Accorpamento Esodati Opzione Donna Flessibilità in Uscita con Legge di Sttabilità

Quindi a differenza di quanto annunciato dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nei giorni scorsi e cioè che risorse finanziarie per la settima salvaguardia non ve ne erano ora invece sembra che insieme al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, voglia trovarle all'interno della Legge di Stabilità 2016,  in questo 'tentativo' il Governo si impegna a utilizzare le eventuali risorse però che siano 'disponibili e accertate' per poter finalmente risolvere il dramma degli esodati, non concordi le sigle sindacali in quanto dissentono che si possa unificare il discorso tra settima salvaguardia, opzione donna e flessibilità in uscita all'interno della Legge di Stabilità come vorrebbe l'Esecutivo, una soluzione che alla fine non trova soluzione per nessuna delle tre.


niente di fatto per esodati nell'incontro cin padoan e poletti
PARLAMENTO
Annamaria Furlan, segretario nazionale della Cisl dichiara: ''Il Governo non può confondere i termini della discussione, facendo il gioco delle tre carte su esodati, opzione donna e flessibilità pensionistica', mentre per la Cgil: 'affrontare gli esodati in legge di stabilità vuol dire non avere niente sul tavolo', di conseguenza questo dibattito sembra avere una storia infinita senza mai avere una soluzione in quanto esiste un drastico divario tra parti sociali ed Esecutivo mentre i lavoratori e i pensionati stanno aspettando una risposta che a quanto pare non arriva neppure dopo gli innumerevoli proposte di legge avanzate dai vari esponenti politici, ora si deve aspettare cosa deciderà il Governo nelle discussioni per stabilire come e cosa all'interno della Legge di Stabilità.

Fonte: IlSole24Ore

Riforma Pensioni: Settima Salvaguardia Cisl Maurizio Petriccioli Intima al Governo di Porre Fine ai Rinvii Approvazione Immediata!

Dal confronto che si è svolto in audizione del Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padona e quello di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro non è uscita ancora nessuna delucidazione riguardante le risorse stanziare per la settima salvaguardia relativi ai lavoratori che attendoni il pensionamento e neppure per i vasi comunicanti e cioè i lavoratori intrappolati nella sesta salvaguardia per l'esaurirsi dei posti disponibili, neppure si ha notizia dell'approvazione della correzione delle Circolari Inps che vietano alle lavoratrici che hanno optato per il regime sperimentale Opzione Donna e che attendono la proroga al 31 dicembre 2015; il segretario generale della Cisl, Maurizio Petriccioli,  intima al Governo di porre fine agli indugi e a rinvii inutili e chiede l'approvazione immediata sia per la settima salvaguardia, sia per l'IOpzione Donna in un intervento che riportiamo.

ANCORA NESSUNA RISPOSTA PER VII SALVAGUARDIA E OPZIONE DONNA DAL GOVERNO
COME SEMPRE IN ATTESA!
Maurizio Petriccioli: 'Basta con i continui rinvii. Il Governo deve rompere ogni indugio e risolvere una situazione di disagio ed incertezza che riguarda decine di migliaia di persone'Ha poi proseguito: 'Chiediamo al Governo  che approvi immediatamente la settima salvaguardia e che sblocchi l’opzione donna, mentre con la legge di stabilità crei le condizioni per reintrodurre modalità più flessibili nell’accesso al pensionamento. Nel primo caso si tratta di mantenere impegni già assunti in passato, quando si è deciso che alcune categorie di persone andavano salvaguardate dall’aumento improvviso e non graduale dei requisiti, per evitare che rimanessero senza alcun reddito'

Infine ha concluso, spiegando il sindacalista: 'Nel secondo caso si chiede di rimettere nella disponibilità dei lavoratori le scelte di pensionamento, consentendo così alle imprese di gestire meglio il turn over e a tanti giovani di accedere ad un mercato del lavoro altrimenti bloccato”.
'Sono decisioni che non compromettono la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico e che, a fronte di maggiori costi nell’immediato, presentano nuove opportunità per il mondo del lavoro e delle imprese e che vanno, dunque, prese nell’interesse del Paese'.


Fonte: PensioniBlog

20/09/15

Pensioni:Risposta di Matteo Renzi ad una Lettera inviata da una Esodata che ha Chiesto un Miracolo alla Madonna di Lourdes per gli Esodati A questo Punto siamo Arrivati in Itralia? a Chiedere Miracoli per i Nostri Diritti?

Come sempre siamo a dare voce a chi voce, non ha nonostante abbia scritto una lettera al premier Matteo Renzi, chiedendo di intervenire nella tematica previdenziale che vede i lavoratori esodati ancora senza un reddito e lontani dai requisiti vigenti per il pensionamento, vogliamo far sentire questa voce a macchia d'olio  perché in Italia per ottenere i propri diritti considerato il governo assente ci dobbiamo rivolgere alla Madonna di Lourdes come ha fatto la Signora Paola Filipelli,  in un video all'interno del profilo della signora in parola: https://www.facebook.com/LegaNordUfficiale/videos/958013894241537/ per chi volesse sentire le ragioni per cui il premier Renzi ha perso certamente un voto con il suo atteggiamento noncurante e superficiale; qui di seguito la lettera scritta con risposta del nostro esimio premier e il giorno dopo si  è annunciato che il Fondo esodati è stato inghiottito dalle casse statali, come se lui non ne fosse a conoscenza ed è assolutamente vergognosa la risposta data a questa signora.


'Il 08/09/2015 15:52, Matteo Renzi ha scritto:
Gentile Paola,
la ringrazio per avermi scritto e per il suo pensiero.
Grazie di cuore.
Le assicuro che stiamo facendo di tutto per non lasciare indietro nessuno.
Un caro saluto,
Matteo Renzi


Da: Nani
Data: 22/08/2015 13:14
A: Matteo Renzi

Oggetto: LOURDES-S.MESSA ESODATI L.104-

Presidente buongiorno, sono tornata questa notte da Lourdes, è stata
davvero un'esperienza bellissima seppur faticosa, 16 ore di pulman
all'andata e anche al ritorno.

Le allego una copia della cartolina che ho spedito a Lei - al Dott.
Boeri e Crudo Inps - Ministro Poletti -  e Damiano -
dicendo che a Lourdes vedendo tante sedie a rotelle di disabili ho pensato
di scriverVi chiedendo che l' 8 settembre, in occasione della conferenza dei servizi,
(l'8 settembre è il giorno della Natività della Madonna) attiviate i vasi comunicanti a
favore degli esodati L.104.

Allego pure la ricevuta di pagamento della S. Messa che ho fatto
celebrare con l'intenzione a favore di ESODATI L. 104, ne ho fatto
celebrare pure una a favore di ESODATI normali.

Alla Grotta ho acceso pure la candela per esodati L.104 e esodati
normali, come pure davanti all'altare in cui sono conservate le reliquie
di Santa Bernardette, il corpo è conservato nel Convento di Nevers.

Le assicuro che davanti alla Grotta e durante le celebrazioni ho davvero
pregato con tanto raccoglimento e trasporto chiedendo incessantemente
questa grazia alla Madonna, ho pregato molto per Lei e per tutti i ns. governanti
che hanno in mano i ns. destini e quelli dei disabili. Ho pregato pure
per le Vs. intenzioni e bisogni.

Ho fatto il bagno nelle piscine e pure quì ho pregato e affidato gli
esodati L.104 e esodati normali alla Madonna, non so se mi riterrà degna!

Alla Grotta ho attinto l'acqua.

Un caro saluto e che la Madonna benedica i nostri disabili e coloro che
debbono assisterli concedendo loro la pensione.

Paola Filippelli'



Sta a voi lettori giudicare dalla risposta del premier Renzi quale interesse scarso se non nullo ha per i suoi cittadini da non avere nemmeno una risposta per questa Signora che ha a cuore una categoria di lavoratori che sta solo chiedendo i propri diritti e considerato che dal Governo non sono riconosciuti con la scusa delle risorse finanziarie mancanti chiede ausilio alla Madonna di Lourdes, se siamo arrivati a questo punto in Italia sarebbe ora di darci una mossa tutti quanti per cambiare definitivamente la massa di incompetenti seduti sulle poltrone del potere e e lautamente pagati dai cittadini quindi dovrebbero essere nostri dipendenti e noi i loro!

12/09/15

Pensioni: Tito Boeri non Lavoratori-Immigrati salvano il Sistema Previdenziale ma la Scure sulle Pensioni d'oro che Hanno messo in Ginocchio tutta la Struttura Pensionistica?

Se indaghiamo un attimo come intendeva fare l'allora non eletto Presidente dell'Inps, Tito Boeri a inizio anno 2015 era appunto abbattere la scure sulle pensioni cd 'd'oro', è stato aspramente criticato e messo alla berlina per avere 'osato' toccare un argomento che riguardava soprattutto la 'casta' italiana ma oggi se ne riparla tuttora in quanto dopo le recenti decisioni del Mef siamo ancora a discutere sulle risorse finanziarie finita chissà come e chisà da chi nelle casse statali ma così proponeva di fare il Presidente dell'Inps all'inizio? veidamo.

Quella che proponeva all'inizio dell'anno 2015 Tito Boeri era illustrato in un articolo sul sito voce.info firmato da Fabrizio e Stefano Patriarca, nell'intervento sui vitalizi pensionistici rilasciati dall'Istituto Nazionale Previdenza Sociale calcolati col il sistema retributivo cioè conteggiati in relazione agli ultimi stipendi del lavoratore e facendone una media aritmetica; un sistema che è andato in 'pensione' dal 1996 ma ancora in vigore per i pensionati di vecchia data, almeno pro quota; di conseguenza a questo stato di cose Boeri si prefiggeva di introitare per lo Stato un gettito di 4 miliardi di euro annuali sforbiciando vitalizi da 2 mila euro mensili lordi in su con una progressiva mazzata : da 2 mila a 3 mila taglio del 20% sulla quota pensione calcolata col retributivo; 30% fino a 5 mila e il 50% oltre i 5 mila.

Scriveva inoltre puntualizzando Boeri: 'principi di equità distributiva e intergenerazionale legittimano interventi sulle pensioni in essere circoscritti a
1) redditi pensionistici al di sopra di un certo importo e
2) su quella parte della prestazione che non è giustificabile alla luce dei contributi versati, vale a dire la differenza fra le pensioni che si sarebbero maturate con il sistema contributivo definito dalla legge del 1995, e quelle effettivamente percepire.'

TITO BOERI E LE PENSIONI D'ORO
TITO BOERI
Tito Boeri specificava inoltre: 'un prelievo circoscritto a quanto avuto rispetto ai contributi versati eviterebbe anche effetti negativi sui contribuenti' - perché - 'darebbe un messaggio forte e chiaro ai lavoratori, quelli che pagano le pensioni agli attuali pensionati: se i vostri accantonamenti previdenziali vi danno diritto a prestazioni calcolate con il metodo contributivo (ciò varrà per tutti i lavoratori in Italia), non avrete nulla da temere, le vostre prestazioni future non verranno mai toccate dal consolidamento fiscale.', chi invece deve temere sono quei 'poveri' pensionati che in un sol colpo si vedono decurtare il vitalizio pensionistico e i colpiti dalla mannaia di Boeri sarebbero circa 1,7 milioni di individui così suddivisi: 850 mila ex dipendenti privati, 770 mila ex statali e 100 mila autonomi.

Attualmente i dati di crescita degli ultimi anni che si hanno non rispecchiano per nulla con la realtà concreta, sono scenari dipinti ad arte e si sa benissimo a che scopo, per buttare fumo negli occhi ai cittadini che alla fine non sono proprio ignari come pensano all'Esecutivo, dovrebbero tenere presente al governo che i cittadini ora si solleveranno in massa contro i soprusi che quotidianamente devono sopportare e già in questa settimana la manifestazione mobilitata con i lavoratori e pensionati unitamente alle sigle sindacali Cgil Cisl e Uil, finalmente risvegliate dal lungo letargo, protesteranno davanti al Ministero dell'Economia e Finanza e ancora non è finita qui...

Per chi afferma che saranno gli immigrati-lavoratori a salvarci, Tito Boeri risponde: 'Perchè prima poi anche loro chiederanno di avere una pensione' e di conseguenza delinea un coinvolgimento delle donne italiane nel mondo del lavoro spiegandone la ragione: 'Perchè più istruite e contribuiscono a dare una spinta al nostro Paese', sottolineando che la soluzione non è aver più contribuenti ma raggiungere quel progetto di abbattimento pensioni d'oro che hanno messo in ginocchio tutto il sistema pensionistico italiano.

08/09/15

Pensioni: Luigi Di Maio Vicepresidente della Camera Punta un dito Accusatore sulla Casta Provate a Vivere con Pensione Minima!

Palazzo Chigi nei giorni scorsi ha dichiarato che il tema previdenziale dovrà essere accantonato per il 2015 e ripreso forse nel 2016 causa mancanza risorse finanziarie per modificare la legge Fornero 201, un discorso già sentito milioni di volte e ogni volta si ripresenta solo ed esclusivamente per le pensioni, certamente se andiamo ad indagare si potrebbero fare tagli decisi per gli F35 e altre amenità del genere che non sono certamente prioritario alle pensioni minime oppure ai privilegi principeschi della 'casta' intoccabili per Costituzione a quanto pare, ma il vicepresidente Luigi di Maio, grillino politicamente fa una proposta del tutto virtuale e cioè che la casta viva con una pensione minima, assurdità delle più feroci in quanto la 'casta' preferirebbe tagliarsi una mano che rinunciare ai propri privilegi!


LUIGI DI MAIO E LA CASTA
LUIGI DI MAIO
Luigi di Maio posta un comunicato su Facebook che riportiamo integralmente: 'In questi palazzi ci vorrebbe una cura choc per fargli capire quanto siano distanti dalla realtà. Vorrei vederli vivere con una pensione minima, sentire cosa provano a rovistare tra gli scarti dei banchi del mercato ogni settimana per riuscire a mettere un piatto in tavola' -  'Conoscete qualche azienda che dopo aver licenziato una persona continui ad erogargli il rimborso spese per le trasferte? In Parlamento invece funzionava così. Politici non eletti anche da 20 anni che viaggiavano gratis in tutta Italia a spese vostre. Poi, un mese fa, abbiamo fatto saltare i rimborsi viaggio per gli ex-parlamentari con una nostra proposta, approvata alla Camera'.

Infine conclude sottolineando: 'Ora ci stiamo concentrando su un’altra vergogna le pensioni dei parlamentari: bastano 5 anni in parlamento perché i politici maturino la pensione a 65 anni. Ma c’è anche lo sconto: per ogni anno che siedono in parlamento oltre i 5 anni, vanno in pensione un anno prima! E’ come se vi dicessero che per ogni anno di lavoro in più che farete, andrete in pensione un anno prima. Bello eh? Claudia Mannino ci ha lavorato tutta l’estate e nei prossimi giorni presenteremo la proposta in Ufficio di Presidenza per farla approvare. Nessuno ne ha mai parlato, neanche i presidenti Boldrini e Grasso nonostante conoscano bene il regolamento'.

Ma le parole non bastano di fronte a queste situazioni che sono la vergogna del nostro Parlamento, bisogna concretizzare le parole altrimenti si vende solo fumo come abituato ad operare il premier Renzi, chi è al potere e ha anche il compito di segnalare determinate situazioni disdicevoli deve avere anche il fegato di intervenire e porre rimedio immediato a ingiustizie sociali che siamo abituati a vedere quotidianamente, il parlare lascia il tempo che trova, l'agire probabilmente potrebbe cambiare qualcosa se qualcosa si vuole davvero cambiare!

Fonte: PensioniBlog

04/09/15

Pensioni: Esodati inviano Lettera dal Premier Renzi chiedendo il suo Impegno, Testo Integrale rilevato da Pensioni Blog

Abbiamo rilevato dal sito ufficiale di Pensioni Blog una lettera aperta scritta dalla Rete Comittai Esodati inviata al premier Matteo Renzi, chiedendo un un suo impegno preciso per la loro questione ancora non risolta e non solo al premier italiano ma anche a tutti gli esponenti parlamentari che dovranno decidere per la settima salvaguardia, ed è sperabile che in questa rientrino anche le quindicenni della Legge Amato rimaste escluse per ben sei salvaguardie, lavoratori e lavoratrici che devono vivere senza un reddito di lavoro e lontani dai requisiti vigenti per entrare in pensionamento, una lettera dove si richiede non assistenza ma un diritto inalienabile tolto senza misericordia alcuna dalla legge Fornero 2011, una lettera che è un grido dove spiega che le risorse finanziarie ci sono ma manca la volontà dell'Esecutivo ad ottemperare a quanto lo Stato si era impegnato ad offrire a questi lavoratori e poi alla resa dei conti ha declinato il suo impegno lasciandoli in balia di se stessi.

Testo integrale della lettera aperta al premier Matteo Renzi rilevata da Pensioni Blog:

Al Presidente del Consiglio e Segretario del PD dott. Matteo Renzi,
e, per conoscenza,
al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti,
al Ministro delle Finanze Carlo Padoan,
ai Presidenti e componenti le Commissioni Lavoro di Camera e Senato

“….la vicenda simbolo è quella degli esodati ..intanto la parola è assurda… chi c’è dietro un esodato?..c’è un signore o una signora che sono stati a discutere con i propri familiari se gli conveniva o meno andare via un anno prima.. hanno passato delle notti in bianco a pensarci…SI SONO FIDATI DELLO STATO CHE HA GARANTITO …lo Stato non mantiene l’impegno che è un elemento di una gravità assurda perché lo Stato non può cambiare i termini. Un Governo tecnico almeno sui numeri dovrebbe dire la verità. Dietro all’esodato non c’è un numero ed una discussione tra il Ministro (Fornero) ed il Presidente dell’INPS (Mastrapasqua); c’è una storia fatta di scelte…Se lo Stato non mantiene l’impegno con il cittadino noi non soltanto facciamo un danno alla singola persona ma violiamo la credibilità dello Stato. … ecco io vorrei che parlassimo di questi problemi reali del paese che non di fisime ideologiche…”

A centrare il dramma che vivono gli “esodati” con queste significative affermazioni pubbliche del 17 Giugno 2012 (alla trasmissione televisiva InMezz’ora, dal minuto 00.33.46, http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5abe0f57-2219-4ec9-9462-2c69c8774e87.html), era proprio Lei Sig. Presidente che allora, e più di tanti altri, aveva capito il grave sopruso subito da decine di migliaia di cittadini (allora per il Presidente dell’INPS eravamo quasi 400.000 mentre per il Ministro Fornero solo 65.000, circostanza kafkiana che Lei ebbe a sottolineare in quell’intervista pubblica), denunciando il mancato rispetto del Patto che lo Stato ha rotto con questi cittadini.

Da allora son passati oltre 3 anni e siamo al secondo Governo succeduto a quello nefasto di Monti e, nonostante le formali dichiarazioni di chi ha governato prima di Lei ed i 6 provvedimenti tampone che hanno restituito il diritto alla pensione solo ad una parte degli “esodati” defraudati, il problema “esodati” non è ancora stato completamente risolto, il loro reale numero continua ad essere imprecisato e quel Patto continua a rimanere vergognosamente rotto per almeno 50.000cittadini italiani. Si tratta di ex lavoratori e lavoratrici, che, insieme anche alle loro famiglie, si vedono derubati del loro diritto alla pensione guadagnato con il lavoro, e costretti a rimanere per numerosi anni senza alcun reddito, pertanto con un concreto rischio d’indigenza.

In questo anno e mezzo del Suo governo Lei ci ha totalmente dimenticati, non ha mai risposto ad alcuno dei nostri accorati appelli e si è guardato bene di incontrare una delegazione della “Rete dei Comitati degli Esodati” che li rappresenta.

Riteniamo che sia arrivato il momento di dire BASTA! allo stillicidio che questi cittadini stanno vivendo da ben 45 mesi e di procedere a ripristinare, con urgenza e in via definitiva, il Patto rotto arbitrariamente ed unilateralmente dallo Stato con questi cittadini, ai quali si deve restituire il DIRITTO alla pensione con le regole previgenti la Riforma Fornero, come Lei auspicava già 3 anni fa.

La prossima settimana la Commissione Lavoro della Camera inizierà l’esame di una proposta di legge per una settima “salvaguardia degli esodati”, che noi chiediamo con determinazione comprenda possibilmente almeno tutti i 49.500 “esodati non salvaguardati”, che sono stati stimati dall’INPS e certificati dal Suo Governo al Parlamento in risposta all’interrogazione parlamentare in Commissione Lavoro della Camera n. 5/03439 presentata dall’On. Maria Luisa Gnecchi.

Per tale provvedimento il costo a carico dello Stato è pari a zero, in quanto la copertura finanziaria è assicurata dagli oltre 3 miliardi di fondi residui dai precedenti 6 provvedimenti di deroga, i cui risparmi una legge dello Stato impone siano utilizzati ESCLUSIVAMENTE per ulteriori interventi di salvaguardia per gli “esodati”.

Signor Presidente, già dalla prossima settimana lo Stato, e Lei per esso, avete l’opportunità di porre fine ad una delle più insopportabili ingiustizie compiute da un governo italiano; ha l’opportunità di far riacquistare allo Stato, per il Suo tramite, quella credibilità perduta nei confronti dei cittadini italiani chiamati dispregiativamente “esodati”.

LETTERA APERTA DAGLI ESODATI PER MATTEO RENZI
ESODATI
Le chiediamo, pertanto, di mantenere fede alle Sue affermazioni del giugno del 2012, sostenendo quella proposta di legge (che auspichiamo includa TUTTI i 49.500 esodati verificati) per una sua rapida approvazione entro il mese di ottobre.

Certi del Suo impegno in merito al nostro appello, La salutiamo cordialmente.

Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati

Voglia il premier Matteo Renzi prendere on considerazione questa missiva scritta da lavoratori e lavoratrici che chiedono solo di essere rispettati nei loro sacrosanti diritti ed è sperabile che il premier risponda in modo del tutto positivo alle richieste della Rete Comitato Esodati.

Fonte: PensioniBlog

31/08/15

Riforma Pensioni: la Rivolta di Cesare Damiano contro Matteo Renzi riguardo la Flessibilità Deve Essere una Priorità

Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro della Camera, da sempre in prima linea riguardo la tematica previdenziale, specialmente per quanto riguarda la flessibilità, oggetto di un suo progetto di legge che dovrò essere esaminato, sembra, a fine settembre, per ottenerne l'approvazione e di conseguenza immetterlo nella Legge di Stabilità 2016, si è rivoltato contro il premier Renzi con un suo intervento  'Il Tempo',  fermo e deciso sulla sua posizione in favore della flessibilità in uscita dal mondo di lavoro.

Riferendosi alle poco veritiere affermazioni del premier Matteo Renzi fatte dai palchi di Rimini e sconfessate dal ministro Padoan, ha espresso il suo pensiero: 'Renzi non dice cose di sinistra quando annuncia l’abolizione dell’Imu per tutti. Condivido in pieno la riduzione della pressione fiscale ma con un criterio di progressività. E comunque ci sono anche altre priorità. Penso alle pensioni e al lavoro. Gli ultimi dati sull’occupazione non sono soddisfacenti'

CESARE DAMIANO E LA FLESSIBILITA' CONTRO RENZI
CESARE DAMIANO
Infine concludendo afferma: 'Accanto al tema casa esistono altri temi. Per il lavoro, se si vuol che il Jobs Act funzioni, bisogna rendere strutturali gli incentivi per le nuove assunzioni perchè come si è visto, il saldo di luglio tra nuovi assunti con contratto a tutele crescenti e licenziati con contratto a tempo indeterminato dà 47 unità. Questo dato insoddisfacente è parzialmente temperato dalla trasformazione del lavoro precario in quello a tempo indeterminato. A luglio 27mila casi ma è lavoro già esistente. Altra priorità è quella delle pensioni. L’introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema previdenziale è fondamentale perchè favorisce le assunzioni dei giovani e limita l’aumento dei nuovi poveri, cioè di coloro che avendo perso il lavoro dopo i 60 anni devono aspettare altri 6 anni per avere l’assegno pensionistico. Realizzare la flessibilità a costo zero, come ha detto Morando, significa penalizzare l’assegno del 30%'.

In pratica Cesare Damiano sottolinea le priorità che in questo momento attendono soluzioni prima di affrontare temi di pressione fiscale, senza risolvere i primi i secondi lasciano il tempo che trovano,  e lo fa con vigore e non risparmia di certo il premier Renzi nei suoi atteggiamenti superficiali quando questi afferma che saranno abolite determinate tasse 'dimenticando' di aggiungere che saranno sostituite con una certa local tax di cui ancora nessuno parla apertamente, ma è nella natura del premier promettere agli italiani per poi accampare scuse per non averle ottemperate, certo che i sondaggi lo vedono in netta discesa ma ciò non stupisce ed egli stesso che dovrebbe fare un mea culpa!

Fonte: PensioniBlog

27/08/15

Riforma Pensioni: Giuliano Poletti ribadisce l'Impegno del Governo alle Modifiche con Legge di Stabilità

Le lungaggini, i tempi di attesa, le proposte di legge continue sbattute sul tavolo delle discussioni per le modifiche da effettuare su quella Legge previdenziale Fornero 2011 che sta stretta a tante categorie non solo di pensionati ma soprattutto di lavoratori che attendono di entrare in pensionamento come esodati, quindicenni e più ne ha più ne metta è sempre sotto i riflettori ma sappiamo bene tutti che ogni modifica sarà fatta dentro la Legge di Stabilità che sarà messa a punto dall'Esecutivo entro fine anno per essere poi approvata nel 2016, quindi non aspettiamoci grandi cose entro quest'anno ma ancora attesa e speranze che le modifiche poi alla fine se saranno o no attese si vedranno all'inizio primavera 2016, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ribadisce questo impegno in una conversione con l'Ansa.

Giuliano Poletti afferma che ridurre l'età pensionabile per poter dare anche una svolta al mondo del lavoro è auspicabile ma anche un rimedio agli effetti della Legge Fornero 2011 'un problema che esiste e che stiamo osservando da tempo", ciò che sembra ovvio, ma in effetti non lo è stato in precedenza per il grande 'acume' delle menti di Monti e Fornero, è l'aver innalzato l'età pensionabile occludendo così la famosa staffetta generazionale e non dando sbocco al mondo del lavoro ed a questo proposito si deve rimediare una falla gigantesca della legge in parola.

GIULIANO POLETTI E LE MODIFICHE LEGGE FORNERO 2011
GIULIANO POLETTI
Il ministro Poletti afferma, concludendo: 'E' ovvio che aver innalzato seccamente l'età pensionabile ha inevitabilmente ridotto il turn over, ridotto la possibilità per i giovani di entrare al lavoro'. ed esprime ampiamente il suo giudizio con: 'adesso dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra la legittima giusta esigenza di avere flessibilità in uscita e dall'alta parte la modalità per realizzare questa operazione, perché sappiamo che c'è un tema di compatibilità economiche e quindi di priorità. Nella legge di Stabilità come sapete c'è una serie importante di obiettivi per cui bisogna trovare una scala di priorità: lo spirito è quello di fare una operazione che aiuti i giovani a entrare al lavoro'.

Chiare e concise le dichiarazioni di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ma che non siano solo tali ma che seguano a concretezze in quanto di parole, promesse i cittadini ne hanno sentite molte ma senza fatti concreti e categoria che aspettano risoluzioni sono sempre al palo, vedi regime sperimentale Opzione Donna, esodati comprese le quindicenni (per questa ultima categoria il governo dovrebbe solo vergognarsi per l'assenteismo e la niente attenzione nei loro confronti! ndr) ed altre categorie che aspettano solo da anni e mesi che si risolvano le questioni più urgenti!

Fonte: PensioniOggi

24/08/15

Pensioni: Quindicenni Esodate più Penalizzate mai Prese in Considerazione nonostante Legge Amato 1992

Si torna a riparlare di una categoria completamente dimenticata dal governo Renzi, una categoria che lotta all'infinito per vedere salvaguardati i propri diritti calpestati senza nessun riguardo, passata sotto silenzio, e a cui abbiamo dato voce più volte, la categoria delle Quindicenni del Gruppo Deroghe legge Amato 1992 stroncate dall'iniqua legge previdenziale Fornero 2011 e che ancora aspettano risposte positive da un Governo assenteista e per niente attento a questa tematica importante e mai risolta, oggi ci viene notificata una lettera aperta da Angelo Matteu, postata anche nella pagina Facebook, che ci chiede gentilmente di far scorrere a macchia d'olio affinché chi di dovere abbia la coscienza di prendere atto di questo problema e finalmente risolverlo:


Egr. Commissioni Lavoro Camera e Senato, INPS, Ragioneria Generale Dello
Stato
ESODATE QUINDICENNI

Chiediamo alle SV. di inserirci nella settima salvaguardia esodati, in
quanto stremati dalla lunga attesa per la pensione minima, per noi
salvifica a causa delle difficoltà economiche e dalla lunga crisi del
ns. Paese

La cosa fastidiosa per le derogate Amato cd. Quindicenni è che si parla
poco del loro caso, si tende ad escluderle per cattiva coscienza o
perché il loro caso contrasta con la filosofia corrente, che è quella di
procrastinare al massimo l´uscita dal mondo del lavoro.

Ribadiamo ancora una volta che aver versato pochi contributi non
sminuisce il diritto ad avere la pensione con i tempi di chi ha versato
di più.

Si da il caso che le Quindicenni, essendo stato loro spostato il diritto
alla pensione di 5 anni nel 92, di fatto, sono state le prime
¨Esodate¨dalle riforme pensioni.

Sarebbe giusto ed auspicabile che si chiudesse con la 7 salvaguardia la
loro lunga attesa per la pensione minima di vecchiaia e si permettesse a
queste famiglie in difficoltà di rientrare nelle normative ante riforma
Fornero.

Ricordiamo che le Quindicenni, se non salvaguardate, saranno la
categoria più penalizzata (non si escludono azioni legali in via di
definizione, in quanto una parte salvaguardata e una parte no) in
assoluto, in quanto aspetterebbero 13 anni per avere il requisito (da
quando ne avevano diritto per legge) per avere la pensione, sommando gli
spostamenti di età avvenuta con le varie riforme pensionistiche.

Con osservanza Gruppo Deroghe legge Amato 1992

Voglia la giustizia che le continue lettere inviate al Governo abbiano un riscontro a questa categoria così fortemente dimenticata da tutti gli esponenti politici e che abbia una risoluzione soddisfacente e definitiva per quanto riguarda le lavoratrici Quindicenni che aspettano da immemore tempo una giustizia brutalmente calpestata dalla legge previdenziale Fornero 2011, è il nostro augurio con la ferma intenzione che ogni qualvolta saremo a disposizione per qualsiasi comunicato da lanciare in rete al fine di salvaguardare i loro diritti sacrosanti!

Riforma Pensioni: Governo Renzi punta ad un Taglio del 3% per ogni Anno di Anticipo sull'Eta' Pensionabile

Si ha una anticipazione dal sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta per quanto riguarda una tematica previdenziale che ha avuto e avrà ancora toni molto accesi, sembra che il governo abbia tracciato una linea da presentare per la legge di Stabilità 2016, a fine settembre, e consiste nel fatto che chi intenda anticipare il pensionamento a 62 anni passando ovviamente dal sistema retributivo al sistema contributivo o con una revisione della proposta Damiano-Baretta, debba subire una penalizzazione del 3% per ogni anno anticipato piuttosto che del 2% come proposto dal ddl Damiano, in pratica cosa dice questa sottotraccia del Governo poi alla fine: chi vuole un assegno più alto si paghi una integrazione per poi conglobarla al vitalizio pensionistico ma il governo non deve subire nessun danno per questa flessibilità anticipata!

3% PENALIZZAZIONE PER CHI VA IN PENSIONE A 62 ANNI
PENSIONATI
Baretta afferma: 'Questo sistema può essere accompagnato dal principio del prestito pensionistico al quale ha fatto riferimento più volte il ministro Giuliano Poletti, che può essere anche alternativo alla penalizzazione', una traccia che ha veramente del ridicolo se si pensa che l'assegno pensionistico è un reddito incamerato da anni di lavoro e contributi versati e alla fine del percorso lavorativo il pensionato è costretto a determinati ricatti imposti da un governo che non intende perdere un euro anzi guadagnare ancora sulle spalle di lavoratori che vorrebbero ritirarsi dal mondo del lavoro e pur di accedere al pensionamento accettano il sistema contributivo molto meno remunerativo del retributivo, non bastando ciò si penalizza ulteriormente con un 3% per ogni anno anticipato e se questo ancora non basta: arrangiatevi con una integrazione se volete un reddito pensionistico più alto!

Inammissibile e sconcertante ciò che si prefigge l'Esecutivo nel mettere in discussione una problematica siffatta, è una ulteriore beffa ai danni dei pensionati che vorrebbero ritirarsi dando via alla famosa staffetta generazionale spingendo così un mondo del lavoro che a tutt'oggi, nonostante le roboanti e farsesche dichiarazioni del premier Renzi mentre se si guardano le statistiche  si legge che il tasso della disoccupazione giovanile e non solo è in aumento e inoltre alcune delle più belle menti uscite dalle Università prendono il largo ed espatriano per avere un futuro che in Italia non avranno mai se si continua con queste favole che ci vengono propinate ogni giorno da testate giornalistiche!

Fonte: PensioniOggi

20/08/15

Pensioni: Incostituzionalità Legge Fornero 2011 Speranza di Vita non deve Essere Uguale per Tutti Appello al Presidente Mattarella di Paolo Ercolani

Che la Legge previdenziale Fornero del 2011 sia una delle leggi più inique attuate negli ultimi anni non è un misero per nessuno ed ogni giorno che passa si trovano falle a non finire, ma essendo stata fatta in una notte non poteva che essere altrimenti, pagando i cittadini, personaggi che l'hanno attuata,  fior di quattrini; il Signor Paolo Ercolani nostro assiduo lettore e già partecipe con articoli a suo nome ora si sta battendo per la causa della speranza di vita che non è uguale per tutti ed evidenziando l'incostituzionalità della legge in parola e ci ha inviato il messaggio al presidente della Repubblica Mattarella attraverso il sito web del Quirinale, vi postiamo l'intero testo ricevuto afifnché possiate essere a conoscenza di questo quesito:

'Oggetto del messaggio: INCOSTITUZIONALITA' DELLA LEGGE FORNERO

Testo del messaggio:

Gentile Presidente, diversi studi mettono in evidenza come nel corso degli ultimi anni la speranza di vita sia progressivamente aumentata e per questa ragione e' stato previsto il progressivo innalzamento dei requisiti per l'accesso alla pensione. Peccato che pero' la speranza di vita considerata dalla legge sia la media statistica derivante dall'esame dei dati relativi a tutta la popolazione e che, come noto, l'uso generalizzato di medie statistiche abbia effetti particolarmente distorsivi e paradossali. Alcuni parlamentari hanno evidenziato la necessita' di valutare l'introduzione di elementi di diversificazione dell'aspettativa di vita, legandoli pero' solo alla storia lavorativa del singolo cittadino. Sino ad ora non e' stata proposta alcuna diversificazione riguardante lo stato di salute, per esempio in ragione di predisposizioni genetiche a contrarre malattie incurabili e quindi a morire prematuramente. Appare oltremodo strano che i nostri legislatori abbiano glissato in un modo cosi' incomprensibile su una questione tanto importante, proprio in un'epoca nella quale e' sempre piu' diffuso l'esame del genoma per conoscere preventivamente le patologie alle quali si e' predisposti. A tale proposito pongo il caso della mia persona, alla quale un esame genetico ha rivelato essere affetta dalla Sindrome di Muir Torre, che espone alla formazione di tumori in svariati organi vitali e che nella mia famiglia causa una vita media di lunghezza molto inferiore a quella media della popolazione italiana. A seguito di quanto sopra esposto, non ritiene anche Lei che l'attuale generalizzato aumento dell'aspettativa di vita vada nel senso della disparita' dei diritti dei cittadini? Mi fara' molto piacere ricevere un Suo cortese riscontro. Cordialmente, 

Paolo Ercolani'

APPELLO AL PRESIDENTE PER SPERANZA DI VITA
PRESIDENTE MATTARELLA
Ci auguriamo di vero cuore che il Presidente Mattarella legga ma non solo ma si attivi per cancellare ingiustizie del genere originate da menti che non avevano assolutamente previsto determinate situazioni come quelle evidenziate dal signor Paolo Ercolani nel suo messaggio al Presidente della Repubblica, probabilmente quelle menti 'eccelse' erano volte solo ad arraffare a più non posso denaro ai pensionati e ai lavoratori, senza tener nessun conto di quali catastrofi, come avvenute, stavano compiendo ai danni del popolo italiano e per questo motivo dovrebbero restituire i loro appannaggi per un incarico svolto malamente e senza giudizio alcuno di giustizia sociale.

Voglia il Presidente dar ascolto ad una voce che comunque sottolinea delle situazione di cittadini che oltre il danno della propria salute hanno anche il danno proveniente dallo Stato che li dovrebbe comunque proteggere e non lasciare in balia a se stessi, voglia il Presidente della Repubblica dare ascolto ad una voce ragionevole e consapevole come quella del Signor Paolo Ercolani e non solo ma anche di altre voci che protestano educatamente ma con ragioni del tutto sacrosante nel difendere i propri diritti di cittadini che alla fine non devono avere solo doveri!
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