Il-Trafiletto
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14/07/14

Il caffè fa male | Ma è proprio vero?

Un pò di chiarezza sulle paure legate alla salute e al panico da cibo. Ogni giorno ne sentiamo una nuova. E una notizia che riguarda una nostra abitudine la trasforma in una "minaccia" per la salute. 

Si va dai detersivi per la casa - accusati in passato di raddoppiare il rischio dì tumore al seno - al bagno nelle piscine pubbliche, le cui sostanze chimiche sono accusate di danneggiare il DNA. Capita pure che le notizie si contraddicano a vicenda: si inveisce contro la tazzina di caffè, accusata, un giorno, di essere legata alla perdita della memoria a breve termine o all'ipertensione, per poi, il giorno dopo, incoraggiarne il consumo perché ridurrebbe i rischi di diabete o del morbo di Parkinson.
Tazza di caffè: è vero che fa male?

Allora che cosa considerare seriamente, e che cosa tralasciare? Se l'affermazione non regge di fronte alla conoscenza scientifica, si tratta con buona probabilità di una bufala, specialmente quando si basa su una ricerca che include un centinaio di persone appena. Tali studi fanno di tutto per escludere spiegazioni meno drammatiche dei loro risultati. Le affermazioni basate su studi con gli animali, come la notizia che il cloro in piscina avrebbe mutato il DNA e aumentato il rischio di cancro, andrebbero prese con le molle. Infatti, la loro rilevanza per l'uomo è il più delle volte discutibile. Avete ancora qualche dubbio?

L'intelligente sito inglese Behind the Headlines gestito dal National Health Service (www.nhs.uk/news/) raccoglie i commenti degli esperti sulle ultime notizie in tema di salute apparse sulla stampa. E vi segnalerà che cosa è importante e merita di essere preso seriamente. Perché le centrali nucleari sono l'ultima delle nostre preoccupazioni.(science)

16/05/14

Materiali per gli imballaggi degli alimenti: sono davvero sicuri? Il vetro è la soluzione migliore

I materiali per gli imballaggi degli alimenti come la plastica, il metallo, la carta, il cartone sono davvero sicuri per la salute? E gli alimenti a cosa vanno incontro?


Quando andiamo a fare la spesa, oltre ai prodotti freschi, acquistiamo anche quelli confezionati. Sono sicura però, che molti di noi non si domandano affatto se il materiale della confezione sia un materiale sicuro per gli alimenti che vi sono conservati all'interno. Anche questo è un tema verso il quale dovremmo sensibilizzarci, cercando di informarci e capire quale materiale sia più sicuro a tutela della salute.

Già, perchè non dimentichiamoci che vi sono sostanze chimiche che possono trasferirsi dalla confezione agli alimenti. Friend of Glass, è un movimento che crede nel vetro come materiale sicuro per la salute, per l'ambiente, perchè non altera gli alimenti, per la sua storia, per la creatività.

Alimenti conservati in vetro
immagine presa dal web
Grazie ad una ricerca portata avanti da questo movimento e condotta su circa 8000 persone, è emersa
una preoccupazione crescente per le sostanze chimiche che potrebbero migrare dalle confezioni agli alimenti. Circa il 66% degli intervistati ha espresso la propria preoccupazione per le contaminazioni alimentari. La preoccupazione maggiore ruota intorno alle confezioni di plastica, ritenute più pericolose rispetto ad altre tipologie come metallo, cartone, carta e vetro.

La tendenza dei consumatori, dettata dalla logica è quella di acquistare di più cibi e bevande confezionati in imballaggi in vetro e la tendenza è in crescita. La sensibilizzazione nei confronti degli alimenti ha fatto sì che i consumatori rivolgano la loro attenzione non solo alle etichette presenti sulle confezioni, ma anche ai materiali di imballaggio. I più attenti sono i  neo genitori con figli piccoli, infatti il 77% conserva gli alimenti dei propri figli in contenitori in vetro ed evita l'acquisto di cibi o bevande in confezioni di plastica.

Il problema della migrazione di sostanze chimiche dalla confezione all'alimento è un problema da non sottovalutare, lo spiega Dieter Schrenk, esperto di farrmacologia e tossicologia dell'Università di Kaiserslautern, in Germania. Il problema però, dice Dieter, era molto più rilevante in passato rispetto ad oggi. Il rischio di contaminazioni alimentari oggi è piuttosto basso, ma non per questo le ricerche si fermeranno,  perchè dal punto di vista scientifico  il tema è da approfondire.

Perchè il vetro è considerato il materiale più sicuro per il confezionamento di cibi e bevande? Perchè esso agisce come una barriera naturale e impermeabile e non interagisce con gli alimenti solidi o liquidi. La Food and Drug Administration negli Stati Uniti, ritiene che il vetro sia l'unico materiale ritenuto davvero sicuro dal punto di vista degli imballaggi alimentari. Quando l'Unione Europea, nel 2011, ha deciso di mettere al bando il BPA (bisfenolo A, composto organico con due gruppi di fenolo, dannoso per la salute) per la produzione dei biberon, ha indicato proprio il vetro come alternativa sicura per la salute. La Commissione Europea sta lavorando alla legislazione relativa alle sostanze chimiche cedute dagli imballaggi alimentari verso il loro contenuto. Il vetro è la soluzione migliore per tutti.

17/03/14

Tumore al seno | Un naso elettronico sensibile tanto quanto una mammografia!

Tumore al seno | Un naso elettronico sensibile tanto quanto una mammografia! Il naso, quello elettronico, è sensibile tanto quanto una mammografia per scovare il cancro al seno! Dicono molto gli odori del corpo umano, riguardo lo stato di salute dell'organismo.

A confermare quanto affermato sopra, non è soltanto l'esperienza clinica di tanti medici, ma anche varie ed efficenti ricerche condotte durante gli anni passati, al punto tale che oggi George Preti, esperto apprezzato da più parti del Monell Chemical Senses Center di Filadelfia, sta cercando di intercettare l'odore tipico del cancro all'ovaio (seno) per poi successivamente dare vita, grazie alla collaborazione del collega Charlie Johnson, un sensore che possa essere utilizzato come “naso elettronico” per avvertirne la presenza di un eventuale tumore e consentirne la diagnosi precoce.

Per intercettare tale odore, il Preti sta avvalendosi della collaborazione del Penn Vet Working Dog Center, dove 4 cani stanno seguendo un programma di addestramento per fiutare la presenza del cancro alle ovaie. In passato, infatti, è stata dimostrata la capacità dei cani di individuare con un'accuratezza elevata eventuali tumori solo dal loro odore. Dopo avere identificata l'essenza cercata Johnson la utilizzerà per programmare il suo prototipo di naso elettronico, un apparecchio che mima l'attività dei recettori presenti nel naso umano. Lo strumento è formato da centinaia di nanotubi in carbonio, ciascuno attaccato a un filamento di Dna in grado di convertire il mix di sostanze chimiche presenti nell'aria in un segnale elettronico.
Tumore al seno

“E' possibile racchiudere il potere del naso di un cane in questo piccolo chip delle dimensioni dell'unghia di un dito”, ha spiegato Petri. Attualmente uno strumento simile, il BreathLink, è stato testato dai ricercatori del Centro Medico dell'Università di Maastricht (Paesi Bassi) nella diagnosi del cancro al seno. I risultati dei test, pubblicati su PLoS One, dimostrano che utilizzarlo è semplice e veloce: la paziente deve semplicemente respirare in un tubo per 2 minuti e la macchina è in grado di confrontare le sostanze presenti nel respiro del paziente con quelle tipiche del cancro alla mammella, stabilendo in soli 10 minuti se la donna è affetta da questa forma tumorale con una precisione eguale a quella di una mammografia, ma senza ricorrere all'uso dei raggi X.

Il cancro non è però l'unica malattia che potrebbe essere riconosciuta dall'odore. Un'analisi pubblicata sulla rivista Sensors da Alphus Wilson, esperto dell'USDA Forest Service e Manuela Baietto, ricercatrice dell'Università degli Studi di Milano, ha fatto il punto della situazione ricordando che la pelle e il sudore di chi sta lottando contro un'infezione può odorare di mele marce che in caso di infezioni alla vescica le urine sanno di ammoniaca e che il diabete conferisce all'alito un odore di acetone simile a quello del solvente per lo smalto per le unghie, mentre l'insufficienza epatica lo fa odorare di pesce crudo.

Non solo, il sudore di chi ha la rosolia ha lo stesso odore delle piume e quello di chi è affetto da schizofrenia di aceto, mentre l'odore della pelle assomiglia a quello della birra stantia in chi ha l'adenite tubercolare, di pane nero appena cotto in chi è affetto da febbre tifoidea e di macelleria in chi ha la febbre gialla. (ilsole24ore)

18/11/13

Anche il "pane quotidiano" inquinato dalla camorra

Dobbiamo diffidare anche del "pane quotidiano", pane inquinato sporco, fatto senza un minimo di regole igieniche. Fa male al cuore sentire che anche il pane, la bella pagnottella che vai a prendere al forno ancora calda, e che consumi a spizzichi quasi a metà prima di tornare a casa e metterlo sulla tavola, puo' essere un ricettacolo di batteri e sostanze chimiche. In tempi come questi vi consiglio di farvi tutto ciò che potete in casa con le vostre mani. Fatelo è più sicuro. 
 A Napoli e provincia sono stati trovati nove forni abusivi, 33 quintali di pane sequestrato e 49 persone denunciate. Tutto gestito dalla camorra. Forni che usano legno verniciato e tossico per cuocere il pane e che lo rivendono in strada non rispettando le norme igienico sanitarie. I sequestri sono stati eseguiti nei comuni di Giugliano, Qualiano, Calvizzano, Afragola, Casavatore, Cicciano, San Giuseppe Vesuviano, Acerra. A Pozzuoli per un forno è stata sospesa l’attività di panificazione per mancanza delle condizioni igienico-sanitarie e delle autorizzazioni amministrative alla vendita.

Pane al forno a legna
 A Torre Annunziata e a Castellammare di Stabia sono stati chiusi 2 panifici per carenze igienico-sanitarie dei laboratori. A Napoli, nella zona del ‘Cavone’, in un panificio sono stati sequestrati 20 chilogrammi di impasto per pane in cattivo stato di conservazione (scongelato e ricongelato più volte). Analoga operazione era stata già effettuata dai militari il 20 ottobre scorso. In quella circostanza i carabinieri sequestrarono 17 forni poiché abusivi o in pessime condizioni igienico-sanitarie, 3.200 chilogrammi di pane, e denunciarono in stato di libertà cinquanta persone. Marco Minicucci, colonnello dei carabinieri, ha dichiarato: “L’azione che stiamo mettendo in atto già da qualche tempo rappresenta una precisa scelta strategica per colpire la panificazione abusiva e per controllare anche quella ‘regolare’ ma è necessario che i cittadini collaborino non alimentando, con l’acquisto del prodotto ‘cattivo’, un circuito illegale e pericoloso per la salute”. I carabinieri hanno poi sottolineato l’importanza per i consumatori di non alimentare il mercato illegale, spiega Minicucci: “I cittadini devono sapere che il pane che abbiamo sequestrato viene spesso realizzato utilizzando legno proveniente da lavori edili, ricavato da mobili, verniciato, insomma con materiale che può provocare danni alla salute”. A gestire questo mercato del pane abusivo è la camorra, spiega il colonnello dei carabinieri: “Come tanti fenomeni anche in questo settore è presente anche la camorra, ma non sempre è così; in tanti casi si registra semplicemente il business illegale di chi tenta di farla franca violando leggi, norme fiscali e sanitarie e tentando un guadagno facile. Oggi (17 novembre, ndr) abbiamo ampliato il raggio d’azione rispetto alla volta precedente cercando di intercettare gli abusivi ma anche controllando i ‘regolari’ che violano le leggi; abbiamo controllato anche i supermercati ed i ristoranti che in taluni casi si fanno portare il pane con mezzi di fortuna, sporchi e senza il rispetto degli standard di sicurezza e igiene”.
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