In occasione
della Settimana Mondiale del Cervello, in corso dal 10 al 16 marzo su tutto il
territorio nazionale, è stata presentata a Roma un’interessante
ricerca condotta dai medici neurologi dello Istituto di
biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche
(Ibcn-Cnr), relativa al rapporto tra attività fisica e produzione di cellule staminali
da parte del cervello.
Lo studio, coordinato dal professor Stefano Farioli-Vecchioli in
collaborazione con il dottor Vincenzo Cestari dell'università Sapienza di Roma,
ha dimostrato che l’attività fisica e, in particolare la corsa, oltre a
stimolare la produzione di neuroni, favorisce un’iper-proliferazione delle
cellule staminali, ritardando il processo d’invecchiamento e favorendo un miglioramento
dell’attività celebrale legata alla memoria.
Grazie alla ricerca si è potuto dimostrare che la
degenerazione neuronale in età adulta non è un processo necessariamente
irreversibile dato che: “ Un esercizio fisico aerobico come la corsa blocca il
processo di invecchiamento e stimola una massiccia produzione di nuove cellule
staminali nervose nell’ippocampo, aumentando le prestazioni mnemoniche” come ha
dichiarato Stefano Farioli-Vecchioli. Si aprono nuovi scenari per la medicina rigenerativa neuronale. I risultati della ricerca, infatti, avranno un’influenza molto importante sugli studi relativi alle patologie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer; il passo successivo sarà osservare e valutare se le cellule staminali iper-attivate possono avere effetti terapeutici validi nella prevenzione e cura di queste malattie.
Questi e altri argomenti quali epilessia, sclerosi multipla, disturbi cognitivi e disordini della memoria, rapporto tra cervello e linguaggio, pensiero e ricordo, differenze
di genere, prevenzione dei danni celebrali, saranno affrontati e discussi
durante la Settima Mondiale del Cervello, promossa in Italia dalla Società
Italiana di Neurologia, con tutta una serie di appuntamenti, incontri e seminari anche all’interno delle scuole, per una maggiore consapevolezza e conoscenza del nostro organo più complesso.