Il-Trafiletto

10/01/14

Il vice premier minaccia la separazione immediata dal Governo se Pd introduce le nozze gay

Alfano: sarà crisi di governo se il Pd introdurrà nozze gay. E si fida di Renzi sulla legge elettorale 

“Noi in questo momento siamo in un Governo con la sinistra. Se non ci fossimo noi, la sinistra senza di noi riterrebbe normale legalizzare la canna, i matrimoni gay, le adozioni tra le coppie gay e aprire le frontiere agli immigrati”. Così il leader del Ncd Angelino Alfano. “Questo è il riformismo della sinistra, noi siamo dall’altra parte. In questi 13 mesi noi abbiamo fatto da scudo a tutto questo”, aggiunge Alfano. “In questo momento siamo alle perifrasi, è la stessa zuppa di sempre il jobs act e lo dimostra l’apertura da parte della Cgil". “Di fronte a tutto ciò che sta succedendo, il problema delle sedie nel governo non credo sia emergenziale. Se qualcuno lo porrà lo affronteremo. Ma non credo sia essenziale nel 2014. Quanto a me - continua - non ho incarichi nel mio partito. Ho deciso di continuare a occuparmi della vicenda del governo che è fondamentale”. Poi l'apertura a Renzi: “Ci va bene un’agenda dei tempi della legge elettorale che chiuda il percorso alla Camera nella prima settimana di febbraio. E’ la nostra apertura a Renzi: ci fidiamo e siamo convinti che Renzi non userà l’approvazione rapida della legge per tornare al voto. Non so da dove il Pd abbia tratto la convinzione” che Ncd vuole rinviare.

09/01/14

Fibre contro l'asma

Una dieta ricca di fibre oltre a proteggere, com'è noto, da malattie cardiovascolari e patologie intestinali, aiuta a prevenire l'infiammazione delle vie respiratore e ridurre l'asma, stimolando la flora batterica intestinale e favorendo la produzione di acidi grassi in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario.
A renderlo noto l'Università di Losanna, in Svizzera, grazie alla ricerca condotta dal team di ricercatori guidato da Benjamin Marsland. Dalla ricerca sperimentale si è potuto osservare come una alimentazione ricca di fibre influenzi la flora intestinale a produrre batteri buoni che, entrando in circolazione attraverso il flusso sanguigno, attivano un'efficace risposta immunitaria che riduce i rischi di irritazione e infiammazione delle vie respiratore e, quindi, il presentarsi dell'asma. 
 
Questo processo è legato al tipo di alimentazione: una dieta troppo "pesante", caratterizzata perlopiù da cibi preconfezionati e povera di fibre, inficia la flora batterica intestinale riducendone la capacità di produzione di quei batteri "buoni" in grado di attivare il sistema immunitario dell'organismo, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Per la nostra salute via libera, quindi, a orzo, farro, pasta e pane integrale, carciofi, lenticchie, piselli, banane, carote, lamponi ecc. Alimenti che oltre a rafforzare le nostre difese, saziano e aiutano a mantenersi in forma. 

Un bel risparmio per il Tesoro con il mini-spread: sono 1,5 milioni all’anno!

Un bel risparmio davvero per il Tesoro l’introduzione del mini-spread!
Sono la bellezza di 1,5 milioni € l’anno il frutto derivante dalla discesa dello spread BTp-Bund sotto quota 200 punti base è un bel segnale, non soltanto perché è un evidente sintomo di calma, di un certo ritorno alla normalità sui mercati e di fiducia nei confronti dell’Italia, ma anche perché visto tale risultato in prospettiva può consentire al Tesoro italiano un risparmio davvero importante e significativo in ottica della gestione del debito pubblico.

Se il livello dei tassi di questi giorni dovesse essere confermato per tutto il 2014, lo Stato Italiano potrebbe arrivare a risparmiare una cifra fino a 1,5 miliardi di euro l'anno sulle emissioni a medio-lungo termine da effettuare nei prossimi 12 mesi rispetto a quanto speso nel 2013.

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Mini spread
Attenzione al tasso, non allo spread.
La relazione fra il famigerato spread e le spese del Tesoro non è immediata come spesso ci si vuol fare credere. Non fosse altro perché si parla di un differenziale, che può scendere tanto per un abbassamento dei tassi di interesse praticati sul debito italiano (che è poi ciò che importa ai fini delle casse dello Stato), quanto per una crescita dei rendimenti tedeschi (che invece è per noi ininfluente).

Sulla riduzione della forbice alla quale abbiamo assistito di recente ha in effetti influito in parte il rialzo del Bund (ieri il decennale tedesco valeva l'1,89% rispetto all'1,30% al quale era scivolato in primavera), ma anche per fortuna il calo dei tassi dei bond sovrani di casa nostra: il BTp decennale è sceso sotto al 4%, ma i rendimenti sono in genere tornati sui livelli pre-crisi lungo tutta la curva.

Così, ad esempio, un BTp a 2 anni rende oggi attorno all'1% rispetto all'1,57% medio registrato nel 2013; un titolo del Tesoro a 5 anni è sceso al 2,43% dal 3,06%, uno a 15 anni al 4,26% dal 4,59% e uno a 30 anni al 4,74% dal 5,02 per cento. Allo Stato in sé non importa però tanto l'effetto positivo sullo stock di debito esistente, quello infatti è stato già collocato presso gli investitori, quanto l'impatto sulle emissioni programmate per il 2014: è su quei titoli che si potrà risparmiare, collocandoli presso il pubblico a un prezzo più elevato, offrendo loro un rendimento più basso e quindi riducendo le spese sugli interessi da corrispondere nel 2014 e soprattutto negli anni successivi fino alla scadenza dei titoli.

Non illudiamoci: è soltanto una goccia nel mare del debito.
Per questo, volendo effettuare una stima dei risparmi, è essenziale capire quanto il Ministero delle Finanze si avvia a collocare a medio-lungo termine dopo i 245 miliardi del 2013. Le previsioni degli analisti sull'ammontare lordo complessivo di BTp, CTz e CcT variano fra i 240 e i 260 miliardi: una cifra che, se non si vuol tener conto delle differenti scadenze dei titoli, può essere moltiplicata idealmente per il rendimento dei BTp a 7 anni, visto che è quello che più si avvicina alla durata media del debito residuo italiano (era di 6,43 anni a fine dicembre, ma il Tesoro ha dichiarato di volerla di nuovo aumentare).

Quest'ultimo valeva ieri il 2,97% rispetto al 3,54% medio registrato nel 2013, una differenza che proietterebbe appunto i «risparmi» del Tesoro fino a 1,5 miliardi. Si tratta in effetti di una goccia nel mare magno del debito pubblico italiano che sfiora i 2.000 miliardi di euro (di cui 1.723 miliardi in titoli di Stato) e anche rispetto ai quasi 90 miliardi di interessi (oltre il 5% del Pil) che il Tesoro deve sborsare ogni anno: abbattere questo muro richiederà anni, se non decenni, ma è pur sempre qualcosa.

Comprare un auto nuova: purché sia hi-tech!

Comprare un’auto nuova? Si, a patto che sia hi-tech! Da un'indagine di mercato, pare che sia venuto alla luce questo particolare che alla fine non dovrebbe sorprendere più di tanto, che evidenzia come gli automobilisti tengono in alta considerazione prima di un acquisto di auto nuova, la dotazione tecnologica, particolarmente per quel che riguarda la connettività: uno su due vorrebbe il "pilota automatico".
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Auto hi-tech
Le automobili connesse e impreziosite di dotazioni tecnologiche sono una realtà ormai più che affermata, una componente sempre più determinante del panorama automobilistico. Una risorsa di importanza vitale per le case costruttrici. Lo affermano gli ultimi annunci in arrivo dal Ces di Las Vegas e lo ribadisce uno studio di Accenture eseguito su un campione di oltre 14.000 automobilisti di 12 Paesi, tra cui l'Italia. Il risultato della ricerca è il seguente: oltre un 1/3 degli intervistati, il 39% per l’esattezza (la percentuale sale al 54% per il campione italiano), vogliono vetture con il massimo di hi-tech e considerano questo aspetto il primo passo prima di compiere la propria scelta di un auto nuova.

Tradotte in ottica mercato, tali volontà, mettono in luce, secondo gli esperti della società di consulenza americana, la presenza di una domanda ad alto potenziale, che può interessare positivamente non solo i produttori di auto ma anche i fornitori di servizi di manutenzione e i rivenditori. Una sorta di volano, quindi, per tutta l'industria automotive che deve ancora trovare adeguato riscontro a livello di offerta in concessionaria, anche se i modelli di auto etichettabili come connesse già disponibili sono già molti.

Cina, Brasile, Indonesia e Malesia sono, in ogni caso, i Paesi che hanno espresso il più forte interesse per le tecnologie in-car, di fatto una novità assoluta nei mercati cosiddetti emergenti. In linea generale gli automobilisti sono maggiormente interessati (lo dice il 90% del campione) alla possibilità di avere qualche funzione di guida autonoma, e nella fattispecie sistemi di frenata di emergenza e anti collisione e parcheggio completamente automatico. Molto gettonata, dal 75% degli automobilisti censiti, è anche un'altra voce dell'infotainment di bordo, e più precisamente le informazioni sullo stato di salute della vettura. Al 59% degli utenti piacerebbe invece disporre di un sistema di comunicazione car to car, il 57% aspira a connettersi in Rete dal monitor del cruscotto, il 56% di poter dettare email al computer di bordo mentre si sta guidando (il 35% già dispone di queste funzioni) e il 63% sogna di controllare le funzioni dello smartphone direttamente dal volante (solo il 17% del campione dichiara di usufruire di tali funzionalità sin d'ora). Il 46%, e tale dato va forse letto in relazione al fenomeno del momento, quello delle auto che si guidano da sole, cita infine il pilota automatico come tecnologia desiderata a bordo della propria auto.

Guardando alle tecnologie già accessibili a bordo, la metà esatta degli utenti ritiene importante e necessaria (facendone già uso) la presenza di un sistema di info traffic aggiornato in tempo reale mentre il 30% afferma di ricorrere sin d'ora a servizi di assistenza remota (e il 31% dice di essere molto interessato ad usarli) e il 13% fa uso di servizi telematici per la reportistica dello stato di salute della vettura (con un 39% di utenti molto interessati). Entertainment (musica, giochi, social network) e information (news) sono servizi online e on demand che oltre un terzo degli automobilisti confermano di utilizzare già oggi. E un ulteriore 25% è attratto dall'idea di iniziare a farlo. C'è quindi anche un 11% di utenti che assicura di fruire di servizi di elearning direttamente dal cruscotto.
Curioso, e significativo, il fatto che la forma di pagamento preferita per i servizi connessi in auto (con una percentuale del 28%) sia quella dell'addebito mensile su carta di credito o conto PayPal, segno di una certa affezione alle modalità di consumo del traffico dati su dispositivo mobile.

Driver italiani molto sensibili alle funzionalità automatiche.
Quanto agli automobilisti nostrani, l'81% vorrebbe poter contare da subito sugli aggiornamenti sul traffico in tempo reale per la segnalazione di congestioni e incidenti e il 31% sui sistemi di rilevazione degli autovelox. Il 67% sarebbe invece felice di poter disporre di sistemi di parcheggio automatici e l'89% di funzioni di arresto automatico della vettura e relativa attivazione della chiamata di emergenza in caso di necessità. Il 74%, dato che suona strano ma non troppo, vorrebbe avere a bordo una scatola nera per monitorare la guida e ridurre i premi assicurativi.

Chi ha già investito su auto con una certa dotazione tecnologica sfrutta nel 33% dei casi i servizi legati all'entertainment, come musica, giochi e internet (un ulteriore 27% del campione dichiara che se ne servirà presto) e nel 42% dei casi servizi che consentono di accendere e attivare comandi da remoto. Solo il 15%, invece, ha già adottato (il 34% lo farà a breve) sistemi che monitorano lo stato di salute e di manutenzione della vettura. E questa, forse, è la percentuale che più stona rispetto al principio che vede le auto connesse come un passo in avanti sostanziale per migliorare la sicurezza di veicoli e di chi vi sta a bordo.

Calcio cade l'ultimo tabù: Hitzlsperger decide di fare coming out!

Calcio cade l'ultimo tabù: Hitzlsperger decide di fare coming out!
Tutta la Germania solidale il calciatore che esordisce cosi: «E’ arrivato il momento di fare coming out » Intanto l’associazione calciatori invita a mantenere la situazione nei dettami della consapevolezza che dinanzi a scelte del genere, che denotano grande senso di maturià evitando di speculare al riguardo: «Serve maturità, niente gossip».

Cade dunque l’ultimo tabù nel mondo dei cosidetti uomini duri del calcio: Thomas Hitzlsperger ex calciatore della nazionale tedesca, e della Lazio, ha preso la decisione di fare, come si usa dire in gergo, coming-out, quattro mesi dopo avere "appeso le scarpette al chiodo". «Voglio dichiarare la mia omosessualità», ha annunciato in una intervista alla Zeit.
Una marea di commenti si è riversata sulla rete e dal governo tedesco è arrivata anche "l'approvazione" della cancelliera Angela Merkel. «Viviamo in un paese in cui nessuno deve avere paura di dichiarare la propria sessualità solo per timore dell’intolleranza», ha detto il suo portavoce Steffen Seibert. Hitzlsperger (31 anni) ha motivato il suo passo col desiderio di «portare avanti la discussione sull’omosessualità fra gli sportivi professionisti». Farlo alla fine della carriera gli sembrava il momento giusto anche perché presto ci saranno le «Olimpiadi di Sochi e penso ci sia bisogno di voci critiche contro le campagne di vari governi contro gli omosessuali».

Hitzlsperger
Dichiarazioni di solidarietà e approvazione sono piovute da colleghi, funzionari del calcio, politici e la comunità gay. «Non mi sono mai vergognato per essere quello che sono», ha detto Hitzlsperger alla Zeit, rivelando che «solo negli ultimi anni ho realizzato che preferivo vivere con un uomo».

Voci sul suo conto circolavano già dal campionato del 2007, quando era capitano del VfB Stuttgart, dopo che si era separato dalla ragazza poco prima della data di nozze. Convivere con questa consapevolezza nel calcio non è stato facile: «rifletta, 20 ragazzi a un tavolo che bevono, uno lascia fare alla maggioranza fino a che le battute sono almeno un po’ spiritose e tutte quelle sciocchezze sugli omosessuali non sono eccessivamente offensive. Ma di fatto, nel nostro sport un omosessuale è considerato un “palle mosce”....». «In Inghilterra, Germania o Italia l’omosessualità non è un tema serio, certo non negli spogliatoi», nel calcio viene «semplicemente ignorata», dice precisando di non conoscere nessun calciatore che ne ha fatto un tema.

«Chi capisce il clima in una squadra sa anche cosa è il caso di dire, la pressione di gruppo è enorme, e lo stesso fra i parenti», ha detto per spiegare perché c’ha messo tanto a uscire allo scoperto: «ma c’è una differenza fra tacere e mentire». Nella la sua carriera attiva - da giovane nel Bayern Monaco, nel 2000 alla Aston Villa, poi capitano del VfB Stuttgart, quindi Lazio, VfL Wolfsburg e, nel 2012, Fc Everton, oltre a 52 partite nella nazionale fra il 2004 e il 2010. Hitzlsperger non si è mai dichiarato, neanche con l’allenatore Joachim Loew e il manager Oliver Bierhoff. «Si è rivolto a noi solo dopo la fine della sua carriera e ci ha informati, merita riconoscimento e rispetto, approvo questo passo», ha detto Bierhoff.

Thomas ha preso una decisione personale «e in una società tollerante dovrebbe essere rispettato», ha detto Loew. Per lui come ct quel che conta sono solo «le prestazioni sportive e il comportamento sociale di un giocatore e Thomas è sempre stato un professionista ambizioso e affidabile», ha aggiunto. Solidarietà anche dai funzionari del calcio tedesco e dagli ex colleghi in Italia. «Siamo nel 2014, lo sport e il calcio devono affrontare la questione con maturità senza scadere nel gossip», ha detto il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi: il suo coming out «è positivo», anche «il calcio deve dare segnali d’integrazione». Tommaso Rocchi, ex capitano della Lazio, ammette di essere stato colto di sorpresa dall’annuncio: «Non me ne sono mai accorto». «Ognuno è libero di fare quello che crede, non ci sono mai stati problemi, penso che uno deve essere a posto con se stesso, ognuno è libero di essere quello che si sente», ha detto. «Decisione coraggiosa e giusta», le parole di Podolski, compagno di nazionale.
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