Il-Trafiletto

05/12/13

Vivere sulla Luna? Magari…la verdura già c’è il resto lo portate voi!

Vivere sulla Luna? Magari…la verdura già c’è il resto lo portate voi! Se mai un domani l’umano essere dovesse prendere la decisione, di fare i bagagli e traslocare in una residenza Lunare, quanto meno avranno belle e pronte delle erbette per insaporire i pasti che si porteranno dietro. Almeno, pare che questo sarà possibile se l’esito dell'esperimento in programma per il 2015 dalla Nasa dovesse andare a buon fine: l'agenzia spaziale USA, in collaborazione con l'équipe del Lunar Plant Growth Habitat, infatti, ha tutta l’intenzione di piantare e coltivare sul suolo lunare, tutta una una serie di contenitori delle dimensioni di un barattolo da caffè, contenenti semi, ma anche fotocamere e sensori per tenerne sotto controllo lo sviluppo e la crescita.
Rape, basilico e arabetta (arabidopsis, già molto usata nelle ricerche scientifiche) sono le piante preferite dai ricercatori per eseguire l’esperimento: la crescita avverrà in un habitat autosufficiente, un contenitore del peso di circa 1kg, che sarà trasportato sulla Luna da un veicolo spaziale. Per ridurre i tempi della missione, stavolta la Nasa ha volto la sua attenzione ad un sistema di viaggio non del tutto convenzionale.
Verdure sul suolo lunare

“Come possiamo mandare le piante sulla Luna il prima possibile?”, svelano di essersi chiesti all'agenzia spaziale americana. Presto fatto,“Con l’autostop! Grazie a Google, infatti, possiamo fare riferimento ad uno dei futuri viaggi sulla Luna che verranno realizzati dalle compagnie in competizione nel Google Lunar X-Prize”.
 
Si tratta del concorso, organizzato e finanziato dal colosso di Montain View con scadenza il 31 dicembre 2015, offre infatti un premio in denaro all'azienda che riuscirà ad atterrare in modo sicuro sulla Luna, viaggiare 500 metri sopra o sotto la superficie del satellite e inviare alla Terra due campioni di suolo. Premi bonus si potranno ottenere esaminando reperti, sopravvivendo alla fredda notte lunare e completando missioni secondarie sulla Terra o nello Spazio.

Una volta sulla Luna, i semi trasportati saranno irrigati di acqua e avranno a disposizione abbastanza aria per garantire almeno cinque giorni di crescita alle piantine. Lo sviluppo sarà monitorato per circa dieci giorni e confrontato con i dati ottenuti sulla Terra, tramite fotografie scattate a intervalli regolari. Secondo la Nasa, grazie questo esperimento la comunità scientifica otterrà più conoscenze sulle piante e maggiori informazioni sulle possibilità di vita sul nostro satellite: “Gli esseri umani possono vivere e lavorare sulla Luna? Non solo per una vacanza di pochi giorni, ma rimanere per decenni? Il primo passo per trovare una risposta è inviare piante, sensibili quanto gli esseri umani – se non di più – alle condizioni ambientali. I vegetali, per esempio, contengono materiale genetico che può essere danneggiato dalle radiazioni quanto quello degli umani”.


04/12/13

Ipotesi shock dello scienziato McCarthy | Siamo incrociati con scimmie e maiali

 Secondo lo scienziato McCarthy della University of Georgia, uno dei più autorevoli esperti mondiali in ibridazione animale, noi siamo un po' scimpanzé e un po' suini, originati con un processo di ibridazione in un momento imprecisato della storia umana.
Secondo l'esperto di ibridazione avremmo molti tratti in comune coi primati, ma anche molti diversi. Che si chiede, sul suo sito: "Siamo ibridi?". La risposta ancora non c'è ma gli indizi sono molti, secondo il ricercatore.
La specie umana, secondo lo scienziato, sarebbe cominciata da un incrocio fra un suino maschio e una femmina di scimpanzè. Una tesi alquanto stramba, ma a sostenerne l'impianto ci sono alcuni dati rilevanti. 
Ad esempio, mentre gli umani hanno molte caratteristiche in comune con gli scimpanzè, c'è anche un numero molto grande di caratteristiche distintive che non si trovano negli altri primati.

maiale-scimmia-uomo
Queste caratteristiche, secondo lo studioso, sono molto probabilmente il risultato di un'origine ibrida in qualche punto della storia evoluzionistica umana. Ma poi ad arricchire il quadro arriva l'elemento suino. McCarthy suggerisce che un animale possiede tutti i tratti che distinguono gli umani dai loro primati cugini, ed è il maiale. Come si legge sul suo sito Macroevolution, oltre alle caratteristiche più evidenti, come pelle senza peli e uno spesso strato di grasso sottocutaneo, ci sono altri segni di similitudine con i maiali nella struttura della pelle e degli organi. A proposito dell'infertilità degli ibridi, McCarthy spiega che non tutti gli ibridi sono sterili, e in molti casi gli animali ibridi sono capaci di accoppiarsi con animali della specie dei genitori e, dopo molte generazioni, potrebbero anche accoppiarsi fra loro.

Dallo spazio infinito per capire un vulcano!

Comprendere l’attività di un vulcano? Proviamoci dallo spazio! Facendo uso contemporaneo di dati satellitari e misurazioni al suolo, il risultato pare venire in aiuto a comprendere le possibili risalite di magma che precedono la ripresa dell'attività eruttiva del Siculo vulcano,  l’Etna. Questo è quel che riporta uno studio che ha preso vita dalla collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche (ovvero il Cnr), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e l’Agenzia spaziale italiana (Asi) che è stato reso pubblico attraverso un articolo sulla rivista Scientific Reports di Nature.
Comprendere la struttura interna di un vulcano e il suo funzionamento è soltanto uno dei traguardi principali degli studi vulcanologici. A tal proposito i ricercatori possono fare uso soltanto su informazioni ottenute sulla superficie del vulcano e sull’analisi dei prodotti emessi (lava, gas, cenere, …).
Eruzione vulcanica

Questo specifico studio, per la prima volta, fa uso sinergicamente le misure della deformazione del suolo, il cui calcolo viene utilizzato tramite i dati ottenuti da radar satellitari come Ers/Envisat e Cosmo-SkyMed, oltre le informazioni sulle piccole variazioni del campo gravitazionale le cui misure sono recepite in prossimità della superficie del vulcano.

“Uno degli strumenti più importanti per la comprensione dei fenomeni che avvengono in profondità è lo studio delle deformazioni della superficie terrestre”, spiega Eugenio Sansosti del Cnr, “Deformazioni del suolo anche molto piccole, fino ad un centimetro, possono essere misurate dallo Spazio utilizzando sensori radar ad apertura sintetica, chiamati Sar, montati a bordo di satelliti”.

È per questo che l’Etna è costantemente monitorato dai satelliti della costellazione dell’Asi Cosmo-SkyMed che dal 2009 acquisiscono con estrema regolarità, sul vulcano italiano.
Piccole variazioni della superficie terrestre sono l’effetto misurabile di vari processi geofisici, spesso complessi e sovrapposti. Tuttavia, nonostante l’estrema precisione delle tecniche Sar satellitari, non sempre fenomeni importanti, quali la risalita di magma in un vulcano, danno luogo a deformazioni del suolo significative.

“È proprio in questi casi che l’integrazione con altri dati fornisce i risultati più interessanti”, prosegue Sansosti. “Nel nostro lavoro, in aggiunta ai dati Sar, abbiamo utilizzato dati gravimetrici raccolti dall’Ingv. Con tali dati, che misurano le variazioni del campo gravitazionale, è possibile avere una stima delle masse magmatiche presenti sotto la superficie del vulcano. Questo permette di individuare fenomeni di risalita del magma anche se non causano deformazioni del suolo misurabili”.

Un lavoro che apre nuove prospettive per la comprensione del funzionamento dei vulcani. La risalita di magma, tuttavia, non è l’unico fenomeno che causa variazioni della superficie terrestre e del campo gravitazionale. “In un sistema vulcanico così complesso come l’Etna, molti sono i fattori che influenzano questi parametri”, spiega Gilda Currenti dell’Ingv: “La capacità di creare nuovi modelli numerici che permettano, mediante simulazioni al computer, di separare i diversi fenomeni che avvengono contemporaneamente, permetterà di capire con maggiore precisione quando il vulcano inizierà una nuova fase eruttiva”. Ed è questa la sfida per il futuro.

Questo studio è stato co-finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana tramite il progetto Sar4Volcanoes che ha anche messo a disposizione i dati Sar acquisiti dai satelliti Cosmo-SkyMed. Per favorire la conoscenza dei fenomeni vulcanici, l’Asi aderisce all'iniziativa internazionale Supersites, mettendo a disposizione della comunità scientifica internazionale i dati della missione Cosmo-Skymed su alcuni vulcani nel mondo come Hawaii e Islanda.





400 assunzioni in Spagna! L’Ikea prova a dare una mano contro la disoccupazione nella penisola iberica.

400 assunzioni in Spagna! La notizia annunciata da parte dell’Ikea che vuole inaugurare il suo nuovo punto vendita nella penisola iberica con la bellezza di 400 posti di lavoro in una Spagna ferita da un livello di disoccupazione senza memoria nella sua storia!
Tutto ciò ha fatto si che si catapultassero ben 20mila candidature online in soli due giorni. Come è ovvio il risultato non poteva essere altrimenti che l’intasamento: il server si è bloccato e la società è stata costretta a sospendere la procedura di assunzione. Questo è quel che ha reso noto oggi il colosso svedese.
Ikea aveva proposto soltanto nella giornata di ieri in rete, online un formulario per i candidati a un posto di lavoro nel nuovo punto vendita che aprirà all’inizio del 2014 a Alfafar, nella regione di Valencia, esattamente nella Spagna orientale, dove la disoccupazione la fa da padrona sfiorando il 28%.
«Abbiamo ricevuto talmente tante candidature che il nostro server si è bloccato» ha spiegato Ikea in un messaggio su Facebook.
Ikea prova a sostenere la Spagna

«Abbiamo temporaneamente sospeso la procedura fino a quando non troveremo una soluzione», ha precisato il portavoce di Ikea Spagna, Rodrigo Sanchez.
«Abbiamo ricevuto 20mila candidature in soli due giorni» per soli 400 posti offerti, ha aggiunto. Un numero record se si pensa che 50mila persone - nel 2009 - avevano tentato di accaparrarsi un posto nel negozio Ikea di Jerez, nel sud della Spagna, ma con la differenza che le candidature erano state presentate lungo un intero mese.

Con Alfafar diventeranno 16 i punti vendita Ikea in Spagna. Contando su un investimento di 80 milioni di euro, il negozio di Alfafar dovrebbe dare vita a 400 posti di lavoro diretti e 80 indiretti. Una prospettiva da non poco conto in un Paese affogato dalla crisi dal 2008 e afflitto da un tasso di disoccupazione del 25,98%.





Bocciatura di quel…Porcellum che non è altro!

Bocciato! Si ripresenti quando sarà decentemente presentabile. Questa la sentenza definitiva, Porcellum bocciato all’unanimità.
La Corte costituzionale, mentre attende la sentenza definitiva riguardo il ricorso avverso all'attuale sistema elettorale, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale sia del meccanismo facente riferimento al premio di maggioranza del 55% che entra in vigore indipendentemente dai voti ottenuti (a livello nazionale alla Camera e regione per regione al Senato) sia del meccanismo delle liste bloccate «nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza». Si torna dunque a un proporzionale più “decente” con una sola preferenza.
Quali effetti giuridici posticipati si potranno avere.
Porcellum bocciato

Nonostante i giudici costituzionali hanno preso la decisione di dare un lasso di tempo supplementare al Parlamento, sia pure ai limiti del tempo consentito: gli effetti giuridici si potranno avere solo dopo la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane.

«Il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali», fa notare la Consulta scegliendo la strada più diplomatica del «garbo istituzionale».
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