Il-Trafiletto
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06/06/14

6 giugno 1944 - 6 giugno 2014. con "l'operazione Overlord" inizia lo sbarco in Normandia. 70 anni.

La mattina di martedì 6 giugno 1944 ebbe inizio l'operazione Overlord, più famosa come lo sbarco in Normandia, effettuato dagli alleati contro le forze tedesche di Hitler. Settecento navi da guerra pronte a difendere cinquemila piroscafi, aiutate da tredicimila aeroplani con centocinquantamila uomini, in tutto tre milioni di soldati, due dei quali americani, gli altri distribuiti tra francesi, inglesi, norvegesi, polacchi, cecoslovacchi. Fu la svolta decisiva della seconda guerra mondiale, ma fu decisamente pagata con il sangue. Un enorme successo militare conseguito molto intelligentemente dalle truppe alleate che riuscirono ad ingannare le truppe tedesche circa il luogo dello sbarco. Mentre gli americani avevano intenzione di sbarcare a Calais, andando direttamente incontro alle truppe tedesche, gli inglesi scelsero le spiagge della Normandia, secondo loro più penetrabili. Infatti fu deciso secondo il volere inglese nell'agosto del 1943, alla Conferenza di Quebec. L'operazione Overlord inizio alla mezzanotte del 5 giugno e fu portata avanti in tutti i minimi particolari. alle 6,30 di mattina gli uomini di Roosevelt toccarono il suolo francese e cominciarono ad infrangere la resistenza tedesca. Il prezzo pagato per questa operazione fu di 10300 vittime, delle quali 6600 americane e 2700 inglesi. Ancora oggi chi si reca in Normandia per turismo può rivivere i momenti e i ricordi di quella notte. Infatti ancor oggi le spiagge sono indicate nelle cartine con i nomi in codice durante l'invasione, può vistare cimiteri con croci bianche e stelle di David, addirittura le strade portano i nomi delle unità che combatterono.

10/04/14

Oltre il camminare | Oltre a camminare per un robot c'è molto di più!

Oltre a camminare per un robot esiste ben altro! Dopo averli visti dunque camminare e barcamenarsi in terreni più o meno stabili e sconnessi, i robot possono andare ben oltre tutto ciò, in quanto si sa, con le gambe non si risce a fare tutto.

Per essere utile un robot ha la necessità di avere la padronanza anche delle braccia e delle mani. Decenni di robotica industriale ci hanno fornito moltissima esperienza su come controllare e manipolare gli oggetti con un braccio robotico. Adesso esistono anche mani robotiche molto realistiche, dotate di 5 dita, come quelle del robot SAR-401, un robot umanoide per la telepresenza, sviluppato in Russia, che quest'anno andrà con gli astronauti sulla Stazione spaziale internazionale per assisterli nelle operazioni più pericolose nello spazio.
SAR-401

SAR-401 è capace di sollevare 10kg nella gravità terrestre dimostrandosi forte ed abile, potendolo telecomandare con un'apposito guanto. Qualunque movimento si compia con le mani, quelle di SAR-401 lo imiteranno! Ma nonostante tutta l'agilità, queste mani robotiche sono prive di sensori che permetterebbero agli astronauti di provare le stesse sensazioni delle dita artificiali.

Tuttavia, c'è sempre spazio per migliorare perfino la deambulazione, come spiega Raibert: "ci servono fonti di energia migliori, attuatori migliori e sistemi di controllo migliori. Tutte queste cose devono collaborare per consentire ai robot di percorrere distanze utili, portare carichi significativi e lavorare in ambienti complessi
Nel prossimo post proveremo a vedere come pensa un robot!

23/03/14

Telecom “guarda” a Metroweb e al business della fibra ottica.

L’ad Patuano non conferma: sono soltanto rumors di mercato!
Il risiko della Telecom e alla possibilità di un suo possibile ingresso in Metroweb, la società che possiede e gestisce nell’area metropolitana di Milano la più grande rete in fibra ottica a livello europeo con oltre 3.200 km di infrastrutture civili e 7.200 km di cavi, tutto sarebbe per adesso oggetto di uno studio interno mentre non risultano essere stati avviati contatti tra le due società.

“Sono soltanto rumors di mercato e come tali non li commentiamo”, dichiara l’ad di Telecom Marco Patuano che su un altro fronte caldo, quello del rinnovo del Cda con la nomina del nuovo presidente, fa un’apertura di credito a Vito Gamberale, candidato da Marco Fossati. “Quella di Gamberale è la scelta di un uomo di cui non si può certo dire che di Telecom non ne capisca”, risponde alla domanda riguardo il fatto che la candidatura sia come un gesto distensivo da parte di Findim.
Telecom Italia

Quanto alla lista dell’azionista di maggioranza Telco, con capolista Giuseppe Recchi e nella quale è confermato lo stesso Patuano, l’ad ha commentato: “abbiamo una bella lista, sono molto contento”. “Si è attenuta alle raccomandazioni del Cda uscente: è un buon esempio di corporate governance per il nostro Paese”.

Ma tornando al risiko, l’ipotesi vorrebbe Telecom studiare la possibilità di acquistare una quota di minoranza in Metroweb, oggi controllata al 58% da F2i guidato da Gamberale e al 46,2% dal Fondo Strategico Italiano. A meno di un mese dalla fine del suo mandato è peraltro improbabile che il Cda realizzi un’operazione straordinaria di questa portata e per adesso nessun contatto pare sia stato avviato tra le due società.
Fin’ora il “trait d’union tra i due gruppi era stata l’ipotesi di una creazione di una società della rete, rimasta sotto-traccia anche quando è stato stoppato il progetto di scorporo della rete.

06/12/13

Dopo la maxi multa le banche rischiano la class action.

Dopo la maxi-multa da 1,71 miliardi di euro complessivi che si è abbattuta sulle banche, adesso le stesse rischiano di trovare dietro l’angolo anche il provvedimento di class action nei loro confronti: così la Commissione Europea ha sanzionato nei confronti di 6 grandi istituti di credito internazionali per aver manipolato, tramite la costituzione di due cartelli, i tassi interbancari Euribor e Tibor in yen utilizzati in mutui immobiliari e derivati. A fare da cassa di risonanza alla multa comminata a questi istituti di credito, potrebbe giungere una seconda batosta, nel caso in cui le autorità europee dovessero decidere di rimborsare gli eventuali danni ai clienti di prodotti finanziari, come i prestiti o i mutui ancorati all'Euribor. Ma non finisce qui: non è detto che ci sia finanche la possibilità di ulteriori cause civili e class action direttamente dai cittadini interessati.
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Commissione Europea
«È ancora troppo presto per capire se saranno previsti dei risarcimenti per i consumatori», commenta Vincenzo Somma, direttore della divisione finanziaria di Altroconsumo. Secondo Somma, la strada delle class action è lunga e costosa: «Meglio sperare che siano le stesse autorità europee a intervenire, chiedendo alle banche di restituire il maltolto, ovvero gli interessi i cui tassi sono stati manipolati, senza necessità di intentare cause collettive da parte degli utenti danneggiati».

Viene da chiedersi quanto sia probabile una simile eventualità. Somma si dice fiducioso: « Se dovessi guardare al sistema giuridico italiano sì, sarebbe difficile. Ma ripongo le speranze nell'Europa, che è spesso contraddistinta da dinamiche di grande pragmatismo quando si tratta di intervenire su questioni del genere».

Il responsabile di Altroconsumo ritiene che la decisione della Commissione, e lo scandalo che ne consegue, minino ulteriormente la fiducia degli utenti nel settore finanziario. «I consumatori sono sfiduciati già dal 2008. Movimenti come Occupy Wall Street fanno di tutta l'erba un fascio, ma poi arrivano sentenze come questa che forse danno loro ragione. La multa potrebbe, certo, restituire fiducia almeno nelle istituzioni di vigilanza; ma potrebbe anche essere un boomerang se alla fine dei conti gli utenti danneggiati non ricevessero alcun rimborso».

Più critico il parere di Antonio Tanza, avvocato e vicepresidente di Adusbef, che ritiene l'ultima sentenza soltanto la punta dell'iceberg: «È già da due anni che lavoro su casi simili. Mi aspetto che a gennaio o febbraio vengano emessele prime sentenze civili in Italia su questo tema». Secondo Tanza, il punto è che i tassi «non dipendono da criteri oggettivi ma vengono fissati su un parametro soggettivo, basato sul parere del funzionario addetto e fissato ex ante da un panel di banche, in piena violazione della normativa antitrust che vieta le intese tra imprese».

D'altro canto, a settembre lo stesso commissario ai servizi finanziari, Michel Barnier aveva affermato che «questa situazione non può andare avanti», perché con con lo scandalo Libor e Euribor «le banche hanno mentito sui tassi applicati e l'indice stesso è stato falsato, e l'impatto di questa manipolazione ha cifre enormi, perché Il volume di mercato cui si applicano questi indici sistemici è di mille trilioni».

Nel citare Barnier, Tanza non ha dubbi: l'illegalità di fondo darebbe il diritto a tutti i cittadini e alle imprese che abbiano sottoscritto finanziamenti o leasing legati ai tassi incriminati di fare causa alle banche, anche a quelle che non rientrano nella cerchia dei 6 istituti multati. «Qualsiasi contratto – afferma – appare irrimediabilmente nullo per violazione della normativa antitrust. Alla banca va restituita la sola componente capitale del debito, al netto di ogni spesa o competenza, secondo il piano di ammortamento originario. E nessun interesse è dovuto», conclude Tanza.



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