Il-Trafiletto
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29/05/14

India | Continua la violenza del "branco". Due ragazzine stuprate e impiccate.

India. E' dal 2012 che si susseguono fenomeni di strupro ad opera del "branco" ai danni di donne, sia indiane che straniere. Questa volta è toccato a due ragazzine di 14 e 15 anni, cugine, appartenenti ai Dalit, i senza casta, stuprate e impiccate ad un albero di mango da un branco di sette uomini. Teatro dell'atroce assassinio è stato il villaggio di Katra, nello stato settentrionale dell'Uttar Pradesh. Le due cuginette erano scomparse di casa martedì sera e la mattina seguente i loro corpi penzolavano ad un albero. Gli abitanti sono insorti contro la polizia, ritenendola colpevole di essersi mossa con estremo ritardo dopo la denuncia di scomparsa presentata dai parenti delle due piccole vittime e per protesta hanno bloccato un'intera strada.. Le forze dell'ordine hanno arrestato uno dei sette responsabili dello stupro e sono sulle tracce degli altri sei, tra i quali sembra ci siano due poliziotti. E' da ben due anni che l'India è teatro di stupri e violenze nei confronti delle donne. Nel dicembre 2012 fu la volta di una studentessa di 23 anni, violentata dal branco in autobus e morta a causa delle ferite riportate, a gennaio una ragazzina di 12 anni è stata bruciata viva dopo essere stata violentata, il mese dopo è stata la volta di una bimba di nove anni ed anche una turista danese ha subito violenze e percosse. (immagine presa dal web)

05/05/14

India | Le fa provare un vestitino nuovo e la stupra, arrestato sacerdote cattolico. La bimba ha 10 anni.

Che cosa dirà papa Francesco dopo questa triste notizia? Un altro caso di pedofilia si abbatte sulla Chiesa cattolica. Teatro della squallida vicenda l’India, e precisamente lo stato meridionale del Kerala, dove Raju Kokkan, 44 anni, sacerdote cattolico operante nella chiesa di Thaikkattusery, è stato arrestato dalla polizia indiana che lo ha scovato in casa di conoscenti a Nagercoli, capoluogo del distretto di Kanyakumari, dove si era rifugiato per sfuggire alla cattura. Il prete è accusato di aver violentato una bambina di dieci anni che aveva condotto in casa sua con la scusa di farle provare un vestitino nuovo comprato appositamente per la prima comunione. Da qui la denuncia della madre della bimba e il procedimento di arresto. Gli esami medici effettuati sulla bambina hanno confermato la violenza carnale . Dalle indagini svolte è stato appurato che il religioso in passato abbia già approfittato altre volte della bimba. Questa vicenda ha sconvolto tutta la popolazione di fede cattolica, mentre la diocesi di Thrissur ha sospeso il sacerdote aprendo un’inchiesta.

23/02/14

"El Chapo" Guzman, il trafficante di droga piu' ricercato nel mondo, e' stato catturato.

Roberto Saviano in un tweet di questa mattina ha sottolineato l'evento: "Guzman, il piu' potente narcotrafficante al mondo, e' stato arrestato"

El Chapo" Guzman,

Citta' del Messico, 23 feb. Joaquin "El Chapo" Guzman, il trafficante di droga piu' ricercato nel mondo, e' stato catturato. "Oggi, se potessi, aggiungerei questa frase a #ZeroZeroZero: "El Chapo" Guzman, il piu' potente narcotrafficante al mondo, e' stato arrestato". Cosi' Roberto Saviano in un tweet di questa mattina ha sottolineato l'evento. L'operazione, ha spiegato una fonte della sicurezza degli Stati Uniti, ha avuto termine alle 6 del mattino (ora locale)in un hotel a Mazatlan, citta' costiera dello Stato messicano di Sinaloa. Sulla sua testa Washington aveva messo una taglia di 5 milioni di dollari per chiunque fornisse informazioni in grado di condurre alla sua cattura.
Catturato insieme al boss Zambada Ormai da qualche giorno le forze della sicurezza messicana setacciavano alcuni quartieri di Culiacan, capitale di Sinaloa, alla ricerca dei Joaquin "Chapo" Guzman. Lo rendono noto fonti locali, precisando che l'obiettivo degli uomini della sicurezza messicana era quello di trovare sia Guzman sia un altro dei boss di Sinaloa, Ismael 'Mayo' Zambada, che è stato in effetti catturato. Lo scorso venerdì era stato d'altra parte preso anche Jesus Pena Gonzalez, uno dei responsabili della sicurezza dello stesso Zambada. Guzman e' ritenuto il regista della trama di violenze che insanguina il Messico da anni e il suo arresto costituisce un colpo durissimo per il cartello di Sinaloa, la piu' grande organizzazione di trafficanti di droga del paese, un vero e proprio impero del crimine le cui ramificazioni si estendono lungo la costa del Pacifico e in grado di smistare droga negli Stati Uniti, in Europa e in Asia.                                                                               fonte(AGI)

17/02/14

Grazie al pilota aereo dirottato atterra a Ginevra salvi tutti i passeggeri(aggiornato)

Dirottato un boeing 767 diretto a Roma. Grazie all'abilità del pilota che ha lanciato un allarme, l'aereo è atterrato a Ginevra fortunatamente senza conseguenze, Il dirottatore è stato arrestato.





boeing 767

Un volo di linea dell'Ethiopian Airlines, decollato da Addis Abeba e diretto a Roma, e' stato dirottato ma il pilota e' riuscito ad atterrare all'aeroporto di Ginevra e tutte le persone a bordo sono al sicuro. Il dirottatore e' stato arrestato. Lo ha riferito la polizia. Il volo ET702, un boeing 737, era previsto in atterraggio a Roma alle 4:40. Ma il pilota ha lanciato un allarme di sequestro a bordo mentre il velivolo attraversava lo spazio aereo del Sudan. Mentre sorvolava il lago di Ginevra, l'aereo e' stato circondato da aerei militari che lo hanno poi scortato fino a terra. Secondo quanto ha riferito la compagnia aerea sul suo sito web. Il pilota dell'aereo, un boeing 767, ha lanciato un allarme di sequestro a bordo mentre il velivolo sorvolava lo spazio aereo del Sudan.Secondo alcuni media svizzeri, l'aereo e' stato dirottato da piu' di una persona. I dirottatori, una volta atterrati, avrebbero chiesto asilo politico.                                                                                                                fonte (AGI)



  "Non ci siamo accorti del dirottamento ma abbiamo temuto che l'aereo stesse precipitando": sono le parole del passeggero italiano che e' stato fra i primi a scendere dall'aereo

"Il 90% dei passeggeri", ha raccontato al telefono all'Agi, "erano italiani. Siamo partiti da Mombasa, poi alcuni hanno proseguito per Roma e altri per Milano. "Dopo un'ora e 40 minuti di volo", prosegue il racconto, "avevano appena cominciato a servire la cena, quando e' stato diffuso un messaggio letto in lingua locale da una voce che in tono duro intimava di indossare le maschere per l'ossigeno". Da quel momento sono cominciati interminabili minuti di paura perche', ha spiegato Carpelli, il Boeing 767 ha iniziato ad effettuare una serie di manovre che sembravo preludere a una picchiata verso terra. "Tutti i passeggeri a bordo hanno cominciato ad accusare giramenti di testa e mal di stomaco", ha spiegato, "abbiamo tutti pensato a un problema tecnico, nessuno ci ha detto quello che stava succedendo. Dopo mezz'ora ho visto qualcuno che si alzava e andava al bagno e a poco a poco tutti abbiamo cominciato a togliere le maschere". A quel punto, l'equipaggio ha informato i passeggeri che "si era verificata un'avaria di poco conto e che a breve saremmo atterrati al Cairo", ha spiegato il 45enne romano. "Poi pero' ci hanno comunicato che saremmo arrivati a Roma, ma dopo mezz'ora ci hanno detto che saremmo atterrati a Milano". Quando e' cominciata la discesa, sul volo si sono vissuti altri attimi di grande paura perche', spiega Carpelli, "l'aereo ha iniziato ad effettuare delle manovre molto simili a quelle precedenti. Sotto di noi c'era un lago quindi abbiamo cominciato a sospettare che non stessimo atterrando a Milano". Una volta, conclude l'ex ostaggio italiano, "il pilota ha spiegato che il primo pilota era andato in bagno, ma una volta tornato aveva scoperto che il secondo pilota si era chiuso in cabina". "Allora ha fatto finta di niente e si e' accomodato tra i passeggeri della business class", ha raccontato il passeggero, "poi ha aggiunto che una persona era entrata nella cabina di pilotaggio, ma non aveva armi. Infine e' arrivata la polizia in tenuta antisommossa e siamo usciti uno per volta. Abbiamo lasciato tutti i bagagli sull'aereo, anche i giubbotti. Siamo saliti a bordo di alcuni pulmini, ci hanno dato coperte, panini e bibite". (AGI) .

02/02/14

Voleva uccidere l'ex presidente Bush, per amore di sua figlia maggiore.

Essere personaggi famosi, a volte ha delle conseguenze spiacevoli. Quanti personaggi pubblici sono stati oggetto di attenzioni da parte di stalkers, che li hanno condizionato la vita. E' toccato anche all'ex presidente americano George W.Bush, minacciato di morte da un 44enne di New York, ritenuto non del tutto stabile, che e' stato arrestato dal Secret Service (gli agenti che proteggono i presidenti Usa anche dopo la fine del loro mandato) a Manhattan con l'accusa di voler uccidere l'ex presidente George W. Bush. A scatenare l'odio dell'uomo contro l'ultimo presidente repubblicano il fatto che si fosse innamorato e avesse immaginato di aver una relazione con la figlia maggiore di Bush, Barbara. Relazione, che nella sua testa, il padre avrebbe ostacolato. Benjamin Smith e' stato trovato seduto nella sua auto con un fucile carico, un machete e una tanica di benzina. Minacciare di morte un presidente od un ex inquilino della Casa Bianca e' considerato un crimine federale.            fonte (AGI) .

27/01/14

Il Dittatore nordcoreano Kim Jong-un stermina i parenti dello zio Jang Song-Thaek

Notizia choc che arriva dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea, conosciuta meglio col nome di Corea del Nord: il Leader Kim Jong-un avrebbe sterminato l'intera famiglia del suo ex tutore, nonchè zio Jang Song-Thaek, giustiziato in dicembre dopo essere stato spogliato di tutti i poteri e accusato di 'golpe' contro il nipote. Secondo alcuni media asiatici, che riportano confidenze di forze governative, l'intera famiglia di Jang (bambini compresi) sarebbe stata fucilata. La stessa sorte sarebbe capitata a tutti gli uomini vicini all'ex mentore di Kim. Nei primi giorni di Dicembre lo zio Jang Song-thaek, diventato numero due del regime nord-coreano e principale consigliere politico del giovane presidente dopo la morte di Kim Jong-il, padre del giovane leader, veniva rimosso da tutti gli incarichi, espulso dal politburo e arrestato. Nelle stesse ore alcuni suoi fidatissimi venivano passati per le armi in piazza, accusati di tradimento. Il tempo per un velocissimo processo farsa che anche Jang Song-thaek veniva giustiziato. La sua morte è diventata un caso mediatico: per alcuni giorni era circolata la voce che Jang fosse stato sbranato vivo da un branco di 120 cani. Indiscrezione poi smentita nei giorni successivi. Tra i parenti uccisi dello zio figurano la sorella Jang Kye-sun e suo marito, l'ambasciatore a Cuba Jon Yong-jin; il nipote e ambasciatore in Malesia Jang Yong-chol e i due figli; i figli, le figlie, i nipoti e i fratelli. Tutti i parenti che non erano nel Paese sono stati richiamati a Pyongyang per essere giustiziati. Secondo le fonti governative alcuni parenti sono stati ammazzati con un colpo di pistola in fronte mentre i parenti acquisiti, come la moglie dell'ambasciatore in Malesia, sono stati risparmiati e confinati in villaggi sperduti con le loro famiglie di origine.
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