Il-Trafiletto
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04/10/14

Ancora sospetti su certe partite: riappare il fantasma | L'ombra del calcioscommesse pare non sparire mai

Ancora sospetti, partite dubbie, strumenti elettronici al vaglio degli inquirenti: si cercano 19 key word nei pc degli indagati. Indagini eseguite dalla procura di Cremona sulle partite sospette della stagione 2007.


DA CREMONA - Un mare infinito di soldi, alias partite truccate obsolete e fuori programma, si ritorna all'antico, a ciò che appartiene al passato, indietro nel tempo perchè forse la verità non è venuta del tutto fuori in tutta la sua interezza, perchè forse la risposta a tanti perchè si trova sepolta sotto un fiume di parole, scritti criptici risalenti alla stagione 2007. 

A destare ancora sospetti sulla regolarità dei nostri campionati di calcio ci sarebbe anche il Sassuolo. 
Roberto di Martino
Procuratore del tribunale di Cremona
Questo si evince dalle indagini svolte dagli esperti informatici che hanno avuto l'incarico di vagliare i 200 strumenti, tra PC, smartphone e tablet, degli indagati riguardo l'inchiesta sul calcioscommesse effettuata dalla procura della Repubblica di Cremona sull'associazione a delinquere transnazionale che aveva come fulcro estremo, Singapore. Parte dei risultati è stata consegnata oggi durante l'incidente probatorio disposto dal gip Guido Salvini su richiesta del procuratore Roberto di Martino.

Gli accertamenti eseguiti fino a questo momento, hanno fatto venire fuori dagli strumenti informatici dei 27 personaggi indagati, delle key word (parole chiavi) che il procuratore aveva specificato di dovere cercare. Sono stati presi in esame sms e chat in certi casi sono apparsi personaggi sconosciuti, finora tenuti fuori dall'inchiesta oppure in altri casi con indagati ai quali altre sì, non erano stati sequestrati i relativi strumenti informatici. I controlli effettuati dai periti informatici hanno fatto emergere altri particolari, uno su tutti Stefano Mauri, capitano della Lazio, non ha provveduto a dare il codice pin del suo cellulare, cosa che senza quel numero gli esperti, per adesso, non hanno potuto verificare ed indagare sull'apparecchio. 

Identica situazione è successa con Ivan Tischi, ex calciatore del Pescara, e Mauro Bressan, ex calciatore della Fiorentina, ritenuto il secondo di Amir Gegic, uno dei capi degli zingari e uomo chiave dell'inchiesta. I controlli effettuati sugli strumenti di Massimo Erodiani, allibratore di Pescara, e di Mario Bruni, ex commercialista di Beppe Signori, hanno fatto venire a galla molteplici scambi di informazioni su partite vecchie ma anche recenti. Dagli accertamenti sul PC di Bruni si è potuto venire a conoscenza di un vasto giro di denaro nell'ambito del calcioscommesse.

La copia forense riguardante le ispezioni sul PC di Antonio Conte, attuale commissario tecnico della Nazionale Italiana, è risultata non leggibile. Oltretutto gli esperti informatici che hanno ispezionato l'apparecchiatura non sono stati in grado di decriptare il contenuto, in quanto ché era scritto in una lingua sconosciuta addirittura a Google Traslate, le conversazioni trovate sugli apparecchi di Luca Burini, ex manager che da vent'anni lavorava in Cina come promoter per società bolognese che produce lastre di ceramiche, accusato di riciclaggio di denaro insieme con Beppe Signori, Luigi Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. 

Le key word che il procuratore del tribunale di Cremona, Roberto di Martino ha incaricato di cercare negli strumenti informatici sequestrati a calciatori ed ex implicati nella maxi inchiesta sul calcioscommesse sono in tutto 19, e sono le seguenti: 
  1. abbraccio, 
  2. assegni, 
  3. beppe, 
  4. bolognesi, 
  5. cambiale, 
  6. cervia, 
  7. civ, 
  8. garanzia, 
  9. gol-gol, 
  10. handicap, 
  11. makelele, 
  12. over, 
  13. ovetto, 
  14. pareggio, 
  15. under, 
  16. uovo grande, 
  17. uovo piccolo, 
  18. vittoria, 
  19. zingari-zingaro. 
Le perizie devono ancora essere completate. I risultati verranno illustrati all'udienza del 29 ottobre.

05/05/14

India | Le fa provare un vestitino nuovo e la stupra, arrestato sacerdote cattolico. La bimba ha 10 anni.

Che cosa dirà papa Francesco dopo questa triste notizia? Un altro caso di pedofilia si abbatte sulla Chiesa cattolica. Teatro della squallida vicenda l’India, e precisamente lo stato meridionale del Kerala, dove Raju Kokkan, 44 anni, sacerdote cattolico operante nella chiesa di Thaikkattusery, è stato arrestato dalla polizia indiana che lo ha scovato in casa di conoscenti a Nagercoli, capoluogo del distretto di Kanyakumari, dove si era rifugiato per sfuggire alla cattura. Il prete è accusato di aver violentato una bambina di dieci anni che aveva condotto in casa sua con la scusa di farle provare un vestitino nuovo comprato appositamente per la prima comunione. Da qui la denuncia della madre della bimba e il procedimento di arresto. Gli esami medici effettuati sulla bambina hanno confermato la violenza carnale . Dalle indagini svolte è stato appurato che il religioso in passato abbia già approfittato altre volte della bimba. Questa vicenda ha sconvolto tutta la popolazione di fede cattolica, mentre la diocesi di Thrissur ha sospeso il sacerdote aprendo un’inchiesta.

24/03/14

Tarquinia (VT) | Tragedia: dimesso dall'ospedale muore bimbo di tre anni

Un bambino di tre anni, Leonardo Sonno, è morto poco dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Tarquinia, in provincia di Viterbo.Il piccolo era stato portato dai genitori, residenti a Pescia Romana, al pronto soccorso per una febbre alta. Dopo la somministrazione di alcuni farmaci è stato dimesso, ma una volta a casa è morto.Secondo le prime ricostruzioni, al pronto soccorso dell’ospedale della Tuscia, i medici, dopo averlo visitato, hanno dimesso il piccolo diagnosticando una faringite febbrile e prescrivendo, quindi, antibiotici e antipiretici. La mattina dopo, però, il bambino è stato trovato senza vita dai genitori, i quali non si danno pace per l'immane tragedia capitatagli. La procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta: due medici sono indagati. La magistratura ha disposto l'autopsia sul corpo del piccolo per capire le cause della morte. Tra le ipotesi, non confermate ufficialmente e sulle quali sono al lavoro gli inquirenti, anche quella che vedrebbe il bimbo colpito da una meningite. I genitori, Filippo Sonno e Valentina Gargiano, quando si sono resi conto che il bambino non respirava, hanno chiamato il 118 ma ormai non c'era più nulla da fare. L’Azienda unità sanitaria locale di Viterbo fa sapere che è stata avviata un’inchiesta interna per fare luce sui fatti e verificare se siano state rispettate tutte le procedure del caso. Anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, vuole vederci chiaro e ha disposto un'indagine ispettiva al fine di chiarire come sia stato possibile il verificarsi della tragedia della morte del piccolo Leonardo. Lo rende noto lo stesso dicastero.

17/02/14

Rispettate tutte le norme il caso è chiuso | Schumacher: sciava fuori pista

"L'incidente e' avvenuto in una zona di fuoripista" procuratore di Albertville, Patrick Quincy, l'inchiesta assolve i gestori dell'impianto sciistico di Meribe.


La procura francese che ha indagato sull'incidente in cui e' rimasto gravemente ferito Michael Schumacher ha archiviato l'inchiesta, scagionando i gestori della pista: "Non ci furono violazioni da parte di alcuno, l'incidente e' avvenuto in una zona di fuoripista", ha spiegato in una conferenza stampa a Lione il procuratore di Albertville, Patrick Quincy, sottolineando che sulla pista da sci di Meribel la segnaletica e le delimitazioni "erano conformi alla legislazione francese vigente". Secondo quanto emerso dalle indagini, Schumacher, prima di sbattere violentemente la testa contro una roccia, a quattro metri dalla pista battuta, fece un volo di oltre 10 metri, dopo aver urtato con gli sci un altro masso sporgente.

Schumacher

 L'inchiesta, oltre ad 'assolvere' i gestori degli impianti, ha escluso la responsabilita' dell'azienda presso cui l'ex campione del mondo di Formula 1 noleggio' l'attrezzatura. Schumacher, al momento dell'incidente, viaggiava a una "velocita' normale per quel tipo di neve" e per uno sciatore esperto, ha ribadito Quincy. L'ex pilota e' ricoverato in terapia intensiva all'ospedale universitario di Grenoble: dopo l'intervento per ridurre l'emorragia celebrale, e' in coma farmacologico per ridurre il rischio di ulteriori danni neurologici. I sedativi sono stati progressivamente ridotti per indurre un graduale risveglio che, ha fatto sapere la famiglia, richiedera' molto tempo. Venerdi' scorso, la stampa tedesca aveva parlato di un aggravamento delle condizioni, a causa di un'infezione polmonare. Nonostante la decisione degli inquirenti di chiudere il caso, la famiglia di Schumacher potrebbe ancora intraprendere azioni legali. 
                                                                                                                                fonte (AGI)

15/11/13

La Guardia costiera della Gallura sponsorizzata dal Consorzio Costa Smeralda: In cambio di cosa?

La Guardia costiera della Gallura aveva uno sponsor: il Consorzio Costa Smeralda.
In fondo pagina, troverete spoegato cos'è il consorzio, e quello che si è prefisso di fare. Intanto la Procura di Tempio ha aperto un’inchiesta, per stabilire il perchè il consorzio, pagava il carburante per i mezzi della Capitaneria di porto e anche i buoni pasto per i militari. Tutto previsto in una convenzione con il Comune di Arzachena che includeva anche l’assunzione di dieci vigili urbani per la stagione estiva. Il meccanismo era semplice: l’amministrazione ha arruolato gli agenti e il Consorzio ha sborsato i 79 mila euro necessari per i loro stipendi.

Porto Cervo
 In cambio di cosa? Questa ovviamente è la domanda alla quale cerca una risposta il procuratore Domenico Fiordalisi che ha già fatto scattare due perquisizioni e iscritto nel registro degli indagati l’amministratore della Sardegna Resorts (la società che gestisce il patrimonio sardo acquisito dal fondo sovrano del Qatar) e il comandante della polizia locale. L’accusa, per il momento, è quella di corruzione e da qui si capisce che l’ipotesi degli investigatori è che tra il Consorzio Costa Smeralda e gli enti pubblici ci fosse uno scambio di favori. Al proposito non sembra un caso che, contemporaneamente, il procuratore Fiordalisi abbia deciso di chiarire i retroscena dell’apertura del villaggio Harrods proprio a Porto Cervo. Le prime perquisizioni, scattate il 6 novembre, hanno fatto venir fuori la strana convenzione tra il Comune di Arzachena e la Servizi Consortili Spa, un braccio operativo del Consorzio Costa Smeralda, il condominio delle ville che fa capo direttamente alla Sardegna Resorts, la società che gestisce il patrimonio sardo dell’emiro Al-Thani. L’anomalia dell’accordo è saltata subito agli occhi: l’amministrazione comunale ha assunto dieci vigili da far lavorare tra Porto Cervo e dintorni durante l’estate e il consorzio dei magnati ha garantito le risorse necessarie per pagare gli stipendi e i contributi previdenziali. Ecco il dubbio: come mai una società privata decide di sponsorizzare la polizia municipale? L’altro retroscena dell’inchiesta è quello che interessa la Guardia costiera. E per i militari della Capitaneria (nessuno di loro è indagato) è stata una brutta sorpresa trovarsi alla porta i carabinieri con un mandato di perquisizione. I militari inviati dalla Procura di Tempio dovevano sequestrare gli atti dell’accordo con la Servizi consortili e tutti gli altri documenti utili per accertare quali siano gli interessi reali di una società che è disposta pagare il pieno delle motovedette. Per ricostruire tutta la storia, di certo, non si potrà non tener conto delle continue lamentele per i troppi controlli in mare che anche quest’estate i proprietari degli yacht hanno fatto arrivare al Consorzio Costa Smeralda.                                                                                                                        fonte
Cos'è il consorzio:
Il Consorzio Costa Smeralda Il Consorzio Costa Smeralda con sede in Porto Cervo è un'Associazione senza scopo di lucro, costituita il 14 Marzo 1962 fra i proprietari di un ben limitato territorio dell'estrema punta nord-orientale della Sardegna, con lo scopo di programmare un equilibrato sviluppo urbanistico e residenziale e di dotarlo di opere di qualità necessari per una migliore valorizzazione turistica. Alla responsabilità di guidare lo sviluppo del territorio si è affiancata, con il procedere del tempo, quella non meno importante, di tutelare ed accrescere il valore del patrimonio immobiliare esistente. Questo impegno si concretizza da un lato nel controllo dell'ambiente per quel che riguarda gli aspetti paesaggistici ed edilizi, dall'altro nella fornitura di un sistema di servizi ambientali e di sicurezza caratterizzati da un livello qualitativo decisamente elevato.














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