Il-Trafiletto
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08/11/14

Robin Williams non è morto per droga: aveva il morbo di Parkinson

L'esito dell'autopsia rivela che Robin Williams non era sotto l’effetto di droghe o alcol ma la morte è giunta per asfissia.


Lo conferma il medico legale della Contea di Marin che ha effettuato l’autopsia sul corpo dell’attore morto l’11 agosto scorso. Robin Williams è stato un portento multiforme, un flubber capace di mutare la sua voce, il suo volto e il suo corpo per diventare qualcosa che offrisse al pubblico un sorriso in più, una sana risata.

L’attore  che soffriva di depressione, era stato trovato morto con una corda attorno al collo nella sua abitazione a Tiburon, nella baia di San Francisco. Ma gia dalle prime indagini era emerso con certezza che si trattasse di un suicidio. La moglie di Williams, Susan Schneider, aveva spiegato che l’attore era da tempo in uno stato depressivo, in più ad aggravare quello stato la diagnosi che lo vede ammalato di morbo di Parkinson. Le cartelle cliniche hanno confermato che la diagnosi era stata fatta nel novembre 2013 anche se i primi sintomi risalivano al 2011, un tremolio al braccio sinistro e il rallentamento dei movimenti della mano sinistra. Dal maggio 2014 aveva iniziato a curarsi, con qualche miglioramento . Ma secondo la moglie l’attore era molto depresso non riusciva a dormire bene.

L’autopsia
Dalle analisi è emerso che Williams aveva tracce di due tipo di antidepressivi nel corpo oltre ai farmaci per il Parkinson e caffeina. Nessuna droga era presente nel sangue di Williams.  Sul corpo dell’attore sono stati trovati anche segni superficiali di tagli sul polso, e un temperino è stato trovato nelle vicinanze del corpo in camera da letto. E' morto per asfissia.

23/10/14

La conferma viene dal DNA: Elena Ceste è morta.

Il corpo della donna, scomparsa da casa il 24 gennaio scorso, ritrovato nel fiume Tanaro, a pochi km di distanza dalla propria abitazione . Era in avanzato stato di decomposizione.

 Chi non ricorda Elena Ceste, la mamma di quattro figli, moglie di Michele Buoninconti, vigile del fuoco di Alba (Cuneo)? Il suo corpo è stato ritrovato sabato scorso durante la pulitura di alcuni canali di scolo nei pressi del fiume Tanaro, a pochi km di distanza dall'abitazione nella quale abitava col marito e i suoi figli. La certezza è data dal confronto del Dna dello scheletro con quello di Elena Ceste, si tratta proprio del suo corpo. La zona è stata posta sotto sequestro ed è tuttora sorvegliata dai carabinieri del Comando provinciale di Asti, guidati dal tenente colonnello Fabio Federici. I familiari sono stati già avvertiti.              

Si era già avuta una prima certezza dall'arcata dentale che corrispondeva esattamente con quella della donna, la quale fra un paio di giorni avrebbe compiuto 38 anni. Ora non rimane altro che aspettare l’esito dell'autopsia per capire quali possano essere le cause della morte.

Tre sono le ipotesi degli inquirenti: la morte accidentale, la donna potrebbe essere caduta tra i rovi e ha trovato la morte senza poter chiedere aiuto; la seconda ipotesi è quella del suicidio: secondo le dichiarazioni del marito, la donna avrebbe rivelato di essere agitata per una minaccia da parte di alcuni uomini, minaccia probabilmente collegata con i possibili video a luci rosse che la vedevano protagonista; infine la terza ipotesi è quella dell'omicidio. Su questa vicenda incombe però un lato oscuro: durante questi nove mesi quella zona è stata più volte controllata accuratamente, senza mai trovare niente di strano.  

La vicenda – Elena Ceste, sparì nel nulla il 24 gennaio scorso, senza alcun bagaglio, lasciando l'auto in cortile e, il telefono cellulare e la fede in casa. Faceva la casalinga e trascorreva la maggior parte del suo tempo tra le mura domestiche ad occuparsi della famiglia. All’epoca della sparizione, suo marito Michele raccontò che alle 8 del mattino di quel 24 gennaio la donna gli chiese di accompagnare i bambini a scuola perché lei si sentiva male. Al suo ritorno Elena era scomparsa.

05/06/14

Ciampino (Roma) | "L'amicizia non ha prezzo". Muore di overdose sulla tomba del suo migliore amico.

Amici nella vita, uniti nella morte, anche se a due anni di distanza. Davide Vitale, 38 anni di Torino, ma trapiantato da molti anni a Cecchina, una frazione di Albano (Roma) ma solo recentemente trasferitosi ad Aprilia (Roma),è stato rinvenuto privo di vita sulla tomba del suo migliore amico, morto di overdose due anni fa. A fare la tragica scoperta è stata proprio la mamma di Damiano, il suo amico morto, recatasi al cimitero di Ciampino per rendere omaggio alla tomba del proprio figlio. La signora ha trovato Davide in terra, privo di vita, tra bottiglie vuote di birra e una siringa sporca di sangue,al braccio ancora legato il laccio emostatico. Ha poi avvertito il custode del cimitero, il quale ha avvisato la polizia scientifica. Ora il corpo è a disposizione dell'autorità giudiziaria presso l'istituto di medicina legale di Tor Vergata. Sono state trovate nella tasca della giacca dell'uomo deceduto due foto che lo ritraggono con Damiano, l'amico sepolto nella tomba sulla quale si è lasciato morire. Nel portafogli aveva un foglietto con su scritto: "L'amicizia non ha prezzo". Ora sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte, anche se la presenza di bottiglie di alcol e la siringa non sembrano lasciare dubbi. Davide aveva dei piccoli precedenti penali e qualche anno fa fu vittima di una aggressione nella quale fu colpito alla gola con una coltellata, ne uscì vivo per miracolo. La polizia sta cercando di rintracciare lo spacciatore che gli ha procurato la dose mortale.

24/03/14

Tarquinia (VT) | Tragedia: dimesso dall'ospedale muore bimbo di tre anni

Un bambino di tre anni, Leonardo Sonno, è morto poco dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Tarquinia, in provincia di Viterbo.Il piccolo era stato portato dai genitori, residenti a Pescia Romana, al pronto soccorso per una febbre alta. Dopo la somministrazione di alcuni farmaci è stato dimesso, ma una volta a casa è morto.Secondo le prime ricostruzioni, al pronto soccorso dell’ospedale della Tuscia, i medici, dopo averlo visitato, hanno dimesso il piccolo diagnosticando una faringite febbrile e prescrivendo, quindi, antibiotici e antipiretici. La mattina dopo, però, il bambino è stato trovato senza vita dai genitori, i quali non si danno pace per l'immane tragedia capitatagli. La procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta: due medici sono indagati. La magistratura ha disposto l'autopsia sul corpo del piccolo per capire le cause della morte. Tra le ipotesi, non confermate ufficialmente e sulle quali sono al lavoro gli inquirenti, anche quella che vedrebbe il bimbo colpito da una meningite. I genitori, Filippo Sonno e Valentina Gargiano, quando si sono resi conto che il bambino non respirava, hanno chiamato il 118 ma ormai non c'era più nulla da fare. L’Azienda unità sanitaria locale di Viterbo fa sapere che è stata avviata un’inchiesta interna per fare luce sui fatti e verificare se siano state rispettate tutte le procedure del caso. Anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, vuole vederci chiaro e ha disposto un'indagine ispettiva al fine di chiarire come sia stato possibile il verificarsi della tragedia della morte del piccolo Leonardo. Lo rende noto lo stesso dicastero.

29/10/13

Il corpo prono a terra con le mani legate: giallo alla periferia di Roma

Ritrovamento del cadavere di un egiziano 40enne titolare di un’azienda agricola, nei pressi di un laghetto sportivo in via della Marcigliana, nella zona di Fidene a Roma.
Con molta probabilità, secondo gli investigatori, si tratta di un’esecuzione.
Polizia di Roma
Il corpo era a pochi passi da una grande centrale elettrica. Una donna che stava portando a pascolo un gregge di pecore,  ha visto il corpo e ha dimmediatamente allertato le forze dell'ordine.
Forse un omicidio per una questione di denaro o comunque legato al lavoro della vittima. L’uomo, di 40 anni e senza precedenti, aveva con sé una bolla di accompagnamento per una commissione in una frutteria di Marino, comune alle porte di Roma. Apparentemente non ci sono tracce di sangue sul corpo. L’uomo potrebbe essere stato soffocato e poi scaricato a pochi passi dalla sua azienda agricola. Ma solo l’autopsia nei prossimi giorni chiarirà i dubbi. Probabilmente è stata ucciso per una questione di denaro. Ma gli investigatori del commissariato Fidene-Serpentara e quelli della Squadra Mobile per ora battono qualsiasi pista pur di arrivare ad una traccia che possa fare luce sulla vicenda.
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