Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta Piante da bere_. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Piante da bere_. Mostra tutti i post

16/07/15

Come fare un liquore,tre decotti e un infuso con l...

Come fare un liquore,tre decotti e un infuso con l...: Primula significa "che spunta per prima"; officinalis perché usata nelle antiche farmacie. Tradizionalmente, quando si manifesta ...

26/06/15

Di altri utili infusi: luppolo-menta-anice e camom...

Di altri utili infusi: luppolo-menta-anice e camom...: Quando lo stress non vi dà pace, l'ansia vi consuma, l'insonnia vi fa diventare degli zombie, non prendete calmanti di sintesi ma r...

26/04/15

Sonno e Insonnia: le Erbe per dormire

Sonno e Insonnia: le Erbe per dormire: Il numero dei rimedi naturali che possono aiutare a migliorare il nostro sonno è grande. Poche erbe tuttavia possiedono un vero e proprio p...

12/11/14

Le piante naturali in aiuto dell’insonnia

Molte sono le piante naturali che, grazie ai loro componenti, sono estremamente di aiuto a coloro che durante i cambiamenti di stagione hanno difficoltà a prendere sonno.

 Il cambiamento di stagione è un periodo caratterizzato da vari problemi che possono presentarsi a un gran numero di persone. Tra questi la parte del leone se l’aggiudica senza ombra di dubbio l’insonnia. Vuoi per il cambio di temperature, vuoi per le varie ore legali, un gran numero di persone soffre di questo antipatico problema in determinati periodi dell’anno, e spesso ricorre all’uso dei farmaci per ritornare alla fase di normalità, senza tener conto che un valido aiuto possono averlo dalla natura, la quale mette a disposizione una serie di piante che vengono utilizzate tradizionalmente dalla medicina naturale per ripristinare il ritmo sonno-veglia e favorire un buon riposo. Tali piante sono disponibili in tutte le erboristerie oppure possono essere raccolte e lasciate essiccare per preparare poi infusi e decotti. Vediamone alcune nel dettaglio.  

CAMOMILLA - Forse la pianta più conosciuta per questo tipo di problema, ribattezzata anche “la bevanda alternativa al lette, la prima medicina del bambino”. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae (Composite) ed attualmente è molto diffusa in tutta Europa, in America ed in Australia. Tra i suoi componenti i Flavonoidi, in particolare l’apigenina 7-glucoside che conferisce alla pianta proprietà ansiolitiche, sedative e antiossidanti. Nel Medioevo la camomilla era ritenuta un valido aiuto contro la debolezza, per le sue proprietà toniche. Si racconta che anche Alessandro Magno la utilizzasse per le sue proprietà, e fu proprio lui ad introdurre questa pianta in Occidente

VALERIANA – E’ una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Valerianacee, ed è considerato un vero e proprio tranquillante naturale. Tra i suoi componenti troviamo gli oli essenziali, gli alcaloidi e i flavonoidi che agiscono sul metabolismo del GABA, un neurotrasmettitore inibitore del sistema nervoso centrale dei vertebrati. La parte più importante di questa pianta è la sua radice, che viene raccolta durante l'autunno , lasciata essiccare all'aria e venduta in erboristeria sotto questa forma.

 CIPOLLA – Anche questo ortaggio possiede delle vere proprietà medicinali naturali, riconosciute per favorire un sonno migliore. Per sfruttarle al meglio bisogna mettere mezza cipolla in un barattolo e coprilo con un fazzoletto, al momento di andare a letto inalare “il profumo” emanato dall'ortaggio dopo aver tolto il fazzoletto.  

TIGLIO - Il tiglio (Tilia tomentosa) è un albero molto longevo appartenente alla famiglia delle Tiliaceae. Nelle foglie e nei fiori di tiglio sono presenti flavonoidi, cumarine, oli essenziali, molto utilizzati in fitoterapia per combattere l'insonnia, nervosismo, stati d’ansia e di stress, svolgendo un’azione rilassante sul sistema circolatorio.  

LAMPONE – Il Lampone appartiene alla Famiglia: Rosaceae, è una pianta originaria dell'Europa continentale e dell'Asia Minore, viene coltivato principalmente nel Nord America, Italia (Nord), Svizzera, Germania, Francia e Scozia. Le foglie di questa pianta hanno un effetto rilassante sul nostro corpo, adatto per chi ha difficoltà ad addormentarsi.  

LAVANDA – il profumo emanato dai fiori di questa pianta induce un senso di tranquillità favorendo un sonno ideale. Sono in commercio degli spray alla lavanda da applicare in piccole quantità sulle lenzuola o sul cuscino nel momento di andare a dormire.  

SALVIA - Con le foglie di questa pianta, sia fresche che essiccate, si può preparare un decotto adatto per favorire un sonno rilassante.

30/10/14

Grazie all’olio extravergine di oliva ci ammaleremo di meno di cancro al colon

Uno studio ha rivelato che l’olio extravergine di oliva è in grado di prevenire il tumore al colon, malattia molto diffusa in Italia tra la popolazione di ambo i sessi.

  Il cancro al colon è una delle malattie più mortali in Italia, la seconda nella donna dopo quello della mammella e la terza nell’uomo dopo il cancro al polmone e prostata. Si calcola che in Italia ogni anno ne siano colpiti 40mila donne e 70mila uomini. L’olio extra vergine di oliva è un alimento in grado di prevenire questo tipo di tumore.

E’ il risultato di uno studio pubblicato su Journal of Nutritional Biochemistry, e condotto dall'Università Campus Bio-Medico di Roma e dall'Università degli Studi di Teramo, in collaborazione con l'Università degli Studi di Camerino e il Karolinska Institutet di Stoccolma. Già da tempo si era a conoscenza degli effetti benefici dell’olio extravergine di oliva su determinate patologie neoplastiche, ora questo studio ne chiarisce i meccanismi d’azione.

  Lo studio è stato condotto dal prof. Mauro Maccarrone, docente di Biochimica presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, e dal dr. Claudio D’Addario, ricercatore in Biologia Molecolare presso l’Università degli Studi di Teramo, e ha rivelato che l’olio extra vergine di oliva tramite il potenziamento di un gene denominato oncosoppressore CNR1, è in grado di regolare i cambiamenti dei geni legati a fattori esterni come per esempio un’alimentazione scorretta.

  “Il nostro studio – evidenzia il Prof. Maccarrone - rafforza la fiducia nel fatto che una dieta appropriata possa aiutare a prevenire i tumori, ma anche altre patologie diffuse, come i disturbi neurologici, l’obesità e il diabete. I risultati ottenuti dimostrano inoltre che i cambiamenti epigenetici, ovvero quelli derivanti da fattori ambientali e, dunque, dall’alimentazione, sono potenzialmente reversibili”. E’ importante quindi la presenza nelle nostre tavole di questo salutare alimento in grado di risolvere problemi dovuti all’assunzione di cibi dannosi per il nostro organismo.

21/07/14

Il tè è servito!..e in più tante piccole bontà

DUE RICETTE PER L'ESTATE
Tè alla menta: il più dissetante. Ma qualcuno lo preferisce alla frutta - Per dissetarsi nelle ore più calde? Niente di meglio, secondo gli arabi, di un caldissimo tè alla menta. Che si prepara mescolando due Infusi diversi - uno di tè e uno di menta - e aggiungendo un po' d'acqua di fiori d'arancio. Chi, invece ritiene che solo il tè freddo sia davvero rinfrescante può preparare l'infuso come al solito, dolcificarlo leggermente e aggiungervi pezzetti di frutta: pesca, pera ben matura, ma anche fragole, frutti di bosco. Lasciar raffreddare e tenere in frigorifero, per sorseggiarlo durante la giornata.
Dolcetti e croissant. Biscotti e crostate. Tutti irresistibili!
Una buona tazzadi tè e qualche golosìtà. Non solo biscotti: se proprio non abbiamo il tempo di preparare niente di più «sfizioso» almeno scegIiamoli bene: mai con la crema, sì a tutti i tipi integrali, i classici «Petìt beurre», per esempio dal sapore un po' inglese. Ottimi, naturalmente, i pasticcini da tè comperati in pasticceria e qualche pane speciale. Ma meglio ancora qualcosa preparato da noi, dolce ma anche salato. Ecco qualche ricetta classica od originale, in ordine di difficoltà (ma non c'è niente di veramente diffìcile).
•GLI SFOGLINI
Più facili di così... Sulla carta da forno si stende con un matterello una confezione di pasta sfogliascongelata, in modo da diminuirne leggermente lo spessore. Si trasferisce la sfoglia sulla placca del forno e la si ritaglia con stampini delle forme preferite. In versione salatasi spolverizzacon un pizzico di sale; in versione dolce con zucchero, magari di canna. Metterli in forno' preriscaldato a 200° per lO minuti· circa (il tempo varia secondo lo spessore), poi lasciarliìntìepìdìre. Sieliminano i ritaglie sono già pronti ... e deliziosi.
•I FROLLINI. 
Si preparano nello stesso modo, arricchendoli a piacere con un po' di marmellata, granella di cioccolato o mandorle o nocciole ... Il forno sarà a 180°.
• CROQUE MONSIEUR Si preparano con fette di pane carré imburrate, ognuna ricoperta con una fettina di emmenthal e una di prosciutto cotto. Siricopre con un'altra fetta di pane imburrato (il burro all'interno) e sopra una fettina di formaggio tipo Sottilette. Un attimo in forno caldo, finché il formaggio comincia a fondere, e sono pronti da servire. Il tocco in più? Una grattatina di noce moscata.
• I MINI CROISSANT 
In commercio ci sono ottimi croìssant salati surgelati: con il tè sono perfetti. Un'alternativa stuzzicante: da un foglio di pasta sfoglia scongelata, appena abbassato con il matterello, si ritagliano tanti triangoli (grosso modo con il lato di base di circa 8-10 cm e quelli obliqui di circa 12-15). Appena sopra la base si' mette un cucchiaino di ripieno (per esempio prosciutto o formaggio tritati) e si arrotola il triangolo partendo dalla base, in modo da racchiuderlo bene. Si cuoce in forno a :2000 per circa lO minuti, volendo dopo aver spennellato di uovo sbattuto e magari spolverato di semi di papavero o sesamo. Si servono tiepidi.
• GLI SCONE
Dalla Scozia un classico per l'ora del tè. Si prepara una specie di pasta frolla impastando velocemente con la punta delle dita 250 g di farina con mezza bustina di lievito, 50 g , di burro e 50 g di zucchero. In più, dopo che si è ottenuto un impasto tutto di briciole, si aggiungono un tuorlo, un pizzico di sale e circa mezzo bicchiere di latte, quanto basta a otfenere un composto liscio e piuttosto sodo. Se ne fa una palla e si fa rìposare in una ciotola, coperta con uno strofmaccio, una decina di minuti. Poi si stende allo spessore di 10 cm e con un bicchiere o uno stampino si ritagliano dei cerchi da disporre un po' distanti sulla placca del forno foderata con carta da forno. Si spennellano di uovo sbattuto e si cuociono a 200° circa. Si servono tiepidi o freddi, insieme a burro e marmellata con cui si possono farcire. Somigliano molto ai muffm, altro classico dell'ora del tè, che sono un pochino più complicati (e -non più buoni) perché preparati con lievito di birra.
•IL PANDICAROTA. 
Una delizia fra dolce e salato. In un bicchiere di acqua tiepida si fanno sciogliere 40 g circa di lievito di birra fresco (va bene anche quello liofilizzato, fatto rinvenire secondo le istruzioni sulla confezione). In una grossa ciotola si riuniscono 300 g di farina integrale e 100 di bianca, il lievito, 200 g di carote grattugiate, 3 cucchiai di olio d'oliva, 3-4 di zucchero, un cucchiaino di sale. S'impasta a lungo con energìa, eventualmente aggiungendo farina per ottenere un composto elastico. Si fa lievitare in una ciotola infarinata, coperto, per un'oretta e si inforna per un'ora in forno già a 180°. Si serve tiepido o freddo.
• LE MADELEINES. 
Un omaggio allo scrittore Marcel Proust. Per preparare i dolci della «Recherche», ecco la ricetta: In una terrina lavorate con la frusta 180 g di burro insieme a 180 g di zucchero. Quando il composto è omogeneo incorporatevi 5 tuorli, uno alla volta. Nel frattempo montate a neve 2 albumi e uniteli al composto insieme a 180 g di farina. Amalgamate l'impasto, aggiungete 1 cucchiaio di acqua di fior d'arancio e ponetelo negli stampini a conchiglia imburrati e infarinati. Cuocete in forno a calore moderato per 20 minuti e lasciate raffreddare le madeleines, prima di sfornarle.
• LA CROSTATA ALLO ZUCCHERO. 
Francese, dal sapore singolare, diventa facilissima preparata con pasta brisé (non frolla, perché è troppo dolce) surgelata. Anche se il saporino del lievito di birra è veramente troppo delizioso per rìnunciarcì ... Si prepara una pasta frolla con 250 g di farina, 120 g di burro a pezzetti, 10g. dì lievito di birra sciolto in mezzo bicchiere di acqua appena tiepida, mezzo cucchiaino di sale, uno di zucchero e un uovo. Si lascia riposare almeno mezz'ora in frigo in una ciotola coperta, poi si stende in una teglia a bordi bassi o a cerniera, bucherellando il fondo con una forchetta. Si cosparge completamente e uniformemente con 150- 200 g di zucchero grezzo di canna. A parte si sbatte un uovo e gli si aggiungono, amalgamandoli, 3-4 cucchiai di latte; si versa sullo zucchero. Si infiocchetta di burro (Circa 30- 40 g) e si cuoce in forno già a 180° per 45 minuti circa. Fredda è ottima, tiepida indimenticabile.

Ti potrebbe interessare Tutte le regole per preparare il tè
Ti potrebbe interessare   UNA PIANTA LEGGENDARIA 
Ti potrebbe interessare Il mondo in una tazza

20/07/14

LA CERIMONIA DEL TÈ

LA CERIMONIA DEL TÈ È UN VIAGGIO DENTRO SE STESSI

I gesti la concentrazione, la «disciplina»:a Roma una scuola insegna il rito giapponese 

«Tutte le persone sono uguali nella stanza da tè» per i giapponesi il che-no-yu, la cerimonia del tè, è una filosofia di vita. Che ha regole precise: bisogna passare da una porta che costringe tutti a inchinarsi, non indossare gioielli, togliere qualunque oggetto che possa indicare la propria condizione sociale. «Esistono oltre 60 versioni del che-no-yu», spiega la maestra di cerimonia del tè. «Non è un semplice corso, ma una pratica interiore, con diversi scogli da superare.

Il primo? Valutare le proprie attitudini, mentali e fisiche: occorrono, per esempio, una notevole concentrazione e la capacità di restare a lungo in ginocchio. Poi si impara a "muoversi" nella stanza: come entrare, come camminare, la respirazione. Solo dopo aver appreso questi gesti l'"allievo'' può cominciare a maneggiare le tazze .», È una disciplina che si conquista con grande lentezza: quello che conta non è preparare una tazza di tè , ma farlo con la giusta disposizione di spirito. La cerimonia è uno strumento di conoscenza di sé, per acquistare distacco dalla routine quotidiana e vedere ogni cosa nella giusta dimensione.

Un obiettivo da inseguire per tutta la vita. Si dice che per diventare maestro del tè occorrano 25anni.«Dipende dall'impegno di ciascuno. In Giappone si ottiene un titolo ufficiale anche con un corso base che dura 3 anni e va frequentato a tempo pieno», Il Centro Urasenke, diretto da Michlko Nojiri, è stato fondato nel 1969 da un discendente di Sen no Rikiu, il maestro che nel '500 codificò i principi della cerimonia del tè

LA NONNA DICEVA CHE ... Per gli occhie e per i capelli il tè è un cosmetico alleato della bellezza  

• Per gli occhì arrossati: due compresse di garza o di cotone imbevute di tè - dal ben noto effetto astringente - dopo un quarto d'ora ridonano un aspetto fresco e uno sguardo limpido. Per dare ai capelli castani un bel riflesso ramato, aggiungere una tazza di tè scuro all'ultimo risciacquo. La bella tovaglia color écru, che una lavatura troppo energica ha reso bianca, riprenderà invece il suo colore se immersa per mezz'ora in acqua allungata con una tazza di tè.
Ti potrebbe interessare Tutte le regole per preparare il tè
Ti potrebbe interessare   UNA PIANTA LEGGENDARIA 
Ti potrebbe interessare Il mondo in una tazza

19/07/14

Tutte le regole per preparare il tè

TUTTE LE REGOLE PER PREPARARLO 

Acqua caldissima. Cinque minuti di attesa: non uno di più. E la teiera? Meglio di ceramica. 

Che cosa rende «perfetto» l'aroma che si sprigiona dalla nostra tazza? Tre elementi sono decisivi: il tipo di tè (che varia moltissimo secondo la provenienza, il trattamento, la miscelazione, ma anche la conservazione), la qualità dell'acqua e il procedimento di preparazione. Vediamo insieme tutti i segreti di questo Piccolo rito. .L'acqua. Pare che non ne esista al mondo migliore di quella inglese. E si dice che nei suoi viaggi all'estero la regina Elisabetta abbia sempre una provvista di buona acqua casalinga. Più modestamente, per il nostro tè continentale sarebbe bene usare dell'acqua povera di calcare.
• LA TECNICA Prima di tutto si riscalda la teiera, versandoci dentro un po' d'acqua bollente, che va poi eliminata. Poi si fa cadere sul fondo il tè e lo si ricopre d'acqua caldissima; dopo quattro o cinque minuti (non un istante di più) si versa nelle tazze, filtrando con un colino.
• LA QUANTITA' I veri intenditori discutono sulle dosi esatte di tè:pare che ci vogliano un cucchiaino per tazza, Più uno per la teiera. Nei negozi specializzati, e ora anche in Italia, si trova il cucchiaio-misurino, di solito di corno, dall'impugnatura cortissima e ricurva.
• LA TEIERA Non tutti sono d'accordo sui materiali ideali. La . classica, elegante teiera d'argento è accusata da alcuni di alterare il sapore. Da preferire allora tutte le terrecotte, dalla grossolana ceramica alla raffinata porcellana.
• LE BUSTINE Gli inglesi inorridiscono, ma il tè in bustine, per i nostri palati non così raffinati è davvero pratico. Basta avere l'accortezza di mettere la bustina nella teiera riscaldata prima di versarci sopra l'acqua e, ovviamente, di toglierla allo scadere dei fatidici 4 minuti, Oltre alle bustine di carta ci sono quelle di garza finissimo: hanno il vantaggio di non incidere minimamente sul sapore del tè, in quanto, al contrario di quelle di carta, non liberano cellulosa. È pratico anche l'uovo cuoci-tè, di metallo o di porcellana, ma non riempitelo troppo, perché il tè nell'acqua si gonfia e, se , non ha spazio, non può sprigionare tutto l'aroma e i principi attivi che contiene.
• ALL'ORIENTALE Il tè si può anche bere (come usa in Russia, in Cina, in Giappone) senza filtrarlo: basta sorseggiarlo lentamente, senza scuotere la tazzina, in modo che le foglioline rimangano sul fondo.

UN SERVIZIO IMPECCABILE … Alle cinque, tra amiche, secondo la tradizione. Una pausa piacevole che riscopre le intramontabili regole del galateo.
E non è solo un passatempo riservato alle signore che non hanno nulla da fare: il tè delle cinque (rivisto e semplificato) è un piacevole pretesto per ritrovarsi tra amiche. Per servirlo in modo impeccabile, ripassiamo il galateo.
Se il tè è servito in salotto, è possibile apparecchiare su un carrello o su un tavolino. Nel primo caso la tazza sarà porta alle ospiti sedute ìn poltrona, insieme a un tovagliolino da posare sulle ginocchia. Ilcarrello . resterà accanto al divano, in modo da potervi posare la tazza per servirsi di dolcetti.
Se il tè è servito al tavolo, l'ospite troverà davanti a sé tazza,e piattino; posati a loro volta sul piatto da dolce; al momento di bere il tè, tazza, e piattino si spostano a destra, mentre i dolci si mettono nel piatto da dolce.
Le fettine di limone si predispongono su un piattino insieme all'apposita forchettina; andrebbero messe nella tazza prima del tè, per evitare schizzi. E secondo il rituale degli inglesi anche il latte (sempre offerto con un piccolo bricco) va versato nella tazza prima dell'infuso.
Ancora un'astuzia tipicamente inglese? Mettete a disposizione degli ospiti anche un bricco con l'acqua calda, per allungare un tè troppo concentrato.

Ti potrebbe interessare   UNA PIANTA LEGGENDARIA 
Ti potrebbe interessare Il mondo in una tazza

18/07/14

UNA PIANTA LEGGENDARIA

Un nobile in meditazione e un infuso che vince il sonno: così l'lndia racconta la nascita del tè 

Secondo una leggenda indiana il nobile Darma, fattosi monaco, trascorreva le notti in meditazione per raggiungere la trascendenza. Una notte però il sonno ebbe la meglio e cadde addormentato. Al risveglio, sconvolto dalla propria debolezza, si strappò le palpebre che, cadendo in terra, misero radici e si trasformarono nella pianta del tè: la bevanda che consente all'uomo di vincere anche il sonno......Più prosaici i cinesi, che nella seconda metà del Settecento, approfittando della nuova e già incontenibile passione degli inglesi per la nuova bevanda, vendettero una grande partita di piante del tè, le quali giunte a destinazione, invece delle tenere foglioline produssero foglie rigide e senza aroma e grandi fiori dall'aspetto affascinante. Fu così che gli inglesi persero una certa quantità di tè, ma scoprirono le camelie...
NIENTE ZUCCHERO: MEGLIO IL 'MIELE ma l'ideale sarebbe berlo sempre liscio. Come fanno i veri intenditori...

Meglio saperlo: gli "esperti" non aggiungono nessun tipo di dolcificante. E neppure limone o latte: soprattutto se il tè è usato per pasteggiare, come fanno gli orientali. Un po' di zucchero - raffinato, greggio, di canna - può però rendere il tè più gradevole e più energetico. Anche se, in questo caso, le più attente calcoleranno le calorie dello zucchero per non ingrassare... Come per tutti gli infusi, il dolcificante più appropriato è il miele.
Ma ci vuole un po' di attenzione perché il sapore del miele non si sovrapponga a quello della bevanda: bene quindi il miele d'acacia (meno caratterizzato) e il millefiori, mentre il miele d'agrumi si sposa solo con i tè aromatizzati al limone o all'arancia. Poco adatti altri mieli dal sapore forte, come il castagno, il cardo, il corbezzolo. Non è chiaro da dove nasca la consuetudine tutta britannica di aggiungere latte (che in realtà rende il tè meno digeribile), né quella francese del limone, che cambia il sapore "sciupando" il tè. Comunque il buonsenso insegna che almeno ai tè dall'aroma più netto non sia fatta nessuna aggiunta: né latte né limone.

IL TE? GIUSTO PER OGNI OCCASIONE
Vivacissime scatole di latta propongono dagli scaffali innumerevoli varietà di teè: da provare, regalare, collezionare. Le aziende produttrici sono diverse, mentre i nomi delle varie specialità si ripetono. Ma come orientarsi fra tanti prodotti? “Il tè è un po' come il vino”, diceva Mariarosa Schiaffino, esperta di cultura della tavola e autrice de L'ora del tè, il primo libro sull'argomento pubblicato in Italia. «Come col pesce non si accompagna il vino rosso e con la cacciagione quello bianco, così il tè della prima colazione non è adatto per la sera».


Vediamo allora quali sono i tè ideali per i vari momenti della giornata.
Per cominciare la giornata il migliore è I'English Breakfast, miscela di tè neri, dal gusto forte e corposo. Twìning consiglia anche il Prince of Wales, una miscela di tè cinesi, che dà un'immediata sensazione di energia; mentre per la Betjenam & Barton il tè perfetto per l'ora della prima colazione è lo Yunnan.
• Per una pausa di mattina o di pomeriggio è ideale lo fasmine, notissimo tè cinese aromatizzato al gelsomino, oppure il Ceylon, di colore scuro, dal sapore rotondo e pieno.
• Per il tè più importante, quello delle cinque, la scelta è ampia: c'è il Darjeeling , tè nero dell 'India del Nord, il Vintage Darjeeling, miscela di tè neri indiani di prima fioritura, appena un po' aromatìzzato, il Ceylon Orange Pekoe (dove Orange non sta per «arancio», ma è il nome della Casa reale olandese). E anche il Russian Caraoan, di provenienza cinese, ma prediletto, a suo tempo, dai nobili russi. 
• Per un tè dopo cena? Chi teme l'effetto lievemente eccitante della teìna, chi ha problemi d'insonnia e vuole prepararsi un infuso rilassante prima di coricarsi, chi cerca un tè adatto ai bambini può scegliere fra il Green Gunpouider e il China Black: due tè cinesi, verde. Il primo, nero il secondo, a bassissimo contenuto di teina.
• Per ogni momento della giornata il Lapsang Souchong e il Formosa Oolong sono fra i tè cinesi più pregiatì, adatti sia al pomeriggio sia alla sera: hanno aroma deciso e un effetto disse tante. Fra i più diffusi c'è che l'Earl Grey; uno dei pochi che gli esperti ritengono adatto a qualsiasi ora: ha un leggero profumo di bergamotto.
Il tè più delicato? Il Queen Afary, indiano, selezionato dalla Twining pe la regina d'Inghilterra, meno crratterìzzato e .qnìndi più facile da accompagnare durante il pasto. con ogni tipo di cibo, dolce o salato.
Per riscaldarsi nelle giornate fredde è perfetto uno Spiced, tè di Ceylon aromatizzato con chiodi di garofano e scorzette d'arancia. E quando si ha voglia d'una bibita ghiacciata sono perfetti i Vanilla e i Rose, due profumate miscele di tè neri.
• Per accompagnare un pasto cinese? Ancora Gunpowder oppure Ceylon o Lung Cbing o . Keemun. Mentre con i piatti giapponesi ci vuole lo Yamakiro, delicata miscela a base di tè verdi.

Potrebbe interessarti la prima parte. Leggila qui


17/07/14

Il mondo in una tazza

Una storia antica. Un profumo «esotico». E una calda sensazione di benessere. Un pizzico di foglie e un po' di acqua bollente: ecco pronto il , la più «internazionale» delle bevande

Biondo, fumante, profumato. Da offrire con un sorriso. Da sorseggiare in ogni momento della giornata. E da preparare in un attimo: ma a regola d'arte
••• 
segreti, consigli, ricette

Una storia antica. Un profumo «esotico». E una calda sensazione di benessere. Un pizzico di foglie e un po' di acqua bollente: ecco pronto il tè, la più «internazionale» delle bevande

Agatha Christie non avrebbe potuto creare i suoi intrecci perfetti se accanto alla macchina per serivere non avesse avuto una teiera fumante. L'attrice Valeria Moriconi aveva sempre in camerino un piccolo set d'emergenza per prepararsi una tazza di tè: il metodo migliore, sostieneva, per vincere l'ansia da palcoscenico. E il giornalista Indro Montanelli si faceva preparare la «sua» miscela preferita: un terzo di darjeelìng, un terzo di mandarino e un terzo di arancio ... Caldo, profumato, fumante: il tè è la bevanda più diffusa nel mondo. Un bricco di acqua bollente ed è pronto: da servire con un sorriso con i gesti misurati di un piccolo rituale. O da gustare in solitudìne a brevi sorsate, leggendo un buon libro. Anche in Italia (dove il caffè è ben altro che una semplice tradizione) ne beviamo sempre di più: segno che il gusto si evolve e che si sta creando una «cultura del tè».. Certo, non siamo ancora così raffinati quanto gli inglesi, o così religiosamente concentrati come i giapponesi durante la loro cerimonia con la teiera. Abbiamo ancora molto da imparare: perché c'è tè e tè e ci. vuole esperienza per rìconoscerlo, sceglìerlo, prepararlo a regola d'arte. Volete saperne di più? Ecco un dossìer pieno di notizie e curiosità, consigli e aneddoti, trucchi e suggerimenti...
Non uno, ma mille tipi diversi
Il tè è un infuso ricavato dalle foglie di una pianta - la Camellia sinensis - che appartiene alla famiglia delle camelie. La raccolta viene fatta più volte all'anno e di ogni ramo vengono colte le prime foglioline. La lavorazione successiva determina la prima differenziazione tra i vari tipi di tè. Il tè verde è quello che ha subito minori trattamenti (in particolare non è, stato fermentato). Il tè nero passa invece per varie fasi, fra le quali la fermentazione. Il tè «oolong», proprio della Cina, è una via di mezzo fra i precedenti. Segue poi la fase della miscelazione: sono i «blenders», gli assaggiatori, che selezionano e mischiano i vari tè. Ognuna col suo aroma, le sue proprietà, il suo nome:Grey Gunpowder, Keemun e così via, in un'infinita varietà di gusti. Se la miscela è arricchita con profumi di fiori o di frutta si hanno i tè «scented» aromatìzzatì: al gelsomino, all'arancia, alla fragola...

Ma cosa "C'è nella teiera? In fondo non si tratta che di acqua e di un po' di profumo. Ma allora da dove viene il fascino del tè? È solo la suggestione di una storia antica, l'influsso di tradizioni lontane? O c'è un motivo reale, concreto, in quella sensazione di benessere che si accompagna al bere una tazza di tè? «li segreto è nella teina », spiega il dottor Paolo Spinelli, farmacista. «Cioè in quella sostanza contenuta nelle foglie che si sprigiona col calore dell'acqua e che ha un effetto tonico e stimolante. Un po' come il caffè, anche se, al contrario dell'opinione comune, caffeina e teina non sono la stessa cosa.

Appartengono entrambe al gruppo delle purine, ma mentre il caffè agisce soprattutto sul cuore e sul sistema nervoso centrale (e, in dosi eccessive, può provocare palpitazioni), il tè agisce sul sistema nervoso periferico e influenza il respiro: da qui la sensazione di benessere». Naturalmente non bisogna esagerare: le foglie di tè contengono, in proporzione, una quantità di teina molto maggiore rispetto alla caffeina dei chicchi di caffè. Nell'infusione, però, si usa molta acqua e così anche l'effetto viene, in un certo senso, «diluito».

Ma nel tè ci sono anche altre sostanze che bilanciano l'azìone. della teina: in particolare (soprattutto nei tè verdi) il tannino, che ha un effetto distensivo sullo stomaco e sull'intestino e un'azione astringente. Per questo il tè, magari con qualche goccia di limone, è particolarmente indicato nella cura dei disturbi intestinali. Poichè il tannino si libera nell'acqua più lentamente della teina, per avere l'effetto calmante, l'infusione deve essere un po' più prolungata del solito ( mai oltre i cinque minuti, comunque). L'azione depurativa, con la quale il tè agisce da diuretico, è invece dovuto alla teofillina. Infine in ogni tazza ci sono piccole quantità di calcio, sodio, potassio, magnesio, ferro, rame, fosforo, fluoro e vitamine del gruppo B. Che cosa pretendere di più da quell'acqua profumata? ▶
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.