Il-Trafiletto

05/01/14

Meditazione sul fumo: un insegnamento di Osho

Sono particolarmente coinvolta nella stesura di questo post, anche io sono una fumatrice, e come tale conosco bene i sintomi della dipendenza da fumo. Mi prometto e riprometto di smettere, ma in realtà sono conscia del fatto che non alberga in me una profonda convinzione in merito. E' la volontà che viene chiamata in causa, ma essa è una pianta difficile da coltivare, che richiede una dedizione completa. Vengo da una famiglia di fumatori, fumatori forti, incalliti, che tuttavia sono riusciti a smettere. Io sembro fuori dal loro coro. Ho trovato però questa visione innovativa, che merita una riflessione e ritengo che sia utile condividerla con voi tutti. Una "meditazione" di Osho, profondamente interessante.

Osho
Il primo passo verso una scelta consapevole. Meditazione del fumo (Osho tratto dal Libro Arancione) "Un uomo mi venne a trovare. Era un fumatore accanito. Fumava più di due pacchetti di sigarette al giorno, da trent'anni.........Era un fumatore cronico e non aveva speranza. Aveva tentato, non si era rifiutato di provare, aveva tentato con tutte le sue forze, soffrendo senza riuscire a smettere. Ce la faceva per un giorno o due, ma poi l'impulso di fumare riprendeva il sopravvento, la voglia di fumare era tale che non riusciva a resistere, e ricadeva nella vecchia abitudine....... Finalmente venne a trovarmi e mi disse: "Cosa posso fare? Come posso smettere di fumare?" Io risposi: "Nessuno può smettere di fumare, cerca di capire questo fenomeno: fumare o meno non dipende più solo da una tua decisione. E' una cosa che è entrata a far parte delle tue abitudini, ha messo radici profonde, trent'anni sono davvero tanti."..... "E' diventata una cosa automatica e ora puoi solo de automatizzarla". Allora mi chiese: "Cosa intendi per de automatizzazione?" La meditazione non è altro che questo: de automatizzazione. Gli spiegai: "Fa semplicemente così: scordati che devi smettere di fumare, non ce n'è affatto bisogno. Hai vissuto col vizio del fumo per trent'anni, di certo è stata una sofferenza, ma ormai ti ci sei abituato........ Allora gli ho suggerito la meditazione che doveva fare: "Devi seguire queste istruzioni: quando tiri fuori il pacchetto dalla tasca, d'ora in poi fallo piano piano. Goditi questo momento, tanto non c'è fretta. Sii cosciente, attento, sensibile a quello che stai facendo. Estrai il pacchetto lentamente dalla tasca, con piena consapevolezza. Poi tira fuori una sigaretta dal pacchetto, piano, piano, ancora con totale consapevolezza, non nel solito modo frettoloso, meccanico, inconscio. Quindi tamburella la sigaretta sul pacchetto, sempre con estrema attenzione. Ascoltane il ritmo.........gustati il profumo della sigaretta, il suo aroma, la sua bellezza...." "Quindi portati la sigaretta alla bocca con consapevolezza totale, accendila sempre con grande consapevolezza, goditi ogni più piccolo gesto di questa operazione, anzi dividilo in quanti più gesti possibile, in modo da poter diventare sempre più attento e consapevole. Poi tira la prima boccata"........"Poi esala il fumo, rilassati, osserva le spire che escono dalla tua bocca......fai un altro tiro e continua a muoverti molto lentamente. Se seguirai queste istruzioni, ben presto rimarrai sorpreso, presto ti accorgerai quanto è stupida questa storia. Ma non perché gli altri ti hanno detto che è una cosa stupida, non perché gli altri ti hanno ammonito che fa male, lo vedrai tu stesso! E non sarà solo una comprensione intellettuale, ma un'osservazione, un'esperienza che emergerà da tutto il tuo essere, sarà un'intuizione, una visione della tua totalità. E quindi se un giorno o l'altro cadrà, cadrà da sola, se invece continuerà, continuerà di per sè, ma non dovrai più preoccupartene": Dopo tre mesi l'uomo tornò e mi disse: "Sai, è finita". "Ora" gli ho detto "prova a usare questo metodo anche con le altre cose".

CONOSCERE IL TERREMOTO AIUTA A DIFENDERSI E AD AFFRONTARLO ADEGUATAMENTE (parte seconda)

Avrete letto in altre occasioni questi brevi suggerimenti riguardo alle regole elementari di comportamento durante e dopo il terremoto, tuttavia vale la pena ripeterle perché, seguendole, ci si può salvare la vita.
Durante il terremoto
- Cercare il più possibile di mantenere la calma, evitando urla e manifestazioni di panico;
Trovandosi dentro una camera in  appartamento o altro locale chiuso  cercare riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (portanti sono i muri più spessi, i tramezzi sono quelli sottili) se la costruzione è in muratura o sotto una trave; 
- Ci si può proteggere  da eventuali crolli, trovando riparo  sotto un tavolo, ben robusto;
- Evitare di  transitare vicino a mobili, oggetti pesanti e vetrate;
- Non precipitarsi verso le scale e non usare l’ascensore: talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedire di uscire;
Terremoto a Messina 1908
- Se si è in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge: potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da  onde di tsunami;
-  Trovandosi  all’aperto, allontanarsi da costruzioni e linee elettriche, per pericolo di crollo;
-  Tenersi lontano da  impianti industriali ,tralicci ed in generale impianti di qualsiasi genere;
-  Tenersi lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine, si possono verificare onde di tsunami;
-  Raggiungere  le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale, evitando di girovagare senza una meta precisa;
-  Si sconsiglia  di usare il telefono e l’automobile;
 E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi.
Dopo il terremoto
Assicurarsi dello stato di salute delle persone vicine: sarà un’ aiuto  per chi si trova in difficoltà agevolando  l’opera di soccorso;
 Coloro che non abbiano competenze  specifiche non debbono cercare di muovere persone le ferite gravemente: potrebbero aggravare le loro condizioni;
-  Chi è rimasto in casa  esca con prudenza indossando le scarpe, per evitare di ferirsi con vetri rotti e calcinacci;

-  Raggiungere uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti, prestando attenzione ad elementi sospesi in alto ed a buche e voragini in basso. Spostarsi con cautela. 
Mr.Hyde

Cannelloni alla ricotta e spinaci

 Ed eccoci di nuovo a riprendere la pasta ripiena che vi dedico ogni domenica. Facciamone una alle verdure, per stare un po' leggeri dopo le feste.

Ingredienti per 4 persone: 16 cannelloni -250 g di spinaci -250 g di ricotta -1cipolla -1 spicchio d'aglio - 1cucchiaio di olio d'oliva -1uovo sale e pepe 
Perc la besciamella: 2 cucchiai di burro -1cucchiaio di farina -1/41 di latte -125 g di parmigiano grattugiato -sale e pepe

CUOCETE i cannelloni in abbondante acqua salata portata a bollore per circa 8 minuti e scolateli su carta assorbente.
 
Cannelloni con ricotta e spinaci
PULITE gli spinaci, lavateli e tritateli. Tagliate la cipolla e l'aglio in piccoli pezzi. Scaldate l'olio d'oliva e soffriggete la cipolla e l'aglio, aggiungete gli spinaci ben strizzati e cuocete per 2-3 minuti. 

MESCOLATE la ricotta e gli spinaci con l'uovo. Regolate di sale e pepe. Riempite i cannelloni con il composto ottenuto e sisternateli in una pirofila imburrata.

PREPARATE ora la besciamella: fate sciogliere il burro, aggiungete la farina e mescolate.
Versate il latte e portate a ebollizione, sempre mescolando. Infine aggiungete il parmigiano grattugiato e regolate di sale e pepe.

VERSATE la besciamella sopra i cannelloni e cospargeteli con altro parmigiano grattugiato. Coprite con noci di burro e cuocete in forno a 180 o C dopo averlo preriscaldato a 200 o C.

Torta mimosa post natalizia

Del pandoro non si butta via niente.
Con i miei ospiti fissi della domenica il momento del dessert è sacro, non amiamo ripeterci, ma certe volte il tempo a disposizione è proprio poco, allora ecco una ricetta veloce, ottima e di successo: la torta mimosa post natalizia.
Occorrente: 1 pandoro, due buste di crema chantilly istantanea, una scatola di ananas allo sciroppo piccola, un bicchiere di panna già montata (gelateria), un bicchierino di limoncello.
Tagliare la base larga del pandoro (la parte superiore sarà ottima per le future colazioni), vuotare della mollica e spruzzate questo fondo a pentola con il limoncello (usate un nebulizzatore spray). Preparate la crema istantanea, riempite il fondo di pandoro e mettete in frigorifero per alcuni minuti, mentre taglierete la mollica a piccolissimi cubetti e quattro fette di ananas ben sgocciolate a pezzetti.
Ora riprendiamo il nostro fondo di pandoro farcito, con il freddo la crema sarà diventata più soda, stendiamo la panna montata sulla crema e sul bordo esterno, disponiamo i pezzetti di ananas e infine ricopriremo con i cubetti di mollica.



Perchè si dice "prendere due piccioni con una fava"?

Due piccioni con una fava

Questo detto è largamente usato, in ogni dove, e più comune di così non saprei davvero che dire. Non c'è da pensar molto in merito al suo significato, non vi sono allegorie o leggende, nè ha alle spalle teorie filosofiche o nomi importanti. Possiamo dire che è pratico che più pratico non si può.
Prendere due piccioni con una fava, raggiungere due scopi con una sola azione. L'espressione deriva probabilmente da un metodo, poco ortodosso, usato per cacciare i piccioni selvatici, mediante un filo a un'estremità del quale era assicurata una grossa fava secca. Una volta inghiottita l'esca, il volatile non era più in grado di espellerla, come il pesce che abbocca all'amo.
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