Il-Trafiletto
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13/09/14

Silenzio: parlare con il cuore per ritrovare noi stessi

Se si continua a parlare e ad agire si rischia di vivere, quello che sta accadendo in questo momento, semplicemente come un tecnicismo che deve essere affrontato per passare alla nostra prossima destinazione. 


Io ritengo importante ogni tanto ricaricarsi son il silenzio perchè solo il silenzio ti mette in comunicazione con te stesso e ti fa gustare ogni attimo.

Ci sono due tipi di silenzio (oggi vediamo il primo):
Il primo lo definisco “privato” ed è possibile se si riesce a raggiungere un ambiente isolato, un rifugio o un monastero.

La persona facendo questa esperienza viene tolta dall’ambiente abituale, quotidiano e qui il silenzio è spesso accoppiato con lunghe ore di meditazione, restrizioni dietetiche e altre forme di purificazione.

La persona taglia i ponti con ogni comunicazione con il mondo esterno: i telefoni e la televisione spenti, e chi vi partecipa ha la possibilità di mettere tutto verso l'interno e di guardare veramente da vicino se stessi, le proprie emozioni e per approfondire attraverso la propria vita e cercare un senso profondo, un’energia positiva e delle risposte concrete al vivere quotidiano.

La persona è sostenuta solitamente da altre persone che condividono gli stessi ambienti e ci accompagnano in questo percorso cercando di far uscire ciò che è negativo, ciò che ci angoscia e vogliono farci ritrovare l’equilibrio con noi stessi.

Questa esperienza può durare per un certo periodo di tempo, da un paio di giorni, fino a diventare una scelta di di vita.
Meditazione trascendentale

21/04/14

La meditazione o preghiera come antiansia

Gli effetti della spiritualità Preghiera e meditazione e antiansia

Chi medita per 20-30 minuti al giorno guadagna armonia e rilassamento interiore, allontanando fobie e depressione. A confermarlo sono numerose ricerche scientifiche portate avanti, tra i vari istituti, alla Harvard University di Boston (Stati Uniti). Durante il periodo della meditazione non solo il nostro cervello rilascia alcuni importanti messaggeri chimici, come serotonina o endorfine (sostanze capaci di sopprimere il senso di fatica), ma addirittura la nostra mente si allena a sviluppare una grande calma. Unica regola: imparare a percepire ciò che accade dentro di noi in quel preciso momento il corpo e la mente diventano i principali strumenti che portano una migliore qualità di vita: i pensieri non si accavallano più, la respirazione si fa più calma, si sciolgono le tensioni fisiche e mentali, entra benessere, energia, rilassamento. E cosa dire della preghiera? Ormai negli Stati Uniti gli studi su questa pratica sono condotti a ripetizione, tanto si è convinti della sua influenza sul benessere del corpo. Se ne stanno occupando ormai il National institutes of health, l'equivalente americano del nostro Istituto superiore di sanità, e università prestigiose come la Brown o la Loyola. Ma cosa affermano questi studi, pubblicati su una rivista al di sopra di ogni sospetto come il "Iournal of American Medicai"? Dichiarano che la preghiera e la meditazione scatenano una serie di risposte fisiologiche rilassanti, contrastando gli effetti negativi dello stress. Altre ricerche hanno scoperto che sempre la preghiera fa superare meglio ansia e depressione. In pratica, essa opera sugli stessi meccanismi del rilassamento, influenzando i cosiddetti «ormoni dello stress»; abbassa la pressione sanguigna, rallenta il ritmo cardiaco e respiratorio, e influenza emozioni profonde.
 Voyager - La Forza della Preghiera

17/02/14

Il regista americano David Lynch consiglia di introdurre la meditazione nelle scuole

Il regista americano David Lynch, autore di film inquietanti, medita da 30 anni e vive sereno. Lo ha dichiarato in un visita a Milano all'inizio di febbraio al Teatro dal Verme per diffondere il verbo della consapevolezza.


Sempre più ricerche scientifiche confermano il valore della meditazione, come antidoto contro depressione, malattie fisiche e disturbi comportamentali. Ma per far capire l'importanza delle tecniche meditative nel mondo de lavoro, nella scuola, come nella vita privata servono testimonial particolari in grado di portare all'attenzione del grande pubblico i loro benefici.

David Lynch
E questa volta il testimonial particolare c'è. Si tratta di David Lynch, il geniale regista americano autore di film come Twin Peaks o Velluto Blu, che ha dato vita a una fondazione che porta il suo nome, la David Lynch Foundation For Consciousness-Based Education and Peace, che dal 2005 si impegna per la diffusione della meditazione nelle scuole. Venuto a Milano al Teatro dal Verme per diffondere il verbo della consapevolezza, davanti a una folla folta e assortita ha parlato di meditazione trascendentale come antidoto contro i disturbi scolastici, l’ansia, la violenza giovanile e le dipendenze. Problemi che negli Stati Uniti registrano numeri preoccupanti. Basti pensare, riporta lo stesso regista, “che il 25% dei teenager americani soffre di disturbi antigeni”. Lynch vorrebbe portare in classe la meditazione all'inizio e alla fine delle lezioni, come succede già in 50 paesi del mondo. I ragazzi riescono a trovare la concentrazione necessaria per concentrarsi negli studi e si riducono le percentuali di bullismo. Da oltre 30 anni David Lynch pratica la meditazione trascendentale. "Il fatto che i miei film possano inquietare non significa che io non sia sereno" ha dichiarato il regista. " Per far vedere la sofferenza non bisogna per forza soffrire".
Per ulteriori informazioni:
 David Lynch Foundation For Consciousness-Based Education and Peace

11/01/14

Ansia-dolore-depressione: meditate gente...meditate!

Ansia, dolore, depressione: tutti mali del nostro secolo, frutto della nostra cosi irrequieta quotidianità: scelte da fare, paura di dovere affrontare, dolore per avere rimpianto la perdita di quell'occasione oppure di quella persona. Come fare fronte allo stress e i disturbi da esso derivati? Meditate gente...meditate!

E' questo il risultato che in molti credono e sperano di riuscire ad ottenere attraverso la pratica della meditazione. Chiaramente meditare è un ottimo rimedio a quanto detto, ma non tutte le problematiche possono però essere combattute con efficacia tramite questo approccio. L'opinione dei ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora (Stati Uniti) gli unici disturbi contro cui la meditazione è davvero efficace sono: l'ansia, la depressione e il dolore.
Meditazione

Oltretutto non tutte le pratiche meditative danno la possibilità di ottenere gli stessi effetti benefici.
L'analisi dei risultati delle ricerche eseguite fino ad oggi, pubblicata dai ricercatori americani sulle pagine di JAMA Internal Medicine, hanno infatti messo in luce il fatto che l'approccio più promettente è quello basato sulla cosiddetta mindful meditation, a volte indicata anche come “meditazione consapevole”.

La meditazione, ha spiegato Medhav Goyal, primo autore dell'analisi, “è un allenamento attivo della mente per aumentare la consapevolezza, e differenti programmi di meditazione approcciano questo aspetto in modi diversi”.
Lo studio ha preso in considerazione 47 pubblicazioni presenti nella letteratura scientifica in cui è stato analizzato l'effetto della meditazione su vari disturbi, dall'uso di sostanze stupefacenti ai problemi di alimentazione.

“Le evidenze più significative che abbiamo riscontrato sono moderate e riguardano l'ansia, la depressione e il dolore; per altri problemi erano basse e per la maggior parte erano insufficienti”. Alcune tecniche molto popolari, come la meditazione trascendentale, non sono risultate più efficaci di un semplice placebo.
Per chi, invece, si è affidato a 30-40 ore di mindful meditation i benefici sono risultati reali. “Abbiamo rilevato un miglioramento del 5-10% nei sintomi dell'ansia rispetto ai gruppi placebo – ha precisato Goyal – Per la depressione abbiamo rilevato un miglioramento del 10-20% dei sintomi depressivi rispetto ai gruppi placebo”. Un effetto, spiega l'esperto, simile a quello degli antidepressivi.

Per quanto riguarda invece il dolore, Goyal ha sottolineato che “non ci sono stati molti studi sul dolore cronico, perciò non sappiamo per quale tipo di dolore potrebbe essere utile questo tipo di meditazione”. Altro risultato positivo è l'assenza di effetti collaterali negativi, ragion per cui la meditazione può essere abbinata ad altri trattamenti specifici senza correre rischi. Tuttavia, solo ulteriori studi potranno chiarire se con un approccio diverso è possibile ottenere benefici maggiori rispetto a quelli osservati fino ad oggi.
“Dal punto di vista delle tradizioni orientali, i programmi di meditazione che abbiamo testato erano relativamente brevi, duravano circa 8 settimane, e comprendevano dosi relativamente basse di allenamento alla meditazione – ha aggiunto Goyal – Perciò non sappiamo se una maggiore pratica meditativa possa avere benefici più ampi”.

05/01/14

Meditazione sul fumo: un insegnamento di Osho

Sono particolarmente coinvolta nella stesura di questo post, anche io sono una fumatrice, e come tale conosco bene i sintomi della dipendenza da fumo. Mi prometto e riprometto di smettere, ma in realtà sono conscia del fatto che non alberga in me una profonda convinzione in merito. E' la volontà che viene chiamata in causa, ma essa è una pianta difficile da coltivare, che richiede una dedizione completa. Vengo da una famiglia di fumatori, fumatori forti, incalliti, che tuttavia sono riusciti a smettere. Io sembro fuori dal loro coro. Ho trovato però questa visione innovativa, che merita una riflessione e ritengo che sia utile condividerla con voi tutti. Una "meditazione" di Osho, profondamente interessante.

Osho
Il primo passo verso una scelta consapevole. Meditazione del fumo (Osho tratto dal Libro Arancione) "Un uomo mi venne a trovare. Era un fumatore accanito. Fumava più di due pacchetti di sigarette al giorno, da trent'anni.........Era un fumatore cronico e non aveva speranza. Aveva tentato, non si era rifiutato di provare, aveva tentato con tutte le sue forze, soffrendo senza riuscire a smettere. Ce la faceva per un giorno o due, ma poi l'impulso di fumare riprendeva il sopravvento, la voglia di fumare era tale che non riusciva a resistere, e ricadeva nella vecchia abitudine....... Finalmente venne a trovarmi e mi disse: "Cosa posso fare? Come posso smettere di fumare?" Io risposi: "Nessuno può smettere di fumare, cerca di capire questo fenomeno: fumare o meno non dipende più solo da una tua decisione. E' una cosa che è entrata a far parte delle tue abitudini, ha messo radici profonde, trent'anni sono davvero tanti."..... "E' diventata una cosa automatica e ora puoi solo de automatizzarla". Allora mi chiese: "Cosa intendi per de automatizzazione?" La meditazione non è altro che questo: de automatizzazione. Gli spiegai: "Fa semplicemente così: scordati che devi smettere di fumare, non ce n'è affatto bisogno. Hai vissuto col vizio del fumo per trent'anni, di certo è stata una sofferenza, ma ormai ti ci sei abituato........ Allora gli ho suggerito la meditazione che doveva fare: "Devi seguire queste istruzioni: quando tiri fuori il pacchetto dalla tasca, d'ora in poi fallo piano piano. Goditi questo momento, tanto non c'è fretta. Sii cosciente, attento, sensibile a quello che stai facendo. Estrai il pacchetto lentamente dalla tasca, con piena consapevolezza. Poi tira fuori una sigaretta dal pacchetto, piano, piano, ancora con totale consapevolezza, non nel solito modo frettoloso, meccanico, inconscio. Quindi tamburella la sigaretta sul pacchetto, sempre con estrema attenzione. Ascoltane il ritmo.........gustati il profumo della sigaretta, il suo aroma, la sua bellezza...." "Quindi portati la sigaretta alla bocca con consapevolezza totale, accendila sempre con grande consapevolezza, goditi ogni più piccolo gesto di questa operazione, anzi dividilo in quanti più gesti possibile, in modo da poter diventare sempre più attento e consapevole. Poi tira la prima boccata"........"Poi esala il fumo, rilassati, osserva le spire che escono dalla tua bocca......fai un altro tiro e continua a muoverti molto lentamente. Se seguirai queste istruzioni, ben presto rimarrai sorpreso, presto ti accorgerai quanto è stupida questa storia. Ma non perché gli altri ti hanno detto che è una cosa stupida, non perché gli altri ti hanno ammonito che fa male, lo vedrai tu stesso! E non sarà solo una comprensione intellettuale, ma un'osservazione, un'esperienza che emergerà da tutto il tuo essere, sarà un'intuizione, una visione della tua totalità. E quindi se un giorno o l'altro cadrà, cadrà da sola, se invece continuerà, continuerà di per sè, ma non dovrai più preoccupartene": Dopo tre mesi l'uomo tornò e mi disse: "Sai, è finita". "Ora" gli ho detto "prova a usare questo metodo anche con le altre cose".
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