Il-Trafiletto

01/12/13

CREMA IN GIALLO CON ZUCCA E MAIS

 La zucca è ricca di vitamina A, utile per il mantenimento dell'integrità della pelle e per lo crescita. Tale vitamina resiste al calore e sopporta anche lunghe bolliture, purché avvengono in assenza di ossigeno. Altra caratteristica molto importante di questo ortaggio è il suo elevato potere saziante abbinato al fatto che fomisce poche calorie (78 kcal per 100 g di polpa). Per questo motivo è adatta per le diete dimagranti.
Questa minestra ha il pregio di essere molto gustosa, pur fornendo poche calorie. A piacere potrete servirla su fettine di polenta abbrustolita.
Ingredienti per 4 porzioni • 300 gr di polpa di zucca • 100 gr di Mais in scatola·2 zucchine • 1 peperone rosso • 1 patata • l cipolla• 60 gr prosciutto crudo sgrassato • 2 cucchiai di olio EVO  • 1 litro di brodo vegetalesale e pepe.
crema in giallo con Zucca e Mais

AFFETTATE lo zucca e mettetela in un tegame con 3-4 cucchiai d'acqua, sale e pepe. Cuocetela a fuoco basso per circa 10 minuti, mescolando spesso e unendo eventualmente altra acqua, se il fondo di cottura asciugasse troppo. Toglietela dal tegame solo quando è ben tenera, quindi frullatela.

TAGLIATE a rondelle le zucchine, eliminate picciolo. semi e filamenti al peperone e tagliate la polpa a dadini. Sbucciate e tagliate a cubetti lo patata, tritate la cipolla e il prosciutto crudo.

ROSOLATE la cipolla e il prosciutto in una casseruola con l'olio, unite la patata e, dopo pochi minuti, i peperoni e le zucchine: lasciate insaporire per un instante. Unite il brodo bollente e il purè di zucca, poi lasciate sobbollire il tutto per 10 minuti circa. Aggiungete il mais sgocciolato dal liquido di conservazione e continuate lo cottura ancora per 5 minuti. Successivamente spegnete il fuoco e insaporite con l'olio.

SUDDIVIDETE lo crema di zucca con verdure in 4 piatti fondi, cospargete a piacere con pepe nero in grani appena macinato e servite subito.

VARIANTI APPETITOSE
1 - Provate a unire, l minuto prima di fine cottura, alla crema di zucca e 2 tuorli sbattuti, mescolando continuamente; togliete dal fuoco servite subito.
2- Sostituite le zucchine con funghi cotti in tegame, aggiungendoli solo alla fine.

Un fatto di una gravità inaudita | Polizia di Stato sceglie il silenzio

Qualche giorno fa, un fatto di una gravità inaudita, è passato quasi completamente sotto silenzio. Un fatto che ci dovrebbe riguardare. Nell’udienza del processo cosiddetto “Borsellino Quater”, quello agli esecutori materiali della strage di Via D’Amelio, sono stati chiamati a testimoniare tre dirigenti della Polizia di Stato, che formavano, insieme al loro capo Arnaldo La Barbera, deceduto più di dieci anni fa, la squadra investigativa “Falcone-Borsellino”, nata proprio per indagare sulla strage del luglio 1992: Vincenzo Ricciardi, già questore di Bergamo e attualmente in pensione, Mario Bo’, dirigente della Divisione Anticrimine della questura di Gorizia, e Salvatore La Barbera, dirigente della Criminalpol di Roma. 

Paolo Borsellino
L’ultimo non si è presentato, i primi due si sono vergognosamente avvalsi della facoltà di non rispondere. Hanno scelto il silenzio.
Ora mi chiedo, come può uno Stato pretendere che i suoi cittadini denuncino la criminalità organizzata, che si facciano avanti come testimoni oculari e che collaborino con le forze dell’ordine e con la magistratura, se sono proprio i suoi stessi rappresentanti, i suoi pubblici ufficiali (peggio ancora se funzionari con incarichi di comando) che si tirano indietro e si rifiutano di collaborare per arrivare alla verità e, quindi, alla giustizia? In televisione passano giornalmente spot che invitano a lottare contro l’usura, a superare la paura delle possibili conseguenze… e due dirigenti della Polizia di Stato possono permettersi di dare il cattivo esempio?
Che spiegazione possiamo darci, noi cittadini, di questo imbarazzante silenzio? Hanno avuto forse timore che potesse uscire fuori qualche segreto inconfessabile? Qualche elemento che potesse metterli in difficoltà rispetto il reato per il quale sono attualmente indagati dalla stessa Procura di Caltanissetta, ovvero il reato di calunnia? Come è possibile che due dirigenti della Polizia di Stato non vogliano aiutare i giudici a capire cosa successe veramente nel periodo in cui avvenne il depistaggio Scarantino?
Questo non è un processo come gli altri. Questo processo è la possibilità che ha lo Stato di dare giustizia non solo a Paolo Borsellino ma anche a cinque agenti della Polizia di Stato. Cinque loro colleghi. E’ questo il modo in cui Mario Bo e Vincenzo Ricciardi onorano i colleghi che hanno dato la vita per lo Stato?
Paolo Borsellino, pochi giorni prima di morire, disse questa frase, in un convegno pubblico: “Sono morti per noi. E abbiamo un debito verso di loro e questo debito dobbiamo pagarlo, gioiosamente, facendo il nostro dovere, rispettando le leggi, anche quelle che ci impongono sacrifici…collaborando con la giustizia, testimoniando i valori in cui crediamo, anche nelle aule di giustizia, accettando in pieno la loro eredità.” E non è accettabile che due uomini di Stato, soprattutto se con una carriera come la loro, con gli incarichi che hanno ricoperto e che ricoprono, possano essere i primi a rifiutare e a tradire l’eredità di Paolo Borsellino.                                                                             fonte

Il "marcio" nei consigli regionali Italiani

Dopo l'Emilia-Romagna anche il Piemonte, vagliato dai magistrati, risulta un uso "allegro" sei fondi pubblici. " E io pago!" Direbbe Totò.
Sono 16 su 20 i 'parlamentini' finiti sotto accusa per le spese pazze attinte dai fondi pubblici. Negli scontrini scaricati ora al vaglio di magistrati e giudici contabili figurano più cene consumate contemporaneamente nello stesso posto, limousine a nolo e gioielli

Le regioni Italiane
Nell'ultimo mese e mezzo è toccato di nuovo all'Emilia-Romagna, alla Sardegna, e poi al Piemonte. dove sono arrivati alle mani e a prendersi a sberle. E' un'escalation di avvisi di garanzia. Un crescendo di 'spese pazze' finite nel mirino della magistratura. Tre consigli regionali sono piombati nuovamente nell'occhio del ciclone, con tanto di dimissioni (a Bologna) e rissa (a Torino). Tre 'parlamentini' che vanno ad affiancarsi ad altri 13 consigli regionali già protagonisti di inchieste giudiziarie tuttora in corso e di monitoraggi costanti di una Corte dei conti che sulla questione vuole vederci chiaro. Viaggi extra lusso, ristoranti très chic, saune, massaggi, palestre, banchetti per cerimonie funebri, gioielli, penne d'oro, lap dance e perfino tasse. I rimborsi dei gruppi consiliari, ma soprattutto la gestione allegra di tali somme di denaro, aprono uno squarcio che appare sempre più profondo e desolante. Ben 16 Regioni su 20 al momento risultano coinvolte nelle inchieste. Da nord a sud. E - politicamente, s'intende - da destra a sinistra. A Bologna a fine ottobre vengono indagati tutti i 9 capigruppo dell'assemblea legislativa. Marco Monari del Pd arriva a dimettersi. Fa particolarmente scalpore la rivelazione di un viaggio da Napoli ad Amalfi con un'auto a nolo più conducente che on-line si pubblicizza come 'servizio limousine', costato 900 euro e messo tra i rimborsi del gruppo dem dallo stesso Monari e dal consigliere Roberto Montanari. La spesa, che è di fine luglio 2011, viene esaminata dalla Guardia di finanza che indaga per peculato su delega della procura di Bologna. I due consiglieri in quei giorni parteciparono ad un seminario di Areadem.Gli avvisi di garanzia, però, scatenano un vespaio di polemiche dentro allo stesso Pd. Che viaggia spedito verso le primarie dell'8 ottobre ma che nel frattempo deve cercare di gestire pure lo scandalo di un tesseramento anomalo che ha macchiato l'iter dei congressi provinciali. Complice il web, la base non perdona. Forse è per questo che, a ridosso di consultazioni aperte che hanno come obiettivo il massimo coinvolgimento dei cittadini (nonostante la defezione già annunciata di Romano Prodi), la direzione regionale del Pd ha deciso di riunirsi per affrontare il tema. Discutere di quanto accaduto. E condannare qualsiasi abuso. Un tentativo di fare 'pulizia' alla vigilia di un appuntamento a cui sarebbe meglio presentarsi con meno macchie possibili. Nel frattempo, in Piemonte si prendono a botte. Gli indagati sono addirittura 43, e tra questi c'è anche il presidente della Regione, Roberto Cota (Lega Nord), che per 115 volte è stato smentito perché 'beccato' dagli investigatori in luoghi diversi rispetto a quelli in cui, sulla base degli scontrini infilati nel rimborso, avrebbe dovuto trovarsi. Un "dono dell'ubiquità" su cui ora sarà nuovamente chiamato a rispondere davanti ai pm. E sono ben 592 gli scontrini che attesterebbero esborsi non propriamente riconducibili all'attività istituzionale. Sigarette, foulard, spazzolini, hamburger e cioccolatini. Ma soprattutto nel mirino finiscono le cinque cene diverse consumate da Cota nello stesso ristorante a pochi minuti di distanza l'una dall'altra. Il governatore si difende. I democratici attaccano dopo che, per quanti di loro erano stati indagati, è stata chiesta l'archiviazione. E tentano la spallata alla giunta Cota. In che modo? Dimettendosi dagli incarichi istituzionali in Regione. Il vicepresidente dell'assemblea, Roberto Placido, il presidente della Giunta per le elezioni, Rocco Muliere, e i vicepresidenti delle commissioni hanno formalizzato agli uffici regionali il loro passo indietro. Vale la pena ricordare che nel solo 2011 sono stati messi a disposizione dei 'parlamentini' 47 milioni di euro. Una cifra che la spending review ha ridimensionato sul 2013, limandola fino a farla scendere a quota 9 milioni. I compensi dei consiglieri, ovviamente, rimangono emolumento a parte.                                                                                                fonte

Scosse di terremoto in centro Italia | Scosse di paura anche all'Aquila

L'Aquila rivive in queste ore la paura di un evento sismico, che riporta la memoria al 6 aprile 2009.
Scosse in Lazio e Umbria, di magnitudo 3,9 con epicentro nei monti Reatini. Ci sono state segnalazioni e chiamate ai Vigili del Fuoco, e testimoni parlano di un «boato», seguito un minuto dopo da un’altra scossa di magnitudo 3.0. Segnalazioni sono giunte da Terni, Norcia, Spoleto, Foligno.
epicentro del terremoto
Torna la paura all’Aquila, colpita dal terremoto del 6 aprile 2009, dove l’evento sismico è stato avvertito distintamente. In provincia di Teramo le scosse sono state avvertite in diverse località maggiormente a ridosso con l’area reatina. I comuni più vicini all’epicentro sono Cittareale, Amatrice e Accumuli, tutte in province di Rieti. La prima scossa è stata registrata ad una profondità di 11,4 chilometri; la seconda a 13,7. Successivamente si sono riscontrate nella stessa zona altre due scosse di minore entità: rispettivamente magnitudo 2.1 e 2.0. Tante anche le segnalazioni sui social network, Twitter e Facebook in particolare. A quanto riferisce la sala operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco di Rieti, non ci sarebbero danni nel capoluogo, mentre nell’amatriciano, epicentro della scossa più forte, sono in corso delle verifiche da parte dei vigili del fuoco. Non si hanno, al momento, notizie di danni a persone o cose. In corso verifiche da parte della Protezione civile. fonte

Basta con rinvii e lentezze: Fare le cose e farle in fretta | Renzi pianta i paletti al Governo

"Basta con i rinvii, è ora di agire" Renzi mette punti fermi, deciso che ho si fanno le riforme o il Pd separerà il suo destino dalla maggioranza. Propone un patto a Letta, ma mette come paletti l'azione dell'esecutivo su riforme, lavoro ed Europa.
Matteo Renzi
Matteo Renzi pianta i suoi paletti. Il sindaco ricorda che l'esecutivo è sostenuto in primo luogo dai democratici e l'agenda per il 2014 deve essere concordata in primo luogo con loro. Alfano si deve adeguare: "Ha trenta deputati, noi ne abbiamo trecento. Se non è d'accordo, sappia che poi si va a votare. Io non ho paura delle elezioni, lui sì. Perché sa che Berlusconi lo asfalta"... Ma lei è sicuro che tutti e trecento la seguiranno? "Le cose da fare le decideranno gli italiani che parteciperanno alle primarie. Difficilmente qualcuno si tirerà indietro. Ma se c'è chi punta a spaccare il gruppo, sappia che la conseguenza saranno le elezioni anticipate". E allora lei come pensa di utilizzare tutta questa forza? "Aspettare l'8 dicembre per la verifica di governo non è stata una concessione. Chi vince impone la linea. Saremo leali ma conseguenti. Offro una disponibilità vera, un patto di un anno. E quindi proporremo tre punti che noi consideriamo ineludibili"...
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