Il-Trafiletto
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14/11/14

"Presto un Concorso per Dirigenti scolastici" | Ad assicurarlo è Ministro Giannini

A seguito le anticipazioni fornite da OrizzonteScuola sull'ormai prossimo avvio del Concorso a Dirigenti scolastici, il Ministro Giannini provvede a confermare che "presto verrà indetto un concorso per Dirigenti scolastici". 


Lo scopo di questo concorso sarà quello di aumentare la presenza di ispettori che dovranno impegnarsi per fornire la valutazione dello stato in cui versano le scuole. Saranno 2.871 i posti messi a disposizione ed il Decreto pare che sia già sulla scrivania del Presidente per la firma. 

Nulla di trascendentale, dal momento che la legge salva-dirigenti prevede l'inizio per entro la fine del l'anno 2014. E' lo stesso Ministro Giannini a darne notizia, anticipando il nuovo concorso a Dirigenti, dichiarando: "sono una parte fondamentale del progetto di riforma, in quanto con scuole autonome bisogna che siano autonome e responsabili e perciò gestite in base a questi fondamenti e il dirigente è quello che più li identifica". Ma non è affatto sufficente, perché nell'enorme progetto di riforma c'è anche la valutazione delle scuole. 
Concorso per Dirigenti scolastici
Concorso per Dirigenti scolastici

Ruolo non certo di secondaria importanza avranno gli ispettori che dovranno impegnarsi ad "ispezionare" quasi 800 scuole l'anno. Numero che dovrà essere aumentato e conseguentemente, bisognerà, dichiara il Ministro, "l'incremento del numero degli ispettori, perché la valutazione è l'altro pilastro".

20/10/14

Il Principe ereditario Carlo d’Inghilterra dichiara guerra agli scoiattoli grigi della sua tenuta.

Sta diventando un caso europeo l’aumento a dismisura della popolazione di scoiattoli grigi a scapito di quello classico e caratteristico rosso. I primi son un pericolo per la natura. In Italia la regione che ne soffre è il Piemonte.


 Tempi duri per i troppo buoni, recitava una famosa pubblicità di alcuni anni fa, ma questi sono tempi duri anche per i troppi scoiattoli grigi. In Inghilterra il Principe Carlo ha ordinato di sopprimere gli scoiattoli grigi nella sua tenuta di Cornovaglia. Il motivo di questa sua decisione sta nel fatto che sembra che questo esemplare di scoiattolo sia portatore sano di un virus, il Poxvirus, una malattia di cui i grigi sono portatori sani, “mentre gli scoiattoli rossi, entrando in contatto con il virus, muoiono in una-due settimane”. C’è anche da dire che lo scoiattolo rosso è molto amato in Inghilterra ed è un icona della nazione di sua maestà. E' per questo motivo che il principe ereditario ha deciso di esporsi in prima persona patrocinando il cosiddetto ''accordo dello scoiattolo'', firmato nella sua residenza scozzese di Dumfries House da delegati del governo, dirigenti delle foreste, ambientalisti. E con l’appoggio del ministero dell'Ambiente. Il principe Carlo è fra l'altro il patron del Red Squirrel Survival Trust, una fondazione che lotta per il ripopolamento dei 'rossi'.

In Italia - Anche nel nostro Paese comincia a diffondersi il problema degli scoiattoli grigi, e precisamente in Piemonte. Si dice che quattro di questi roditori vennero liberati a Stupinigi nel 1948, formando una colonia che col passare degli anni abbia occupato, dati del 2012, una superficie di circa 2000 chilometri quadrati, facendo di fatto quasi sparire in quelle zone il classico scoiattolo rosso. Analogo problema potrebbe verificarsi nei prossimi anni in Liguria, Lombardia e Umbria, dove è stata accertata la presenza dello scoiattolo grigio.

Perché sparisce lo scoiattolo rosso? Oltre al Poxvirus, virus killer dello scoiattolo rosso, c’è da tenere presente anche la concorrenza dal punto di vista alimentare. La specie grigia mangia molte più ghiande rispetto a quella rossa ed è in grado di trovare e consumare buona parte delle riserve di semi accumulate da questi ultimi, fattore questo che comporta una difficoltà di riproduzione dello scoiattolo rosso dal momento che i giovani di tale specie crescono meno ed hanno più probabilità di morire entro il primo anno di vita. Inoltre c’è da dire che lo scoiattolo grigio causa danni ingenti al patrimonio forestale per l’abitudine di scortecciare gli alberi causando la morte di molte piante. E questa specie potrebbe mettere anche a repentaglio la conservazione locale di alcune specie di uccelli, avendo l’abitudine di cibarsi di uova e nidiacei.

Anche in Italia si comincerà tra poco a prendere seri provvedimenti, dopo che il Comitato Permanente della Convenzione di Berna per la Conservazione della Flora e della Fauna Selvatiche ha inviato negli anni passati, con il nostro Paese che sembra abbia fatto orecchie da mercante, tre raccomandazioni per la protezione dello scoiattolo rosso, aprendo una procedura di infrazione.

01/12/13

Un fatto di una gravità inaudita | Polizia di Stato sceglie il silenzio

Qualche giorno fa, un fatto di una gravità inaudita, è passato quasi completamente sotto silenzio. Un fatto che ci dovrebbe riguardare. Nell’udienza del processo cosiddetto “Borsellino Quater”, quello agli esecutori materiali della strage di Via D’Amelio, sono stati chiamati a testimoniare tre dirigenti della Polizia di Stato, che formavano, insieme al loro capo Arnaldo La Barbera, deceduto più di dieci anni fa, la squadra investigativa “Falcone-Borsellino”, nata proprio per indagare sulla strage del luglio 1992: Vincenzo Ricciardi, già questore di Bergamo e attualmente in pensione, Mario Bo’, dirigente della Divisione Anticrimine della questura di Gorizia, e Salvatore La Barbera, dirigente della Criminalpol di Roma. 

Paolo Borsellino
L’ultimo non si è presentato, i primi due si sono vergognosamente avvalsi della facoltà di non rispondere. Hanno scelto il silenzio.
Ora mi chiedo, come può uno Stato pretendere che i suoi cittadini denuncino la criminalità organizzata, che si facciano avanti come testimoni oculari e che collaborino con le forze dell’ordine e con la magistratura, se sono proprio i suoi stessi rappresentanti, i suoi pubblici ufficiali (peggio ancora se funzionari con incarichi di comando) che si tirano indietro e si rifiutano di collaborare per arrivare alla verità e, quindi, alla giustizia? In televisione passano giornalmente spot che invitano a lottare contro l’usura, a superare la paura delle possibili conseguenze… e due dirigenti della Polizia di Stato possono permettersi di dare il cattivo esempio?
Che spiegazione possiamo darci, noi cittadini, di questo imbarazzante silenzio? Hanno avuto forse timore che potesse uscire fuori qualche segreto inconfessabile? Qualche elemento che potesse metterli in difficoltà rispetto il reato per il quale sono attualmente indagati dalla stessa Procura di Caltanissetta, ovvero il reato di calunnia? Come è possibile che due dirigenti della Polizia di Stato non vogliano aiutare i giudici a capire cosa successe veramente nel periodo in cui avvenne il depistaggio Scarantino?
Questo non è un processo come gli altri. Questo processo è la possibilità che ha lo Stato di dare giustizia non solo a Paolo Borsellino ma anche a cinque agenti della Polizia di Stato. Cinque loro colleghi. E’ questo il modo in cui Mario Bo e Vincenzo Ricciardi onorano i colleghi che hanno dato la vita per lo Stato?
Paolo Borsellino, pochi giorni prima di morire, disse questa frase, in un convegno pubblico: “Sono morti per noi. E abbiamo un debito verso di loro e questo debito dobbiamo pagarlo, gioiosamente, facendo il nostro dovere, rispettando le leggi, anche quelle che ci impongono sacrifici…collaborando con la giustizia, testimoniando i valori in cui crediamo, anche nelle aule di giustizia, accettando in pieno la loro eredità.” E non è accettabile che due uomini di Stato, soprattutto se con una carriera come la loro, con gli incarichi che hanno ricoperto e che ricoprono, possano essere i primi a rifiutare e a tradire l’eredità di Paolo Borsellino.                                                                             fonte
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