Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta antenati. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antenati. Mostra tutti i post

27/08/14

I cani percepiscono la paura?

I cani hanno
la percezione della paura

Si! In almeno due modalità differenti. Prima di tutto sono molto sensibili al linguaggio corporeo. 


Come i loro antenati lupi, anche i cani domestici hanno gli istinti necessari per cacciare in branco e per organizzarsi in una gerarchia. Quindi ogni cane deve conoscere il proprio posto e rispondere al comportamento degli altri. Tutto ciò si vede anche nel modo in cui reagiscono agli esseri umani. Chi ha paura dei cani spesso si irrigidisce e li fissa, e ciò può essere interpretato dal cane come un'aggressione.

Che usino anche l'olfatto non è tuttora dimostrato, ma quando proviamo paura sudiamo di più e secerniamo sostanze diverse. Quindi non è impossibile che i cani possano letteralmente sentire l'odore della paura. (science)


26/07/14

Australopithecus sediba | Mix sorprendente tra uomo e primate

Nuove scoperte si aggiungono alle ricerche effettuate nel 2008 sui resti di un ominide vissuto due milioni di anni fa corroborano l'ipotesi che si tratti di uno dei nostri più antichi antenati. 

Il misterioso Australopithecus sediba riuniva caratteristiche appartenenti sia a primati sia agli umani, e potrebbe dunque rappresentare l'anello mancante tra le due specie. Sei studi, pubblicati dalla rivista Science, dimostrano che. se gli arti superiori di A. sediba erano tipicamente da primate, le mani e i polsi erano invece simili ai nostri. Anche il tronco ricordava quello di una scimmia, mentre il bacino aveva caratteristiche umane.

Un tale cocktail di elementi diversi indica che questo australopiteco potrebbe essere un antenato prossimo del genere umano, che comprende specie tra cui Homo ergaster, Homo heidelbergensis e molte altre fino ad arrivare alla nostra, Homo sapiens. Anche se gli indizi sembrano confermarlo, gli antropologi però non si pronunciano con certezza sulla diretta discendenza dell'uomo da A. sediba.
Australopithecus sediba 

"Coesistevano numerose specie diverse, tutte con analoghe, particolarissime combinazioni atomiche: è difficile dire quale di esse abbia dato origine alla nostra", spiega Jeremy DeSilva, assistente universitario dell'ateneo di Boston che ha partecipato alla ricerca. I nuovi studi dimostrano che A. sediba deambulava con brevi, rapidi passettini appoggiando per primo il margine esterno del piede, invece del tallone come gli umani. Secondo DeSilva, però: "Il bipedalismo è stata una delle prime conquiste evolutive in questo gruppo, ha preceduto anche l'aumento delle dimensioni della massa cerebrale; quindi, non dobbiamo pensare che queste creature avanzassero in maniera goffa, cosa che li avrebbe resi facili prede".

Leggere la storia dell'uomo nelle ossa dei nostri antenati è sempre un'impresa affascinante, conclude DeSilva. "Lasciandoci le loro spoglie, ci hanno fatto un regalo straordinario: grazie a quei resti possiamo capire perché tutti noi siamo come siamo".(science)


01/05/14

Cibo poco sano | L'evoluzione dei cibi poco sani | Perchè questa crescita?

Dolciumi
Perchè si è evoluta la predisposizione verso i cibi poco sani? La risposta può apparire complessa e lunga, vasta quanto l'universo, ma in realtà è più semplice e scontata di quanto non si possa immaginare.
Perchè quando ci siamo evoluti non vivevamo in un mondo ricco di zucchero!

Peer i nostri progenitori in Africa, lo zucchero di un frutto maturo o di un prezioso alveare rappresentavano un vera e propria prelibatezza, fondamentale a causa del suo contenuto energetico. Quelli che apprezzavano il gusto dolce e ricco di piacere dello zucchero, mangiandolo potevano godere di un vantaggio e, quindi, hanno trascorso questa debolezza per il dolce tramite i geni.

Oggi lo zucchero è presente in quasi tutti i cibi industriali, oltre che nei dolci, creme, marmellate, biscotti e bevande gassate. Lo zucchero non fa bene, in quanto provoca un aumento dell'ormone insulina nel flussso sanguigno che a sua volta fa si che il corpo passi dal bruciare i grassi al bruciare gli zuccheri depositando i grassi come riserve. Per tale motivo mangiare zucchero fa ingrassare! In elevate quantità altera le funzioni naturali dell'insulina e può condurre anche al diabete.

Ma non finisce qui il danno che provoca lo zucchero, al peggio non c'è mai fine, come si usa dire: ci si adatta velocemente al sapore dello zucchero e ne serve di più per raggiungere lo stesso piacere. Insomma ne diventiamo cosi dipendenti in un modo che per i nostri antenati era semplicemente impossibile che accadesse.

29/04/14

Il linguaggio umano | Quando si è evoluto il nostro linguaggio?

Evoluzione del linguaggio umano
Una domanda non da poco, quella riguardante l'evoluzione del nostro linguaggio! Si teorizza che l'Homo heidelbergensis, vissuto circa 600mila anni fa, facesso uso di una forma primitiva di comunicazione verbale.

Ciò che sappiamo è che sono state necessarie complesse modifiche di petto, gola e bocca perchè i nostri antenati potessero riuscire a parlare, mentre mangiavano e respiravano. Noi umani abbiamo molto più controllo sulla respirazione a differenza di altri primati, il che vuol dire che possiamo variare la lunghezza di ogni respiro mentre parliamo.
Le nostre lingue hanno una forma inusuale che ci consente di emettere i vari suoni vocalici, mentre le nostre labbra possono mutare forma alfine di riprodurre le consonanti. Lo studio di alcuni fossili ha dato la convinzione a molti esperti che mutamenti siano potuti avvenire all'incirca 160mila anni fa, quando gli uomini moderni coesistevano con quelli di Neanderthal. Nonostante ciò, non tutti sono in accordo con tale teoria.

Una ricostruzione delle ossa dell'orecchio di Homo heidelbergensis, vissuto circa 350mila anni fa, ha portato alla luce che il loro udito era simile al nostro, suggerendo che essi sarebbero potuti essere in grado di parlare. L'ipotesi più controversa viene da una ricerca eseguita sul cervello grazie a tecniche avanzate per immagini. Essa ha collegato l'abilità di costruire utensili al linguaggio, ipotizzando che il linguaggio potrebbe avere circa 1,75 milioni di anni.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.