26/07/14

Australopithecus sediba | Mix sorprendente tra uomo e primate

Nuove scoperte si aggiungono alle ricerche effettuate nel 2008 sui resti di un ominide vissuto due milioni di anni fa corroborano l'ipotesi che si tratti di uno dei nostri più antichi antenati. 

Il misterioso Australopithecus sediba riuniva caratteristiche appartenenti sia a primati sia agli umani, e potrebbe dunque rappresentare l'anello mancante tra le due specie. Sei studi, pubblicati dalla rivista Science, dimostrano che. se gli arti superiori di A. sediba erano tipicamente da primate, le mani e i polsi erano invece simili ai nostri. Anche il tronco ricordava quello di una scimmia, mentre il bacino aveva caratteristiche umane.

Un tale cocktail di elementi diversi indica che questo australopiteco potrebbe essere un antenato prossimo del genere umano, che comprende specie tra cui Homo ergaster, Homo heidelbergensis e molte altre fino ad arrivare alla nostra, Homo sapiens. Anche se gli indizi sembrano confermarlo, gli antropologi però non si pronunciano con certezza sulla diretta discendenza dell'uomo da A. sediba.
Australopithecus sediba 

"Coesistevano numerose specie diverse, tutte con analoghe, particolarissime combinazioni atomiche: è difficile dire quale di esse abbia dato origine alla nostra", spiega Jeremy DeSilva, assistente universitario dell'ateneo di Boston che ha partecipato alla ricerca. I nuovi studi dimostrano che A. sediba deambulava con brevi, rapidi passettini appoggiando per primo il margine esterno del piede, invece del tallone come gli umani. Secondo DeSilva, però: "Il bipedalismo è stata una delle prime conquiste evolutive in questo gruppo, ha preceduto anche l'aumento delle dimensioni della massa cerebrale; quindi, non dobbiamo pensare che queste creature avanzassero in maniera goffa, cosa che li avrebbe resi facili prede".

Leggere la storia dell'uomo nelle ossa dei nostri antenati è sempre un'impresa affascinante, conclude DeSilva. "Lasciandoci le loro spoglie, ci hanno fatto un regalo straordinario: grazie a quei resti possiamo capire perché tutti noi siamo come siamo".(science)


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