Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta stampanti 3D. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta stampanti 3D. Mostra tutti i post

15/11/14

Opere d'arte tatuate sulla pelle con stampanti 3D

L'avvento delle stampanti in 3D ha aperto le porte alla realizzazione di  software all'avanguardia per poter realizzare azioni od oggetti incredibili con precisione e accuratezza, tanto che qualcuno ha pensato di aggiungere un ago ad una stampante 3D per eseguire tatuaggi sulla pelle umana con millimetrica precisione.


Domanda lecita: ma perchè fare una stampante per tatuaggi in 3D? Ovviamente possono rispondere solo i giovani ricarcatori dello studio del centro di grafica e design Appropriate Audiences con sede a Parigi che hanno deciso di innestare nella propria stampante 3D un ago per tatuaggi.

L’idea è nata nel 2013 e nel corso dei mesi si è sviluppata attraverso prototipi con semplice inchiostro e numerosi test su campioni di pelle artificiale in silicone. L’apparecchiatura computerizzata è nominata "La Tatouè" ed è dotata di un sensore capace di leggere la superficie della pelle, e adeguarsi ai cambiamenti di forma e struttura.

Il programma utilizzato che permette al tatuatore di convertire i propri disegni in file digitali è una versione adattata di Autodesk e riproducibili dall’ago della stampante 3D. Per eseguire le prime prove su pelle umana è stata scelta una forma molto semplice ma decisiva sull’accuratezza della macchina: un cerchio.

Si passerà successivamente a forme giometriche più complesse come rettangoli e altri disegni geometrici. Fino ad ora la stampante tatua solamente sul braccio, ma presto il sensore sarà migliorato e sistemato anche per altre parti del corpo umano.

I designer sono attualmente impegnati in un tour mondiale, alla scoperta delle nuove tecnologie riguardante il settore dei tatuaggi. Scopo del progetto è di realizzare una stampante 3D capace di tatuare vere e proprie opere d’arte su braccia, schiena, gambe e in qualsiasi posto il cliente
preferisca.




26/07/14

Stampanti 3D | Possono creare del cibo?

Alla Cornell University, negli Stati Uniti, stanno già stampando cibo in 3t), anche se non si tratta di niente di particolarmente appetitoso. 

Gli ingredienti sono qualunque cosa possa essere spremuto attraverso le siringhe nelle testine della stampante, come burro di arachidi, glassa e pasta. Poiché il cibo è più viscoso della plastica, è importante ottenere la giusta consistenza o la tanto curata forma artigianale rischia di trasformarsi in un bel pasticcio. Il team della Cornell aggira questo problema creando oggetti commestibili che misurano 4-5 centimetri di diametro. Per esempio, hanno preparato piccole tortillas facendo passare l'impasto attraverso la siringa, per poi gradualmente fargli assumere la forma di una stella.

Hanno anche preparato funghi, banane e mozzarella artificiali, e stanno lavorando su gel commestibili chiamati idrocolloidi: tale sostanza si trasforma da composto gelatinoso a cibo nel momento in cui la stampante aggiunge degli aromi che gli attribuiscono vari gusti e consistenze.(science)

24/05/14

Parte terza | Mars One | Come nutrire una missione su Marte in tre mosse!

Stampante 3D per cibo
(immagine del web)
Il progetto Mars One prevede anche un sistema di nutrimento per tutti coloro che ne dovrebbero fare parte. Allora come fare a nutrire l'equipaggio che dovrebbe andare a vivere sul pianeta rosso? Proviamo a spiegarlo in tre mosse!

Primo: diventare vegetariani.
Il progetto HI-SEAS, nelle Hawaii proponeva al proprio equipaggio riso fritto con la carne in scatola.
Ma se lattine occupano troppo spazio e quindi il tofu potrebbe essere un'alternativa più leggera e facile da stivare e la contempo ricca di proteine. Forse gli esploratori di Marte dovranno essere dunque vegetariani.

Secondo: coltivare da soli.
Se gli astronauti coltiveranno da soli il proprio cibo, non solo ridurranno la monotonia del loro soggiorno, ma aumenteranno anche la produzione de ossigeno. Infatti la soia viene già coltivata sulla Stazione spaziale internazionale, quindi esiste un precedente.

Terzo: stampare il cibo.
La Cornell University è al lavoro su stampanti 3D per cibo. La pietanza desiderata si costruisce con strati di gel commestibile, a cui la stampante aggiunge diverse consistenze, sapori e sostanze nutrienti. Fin'ora i migliori risultati si sono avuti con il formaggio e con il cioccolato.(science)

28/11/13

La pelle umana in...3D!

Stampare la pelle umana in...3D! Un'équipe di ricerca facente parte dell'Università di Liverpool sta lavorando riguardo la creazione di una pelle umana artificiale per trapianti, che possa essere creata tramite stampanti 3D su misura per le caratteristiche singolari ed univoche di ogni paziente. Quello della pelle artificiale è un problema alquanto complesso, in quanto per fare si che tale prodotto abbia un aspetto naturale, almeno da non sfigurare, il paziente su cui viene trapiantata, una sola sfumatura di colore non è sufficente.

La pelle reale ha lentiggini naturali, vene e grinzosità, ed è per certi versi traslucida, cosa che le conferisce un colore diverso a seconda del tipo di luce a cui è esposta. Caratteristiche che mutano da persona a persona e vanno riprodotte fedelmente, perché l'occhio umano è estremamente sensibile anche alle minime imperfezioni della pelle. L'utilizzo di stampanti 3D per riprodurre organi artificiali è oggetto di molta attenzione da parte della scienza medica, perché permetterebbe di ottenere rapidamente e con una tecnologia relativamente poco costosa materiale pronto per i trapianti, senza dover attendere un donatore o i tempi di una fabbrica esterna. Finora però i tentativi di produrre una pelle artificiale con l'aspetto giusto non sono andati a buon fine.

Stampanti 3D per pelle artificiale

I ricercatori di Liverpool guidati dalla professoressa Sophie Wuerger hanno deciso di affrontare il problema partendo dal rilevamento dei dati. La prima parte del progetto si occuperà perciò di sviluppare una videocamera 3D in grado di determinare con grande precisione non solo il colore, ma anche l'aspetto tridimensionale della pelle del paziente,dato che le ombre contribuiscono in modo importante alla percezione delle sfumature.

Il passo successivo sarà di costruire un database con i dati relativi a centinaia di diversi tipi di pelle da varie parti del mondo. Questo perché, mentre una videocamera 3D è un oggetto costoso, le stampanti 3D sono relativamente economiche. Grazie al database, sarà possibile anche in zone disagiate accedere via internet ai dati e stampare una pelle del tipo corretto. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di tre anni dal EPSRC (Consiglio per le ricerche fisiche e ingegneristiche) britannico.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.