28/11/13

La pelle umana in...3D!

Stampare la pelle umana in...3D! Un'équipe di ricerca facente parte dell'Università di Liverpool sta lavorando riguardo la creazione di una pelle umana artificiale per trapianti, che possa essere creata tramite stampanti 3D su misura per le caratteristiche singolari ed univoche di ogni paziente. Quello della pelle artificiale è un problema alquanto complesso, in quanto per fare si che tale prodotto abbia un aspetto naturale, almeno da non sfigurare, il paziente su cui viene trapiantata, una sola sfumatura di colore non è sufficente.

La pelle reale ha lentiggini naturali, vene e grinzosità, ed è per certi versi traslucida, cosa che le conferisce un colore diverso a seconda del tipo di luce a cui è esposta. Caratteristiche che mutano da persona a persona e vanno riprodotte fedelmente, perché l'occhio umano è estremamente sensibile anche alle minime imperfezioni della pelle. L'utilizzo di stampanti 3D per riprodurre organi artificiali è oggetto di molta attenzione da parte della scienza medica, perché permetterebbe di ottenere rapidamente e con una tecnologia relativamente poco costosa materiale pronto per i trapianti, senza dover attendere un donatore o i tempi di una fabbrica esterna. Finora però i tentativi di produrre una pelle artificiale con l'aspetto giusto non sono andati a buon fine.

Stampanti 3D per pelle artificiale

I ricercatori di Liverpool guidati dalla professoressa Sophie Wuerger hanno deciso di affrontare il problema partendo dal rilevamento dei dati. La prima parte del progetto si occuperà perciò di sviluppare una videocamera 3D in grado di determinare con grande precisione non solo il colore, ma anche l'aspetto tridimensionale della pelle del paziente,dato che le ombre contribuiscono in modo importante alla percezione delle sfumature.

Il passo successivo sarà di costruire un database con i dati relativi a centinaia di diversi tipi di pelle da varie parti del mondo. Questo perché, mentre una videocamera 3D è un oggetto costoso, le stampanti 3D sono relativamente economiche. Grazie al database, sarà possibile anche in zone disagiate accedere via internet ai dati e stampare una pelle del tipo corretto. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di tre anni dal EPSRC (Consiglio per le ricerche fisiche e ingegneristiche) britannico.
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