Il-Trafiletto
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06/09/14

Nervosismo | Nervoso? No, sono diversamente calmo!

Con la parola nervosismo si intende un particolare stato di eccitamento caratterizzato da una elevata sensibilità agli stimoli e da una esagerata risposta a tali stimoli, sia di tipo comportamentale che a livello fisico. E’ una patologia associata frequentemente a problemi di ansia, depressione e soprattutto stress, e sarebbe fin troppo comodo sentenziare che la medicina ideale per il suo trattamento sia una e soltanto una: la calma. Purtroppo non è così.
 Esistono due forme di nervosismo, psicologico e organico. Il nervosismo psicologico è dovuto ad eccitamento mentale. Questa condizione può essere dovuta a una dieta sbagliata o a cattive abitudini igieniche come il sonno. Fare quindi attenzione a come si mangia, imbattersi in diete semplici, equilibrate e non troppo abbondanti, e a dormire le giuste ore di sonno, dal momento che troppo sonno droga i nervi e troppo poco li danneggia. Più raramente, l’agitazione e il nervosismo hanno origini di tipo organico (ipoglicemia, ipertiroidismo, tetano). Spesso il nervosismo si riscontra in persone che fanno eccessivo uso di determinate sostanze (alcol, caffeina, farmaci, sostanze stupefacenti); in questi soggetti, le crisi di astinenza porta spesso forme di nervosismo particolarmente marcate. Caratteristica della persona nervosa è la tensione muscolare, che si traduce in tremore alle mani, alle gambe e al collo, con conseguenti movimenti meccanici, improvvisi e reiterati con il viso, le mani e i piedi. Lo sguardo è sempre vigile e la persona risponde a tutti gli stimoli che provengono dall’esterno, anche minimi, che possono andare dalle risate eccessive a forti crisi di pianto, collera, sudorazione eccessiva ecc. Anche la dialettica non è immune a questa antipatica situazione, l’individuo è portato ad esprimersi poco, a monosillabi ed in maniera veloce. Il soggetto nervoso inoltre è portato a nascondere sia il proprio stato emotivo sia la conseguente tensione che da esso deriva, ottenendo spesso il risultato opposto, la sua agitazione aumenta al punto tale da avere reazioni molto violente sia verso le cose che contro le persone. Se lo stato di nervosismo non è temporaneo ma si protrae per un periodo medio-lungo , il soggetto può andare incontro ad un’alterazione del sistema neurovegetativo. Possono comparire tachicardia e palpitazioni, inoltre possono manifestarsi spesso conseguenze a livello gastrointestinale; il soggetto soffre spesso di bruciori di stomaco, cattiva digestione, diarrea, gastrite, sindrome del colon irritabile, perdita dell’appetito e ulcera. Come si può trattare il nervosismo? Quello di tipo organico è sufficiente rimuovere le cause di tipo fisico che sono alla base del problema, ma è voce comune che, per ottenere degli ottimi risultati, sia sufficiente sostituire paura, ira, malinconia, rimorso, invidia, tristezza, odio, scontento o preoccupazione, e la mancanza del necessario con cibo appropriato, sufficiente esercizio, aria fresca, sole, un lavoro piacevole e uno scopo nella vita. 

07/01/14

Il lungo monologo di Dolores

Nell'appuntamento odierno con la mia rubrica vi parlerò di uno dei tanti libri di Stephen King, il cui stile si discosta leggermente dalle solite opere del Re del Brivido. Il libro di oggi è Dolores Claiborne, dal libri di cui vi parlerò a breve è stato tratto un film intitolato L'ultima eclissi, se sia fedele o meno al romanzo però non so dirvelo, non avendolo visto.

Dolores Claiborne, è una donna di sessant'anni che da sempre vive nella piccola isola di Little Tall Island, al largo delle coste del Maine. Per mantenersi lavora come domestica in casa di Vera Donovan, una ricca signora che un giorno muore, cadendo dalle scale, in circostanze quanto mai misteriose. Dato che in casa con la ricca signora non c'era nessuno se non Dolores, la polizia non può che sospettare di lei. Per difendersi dalle accuse, Dolores si lancia nel racconto della sua esistenza.
Dolores Caliborne

Una volta ho sentito mio padre che diceva che Dio ce ne aveva tirata una sporca il giorno che aveva fatto il mondo e con il passare degli anni sono arrivata a capire che cosa voleva dire. E sapete il peggio? Certe volte è proprio buffa. Certe volte è così buffa che non puoi fare a meno di ridere anche quando il mondo ti casca a pezzi tutt'intorno”

Dura come la roccia e più forte dell’uragano, questa è Dolores che con voce stentata e sgrammaticata ci racconta la sua difficile esistenza. Il suo aspetto trasandato e stanco, le sue mani ricoperte di calli dopo anni di duro lavoro, fanno di Dolores un personaggio quanto mai vicino al lettore, apprezzabile e reale nelle sue debolezze e nella sua autenticità.

Come vi avevo detto all'inizio, lo stile di questo libro si discosta leggermente dal solito. L'intera vicenda è narrata in prima persona da Dolores, in un parlato talvolta sgrammaticato delle persone che non hanno studiato. Un lungo monologo ininterrotto, senza capitoli né paragrafi. Per alcuni questa scelta stilistica potrà apparire infelice, declassandolo ad un libricino privo di quella verve tipica dei romanzi del Re del Brivido. A mio parere però è proprio questa scelta stilistica a donare al libro quell'anima necessaria a portare il romanzo vicino al lettore. Una scelta ardita che può piacere e non può piacere: io personalmente approvo.
Stephen King

Altro elemento che discosta questo romanzo dagli altri di King è l'assenza di mostri e creature soprannaturali, con una virata decisa vero un thriller psicologico dove l'unico vero mostro è il rimorso che Dolores è costretta a portarsi dietro per le azioni commesse nel corso della sua difficile vita. Dato però che King rimane un autore del soprannaturale qualche traccia di elementi insoliti è possibile trovarla, scavando un po' in profondità.

A volte fare la carogna è tutto quello che resta a una donna”

Frase emblematica questa con la quale Dolores cerca in qualche modo di giustificare il proprio comportamento e le proprie azioni, perché in fondo Dolores, se pur personaggio di cellulosa, è umana come noi lettori, e quindi sente il bisogno alleggerire la colpa di un esistenza difficile nella quale “Scavai una fossa per i miei nemici e ci cascai dentro io”.
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