Il-Trafiletto
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18/12/13

“La legge elettorale si può fare con il più ampio schieramento possibile"

Matteo Renzi continua ad insistere per far presto e ribadisce quasi ogni giorno quello che ha detto all'assemblea del Pd per la memoria del presidente del Consiglio Enrico Letta e degli alleati di governo: “La legge elettorale si può fare non necessariamente con i partiti della coalizione, meglio farla con il più ampio schieramento possibile perché sono le regole del gioco” ed è “meglio farle tutti insieme”. Un concetto che Renzi ripeteva prima di diventare segretario, ha ribadito durante il discorso all’assemblea di Milano e che ora sottolinea di nuovo.
La partita sulla riforma elettorale è due volte complicata, perché tocca la tenuta della maggioranza che sostiene il governo, ma che necessita anche di un dialogo con le opposizioni.
Renzi
Ma questa nuova presa di posizione arriva proprio nel giorno in cui Forza Italia prova a imbrigliare sia il Pd che il Movimento Cinque Stelle: “Votiamo per tornare il Mattarellum” dice il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. “Il Mattarellum è lo strumento più immediato che si possa utilizzare – aggiunge Brunetta – Ricordo agli italiani: il Mattarellum è la legge elettorale prima del cosiddetto Porcellum, con collegi uninominali per il 75%, con il 25% di proporzionale. Si è detto favorevole Grillo, si è detto favorevole Renzi, siamo favorevoli noi, le tre grandi forze che esistono nel Paese sono favorevoli, anche se i centristi vecchi e nuovi non sono d’accordo, ce ne faremo una ragione”. Sul punto però il presidente del Senato Piero Grasso: “Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale – dice – non sono utilizzabili né il Porcellum né il Mattarellum”.                                           fonte

07/12/13

Nasce l’asse Fi-M5S! Uniti contro la legge elettorale.

"Via i 148 abusivi dal Parlamento". Sotto l’emblema di uno stesso slogan da oggi nasce l'asse tra Forza Italia e Movimento 5 stelle riguardo gli ultimi sviluppi sulla legge elettorale. Per l’esattezza da quando, mercoledì scorso, la Consulta ha dichiarato incostituzionale il premio di maggioranza del Porcellum, il presidente dei deputati del partito di Forza Italia, Renato Brunetta, evidenzia come i 148 onorevoli attribuiti conseguentemente a quel premio, siano inequivocabilmente, illegittimi e dovrebbero liberare la Camera. A fargli eco oggi c’è anche Beppe Grillo il quale ha deciso di appoggiare questa tesi e si appresta a pubblicare sul suo sito l'elenco completo dei 148 “abusivi”.

«I 148 deputati di centrosinistra eletti con il premio di maggioranza giudicato incostituzionale dalla Consulta devono andare a casa» ha scritto oggi sul suo blog il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, annunciando una campagna diretta all'espulsione dal Parlamento dei 148. «La loro elezione – chiarisce Grillo - non è stata convalidata e a questo punto non può più esserlo. Lo dice anche Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte costituzionale, che ha ricoperto tale ruolo nel 2005». «Chi sono questi 148 deputati di Pd meno elle, Sel e Centro democratico che occupano abusivamente lo scranno parlamentare? Presto sul blog pubblicheremo i loro nomi e i loro volti. Fuori gli abusivi dal Parlamento!», chiude cosi la sua denuncia Grillo.

Intanto si susseguono i pareri di vari costituzionalisti sulla legittimità o meno del Parlamento.

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Beppe Grillo leader M5S
La precisazione della Consulta
In questo bailamme, la Consulta ha pensato bene di fare una dovuta chiarezza al riguardo. Ed ha deciso di intervenire con un comunicato del suo stesso presidente. Sugli effetti della sentenza sulla legge elettorale, «la Consulta si è già ufficialmente espressa con gli ultimi due capoversi del comunicato del 4 dicembre» sottolinea Gaetano Silvestri. Come per dire, il presidente vuol mettere in chiaro che gli effetti giuridici della sentenza decorrono dalla sua pubblicazione (nelle prossime settimane) e che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi. Prosegue, Silvestri tenendo a precisare che «l'Organo di Giustizia costituzionale si esprime unicamente attraverso i propri atti collegiali e le dichiarazioni ufficiali del suo presidente» e che quindi «ogni altra dichiarazione o opinione, manifestata in qualunque diversa forma, non è in alcun modo riferibile alla Corte e non ne riflette il pensiero».

Nuove polemiche
Ma le polemiche non si arrestano. Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri attacca: «Il presidente della Corte costituzionale, Silvestri, può smentire il fatto che la Consulta abbia votato al suo interno per l'ipotesi di ripristino del Mattarellum? Se ciò fosse vero, anche tenendo conto di ciò che hanno detto presidenti emeriti della Corte come De Siervo, si sarebbe verificato un fatto inaudito, incredibile e difficilmente compatibile con il ruolo e le funzioni della Corte costituzionale». «Non ci risulta –aggiunge ancora Gasparri - che la Corte sia un'assemblea legislativa . È vero o non è vero? E come si è comportato il giudice Mattarella, che ho sempre stimato come politico, ma che se avesse partecipato a una votazione del genere, sostenendo la legge che porta il suo nome, avrebbe realizzato un conflitto d'interesse clamoroso. Silvestri parli. O conferma, o smentisce. E se conferma si apre un'altra storia».



03/12/13

Del maiale non si butta nulla | Porcellum resiste

 Annullata la riunione della commissione al Senato, per salvare stabilità di governo e partiti: "la "porcata" per ora resta dov'è", e dal 3 dicembre sarà all'esame della Corte Costituzionale. Zanda: "Dibattito costruttivo impossibile a causa della formazione di nuovi gruppi nel centrodestra e dell'imminente congresso". La discussione riprenderà dopo l'8 dicembre. I renziani: "Ripartire subito dalla Camera" Nessuno tocchi il Porcellum.
Ogni volta con una motivazione diversa, ma i partiti continuano a rinviare la discussione per cancellare la legge elettorale firmata da Roberto Calderoli. Ci sono riusciti anche oggi dopo che la scorsa settimana la ragione era stata la scissione del Pdl e il Nuovo Centrodestra che non era riuscito a riflettere a sufficienza su quale posizione tenere sull’argomento.
Zanda-Finocchiaro

 Tutto era stato rinviato a oggi (pure le residue speranze), ma tre ore prima della riunione della commissione Affari costituzionali del Senato la riunione è stata annullata. I senatori avrebbero dovuto votare, tra l’altro, l’ordine del giorno presentato proprio da Calderoli – il padre della “porcata” – che cancellerebbe l’attuale sistema elettorale, ripristinando il Mattarellum. Niente di tutto questo: se ne riparla “dopo l’8 dicembre“. Ora lo scenario più probabile è che tutto passi alla Camera dove il centrosinistra – peraltro da solo – ha una larga maggioranza. Ma a pesare sono anche gli equilibri di governo, ora che la maggioranza ha perso pezzi (parecchi), si è ristretta e sta ripartendo dopo vari ostacoli. Tanto è vero che a chiedere il rinvio sono stati i gruppi della maggioranza: Pd, Ncd e Scelta Civica (quest’ultima a sua volta spaccata tra popolari a favore del rinvio e montiani contrari).                       fonte
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