Ogni volta con una motivazione diversa, ma i partiti continuano a rinviare la discussione per cancellare la legge elettorale firmata da Roberto Calderoli. Ci sono riusciti anche oggi dopo che la scorsa settimana la ragione era stata la scissione del Pdl e il Nuovo Centrodestra che non era riuscito a riflettere a sufficienza su quale posizione tenere sull’argomento.
Zanda-Finocchiaro |
Tutto era stato rinviato a oggi (pure le residue speranze), ma tre ore prima della riunione della commissione Affari costituzionali del Senato la riunione è stata annullata. I senatori avrebbero dovuto votare, tra l’altro, l’ordine del giorno presentato proprio da Calderoli – il padre della “porcata” – che cancellerebbe l’attuale sistema elettorale, ripristinando il Mattarellum. Niente di tutto questo: se ne riparla “dopo l’8 dicembre“. Ora lo scenario più probabile è che tutto passi alla Camera dove il centrosinistra – peraltro da solo – ha una larga maggioranza. Ma a pesare sono anche gli equilibri di governo, ora che la maggioranza ha perso pezzi (parecchi), si è ristretta e sta ripartendo dopo vari ostacoli. Tanto è vero che a chiedere il rinvio sono stati i gruppi della maggioranza: Pd, Ncd e Scelta Civica (quest’ultima a sua volta spaccata tra popolari a favore del rinvio e montiani contrari). fonte