Il-Trafiletto
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27/11/13

Perchè si dice: "prendere soldi a babbo morto"?

A leggerla così si pensa subito ad un testamento con clausole e intrighi. Quelle complesse situazioni in cui, membri di famiglie con cospicui patrimoni si trovavano  per avere la fetta di eredità che gli spettava. In verità questo adagio si adatta alle situazioni debito di gioco, contratti giovani rampolli di famiglie bene.
Testamento

Prendere i soldi a babbo morto, incassare un credito con molto ritardo, senza una scadenza precisa. Quando i rampolli di certi signorotti predevano denaro al gioco, nei tempi scorsi, o dovevano fare regali alle loro amichette, erano costretti a ricorrere agli strozzini, i quali erano ben felici di prestare soldi a chi, con la morte del padre, avrebbe riscosso una ricca eredità. E, del resto, più tempo passava, più aumentavano gli interessi sulla somma prestata. Ma prima di ottenere la restituzione, dovevano aspettare che il giovane ereditasse, e quindi che morisse  il genitore.

05/11/13

Perchè si dice "fatica di Sisifo"?

Fra le mi varie fissazioni, ci sono i racconti mitologici della Grecia antica. Secondo me sono fra le favole più belle che si possano leggere e raccontare, adatte a tutti, intrise di avventura, romanticismo, intrighi, attuali come non mai.
Ed infatti da una di queste storie che deriva un adagio a me caro, e che voglio condividere con voi, perchè sono convinta che possiamo sempre trovare l'occasione per usarlo, essere eleganti e taglienti allo stesso tempo, senza risultar volgari.
Sisifo
  
Fatica di Sisifo si dice di un lavoro inutile, una fatica che non produce nessun risultato.
Sisifo, figlio di Eolo, fu un pessimo tiranno di Corinto, che imponeva una taglia ai viandanti che attraversavano l'istmo. Zeus decretò che morisse, ma lui catturò Thanatos (la Morte) e l'incatenò: così non moriva lui, e non moriva più nessuno.

Zeus dovette mandare Ares a rimettere in libertà la triste Eguagliatrice, e Sisifo venne mandato agli Inferi, dove fu condannato a portare e riportare eternamente, su per una ripida china, un gran masso tondo, che appena toccava la cima, ruzzolava a valle.
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