Fra le mi varie fissazioni, ci sono i racconti mitologici della Grecia antica. Secondo me sono fra le favole più belle che si possano leggere e raccontare, adatte a tutti, intrise di avventura, romanticismo, intrighi, attuali come non mai.
Ed infatti da una di queste storie che deriva un adagio a me caro, e che voglio condividere con voi, perchè sono convinta che possiamo sempre trovare l'occasione per usarlo, essere eleganti e taglienti allo stesso tempo, senza risultar volgari.
Fatica di Sisifo si dice di un lavoro inutile, una fatica che non produce nessun risultato.
Ed infatti da una di queste storie che deriva un adagio a me caro, e che voglio condividere con voi, perchè sono convinta che possiamo sempre trovare l'occasione per usarlo, essere eleganti e taglienti allo stesso tempo, senza risultar volgari.
Sisifo |
Fatica di Sisifo si dice di un lavoro inutile, una fatica che non produce nessun risultato.
Sisifo, figlio di Eolo, fu un pessimo tiranno di Corinto, che imponeva una taglia ai viandanti che attraversavano l'istmo. Zeus decretò che morisse, ma lui catturò Thanatos (la Morte) e l'incatenò: così non moriva lui, e non moriva più nessuno.
Zeus dovette mandare Ares a rimettere in libertà la triste Eguagliatrice, e Sisifo venne mandato agli Inferi, dove fu condannato a portare e riportare eternamente, su per una ripida china, un gran masso tondo, che appena toccava la cima, ruzzolava a valle.
Zeus dovette mandare Ares a rimettere in libertà la triste Eguagliatrice, e Sisifo venne mandato agli Inferi, dove fu condannato a portare e riportare eternamente, su per una ripida china, un gran masso tondo, che appena toccava la cima, ruzzolava a valle.